• Non ci sono risultati.

R EGESTI DEI DOCUMENTI DEL C APITOLO , 1147-

1 (donazione)

1147 novembre 20 – Trento, chiesa di San Vigilio

Altemanno vescovo eletto di Trento dona la pieve di Appiano e la pieve di Santa Maria di Trento alla chiesa di San Vigilio.

canonici presenti: Ieconia, Aduino, Erpus, Filippo, Ottone, Sigonfredus,

Lanfranco, Giovanni, Salomone, Odolricus, Gerlotus, Arnoldo

testimoni: Oliverio e Odolricus da Civezzano, Ingilpretus, Albernutus, Sperlanfrancus, Berardo e Enrico da Mori, Regolo da Arco, Ribaldo e

Ermanno da Valcamonica, Tedaldo e Viviano padre e figlio da Povo, Alberto, Rodegerius e Wizardus fratelli da Arco, Otograssus, Rambaldo, Adalpreto Russus da Trento, Orlando da Povo, Warimberto, Adalpreto e Wala da Anaunia

notaio: Agostino, notaio del sacro palazzo

Copia (redatta nel 1297 da Leone): ACapTn, capsa 27, rotoli medi/c, (n. 1), pergamena.

Copia (redatta nel 1476, a partire dalla copia di Leone, da Balzano del fu nobi- le Ottolino de Balzanis da Trento, notaio pubblico per autorità imperiale, fra’ Cristoforo del terz’ordine francescano figlio di ser Marco de Marchetis da Ca- dine, notaio pubblico per autorità imperiale, e Odoricus del fu Guglielmo da Brez cittadino e abitante a Trento, notaio pubblico per autorità imperiale): ACapTn, capsa 42, n. 1, pergamena.

Copia (redatta nel 1490, a partire dalla copia di Leone, da Antonio del fu ser Bartolomeo a Berlina cittadino e abitante a Trento, notaio pubblico per autori- tà imperiale, Nicolò Morzantus del fu nobile ser Vigilio Morzantus cittadino e abitante a Trento, notaio pubblico per autorità imperiale, e Antonio del fu d. Melchiorre de Facinis da Padova cittadino e abitante a Trento, notaio pubblico per autorità imperiale): ACapTn, capsa 42, n. 2, pergamena.

Edizioni: ZANOLINI, Nuove spigolature d’archivio, pp. 4-5; HUTER, Tiroler Ur-

kundenbuch, I, n. 230; SANTIFALLER, Urkunden, n. 1; CURZEL, Il Capitolo, pp.

415-419. Regesto: ZANOLINI, Documenti, n. 1. Traduzione: ZANELLA, S. Maria,

p. 11.

Il testo, conservato solo in copia, contiene passi corrotti e potrebbe essere stato interpolato.

2 (sentenza)

1160 maggio 20 – Trento, chiesa di San Vigilio

Dopo aver ascoltato le testimonianze del d. Tebaldo sacerdote e del d. Aduino canonico a proposito della lite tra il d. Ieconia arcidiacono e Gandolfino da Fornace per quanto riguarda la chiesa di San Martino di Fornace, e avendo Ieconia presentato testimoni con i quali ha dimostra- to che quella chiesa è della pieve di Piné, che è dei canonici, Adelpreto vescovo sentenzia che la chiesa di Fornace deve rimanere ai canonici.

testimoni: Carbognus da Povo, Simeone, Uberto, Giovanni, Pessatus,

Rambaldo e Trentino fratelli, Adelpreto Rubeus, Adelpreto de Lupa, Rambaldo fratello di Bertoldo, Bozo, Ottobono, Zucus figlio di Enrico dalla Porta, Adelpreto nipote di Adelpreto Rubeus, Adelperio, Adelpre- to Cauda Lada, Aicardo, Ottone Dives, Ottone Grasso, Eicus dalla Por- ta, Milus figlio di Raimondo

notaio: Adamo, notaio di Federico imperatore

Copia (coeva, redatta da Alberto, notaio di Federico imperatore): ACapTn, capsa 33, n. 1, pergamena.

Copia (redatta nel 1337, a partire dalla copia di Alberto, da Faciolo del fu Odo-

ricus da Romallo, notaio per autorità imperiale): ACapTn, capsa 33, n. 2, per-

gamena.

