UN VIAGGIO DAVVERO SPECIALE
Ogni lunedì sera dalle 21.00 alle 22.00, su Radio Alma, 101.9FM oppure in podcast su radioalma.eu/icoloridellanima, Rossella, Tiziana e Leandro (ma anche con tan-‐
tissimi altri volontari) conducono la rubrica radio “I colori dell’anima”
.
Un contenitore mediatico, questo, che va oltre la frenetica quotidianità e parla di quello che ci fa riflettere… sulla nostra vita, i rapporti con chi ci sta vicino oppure più lontano, il mondo in
cui viviamo. “I colori dell’anima” parla di quello che ci scoraggia, ma anche di quello che ci fa gioire.
Parla di ingiustizia e di solidarietà. Parla di ostaco-‐
li, ma soprattutto di come poterli superare insieme, percorrendo la scala dei colori da puntata a punta-‐
ta, da quello più scuro a quello più chiaro. L’obbiettivo e’ di approfondire e dialo-‐
gare su temi di attualità: povertà, mobilità, esclusione sociale, clima, ambiente, economia, comunicazione, scuola, giustizia, diritti dell’uomo, nord-‐sud, ecc.
Durante la trasmissione del 7 ottobre, i nostri conduttori hanno deciso di portarci a Lourdes, attraverso le esperienze dirette dei volontari intervistati.
Abbiamo così conosciuto Gianpaolo, peraltro già collaboratore del programma, che ci ha raccontato come questo viaggio, nato in un certo senso per curiosità , sia poi divenuto una esperienza indimenticabile, fonte di forti riflessioni sul significato e sul valore della Vita. Ci ha narrato la storia della Associazione Cattolica che orga-‐
nizza il viaggio-‐pellegrinaggio, l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Am-‐
malati a Lourdes e Santuari Internazionali), nata come associazione benefica nobi-‐
liare, ma trasformatasi negli anni in un grande Luogo di volontariato.
Il celeberrimo TRENO BIANCO lo dobbiamo proprio all’Unitalsi e ai migliaia di vo-‐
lontari come Gianpaolo e Marzia, l’altro ospite in studio, che rendono possibile il Viaggio verso Lourdes di tanti pellegrini e malati.
Dalle parole di Marzia, però, si evince anche che questi volontari, non danno solo ausilio morale e materiale ai tanti anziani, malati e pellegrini che si recano in Fran-‐
cia presso il Santuario della Madonna, ma ricevono affetto, quiete e pace interiore.
Un viaggio che cementifica le amicizie e rende ogni ricordo vivido e indimenticabi-‐
le. Per Marzia, poi, è stata un’esperienza che le ha cambiato la vita: proprio duran-‐
te uno di questi viaggi ha conosciuto il suo futuro marito! Questo arricchimento interiore riecheggia forte anche nel vissuto di un’altra ospite, Cecilia, che dopo la scoperta di una malattia decise, nel 2009, di partire alla volta di Lourdes, spinta dal bisogno di ringraziare. Una volta arrivata nella cittadina ai piedi dei Pirenei, comin-‐
ciò a respirare un’aria diversa, nuova: era giunta in un posto dove c’era vera fratel-‐
lanza e solidarietà umana; un posto dove magari si potevano non trovare le rispo-‐
ste ma si poteva trovare la serenità per affrontare le domande.
Come declama una parte del motto dell’Unitalsi: ‘’Mai nessuno torna a casa uguale a prima di partire’’.
