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4. A COSA SERVONO GLI ORGANI INTERMEDI OGG

4.5. QUEL QUALCOSA AD ALTO VALORE AGGIUNTO

Come già affermato quindi le singole Istituzioni per riprendere il grado di fiducia ottimale rispetto ai mondi che rappresentano devono ripensare l’attuale modo tramite il quale svolgono il ruolo sociale a loro assegnato, anche alla luce delle nuove tecnologie che, come sottolineato, hanno destabilizzato per vari motivi i rapporti secolarizzati tra di esse. Non è detto che per sopravvivere le istituzioni possano continuare a svolgere le stesse funzioni sociali che hanno sempre svolto, sicuramente però devono ripensare il proprio ruolo in modo organico. Non è ammissibile che le aziende abbiano una pluralità di interlocutori per risolvere un determinato problema con il rischio che queste per lo stesso problema propongano soluzioni diametralmente opposte.

C’è, sicuramente, una necessità di specializzazione delle funzioni. Questo deve però essere un input colto non solamente dal mondo imprenditoriale, ma anche dal mondo istituzionale.

Un compito importante di cui la politica deve avere consapevolezza è che, in un’economia complessa come quella che le nostre aziende stanno vivendo, ogni singolo ingranaggio deve concorrere alla riduzione di quelli che sono oggi gli elementi che fanno aumentare spropositatamente i costi, sia quelli di produzione che quelli di transazione.

Una particolare riflessione la devono fare le Associazioni di categoria rispetto al tema dei costi di transazione, questa riflessione va fatta con particolare riferimento alle piccole aziende che non riescono ad internalizzare certe funzioni.

L’Italia è un paese bloccato nella sua modernizzazione anche a causa dei soliti atteggiamenti di retroguardia delle tante “corporazioni e gilde che hanno tenacemente difeso i loro privilegi aumentando a dismisura questi costi

generali che riducono in maniera consistente la competitività delle imprese, anche le più determinate a ridurre i costi e promuovere la qualità” 27

Proprio in base a questo concetto è da evidenziare come le Associazioni di Categoria siano chiamate dalle aziende che rappresentano alla riduzione dei costi della burocrazia, delle materie prime e del fare impresa in senso lato; Questo compito lo fanno con piena delega rispetto a quelle funzioni complesse che esulano dal processo di produzione proprio delle aziende rappresentate. Nel ricercare quindi quel qualcosa ad alto valore aggiunto le Associazioni di Categoria dovrebbero in sostanza far risparmiare tempo e denaro alle PMI in tutte le funzioni originarie e che ancora oggi le contraddistinguono.

1) RAPPRESENTANZA: le PMI non hanno tempo sicuramente di sedere ai tavoli istituzionali per portare avanti i propri interessi. Le PMI però hanno delle criticità che meritano di essere portate al cospetto delle varie istituzioni locali e nazionali. Tutte le Istituzioni formali sono interessate a che la forma Imprenditoriale più rappresentativa del nostro sistema economico ritrovi la “competitività smarrita”. Le difficoltà che contraddistinguono le PMI di oggi, infatti, investono le singole Istituzioni del nostro paese dalle Università ai singoli Enti di Formazione, dallo Stato Centrale ai singoli Enti Locali.

2) I SERVIZI: anche nei servizi partendo da quelli tradizionali giungendo a quelli più innovativi, le PMI non possono svolgere internamente molte funzioni essenziali per la loro sopravvivenza e per il loro sviluppo. In questo le Associazioni di Categoria che, come sottolineato, non possono lavorare più di tanto sui costi delle prestazioni erogate vista la pesantezza della loro struttura dei costi, dovranno costruire servizi sempre più customizzati e lavorare sulla velocità di risposta anche a quesiti iperspecialistici.


Un servizio moderno è un servizio puntuale, su misura e specializzato.

Micelli S., Futuro Artigiano, 2011

3) POLITICA ECONOMICA: le PMI lamentano strutturali difficoltà legate sia alla limitata quota di mercato sia allo scarso potere contrattuale rispetto i terzi. Le Associazioni dovranno ripensare a quello che facevano bene un tempo. Forse sono finiti i consorzi di acquisto o l’organizzazione di fiere all’estero, ma di questo le PMI hanno ancora bisogno. Ripensare al modo più attuale possibile per fare massa critica rispetto a fornitori e grandi partner commerciali sarà sicuramente un modo utile attraverso il quale le Associazioni potrebbero essere di grande aiuto alle imprese.

Ecco quindi il ritorno al ruolo principale per il quale le Associazioni datoriali sono nate e cioè il riappropriarsi attraverso nuove metodologie di lavoro del compito di linker tra il mondo delle PMI e dei “grandi affari Politici ed Economici”.

Le associazioni però devono accettare questo compito senza proteggere posizioni di retroguardia che hanno fatto crollare il livello di rappresentatività. Molte volte si sente dai funzionari che “le riunioni di categoria non sono più partecipate” e quindi, sempre secondo questi, “le persone non hanno più l’interesse al confronto”. Allo stesso tempo però la realtà dell’indagine statistica riporta questo dato.

Si evidenzia quindi che il 30% delle imprese (29,5% delle imprese connesse a internet) utilizza i social per migliorare la collaborazione con aziende od organizzazioni. Questo è un altro segnale che fa capire alle Associazioni che il 30% delle imprese ha manifestamente il bisogno di confrontarsi e quindi ha bisogno di partner che le aiuti a superare le difficoltà che ogni giorno sono costrette ad affrontare per rimanere sul mercato.

L’esortazione che si può fare a questo soggetto istituzionale è “in bocca al lupo”. Nell’affermazione però si possono inserire dei suggerimenti o principi guida che permettano di aiutare le Associazioni di categoria e i funzionari nel cammino di rinnovamento che sono chiamati a svolgere. Sicuramente il processo di rinnovamento dovrà considerare il concetto di territorio in maniera più inclusiva e meno legata ai confini fisici che il pensare tradizionale implica, ma questo processo di rinnovamento dovrà essere concentrato soprattutto sull’opportunità di ascoltare in modo diverso e attivo le aziende rappresentate, collegandole direttamente e in modo indissolubile al cambiamento.