Edizioni: BONELLI, Notizie, II, n. 27, pp. 405-406; SANTIFALLER, Urkunden, n.

2.

3 (sentenza)

1170 agosto 13 – Trento, chiesa di San Vigilio

Dopo aver ascoltato le ragioni dei canonici e i testimoni prodotti da

Spaczainfernus per quanto riguarda il possesso di una decima dei novali

(che si raccoglie dalla parte superiore del Castrum Tridentinum verso occidente e verso settentrione, dalla via che conduce in Fanestrelam fino alla strada che va in Vallagarina), il d. Enrico de la Bella giudice di Fe-

derico imperatore e assessore del d. Alberto vescovo condanna Spaczain-

fernus a restituire la decima al d. Aduino e agli altri canonici.

testimoni: d. Carbonius da Povo, Pellegrino e Ottone padre e figlio, d.

Enrico da Egna, Andrea da Fornace, Olvradino da Denno, Adelpero e Anselmo da Ton [de Tunno] fratelli, Olverado de Galdino, Gislimberto

de Lagare, Gebardino da Nomi, Guglielmo e Galotto da Civezzano, Odelricus da Arco, Regenardo da Albiano, Riprandino da Civezzano,

Warimberto e Ribaldo da Cagnò fratelli, Olveradino da Coredo, Ottoli- no Grasso, Pessatus, Eberardo, Rodolfo dal Dosso

notaio: Malwarnitus, notaio di Federico imperatore

Originale: ACapTn, capsa 29, n. 1, pergamena.

Sunto (scritto alla fine XIII secolo): ACapTn, capsa 30, n. 1, f. 1r, doc. 1, in re- gistro pergamenaceo sul quale sono riportati, in forma graficamente curata, sunti di documenti privi di data e protocollo (si veda l’introduzione, p. 33).

Edizioni: ZANOLINI, Spigolature d’archivio, pp. 4-5; SANTIFALLER, Urkunden,

n. 3. Regesto: HUTER, Tiroler Urkundenbuch, III, n. 326a, pp. 357-358. Edizio-

ne del sunto: ZANELLA, “Quaterni”, p. 1. 4

(deposizioni testimoniali)

1182 giugno 25 – Verona, sala di Ognibene vescovo

Di fronte ai magistri Presbitero e Clarimbaldo canonici di Verona, in- viati da Ognibene vescovo di Verona, al quale papa Lucio III ha affida- to la questione delle chiese di San Giovanni di Tirolo e di San Martino in Passiria, vengono presentate le testimonianze del d. Odolricus Capita-

neus canonico, del prete Enrico, del d. Giovanni, del d. Tedaldo cano-

nico e del magister Rubeus per quanto riguarda il diritto del Capitolo sulle due chiese suddette e le pretese dell’abate di Santa Maria [di Bur- gusio] e del vescovo di Coira, che ha espulso Enrico da San Giovanni e vi ha introdotto il prete Diatelino.

testimoni: magister Presbitero, magister Clarimbaldo, magister Adriano, d. Marchesio da Monzambano canonici di Verona

Originale: ASTn, Archivio del Capitolo del Duomo, capsa 1, n. 1 (ex ACapTn, capsa 39, n. 51), pergamena.

Edizioni: SANTIFALLER, Papsturkunden, pp. 50-52; HUTER, Tiroler Urkunden-

buch, I, n. 406; AUSSERER, Regestum, n. 1; SANTIFALLER, Urkunden, n. 5.

5 (conferma)

[1182 o 1183] aprile 9 – Velletri

Lucio [III papa] conferma al decano e al Capitolo di Trento il possesso della chiesa battesimale di Santa Maria entro le mura di Trento, che era stata concessa dal fu Altemanno vescovo e che è stata pacificamente te- nuta per 40 anni.

Originale: ACapTn, capsa 42, n. 3, pergamena (SPD, rimangono la plica e i fo- ri).

Edizione: CURZEL, Il Capitolo, pp. 419-420. Traduzione: ZANELLA,S. Maria, p.

12 (con data errata 1185). Manca in JAFFÉ, Regesta Pontificum Romanorum;

BRACKMANN, Germania Pontificia.

