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Raccolta, armonizzazione ed archiviazione dei dati nella base dati pedologica

S TIMA DEI VOLUMI IRRIGUI NELLE AREE EXTRACOMPRENSORIAL

4.1.3. Raccolta, armonizzazione ed archiviazione dei dati nella base dati pedologica

Per definire la pedologia dell’area di studio sono state effettuate le seguenti operazioni: • Verifica delle UTS/STS già elaborate dalle regioni;

• Identificazione in banca dati delle relazioni suolo geografia;

• Identificazione nella banca dati di almeno un sito Caposaldo, per STS;

• Elaborazione di UTS/STS per le aree non coperte dai dati regionali disponibili.

L’attività di correlazione ha comportato l’analisi dei siti, traendo dal database le informazioni territoriali, se disponibili, e quindi procedendo all’analisi completa delle informazioni disponibili relative a stazioni ed orizzonti. Molte aree del territorio di indagine non hanno disponibili dati pedologici relativi a profili di suolo, ma solo a “pozzetti” (minipits). Per questa tipologia di osservazioni è disponibile solo un set ristretto di dati, infatti, mancano informazioni relative a qualità e tassonomia (orizzonti genetici), hanno informazioni relative a fisiografia e substrati molto generici, e con una notevole semplificazione dell’organizzazione del suolo.

La qualità e quantità di informazioni disponibili ha reso necessario per Campania, Molise, Sicilia e Sardegna, un’analisi puntuale dei dati. In questo caso le caratteristiche dei dati disponibili ha portato a non elaborare in fase di correlazione Unità Tipologiche di Suolo costituite da siti geograficamente distanti.

Il legame suolo geografia è stato identificato per 2.501 Unità Cartografiche. Complessivamente sono state elaborate 1.385 UTS e 1.608 STS.

Per circa il 50% delle unità cartografiche, ai fini del progetto è stata individuata una sola STS di riferimento, per il 38% sono due le STS di riferimento e per il 12% sono più di due. Nei casi in cui la relazione ha individuato più di una STS di riferimento di ognuna di queste è stata individuata la percentuale di copertura.

Le STS utilizzate per l’elaborazione dei dati nel modello sono state 1.498, ritenute geograficamente valide e ricadenti effettivamente in aree da valutare.

La banca dati si riferisce alle unità cartografiche (UC) e alle tipologie pedologiche di suoli (UTS e STS); essa si relaziona alla base dati geografica (in formato shape file) dei Sottosistemi di Terre (SST), che rappresentano il riferimento geometrico pedologico e nella tabella correlata contiene i campi che definiscono i Sottosistemi.

La relazione tra Unità cartografiche e Sottosistemi di Terre (Fig. 4.5) definisce la percentuale di presenza di vari tipi di suolo individuati (STS) nelle Unità Cartografiche dello strato geografico.

Figura 4.5 - Dettaglio dei Sottosistemi di Terre in Sardegna. Nella regione Sardegna le unità cartografiche sono più di 120 e per motivi grafici non sono elencate nella legenda.

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La base geometrica di riferimento utilizzata è quella dei Sottosistemi di Terre elaborata presso il Centro Nazionale di Cartografia Pedologica (CNCP) del CRA-ABP di Firenze, messe a punto attraverso il progetto “Atlante nazionale delle aree a rischio di desertificazione” (A.A.V.V.). Tale base è stata poi integrata con i seguenti dati:

Molise: Dati pedopaesaggistici e osservazioni puntuali provenienti dal Progetto Nazionale “Carta dei Suoli

d’Italia in scala 1:250.000” e dal progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali; progetto Unità Operative Territoriali (UOT 1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 di Campomarino; inoltre sono stati utilizzati e rielaborati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio "I suoli delle principali aree irrigue del Molise", Quaderno divulgativo n. 4 dell'ERSAM Molise (Tito Reale, 2000).