Nino De Benedittis
Celebrazioni domenicali e festive delle messe in lingua italiana
EQUIPE DELLA PASTORALE ITALIANA A BRUXELLES
Don DOMENICO LOCATELLI Av. de Roodebeek 271-‐1030 Bruxelles 02/5027007 gsm. 0474027247 locatelli@skynet.be -‐ Suor ANGELA BARDARO -‐ Suor Ignazia Marconetti -‐ Av. Brugmann 115, 1190 Bxl – 02 347.04.46 suorangelabardaro@gmail.com -‐ P. ROBERT GODDING -‐ Rue de la Paix 21a, 1050 Bxl
godding@bollandistes.be gsm. Comunità 0473686158 -‐ Suor OLIMPIA FABIANO 0477298861 -‐ Foyer Euro-‐
peo: Rue du Cornet, 51 Bxl – 02 233.53.10 Don GIAN BATTISTA BETTONI -‐
Rue C. Crespel 23, 1050 Bxl 02/5116040 gsm. 0475.480.433 dmci@voo.be
FESTA di CARNEVALE Sabato 1 MARZO 2014 Iscriversi allo 025385083 GSM. 0476712760 annarella56@hotmail.com
Comune Orario Chiesa Indirizzo Trasporti pubblici
DECANATO Sud
1030 Schaerbeek Tram 92/94 fermata S. Marie
1070 Anderlecht Metro 1B
fermata Saint Guidon
1040 Etterbeek Metro 1 fermata Schuman
AVETE DETTO CATECHISMO?
Nella comunità italiana del Foyer Catholique Européen vi è una grossa attività di catechesi. Certamente la direzione è che questo sforzo non sia volto solo alle tappe dei sacramenti, ma diventi un percorso che aiuti i ragazzi a scoprire e entrare in dialogo di fede con quel Cristo che noi riconosciamo nostro Dio e Salvatore e ques-‐
to non solo con una scelta personale ma inseriti dentro una comunità cristiana.
Il percorso è quello che noi conosciamo dalla nostra tradizione di chiesa che è in Italia dentro il quale si accoglie l’aiuto pedagogico del metodo catechistico del MEG.
Si cammina per due anni, dagli 8 ai 10 anni (terza e quarta elementare), per prepa-‐
rarsi al momento nel quale si incontra Gesù nel gesto di amore dell’ultima Cena.
Vi sono momenti d’incontro mensili negli anni dopo la “prima comunione”. I ragaz-‐
zi si ritrovano per mangiare qualcosa insieme e proseguire poi con un’ora e mezzo di riflessione e attività sostenuti dai giovani più grandi che frequentano il gruppo post-‐cresima. Ai 14 anni, prima e seconda superiore, viene riproposto un cammino di due anni che porterà al momento della Cresima.
Anche la Cresima però non è la conclusione: si propone di continuare il cammino con un gruppo post-‐cresima e la proposta è vissuta con entusiasmo da più di venti giovani.
Continuazione di questo potrebbe essere visto anche il gruppo dei “giovani adulti “ che, già nel mondo del lavoro, si incontrano ogni 15 giorni per una messa “allunga-‐
ta” e un momento di incontro che tende ad esser un vero momento di incontro e scambio per un cammino cristiano. Guardando la nostra situazione oggi, possia-‐
mo ringraziare il cielo non solo perché i gruppi di preparazione ai sacramenti sono numerosi, specie per la Prima Comunione, ma anche perché sono molti i parteci-‐
panti , e devo dire alquanto entusiasti, e questo vale anche per i ragazzi e i giovani che frequentano sia il post-‐comunione che il post-‐cresima.
Tanta è ancora la strada da percorrere perché si passi “da una catechesi per i sa-‐
cramenti a una catechesi di maturazione di fede non solo personale ma in una co-‐
munità”… ma il cammino è intrapreso!
Per informazioni: don Battista tel. 025116040 gsm. 0475480433 FEDE IERI E OGGI
Un approccio diverso alla propria fede cristiana vissuta in un ambiente “altro”: novità, sfide, rimpianti, sorprese, e quindi cosa resta, come ci si muove, prospettive?