[6] (concordato)

1185

Concordato tra il Capitolo di Trento e il vescovo di Coira riguardante le chiese di San Giovanni di Tirolo e di San Martino in Passiria, in modo tale che le due parti ne abbiano la metà [quod canonici predicti habeant

medietatem litis et episcopus Coire aliam medietatem habeat]. notaio: Giovanni

Notizia di documento deperdito sotto forma di sunto (scritta intorno al 1287 da Odoricus de Marianis, notaio del sacro palazzo): ACapTn, capsa 30, n. 2, f. 6v, doc. 32, in registro pergamenaceo che riporta sul lato carne alcuni ricono- scimenti di affitto degli anni ottanta del XIII secolo e sul lato pelle una serie di sunti (si veda l’introduzione, p. 32).

Edizioni: HUTER, Tiroler Urkundenbuch, I, n. 419*; SANTIFALLER, Urkunden,

n. 7; ZANELLA, “Quaterni”, pp. 59-60. Regesto: ZANOLINI, Documenti, n. 3.

7 (conferma)

[1186 o 1187] maggio 13 – Verona

Urbano [III papa] conferma l’accordo raggiunto tra il decano e i cano- nici di Trento e il vescovo di Coira per quanto riguarda le chiese di San Giovanni di Tirolo e di San Martino in Passiria.

Originale: ACapTn, capsa 39, n. 45/a, pergamena (SPD: rimangono la plica e i fori).

Edizioni: SANTIFALLER, Papsturkunden, p. 53; HUTER, Tiroler Urkundenbuch,

I, n. 429a, p. 295; SANTIFALLER, Urkunden, n. 8. Regesto: ZANOLINI, Docu-

menti, n. 32 (con data errata 1262). Manca in JAFFÉ, Regesta Pontificum Roma-

norum; BRACKMANN, Germania Pontificia.

[8] (elenco di affitti)

1190

Carta della scaria di Arco, di Riva e di Ledro, dalla quale il Capitolo de-

ve avere vaselolos [?], carpioni, una casa e 45 galete di olio.

Notizia di documento deperdito (scritta intorno al 1587 da Bartolomeo Bonet- ti): ACapTn, capsa 23, n. 39, p. 29, in registro cartaceo.

Edizione: CURZEL, Il Capitolo, p. 420.

9 (locazione)

Il d. Martino decano e Federico Pantarana, canipario dei canonici, dan- no in locazione tutta la decima di Tirolo, che teneva il fu Arnoldo Pur-

mesarius, a Bertoldo burgravio [purgravius] di Tirolo e ai suoi figli Ber-

toldo e Conzus, per l’affitto di 11 lire di denari veronesi.

canonici presenti: d. Adelpreto, d. Turcone, magister Romano, magister

Geremia, d. Wipretus, Ottone Caraz, Aduino, prete Ottone da Povo obliario, prete Walo, Martinello, Cornelio, Litoldo

testimoni: prete Enrico de Mai, prete Bonifacio, prete Federico da For-

nace, Odoricus del fu Magus da Trento

notaio: Giovanni Pencio, notaio di Federico imperatore

Copia (redatta nel 1333 da Alberto del fu d. Martino de Floriis da Mantova, notaio pubblico per autorità imperiale): ACapTn, capsa 23, n. 70/c, pergame- na.

Sunto (scritto alla fine XIII secolo): ACapTn, capsa 30, n. 1, f. 1r, doc. 2, in re- gistro pergamenaceo (vedi n. [3]).

Edizioni: ZANOLINI, Nuove spigolature d’archivio, pp. 17-18; HUTER, Tiroler

Urkundenbuch, I, n. 465;SANTIFALLER, Urkunden, n. 9. Regesto: ZANOLINI,

Documenti, n. 4. Edizione del sunto: ZANELLA, “Quaterni”, pp. 1-2.

10 (locazione)

1191 maggio 7 – Trento, coro di San Vigilio

Martino decano e Federico Pantarana, canipario dei canonici, danno in locazione un prato, posto in Campotrentino, a Giovanni da Piné e a Ba-

sacanus (che hanno pagato ai canonici 30 lire), per l’affitto di 5 lire di

denari veronesi.

canonici presenti: prete Walo, prete Ottone da Povo, Adelpreto da Por-

ta Oriola, Turco, Ottone Caraz, Ottolino del d. Milone, Aduino prete,

Odelricus Grillo, Martinello

testimoni: Moscardo, Wickemarus, Andrea dal Borgonuovo, Wericus,

Bernardo de Hilveson, Superbius, Artingerus, Daiutinis, Raimondino de

Sele

notaio: Giovanni Pencio, notaio di Federico imperatore

Edizioni: AUSSERER, Regestum, n. 2; LEONARDELLI, Economia, n. 14.

