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Raccolta e cippatura in due fasi con stoccaggio nell’interfila: taglia allineatrice Mantovani e cippatrice Jordan RH 25 con testata pick up

La taglia allineatrice Mantovani è una macchina semiportata che può essere applicata anteriormente ad una trattrice della potenza minima di 90 kW (foto 13). La macchina, con massa complessiva di 1700 kg, monta su un telaio di profilati metallici un sistema di taglio e un sistema di convogliamento e trasporto della pianta, oltre agli organi per l’indirizzo della pianta nell’interfila (foto 14, particolari a, b, c).

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Il sistema di taglio è costituito da una lama del diametro e spessore pari rispettivamente a 800 mm e 10 mm, che opera a 700-1000 giri/min (deriva il proprio moto dalla presa di potenza del trattore attraverso un rinvio che ne moltiplica il numero di giri). L’altezza di taglio è regolabile agendo sul posizionamento verticale delle due ruote folli sulle quali appoggia la macchina.

Il sistema di convogliamento è costituito da una coclea orizzontale posizionata parallelamente alla direzione di avanzamento della macchina, da un profilato metallico laterale (regolabile in altezza e lunghezza) e da un sistema a stella folle. I primi due apparati hanno la funzione di convogliare le piante verso il sistema di trasporto; il sistema a stella, invece, dotato di un fermo di non ritorno, ha la funzione di agevolare l’ingresso delle piante nell’apparato di trasporto evitando possibili ingolfamenti.

Il sistema di trasporto è costituito da due coclee controrotanti, ortogonali rispetto all’avanzamento della macchina e posizionate ad un’altezza di 2 m, e da una coclea e un profilato metallico ad essa parallelo, posizionati nella parte basale. Questo sistema consente di trasportare le piante tagliate nell’interfila, lasciandole cadere parallelamente alla direzione di avanzamento della trattrice (foto 15). La movimentazione delle coclee avviene attraverso un sistema idraulico che consente di regolarne la velocità di rotazione in relazione alle caratteristiche della coltura.

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Foto 14 - Particolari del sistema di taglio (a), convogliamento (b) e trasporto (c).

Foto 15 – Andane formate dalla taglia allineatrice.

Il cantiere di abbattimento risulta rappresentato dall’abbattitrice abbinata alla trattrice e da una cippatrice con pick up.

L’operatività della macchina è stata testata nel corso di una prova sperimentale svolta nel 2008 in provincia di Ravenna su un impianto di pioppo R2F2 da 55 t/ha. La macchina ha

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raggiunto una capacità di lavoro operativa dell’ordine di 0,55 ha/h, corrispondente a 31,03 t/h (Pari e Civitarese 2008).

Il prodotto andanato è stato successivamente raccolto con la testata cippatrice pick up Jordan RH 25.

La cippatrice, del peso di circa 2500 Kg, viene montata sul retro di trattori muniti di guida retroversa della potenza di almeno 180 kW. La macchina è in grado di cippare piante con diametro massimo di 28 cm ed è equipaggiata, in posizione frontale, con un dispositivo pick up, un sistema di alimentazione del cippatore e due pareti metalliche ad imbuto (foto 16) (Spinelli et al. 2007).

La macchina, procedendo lungo l’interfila, raccoglie e cippa in fase dinamica le piante precedentemente abbattute dall’abbattitrice andanatrice, provvedendo a scaricare il cippato sui rimorchi delle trattrici (foto 17).

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Foto 17 – Macchina in fase di lavoro.

Il pick up risulta costituito da una coclea convergente con 8 serie di spirali (lunghezza 1750 mm) e svolge la funzione di sollevare da terra i calci delle piante. Allo scopo di evitare ingolfamenti dovuti alla presenza di infestanti, tra le spirali sono stati inseriti dei rilievi metallici paralleli all’asse di rotazione del pick up stesso. Il prodotto, una volta sollevato da terra viene convogliato verso il dispositivo di alimentazione che risulta composto da due grossi rulli verticali rotanti (diametro 150 mm, lunghezza 1750 mm), uno fisso e l’altro mobile in funzione delle dimensioni delle piante.

Un altro aspetto interessante riguarda il sistema di livellamento posizionato sul lato destro della testata, che garantisce il contatto tra la raccoglitrice e il terreno assecondandone le irregolarità. Il dispositivo è costituito da un sistema magnetico a pendolo con due sensori, che agisce direttamente sull’attacco a tre punti del trattore (foto 18).

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Foto 18 – Particolari del dispositivo di autolivellamento.

Sul retro della testata sono state posizionate due ruote metalliche che hanno la funzione di scaricare a terra il peso della macchina. Il tubo di scarico posteriore, a brandeggio verticale e orizzontale, sovrasta la testata e direziona lo scarico del prodotto sul rimorchio. Prove condotte nel 2010 su di un impianto di pioppo biennale andanato (località Boccaleone di Argenta), hanno fatto registrare una capacità di lavoro operativa di 0,50 ha/h e una produzione oraria operativa di 35,5 t/h.

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Meccanizzazione attualmente impiegata nell’impianto delle MRF (Medium

Rotation Forestry) di pioppo

Il trapianto del pioppo quinquennale può essere eseguito con trivella o con macchine munite di assolcatore.

La trivella (diametro di 15-20 cm) è portata posteriormente all’attacco a tre punti del trattore ed effettua l’apertura delle buche nel terreno. Un operatore segue la macchina in campo ed inserisce gli astoni all’interno delle buche, chiudendole utilizzando il terreno riportato in superficie. Tale sistema, derivato direttamente dall’arboricoltura da legno, presenta diversi svantaggi legati alla bassa capacità di lavoro operativa e all’eccessivo affaticamento dell’operatore sul terreno.

Le macchine trapiantatrici presenti sul mercato sono attualmente due: la pianta astoni Allasia V1 e la trapiantatrice Alasia (foto 19).

Foto 19 – Trapiantatrice di astoni Alasia munita di assolcatore e dischi chiudi solco.

Entrambe le macchine prevedono il taglio del terreno mediante assolcatore e l’inserimento manuale degli astoni in fondo al solco da parte di due operatori (foto 20).

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Foto 20 – Trapiantatrice di astoni in fase di impianto.

Subito dopo la messa a dimora il solco viene chiuso da due dischi rincalzatori opportunamente inclinati. Due ruote provvedono infine a compattare il terreno nei pressi del colletto della pianta. Sopra il telaio è presente un pianale per il trasporto del materiale. La distanza di trapianto sulla fila viene segnalata all’operatore tramite un segnale acustico o luminoso comandato da un dispositivo elettrico. Nel caso della pianta astoni Allasia V1 gli operatori seguono la macchina direttamente sul terreno, nel caso della trapiantatrice Alasia gli operatori lavorano sulla macchina. Quest’ultima è stata testata nel 2012 presso la sede del CRA ING di Monterotondo, facendo registrare una capacità operativa di 0,25 ha/h (Sperandio e Verani 2012).

Meccanizzazione attualmente impiegata nella raccolta delle MRF (medium