Abruzzo: Progetto Nazionale “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000”, integrato con: la prima

approssimazione della carta dei pedopaesaggi e suoli della Regione Abruzzo realizzata dall’ARSSA in collaborazione con l’ISSDS (per la strutturazione dati) con un Programma Operativo Multifondo (dati concessi dall’ARSSA – Centro Pedologico di Avezzano); progetto UOT, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 del Trigno; cartografie del Centro pedologico ARSSA di Avezzano, Val Vomano e Corfino in scala 1:25.000 e Val di Sangro (lavoro in corso di completamento, dati concessi dall’ARSSA); cartografia della tessitura e granulometria della Piana del Fucino in scala 1:25.000); cartografie delle unità di pedopaesaggio dei comuni di Castilenti e S.Demetrio ne’ Vestini, effettuate dall’Accademia di Scienze Forestali in collaborazione con l’ISSDS come aree sperimentali nell’ambito di studi metodologici sulla idoneità all’arboricoltura da legno per conto dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Abruzzo.

Campania Progetto Nazionale “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000, integrato con: dati

pedopaesaggistici e sulle osservazioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit; sono stati inoltre consultati ed utilizzati i seguenti lavori di rilevamento di semi-dettaglio:

Carta pedologica 1:50000 dell’Agro Aversano (Di Gennaro A. e coll.) – Regione Campania, Assessorato Agricoltura (1996);

Carta pedologica 1:50000 dell’Agro Nocerino-Sarnese– Regione Campania, Assessorato Agricoltura (Di Gennaro A. e coll., 1996);

Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Montoro - Consorzio Agro-Sarnese Nocerino (Gheri F., 1982);

Carta Pedologica 1:25000 del Comprensorio di S.Mauro - Consorzio Agro-Sarnese Noverino (Gheri F., 1982);

Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Uscioli e Camerelle - Consorzio Agro-Sarnese Nocerino (Gheri F., 1982);

Carta pedologica 1:25000 del Destra Sarno - Consorzio Agro-Sarnese Nocerino (Gheri F., 1982); Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Sarno-S.Valentino Torio (Gheri F., 1982); Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Angri S.Gregorio Abate (Gheri F., 1982); Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Bottaro (Gheri F., 1982);

Carta pedologica 1:25000 del Comprensorio di Paludi (Gheri F., 1982);

Carta pedologica 1:50000 del Fortore beneventano - Istituto Idraulica Agraria Univ. Napoli (Buondonno C., Danise B., Leone A.P., Terribile F., 1988)

Carta pedologica 1:100000 della Provincia di Napoli - Provincia di Napoli (Di Gennaro A., 1994)

Basilicata: Progetto Nazionale “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000 (Viviano e Cassi, 2006),

integrato con: dati pedopaesaggistici e sulle osservazioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali; in parte dal progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 dell’Alta Val D’Agri e del Medio Agri Sauro; inoltre sono stati utilizzati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio e dettaglio nell’area del Sinni (regione Basilicata con coordinamento tecnico-scientifico ISSDS – Firenze) e nell’area di Scanzano (CNR – IGES, Firenze). Un controllo generale è stato infine effettuato con i dati acquisiti dal Progetto Speciale 14 della Cassa per il Mezzogiorno, in particolare con la Carta delle limitazioni d’uso del territorio regionale (dato originale acquisito in forma digitale dal progetto POM Irrigazione INEA).

Calabria: Progetto Nazionale “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000”: dati pedopaesaggistici e sulle

osservazioni puntuali provenienti dal Progetto Speciale 26 realizzato dal Ministero dei Lavori Pubblici (carta delle aree irrigue della Regione Calabria 1:25.000 – 1976-80); in parte dal progetto UOT (1996), per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 di Capo Vaticano, Eufemia Lamezia e Crati; inoltre sono stati utilizzati e rielaborati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio prodotti e pubblicati dall’ISSDS (carta pedologica della Tavoletta del Lago di Cecita – Sila Grande) e del CNR-IGES di Firenze (Carta pedologica del Trionto).