11 (locazione)

1191 maggio 22 – Trento, coro di San Vigilio

Il d. Martino decano e Federico Pantarana, canipario dei canonici, auto- rizzati da Corrado vescovo, danno in locazione tutta la decima che la Canonica possiede ad Ala ad Adelpreto figlio di Warimberto da Mori, per l’affitto di 30 soldi di denari veronesi e l’ospitalità [albergaria] per il decano, il canipario o per altri che nell’interesse dei canonici attraversi- no quella terra.

canonici presenti: magister Romano, Turcone prete, Ottone da Povo,

Ottone Carazius, magister Geremia, Perus prete, Grillo, Aduino, Gisol-

dus, Litoldo, Wipretus, Rempertus, Martinello

testimoni: d. Gerardo giudice, Baldricus e Pietro causidici, Trentino, Ot-

tone Riccus, Walco, Vincenzo notaio

notaio: Giovanni Pencio, notaio di Federico imperatore

Originale: ACapTn, capsa 23, n. 70/a, pergamena.

Copia (redatta nel 1298 da Giacomo detto Squalo): ACapTn, capsa 23, n. 70/b, pergamena.

Edizioni: ZANOLINI, Nuove spigolature d’archivio, p. 19; SANTIFALLER, Urkun-

den, n. 10.

[12] (locazione)

1193

Il d. Martino decano, insieme con Ottolino del d. Milone e il d. Federico

Pantarana canonici, dà in locazione tutta la decima dei campi [brayde]

del vescovo, in tutta la pieve di Banale, a Gebardo figlio di Pezus dal Banale e a Odelricus di Corrado da Dorsino di Banale, per l’affitto di 18 moggi di cereali (16 di siligine e 2 di frumento).

Notizia di documento deperdito sotto forma di sunto (scritta intorno al 1287 da Odoricus de Marianis, notaio del sacro palazzo, il quale vide una copia coeva all’originale scritta dal notaio Giovanni Pencio e sottoscritta dai notai Salomo- ne, Ognibene e Abriano): ACapTn, capsa 30, n. 2, f. 7r, doc. 35, in registro pergamenaceo (vedi n. [6]).

Edizioni: CURZEL, Il Capitolo, pp. 420-421; ZANELLA, “Quaterni”, p. 61.

L’indizione e la data non concordano (all’anno 1193 corrisponde l’XI, il sunto dichiara che si trattava della II); il nome del decano riporta comunque ad anni vicini al 1193.

13

(investitura feudale e quietanza) a. 1195 gennaio 9 – Trento, coro di San Vigilio

Dal momento che il d. Udalricus de Lupa, nobile ministeriale della Chie- sa trentina, è morto senza eredi maschi, per cui il dazio [muta] di San Martino ed altri suoi feudi sono tornati all’episcopato, Corrado vescovo di Trento lo dà in feudo ai canonici i quali, visti i molti debiti dell’episcopato, promettono di dare al vescovo 3000 lire di denari di moneta veronese.

canonici presenti: d. Turcone, d. Ottone da Povo, d. Udalricus Grillo, d.

Corrado cappellano sacerdoti, d. Rempretus, d. Ottone Carazius, d. Pe- rone, d. Vipretus, d. Martinello diacono, d. Adelpreto dalla Porta, d. Fe- derico Pantarana, d. Ottolino suddiacono, Cornelio, Litoldo, Aduino,

Purcardus, Arnoldo, Almerico

testimoni: Martino sacerdote e pievano della pieve di Trento, Musone

suddiacono, Corradino scolare, Guglielmo conte di Flavon, Guglielmo da Denno, Federico scancius, Arnoldino da Livo, Vicomarius di Ram- baldo, Musone dal Dosso, Pellegrino dalla Portella, Bertramo notaio

b. 1195 gennaio 21 – Trento, coro di San Vigilio Corrado vescovo dichiara di aver ricevuto dai canonici 3000 lire.

canonici presenti: d. Turcone, d. Ottone da Povo, d. Ottone Carazius, d. Vipretus, d. Adelpreto, d. Perone, d. Corrado cappellano, Cornelio, Fe-

testimoni: Varimberto da Cagnò, d. Baldricus da Toscolano, Corradino

scolare

notaio: Alberto, notaio del fu Federico imperatore

Copia (semplice, trecentesca): ACapTn, capsa 35, n. 1, pergamena.