Per i circa quattromila abitanti del mio paese io sono “la nipote di”, “la figlia di”, e non potrei essere nient’altro che ciò che natu-‐
ralmente ci si aspetta da me. Quando abiti in una piccola realtà, dove ti conoscono e ti hanno tutti visto crescere tutti, sei ai loro occhi esattamente ciò che vedono e che devi essere. E cresci imparando a fare e a com-‐
portarti di conseguenza, senza chiederti per-‐
ché, per esempio, presti il tuo servizio alla comunità, perché spendi i tuoi sabato pome-‐
riggio a educare i ragazzi, le tue domeniche ad animare la Messa di paese, buona parte delle tue serate libere dallo studio per prepa-‐
rare incontri di formazione per te e per altri o per gestirne gli aspetti organizzativi, e soprattutto senza porti mai davvero la domanda fondamentale: io in cosa Credo, con la c maiuscola? Cos’è per me questo Dio nel cui nome impiego e investo le mie ener-‐
gie? Poi arriva il momento in cui per studio, lavoro, o curiosità hai la possibilità di
“cambiare aria”: un anno in un altro Paese, quello che hai sempre sognato. Ti rendi conto poco a poco che significa anche dover fare in conti con te stesso, dar retta a quella voce che hai dentro e che ti sei sempre ostinato a ignorare: devi decidere cosa vuoi rappresentare per le nuove persone che incontri, quali sono i tuoi principi e non lasciare che la nuova realtà ti inghiottisca prima che tu abbia avuto la possibilità di
adattarla intorno a te. Puoi abbandonare la nave perché “in fondo chi me lo fa fare” o continuare a investire tutto e più perché “a pensarci bene, almeno una parte di me ci ha sempre creduto, altrimenti non sarei qui”. Cambiano gli spazi che ti circondano, nuova casa, nuova Chiesa e soprattutto nuova comunità, tutto ha diversi colori, le persone con cui collabori hanno nuovi volti, nuove storie da raccontare, la scansione delle attività riempie la tua agenda in maniera differente. Il tempo libero all’improvviso può sembrare una minaccia, quello per pensare e stare con se stessi aumenta in maniera esponenziale, senti la mancanza dei tuoi mille impegni, dei ra-‐
gazzini del gruppo ACR, dei giovani con cui hai condiviso tanto, del gruppo famiglie, dei parroci che ti hanno aiutato a crescere e che rappresentano comunque un grande punto di riferimento, del coro e della maestra di canto che con pazienza ti ha insegna-‐
to tutto ciò che ha potuto, delle riunioni di preparazione che terminano sempre con due risate, di mamma, papà e i miei fratelli che alla Domenica ci si alza ancora e si fa colazione tutti assieme per partecipare alla Messa, degli anziani che riempiono e animano il centro parrocchiale nelle Domeniche d’inverno per giocare a carte, con una buona parola per tutti… Senti che quel qualcosa che ti dava la forza da dentro ma che non avevi mai avuto il coraggio di chiamare per nome sta tentando ti tornare in superficie. Sei una cometa in esplosione: ogni piccolo tassello, che nel tempo ti ha formato come sei oggi, ti chiede a gran voce di non aver paura di mostrare il grande risultato che sei, il valore che gli altri rappresentano per te, le persone che hai visto crescendo e quelle che incontrerai, le grandi soddisfazioni che custodisci con orgoglio nelle tue tasche, quelle ancora più grandi che la nuova – grande -‐ realtà ti sta offren-‐
do, ma anche le sconfitte che ti hanno demoralizzato, perché potranno capitare an-‐
cora e dovrai affrontarle. Quel bagaglio di conoscenze e esperienze che volevi lasciare a casa per ricominciare da zero, si sta invece rivelando di un’utilità fondamentale per dare inizio alla nuova esperienza, e quel Dio che non sapevi neanche chiamare per nome per paura di crederci per davvero, sta tenendo la mano sulla tua spalla e sta portando con te la tua grande valigia per fartene sentire meno il peso, proprio come farebbe un grande papà.
Claudia S.