La ricerca fi n qui descritta ha dunque tentato di ri-avvicinare il paesaggio e l’agricoltura partendo dal presupposto che l’uno non può prescindere dall’al-tra, vale a dire che “senza agricoltura non si fa e non si mantiene il paesaggio” (Cassatella, 2015, p.1). È su tale ipotesi che occorrerà continuare ad operare in futuro, non solo sulla concretizzazione dell’interven-to della Pac sul paesaggio, ma anche attraverso l’appianamento dei separatismi settoriali che oggi limitano l’operosità delle politiche pubbliche regio-nali su tale questione. Tra gli aspetti irrisolti resta, ad
esempio, ancora da affrontare come far leva sul principio di condizionalità e defi nire nuovi prerequi-siti paesaggistici di accesso al sostegno. A questo si aggiunge il più noto problema dei criteri di ripartizio-ne territoriale della spesa pubblica, che dovrebbero basarsi, almeno in parte, su target spaziali condivisi con il Ppr. Si pensi, ad esempio, alla questione dell’e-leggibilità di alcune aree incluse nei poli urbani. In tale direzione è stato recentemente avviato, il pro-getto denominato “Urban agriculture innovating Torino metropolitan area. Tools for governance and planning of a complex system”. Si tratta di un pro-getto, fi nanziato nuovamente nell’ambito di un ban-do Lagrange 2015-2016, che ha l’intento di defi nire nuovi strumenti a supporto del processo decisionale per governare, sostenere e promuovere l’agricol-tura anche in ambiti urbani e periurbani (Gottero, 2016b). La sistematizzazione e l’adeguamento del-le banche dati agricodel-le (numeriche e spaziali) alla scala di paesaggio (ambiti e unità), così come la formazione di un quadro comune e intersettoriale (tra Psr e Ppr) di valutazione e monitoraggio, restano invece tuttora aspetti superabili agevolmente che, sebbene ancora lontani da una risoluzione defi niti-va, sembrano confi gurarsi come veri e propri “canali di accesso” del paesaggio all’interno delle politiche agricole regionali. A livello locale invece resta auspi-cabile mettere in atto progetti pilota sperimentali di integrazione basati sul legame tra i servizi paesag-gistici erogati/erogabili e l’entità dei premi/incentivi del Psr. Infi ne, quanto mai urgenti sembrano essere la questione dei paesaggi rurali storici, tuttora ine-splorata, così come quella dell’impronta paesaggi-stica dei pagamenti diretti e del greening, che si è dimostrata come una delle driving forces più rilevan-ti sul paesaggio rurale.
Ringraziamenti
L’autore ringrazia la Fondazione Crt, la Fondazione Isi e Ires Piemonte per il fi nanziamento della borsa di ricerca applicata Lagrange.
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