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ANALISI STRUTTURALE DEI QUESTIONARI UTILIZZAT

4.2 Sulla raccolta dei dat

Come già accennato, sono stati condotti due diversi studi. In totale sono stati coinvolti tre gruppi di lavoratori, la modalità di campionamento può essere definita “intenzionale”, “accidentale” o “di comodo” (convenience, haphazard o purpositive judgemental), ossia di tipo non probabilistico, ci siamo cioè avvalsi di soggetti facilmente contattabili e reperibili, le cui caratteristiche rispondevano ai criteri che noi avevamo preliminarmente stabilito.

Tale modalità di raccolta dati non è stata quella originariamente preventivata in sede di progettazione della ricerca. Originariamente avevamo pensato di coinvolgere lavoratori di quattro tipologie di aziende, risultanti dalla combinazione di quattro caratteristiche: alto o basso contenuto tecnologico della produzione e del lavoro nel quale erano impiegati, alto o basso livello di mutevolezza dell’asset organizzativo della loro azienda. Una delle ipotesi fondamentali postulava che le relazioni tra le variabili considerate mutassero drasticamente in funzione della tipologia di produzione (innovativa vs tradizionale) e del grado di mutevolezza organizzativa (misurata per mezzo di una scala di cambiamento organizzativo).

Lo studio 1, di tipo trasversale, comprende due campioni di lavoratori contattati in due regioni italiane (Sardegna e Sicilia) che è possibile considerare omologhe per quanto riguarda le dinamiche dei rispettivi mercati del lavoro, il basso livello di industrializzazione, l’elevato tasso di disoccupazione/inoccupazione, ecc.

Per quanto riguarda i soggetti che sono entrati a far parte del gruppo siciliano dello studio 1, i primi contatti con i potenziali destinatari della ricerca sono avvenuti nell’autunno del 2006, a tal fine sono stati contattati vari responsabili di aziende operanti nel territorio siciliano. Nella quasi totalità dei casi la possibilità di somministrare i questionari all’interno delle aziende non è stata consentita in quanto gli stakeholder aziendali hanno ritenuto che l’argomento della ricerca potesse favorire l’emergere di problematiche di carattere organizzativo e sindacale all’interno delle loro aziende. A titolo esemplificativo, si riportano alcune delle risposte tipiche ricevute alla nostra proposta di somministrare la batteria di questionari: “i nostri lavoratori non sono pronti per una ricerca del genere”, “è meglio non svegliar il can che dorme”, “una ricerca del genere potrebbe sollevare delle problematiche al momento sopite”, ecc.

Sebbene questa non sia la sede per riflessioni di ordine ermeneutico, a nostro avviso reazioni di questo tipo sono sintomo di modalità di gestione aziendale non certo orientate al benessere dei lavoratori, ma di tipo paternalistico.

Come ultima istanza è stato richiesto l’intervento di una rappresentanza provinciale delle organizzazioni produttive che, sebbene avesse espresso delle perplessità circa la fattibilità di un tale tipo di indagine presso i propri iscritti, acconsentì a diramare agli stessi una circolare informativa circa l’iniziativa. La percentuale di adesione a 30 giorni dalla pubblicizzazione dell’iniziativa è stata pari a zero.

Abbandonata l’idea di coinvolgere determinati tipologie di aziende, è stata presa la decisione di coinvolgere direttamente i lavoratori. A tal fine sono stati contattati i sindacati in diverse città: Catania (CGIL), Gela (CGIL), Termini Imerese (CGIL), Palermo (CGIL, CISL e UIL).

In ognuno di questi casi, contattati i vari rappresentanti sindacali ed illustrate le finalità della ricerca, è stato concordato insieme il quantitativo di questionari da distribuire a cura del sindacato stesso ai propri iscritti. Ogni questionario è stato inserito all’interno di una busta preaffrancata, che il potenziale intervistato poteva imbucare e far pervenire direttamente al responsabile della ricerca. In totale sono state distribuite 1000 buste con una percentuale di risposta del 17% (170 questionari), di cui validi 140 (14% sul totale dei questionari distribuiti). Una tale percentuale, certamente bassa, è in linea con quanto evidenziato da Roccato (2006), che individua un range tra il 10% e il 20%.