Puglia: “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000”, integrato con: dati di maggiore dettaglio (1:100.000)

provenienti sul “Progetto ACLA 1 – 2 ed INTERREG Puglia - Albania Studio per la caratterizzazione agronomica della regione Puglia e la classificazione del territorio in funzione della potenzialità produttiva” realizzato dalla Regione Puglia e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari; un confronto ragionato è stato effettuato con i dati acquisiti dal Progetto Speciale 14 della Cassa per il Mezzogiorno, in particolare con la Carta delle limitazioni d’uso del territorio regionale;

Sicilia: “Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:250.000”, per la parte pedogeografica tuttora in corso, integrato

con: dalla monografia sulla Carta dei Suoli della Regione Sicilia in scala 1:250.000 (Fierotti et alii, 1983); tali informazioni sono state integrate in alcuni casi particolari dai dati pedopaesaggistici e osservazioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit. Un controllo generale è stato infine effettuato con i dati acquisiti dalla Carta delle aree irrigue in scala 1:250.000 (Fierotti et alii, 1965).

Sardegna: Sono stati utilizzati i dati provenienti da: Cartografia della Bassa valle del Flumendosa

1:10.000, Cartografia dell’Hinterland di Cagliari 1:30.000, Carta dei suoli 1:250.000 della Regione Sardegna, Cartografia della Bassa valle del Coghinas 1:25.000, Cartografia della Valle del Cixerri 1:25.000, Cartografia della Comunità Montana XXII del Basso Sulcis 1:100.000, Cartografia di Marmilla e Sarcidano 1:50.000, Cartografia del Distretto irriguo S. Maria-Marefoghe-Sinis NE 1:10.000, Cartografia connessa al Piano Acque Regione Sardegna 1:100.000, Cartografia del Campidano d'Oristano 1:25.000, Cartografia connessa al Progetto Speciale 13 1:25.000, Cartografia dell’Area Test POM INEA Marefoghe – Oristano 1:25.000 (CRA/ISSDS FI), Cartografia dell’Area Test Progetto INEA “MONIDRI” del Bacino del Rio Cuga (NURRA SS) 1:50.000.

Il lavoro, complessivamente, ha comportato l’armonizzazione delle nuove informazioni con quelle esistenti. La banca dati elaborata consiste in 12.863 poligoni. Si è trattato quindi di un aggiornamento corposo ma necessario, perché ha consentito, fra l’altro, di aumentare il grado di confidenza della correlazione fra suoli e geografia.

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L’area di studio corrispondente con l’area potenzialmente irrigabile è stata definita, in prima approssimazione, tramite l’analisi dei seguenti fattori:

1. Caratteristiche morfometriche: sono riferite alla pendenza ed alla quota. E’ stata definita come soglia limite il 20% di inclinazione e la quota di 1.200 m s.l.m.

2. Destinazione d’uso dei suoli; Esistono ovviamente superfici che non possono essere considerate potenzialmente irrigabili, in ragione del loro uso del suolo, quali:

- Superfici artificiali (aree urbane, industriali o destinate a servizi, infrastrutture, cave, discariche ecc.);

- Acque superficiali ed aree umide;

- Aree naturali e seminaturali (comprendenti boschi, brughiere e cespugli, spiagge, aree con roccia affiorante ecc).

Sono state considerate idonee le aree agricole ed i pascoli.

Per questa fase sono state utilizzate le informazioni derivanti dal Corine Land Cover 2000 ed i dati derivati dalla cartografia CASI 3.

3. Superfici irrigue extracomprensoriali; 4. Comprensori irrigui;

5. Caratteristiche fisiografiche e dei substrati pedogenetici; Tramite fisiografia e substrati possono essere definiti, relativamente alla scala di riferimento del progetto, ambiti potenzialmente omogenei per tipologia e distribuzione dei suoli. Questi ambiti possono avere caratteri tali da escludere la possibilità di irrigazione anche in presenza di superfici pianeggianti o altresì includere superfici escluse in prima approssimazione. Le informazioni circa questi parametri sono costituite dalla banca dati dei Sottosistemi di Terre, elaborata dal CRA_CNCP nel corso del progetto Desertificazione e successive cartografie pedologiche elaborate a livello regionale

6. Caratteristiche climatiche; Possono esistere ambiti ubicati in condizioni climatiche tali da escludere la possibilità di prevedere la possibilità di irrigazione, quali alcune superfici pianeggianti localizzate ad alta quota.