Copia (redatta nella seconda metà del XV secolo, a partire dall’originale, da Guglielmo Rottaler chierico della diocesi di Regensburg, notaio pubblico per autorità imperiale, su mandato del vescovo Giovanni Hinderbach [1465- 1486]): ASTn, Codex Wangianus, f. 10, in registro pergamenaceo.

Copia (semplice, quattrocentesca): BComTn, Congregazione di Carità, capsa 1, mazzo 1, n. 2, pergamena.

Copia (semplice, cinquecentesca): ACapTn, capsa 35, n. 2, pergamena.

Edizioni: CUSIN, I primi due secoli, pp. 215-217; GOBBI, Pergamene, n. 2; STE- NICO, Il dazio, n. 1.

[14] (locazione)

1195 [?]

Il decano e i canonici danno in locazione un orto, posto in Sorbano, ad Adelpreto figlio del d. Perone, per l’affitto di 25 denari.

notaio: Giovanni Pencio

Notizia di documento deperdito sotto forma di sunto (scritta intorno al 1287 da Odoricus de Marianis, notaio del sacro palazzo): ACapTn, capsa 30, n. 2, f. 4v, doc. 18, in registro pergamenaceo (vedi n. [6]).

Edizioni: CURZEL, Il Capitolo, p. 421; ZANELLA, “Quaterni”, pp. 51-52.

L’indizione e la data non concordano (all’anno 1195 corrisponde la XIII, il sunto dichiara che si trattava della II); inoltre, un Adelpreto di Perone (canoni- co) è ricordato solo tra il 1226 e il 1245. Il notaio Giovanni Pencio, però, operò effettivamente nell’ultimo decennio del secolo XII.

15

(investitura feudale e riconoscimento di affitto) 1196 marzo 27 – Trento, coro di San Vigilio

Il d. Turcone decano, con il consiglio dei canonici, dà in feudo il monte di Montagnaga al d. Ottolino da Telve, il quale dichiara di avere in feu- do dai canonici anche un casamentum posto a Trento nell’hora di San Vigilio e un maso a Roncegno, con tutti i diritti [ratio] che il d. Gandol- fino aveva a Roncegno.

canonici presenti: d. Walla, Ottone Carazius, Ottone da Povo, Odolricus

Grillo, Corrado cappellano, d. Adelpreto dalla Porta, d. Perone, d. Gi- sloldo, Federico da Villandro, Federico Pantarana, Wipretus, Martino figlio di Muraris, Arnoldo figlio di Moscardo, Ottone nipote del d. Mi- lone

testimoni: Ropretus da Albiano, Walter socio di Bocolino, Ermanno

Ponzo, Goffredo ferarius, Enrico fratello di Bocolino, Adolpretus

notaio: Aldovrandino, notaio del vescovo di Feltre e del vescovo di

Trento

Copia (redatta nel 1318 da Gislimberto de Maieris, notaio di Enrico conte di Lomello): ACapTn, capsa 23, n. 70/m, I parte, pergamena (sulla stessa anche una copia del n. [17]).

Edizione: SANTIFALLER, Urkunden, n. 11. Regesto: HUTER, Tiroler Urkunden-

buch, I, n. 496.

16

(riconsegna e locazione) 1196 agosto 17 – Trento, San Biagio

Dopo che il d. Turcone decano, con il consenso dei canonici, insieme con Gardesana già concubina [amasia] del prete Bertoldo pievano e con Leucarda sorella del prete Bertoldo, ha riconsegnato al d. Corrado ve- scovo un terreno recintato [clausura] con vigne, posto a Centochiavi, che era tenuto in locazione dal prete Bertoldo, il vescovo lo dà in loca- zione a Tonso da Madruzzo e ad Arnaldino da Mori (che hanno pagato a Gardesana e Leucarda 170 lire di denari veronesi), per un affitto an- nuo di 2 orne di vino bianco.

testimoni: d. Pellegrino arcidiacono, magister Martino, prete Martino

pievano della pieve di Trento, Musone dal Dosso, d. Odelricus da Arco,

Ercetus notaio, Tafanellus, Salomone Zima

[Segue un’analoga riconsegna da parte di Armengarda sorella del prete Bertoldo].