Per quanto riguarda il campione sardo dello studio 1, sono stati raccolti un totale di 400 questionari validi (su 630 distribuiti). In questo caso, a differenza di quello precedente, è stata sempre utilizzata una modalità di raccolta dati “di comodo” ma non per mezzo dei sindacati,

bensì grazie alla collaborazione di aziende compiacenti interessate allo studio, in quest’ultimo caso infatti gli stakeholders aziendali si sono dimostrati maggiormente interessati alle finalità dell’indagine e non vi hanno ravvisato alcun elemento di minaccia per l’assetto delle loro organizzazioni, ciò ha determinato tra l’altro un tasso di risposta più elevato.

È naturalmente sorto il dubbio che diverse modalità di raccolta dati potessero influenzare significativamente la composizione dei due campioni, ma le analisi statistiche condotte successivamente hanno smentito tale preoccupazione.

Lo studio 2 ha avuto invece un impianto di tipo longitudinale, che si è articolato nell’arco di 8 mesi con tre distinti momenti di raccolta dati.

I partecipanti allo studio 2 sono stati contattati nell’ambito di un programma finanziato dal Fondo Sociale Europeo (condotto nella Provincia di Palermo) e finalizzato al primo inserimento lavorativo sotto forma di stage retribuiti della durata di 8 mesi. Tali soggetti sono stati contattati in 3 diverse occasioni (t0 = marzo 2007, t1 = luglio 2007, t2 = novembre 2007) a distanza di quattro mesi dal contatto precedente. In questo caso, la mortalità tra gli stessi è dovuta all’abbandono del progetto stesso.

4.3 I partecipanti

Come già anticipato nei due studi, sono stati utilizzati tre gruppi di soggetti. Qui di seguito saranno descritte le caratteristiche principali di ciascuno.

In Sardegna hanno partecipato un totale di 400 lavoratori dipendenti, di cui 198 uomini (49,5%) e 202 (50,5%) donne. L’età media è risultata pari a 37,07 anni (età minima 21, età massima 67, dev. Stand. 10,3). L’anzianità di servizio variava da 1 a 38 anni con una media di 11,62 anni (dev. Stand. 8,71). Di questi 400 partecipanti, 186 (46,5%) hanno dichiarato di essere celibi/nubili, 206 coniugati/conviventi (51,5%) e 8 altro (2%).

Sono stati coinvolti 92 lavoratori con mansioni assimilabili a quella operaia (23%), 282 funzionari e quadri intermedi (70,5%) e 26 dirigenti (6,5%). In totale, 201 hanno dichiarato di possedere un contratto a tempo indeterminato (50,3%), 117 a tempo determinato (29,3%), 67 di collaborazione/consulenza (16,8%) e 15 interinale (3,8%).

Infine 103 lavoratori (25,8%) hanno dichiarato di essere iscritti al sindacato di contro ai rimanenti 297 non iscritti (74,3%).

Tabella 1: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione sardo in funzione dello stato civile e del genere

Stato civile

celibe/nubile coniugato/convivente altro Totale

maschile 117 178 6 301

Sesso

femminile 115 117 5 237

Totale 232 295 11 538

Tabella 2: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione sardo in funzione della tipologia contrattuale e dell’anzianità di servizio

Tipologia contrattuale tempo indeterminato tempo determinato collaborazione o consulenza interinale Totale 0-4 anni 52 41 22 5 120 5-9 anni 64 35 30 5 134 10-14 anni 46 21 13 3 83 15-19 anni 31 20 6 1 58 20-24 anni 35 11 2 2 50 Anzianità di servizio Oltre 25 anni 70 10 2 1 83 Totale 298 138 75 17 528

Tabella 3: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione sardo in funzione della tipologia contrattuale e dell’eventuale appartenenza sindacale

Tipologia contrattuale tempo indeterminato tempo determinato collaborazione o consulenza interinale Totale si 160 28 11 5 204 Iscrizione ad un sindacato no 142 113 65 14 334 Totale 302 141 76 19 538