7. Grado di frammentazione: In ultima analisi sono stati puntualmente verificati i casi di piccole superfici potenzialmente idonee isolate in contesti non idonei come ovviamente il contrario. Si è tenuto conto, in ogni caso, della superficie minima cartografabile, che è di 156 ha che corrispondente all’area minima cartografabile alla scala 1:250.000, propria dei SST.

Tutti i poligoni della banca dati dei Sottosistemi di Terre, oltre alle informazioni fisiografiche sulla cui base sono stati originariamente elaborati, sono stati caratterizzati relativamente ai fattori sopra elencati. Per i punti da 1 a 4 sono stati elaborati dei file raster con passo 100 m, in cui ogni pixel è stato classificato come idoneo o non idoneo. Quindi per ogni poligono dei Sottosistemi è stata calcolata la percentuale di superficie idonea per i fattori sopra evidenziati.

Il procedimento di analisi è stato piuttosto lungo ed articolato ed è passato per la definizione di: • Aree potenzialmente idonee, per caratteristiche territoriali, ossia quelle con più del 25% di superfici

potenzialmente idonee;

• Aree in cui l’analisi verifica come il poligono abbia meno del 25% di superficie potenzialmente idonea ma altre fonti informative riportavano come significative le superfici irrigate.

Entrambe queste due casistiche sono state considerate area di studio. Come si può facilmente evidenziare il criterio di valutazione utilizzato è stato ovviamente prudenziale, affinché non venissero tralasciate aree potenzialmente idonee. Il risultato della selezione è riportato nella tabella 4.1.

Tabella 4. 1- Risultati della selezione dei Sottosistemi di Terre dall'area di studio

Sottosistemi di Terre Numero poligoni Area (ha) % Poligoni % ha

Inclusi 6.690 6.723.952 52% 54%

Esclusi 6.173 5.642.273 48% 46%

Totale 12.863 12.366.225 100% 100%

Dopo avere eseguito questa analisi parziale e strutturato la tabella del SST, sono stati incorporati anche i poligoni derivanti dal layer CASI3 per le classi definite come “escluse dalla valutazione”, vale a dire gli usi corrispondenti ai seguenti codici:

1 = urbano

3 = boschi ed assimilati 4 = aree umide

5 = acque superficiali.

Come si può vedere dalla tabella 4.2, la banca dati geografica di riferimento per le caratteristiche territoriali, cui si legano le Unità Tipologiche di Suolo (UTS) è assolutamente rilevante, componendosi di ben 33.784 poligoni e l’area di studio considerata comprende ben il 44,3 % dell’area totale. É ovvio che fra questi vi siano comprese anche superfici che ad una successiva valutazione potranno essere non idonee ad una o più tecniche irrigue, come ambiti nei quali le combinazioni di caratteristiche del suolo ed altre caratteristiche territoriali le renderanno non idonee all’irrigazione.

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Tabella 4.2- Quadro riepilogativo dei risultati ottenuti dalla determinazione dell'area di studio.

Tipologia  di  area   N°  Poligoni   Area  Totale  (ha)   %  poligoni  su  totale  regioni  sud   %  ha  su  totale  regioni  sud   Area  inclusa  nello  

studio   11.091   5.469.894,88   32,8   44,3  

Area  esclusa4  dallo  

studio   22.693   6.891.382,07   67,2   55,7  

Totale   33.784   12.361.276,95   100   100  

Figura 4.6. Estensione geografica (in verde) dei Sottosistemi di terre inclusi nell’area di studio per le

Regioni Meridionali

La costruzione definitiva del riferimento geometrico per la pedologia ha comportato i seguenti passaggi:

• Ritaglio secondo linea di costa e confini regionali; • Ritaglio secondo strato dell’uso del suolo;

• Verifica dei poligoni isolati e ripulitura di micropoligoni creati dall’intersezione dell’uso del suolo “escluso” con i Sottosistemi di Terre con il limite minimo di 25 ha (corrispondente all’area minima cartografa bile per una scala 1:100.000).