Originale: ASTn, APV, Sezione Latina, capsa 64, n. 18, pergamena.

Edizioni: HORMAYR, Geschichte, I/II,n. 69 (con data errata 1196 settembre

17); LEONARDELLI, Economia, n. 29. Regesto: DOMINEZ, Regesto cronologico,

p. 15, n. 56.

17 (sentenza)

1196 ottobre 22 – Trento, palazzo dell’episcopato

Dopo aver esaminato la causa che verte tra Odolricus e Walter, procura- tori della comunità di Pergine, da una parte e il d. Ottone da Telve e Turcone decano dall’altra per quanto riguarda il possesso del monte di Montagnaga, viste le prove prodotte dalle parti, il d. Corrado vescovo sentenzia che proprietari di tutto il bosco del monte di Montagnaga so- no il d. Ottone (a titolo di feudo) e il d. Turcone (a nome della Canoni- ca); in tutti i prati del monte le parti sono pari e una non deve disturba- re l’altra. La sentenza viene letta dal d. Desiderio giudice da Brescia.

testimoni: d. Corradino da Illasi, d. Giacomino da Roverchiara causidici, d. Baldricus da Toscolano, d. Pietro da Malosco, Adelperone di Vanga,

Petarino, Alberto di Bozone, Pietro da Bosco, Riprandino e Pasquale fratelli, Roberto, Erzo, Graziadeo, Penzone notai

notaio: Bertramo, notaio di Enrico imperatore

Originale: ACapTn, capsa 33, n. 3, pergamena.

Copia (redatta nel 1318 da Gislimberto de Maieris, notaio di Enrico conte di Lomello): ACapTn, capsa 23, n. 70/m, II parte, pergamena (vedi n. [15]).

Edizione: SANTIFALLER, Urkunden, n. 12. Regesto: HUTER, Tiroler Urkunden-

buch, I, n. 499.

[18]

(riconsegna e locazione) 1196

Dopo che Ita del fu Bertoldo Cenzalla ha riconsegnato a Vipretus di Moscardino canonico un orto, posto in Sorbano, per il quale pagava al Capitolo un affitto di 12 denari, il d. Turcone decano lo dà in locazione a Bertoldino dal Dosso.

notaio: Roberto

Notizia di documento deperdito sotto forma di sunto (scritta intorno al 1287 da Odoricus de Marianis, notaio del sacro palazzo): ACapTn, capsa 30, n. 2, f. 4v, doc. 19, in registro pergamenaceo (vedi n. [6]).

Edizioni: CURZEL, Il Capitolo, pp. 421-422; ZANELLA, “Quaterni”, p. 52.

19 (concordato)

1197 novembre 21 – [Trento], coro di San Vigilio martire Il d. Turcone decano, con il consenso degli altri canonici, rinuncia alla lite [infestacio et causacio] con Corrado vescovo per quanto riguarda la chiesa di San Martino e l’eremo che questi aveva fondato, dichiara di voler credere a quanto scritto nel documento [instrumentum] scritto da Guidone di Bracio notaio e chiede al vescovo di non dare a tale chiesa il diritto di pieve; il vescovo risponde di non voler dare ad essa alcun di- ritto di pieve nè di sepoltura, nemmeno di coloro che muoiono nell’ospedale.

canonici: d. Adelpreto dalla Porta, Ottone prete da Povo, Corrado cap-

pellano, Martino Negro, Gisloldo, Ottone Carasius, Perone, Federico

Pantarana, Purcardus, Federico da Villandro

testimoni: Ebelino diacono, Trentino suddiacono, Martino chierico del-

la pieve di Arco, Warimberto da San Michele, Zucolinus da Tassullo, Federico Bagata, Getus

notaio: Graziadeo, notaio del sacro palazzo

Copia (redatta nel 1228 da Olvradino, notaio del sacro palazzo, e sottoscritta da Musone, notaio di Ottone re dei Romani, e da Pellegrino Cosse, notaio del sacro palazzo): ASTn, Codex Wangianus, f. 15, n. 27, in registro pergamenaceo.