Tabella 4: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione sardo in funzione della tipologia di mansione svolta e dell’eventuale appartenenza sindacale

Tipologia di mansione

operaio funzionario dirigente Totale

si 63 132 8 203

Iscrizione ad

un sindacato no 95 219 20 334

Totale 158 351 28 537

In Sicilia sono stati coinvolti 140 lavoratori dipendenti, di cui 104 uomini (74,3%) e 36 donne (25,7%), l’età media è risultata pari a 38,64 anni (età minima 18 anni, età massima 67 anni, dev. Stand. 11,27). L’anzianità di servizio variava da 1 a 45 anni con una media di 16,38 anni (dev. Stand. 11,9). Su 140 lavoratori, 46 (32,9%) hanno dichiarato di essere celibi/nubili, 89 (63,6%) coniugati o conviventi e 3 (2,1%) altro (2 lavoratori non hanno risposto a questa domanda).

66 partecipanti (47,1%) hanno dichiarato di svolgere mansioni assimilabili a quella di operai, 71 (50,7%) a quella di funzionari e quadri intermedi, e 2 (1,4%) a quella di dirigenti (2 lavoratori non hanno risposto). 102 lavoratori (72,9%) hanno dichiarato di possedere un contratto a tempo indeterminato, 24 (17,1%) un contratto a tempo determinato, 9 (6,4%) un contratto di collaborazione/consulenza e 5 (3,6%) un contratto di tipo interinale.

Infine 101 lavoratori (72,1%) hanno dichiarato di essere iscritti al sindacato di contro a 37 non iscritti (26,4%), 2 lavoratori non hanno risposto.

Tabella 5: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione siciliano in funzione dello stato civile e del genere

Stato civile

celibe/nubile coniugato/convivente altro Totale

maschile 31 69 3 103

Sesso

femminile 15 20 0 35

Tabella 7: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione siciliano in funzione della tipologia contrattuale e dell’anzianità di servizio

Tipologia contrattuale tempo indeterminato tempo determinato collaborazione o consulenza interinale Totale 0-4 anni 6 8 4 1 19 5-9 anni 22 7 3 1 33 10-14 anni 12 1 1 0 14 15-19 anni 11 2 0 0 13 20-24 anni 10 0 0 0 10 Anzianità di servizio Oltre 25 anni 36 3 0 0 39 Totale 97 21 8 2 128

Tabella 8: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione siciliano in funzione della tipologia contrattuale e dell’eventuale appartenenza sindacale

Tipologia contrattuale tempo indeterminato tempo determinato collaborazione o consulenza interinale Totale si 77 16 6 2 101 Iscrizione ad un sindacato no 24 8 3 2 37 Totale 101 24 9 4 138

Tabella 8: Distribuzione di frequenza dei lavoratori del campione siciliano in funzione della tipologia di mansione svolta e dell’eventuale appartenenza sindacale

Tipologia di mansione

operaio funzionario dirigente Totale

si 51 48 1 100

Iscrizione ad

un sindacato no 15 21 1 37

Per quanto attiene lo studio 2 sono stati coinvolti dei neolaureati (con lauree cosiddette “deboli”) al primo inserimento lavorativo, i quali hanno svolto uno stage retribuito di 8 mesi presso aziende di Palermo e zone limitrofe. Trattandosi di uno studio ti tipo longitudinale il campione iniziale è andato decrescendo a causa della mortalità, nel nostro caso perché alcuni partecipanti hanno abbandonato il loro impiego e che non è stato quindi possibile ricontattare.

Al momento della prima raccolta dati (t0, marzo 2007) hanno compilato i questionari un totale di 117 partecipanti; a luglio 2007 (t1) , in occasione della seconda raccolta dati hanno partecipato 90 lavoratori, infine a novembre 2007 (t2) sono stati coinvolti 79 lavoratori, i quali rappresenteranno il campione finale dello studio 2.

Su 79 partecipanti, 21 erano uomini (26,6%) e 58 erano donne (73,4%). L’età media è risultata pari a 27,9 anni (età minima 22, età massima 43, dev. Stand. 3,48).