Edizioni: BONELLI, Monumenta, pp. 41-42; KINK, Codex Wangianus, n. 61. Re-

20 (testamento)

1199 giugno 27 – Trento, sul ponticellus della casa del testatore Il d. Adelpreto da Porta Oriola canonico fa testamento, lasciando 1 or- na di vino e 1 moggio di frumento, rendita di un suo mulino, alla chiesa di San Vigilio; 6 sestari di frumento [triticum] e 1/2 galeta di olio alla chiesa di San Nicolò presso cui stanno i malati [apud infirmos]; 1/2 gale-

ta di olio alla chiesa di Sant’Ilario; istituendo erede il figlio Enrico; di-

sponendo che sua moglie Negra sarà padrona e usufruttuaria [maior

domina et massara] nella sua casa e nei suoi beni fino a quando ella vivrà

(se vorrà uscirne avrà dall’erede 400 lire di moneta veronese) e che alla figlia Matilda andranno 500 lire veronesi e 100 lire di moneta veronese di corredo.

testimoni: d. Turcone decano, d. Corrado canonico prete, d. Pellegrino

prete de Ranzono, Bertoldo e Perone canonici, d. Bozone da Stenico, Pellegrino del d. Adovinus, Swikerius del fu d. Martino, Petarino,

Wikemarius, Moscardo, suo figlio Arnoldo, Graziadeo notaio da Trento

del fu Bernardo, Marcoardus dal Borgonuovo, Wigantus da Livo

notaio: Pellegrino, notaio del sacro palazzo

[Segue, lo stesso giorno, la rinuncia ad ulteriori diritti sull’eredità pater- na da parte della d.na Matilda, presenti tra gli altri il d. Turcone decano, prete Corrado, Perone e Bertoldo canonici].

Originale: ACapTn, capsa Testamenti, rotoli corti/a, (n. 1), pergamena.

Edizioni: MAINO, 50 testamenti, n. 1 (completa); SANTIFALLER, Urkunden, n. 13 (parziale).

21 (giuramento)

1205 aprile 22 – Trento, palazzo dell’episcopato

Il Capitolo, il d. Adelpreto conte di Tirolo, la macinata dell’episcopato, i capitani, i valvassori e la comunità di Trento si impegnano con giura- mento a far cessare la discordia e a ristabilire il buono stato dell’episcopato, restando alleati fino a quando il vescovo Corrado tor-

nerà, di comune accordo, all’episcopato o fino a quando sarà stato elet- to canonicamente un nuovo vescovo.

canonici presenti: d. Turcone decano, magister Viviano, d. Gisoldus, d.

prete Martino Negro, d. Perrus, d. Gerardo, d. Ottone prete da Povo a nome del d. prete Corrado cappellano, d. Zanebello, d. Rembretus, d. Litoldo, d. Bertoldo di Aicardo, d. Aduino

testimoni: Arpolino da Cles figlio del d. Arpone, Rodegerius canonico di

Bressanone fratello di Anselmo da Mezzo, Odolricus Todosscelli, Odolri-

cus figlio del d. Pietro da Nomi, Warimberto figlio del d. Manfredino da

Ton, prete Pellegrino de Ranzono

notaio: Corradino, notaio di Enrico imperatore

[Seguono altri tre giuramenti, effettuati in data 23 aprile (nell’assemblea [in plena contione] degli uomini della città di Trento), 5 luglio e 9 ago- sto 1205].

Originale: ACapTn, pergamena (attualmente mancante: l’ultimo a vederla fu lo Huter negli anni cinquanta).

Edizioni: ZANOLINI,La rinuncia, pp. 38-40; SANTIFALLER, Urkunden, n. 14; HUTER, Tiroler Urkundenbuch, II, n. 557.

Un’annotazione presente nel settecentesco Repertorium Archivii Capitularis (al- la voce capsa 39, n. 88) riporta: Forma servata in electione domini episcopi Tri-

dentini de anno 1205. Dato che in quell’anno non si ricorda alcuna elezione ve-

scovile, è possibile che il compilatore del repertorio abbia frainteso la natura del documento in questione e lo abbia ritenuto un verbale di elezione.

22

(investitura e conferma)

a. 1207 gennaio 29 – Trento, chiesa di San Vigilio, coro

Il d. Turcone decano, con il consenso dei canonici, investe Alberto da

Documenti correlati