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Raccolta dati comportamentali in contesti ecologici

Nel documento ELEMENTI DI PSICOMETRIA COMPUTAZIONALE (pagine 133-144)

Dati comportamentali

4.3 Raccolta dati comportamentali in contesti ecologici

Vedremo nel Capitolo 6, come usare la Kinect per effettuare sperimentazioni e protocolli di riabilitazione in Realtà Virtuale, usando un software (gratuito per scopi didattici e di ricerca) capace di integrare il riconoscimento di pose e la dinamica di un avatar. Questo permetterà un corposo uso della Kinect anche per misurazioni comportamentali, pure da parte di chi non ha competenze matematiche e informatiche avanzate in merito.

con pioneristici lavori in cui veniva effettuata la raccolta di campioni di saliva (con salivette o similari) e uso di holter clinici che memorizzano dati cardiaci in unità di memoria locale.

Il panorama oggi è tuttavia molto diverso, grazie infatti allo sviluppo e all'enorme diffusione di smartphone la ricerca sul campo sta diventando da un lato sempre più semplice ed efficace, dall'altro consente la raccolta di ulteriori interessantissimi dati comportamentali e d'altro tipo (psicofisiologici, relazionali, sociali, ...). La raccolta di questionari sul campo, anche allo scopo di studiare risposte relative a specifiche situazioni (ad esempio questionari durante lo shopping), può essere effettuata usando lo strumento LimeSurvey (visto nel Capitolo 1), che può essere visualizzato da un qualunque smartphone connesso a Internet.

Comunque le opportunità di misurazione del comportamento sul campo, mediante l'uso di nuove tecnologie è molto più vasta che le semplici risposte a un questionario, che comunque restano di un'importanza enorme e vanno considerate complementari rispetto ad altre misure e quasi mai sostituite.

Le misure più immediate che un cellulare può fornire sono quelle relative alla posizione geografica del partecipante: infatti la maggior parte dei moderni smartphone ha accesso alle coordinate GPS (Global Positioning System, ovvero Sistema di Posizionamento Globale) e relativo orario, ricevute dall'interfacciamento con il sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile, che include una vasta rete di satelliti in orbita intorno alla terra. L'accuratezza del sistema GPS è

nell'ordine dei metri. L'accesso al sistema è garantito a chiunque sia dotato di un apposito ricevitore, come vedevamo prima, oggigiorno presente in quasi tutti gli smartphone.

Le misure relative al posizionamento globale possono essere assai importanti in psicologia, in quanto forniscono sia un dato quantitativo abbastanza preciso rispetto a posizionamento e percorso effettuato dal partecipante, sia in quanto possono dare un'idea del contesto entro cui il partecipante opera (casa, lavoro, vacanza, ...) e dei relativi passaggi deducibili dal percorso (ad esempio da casa al lavoro e viceversa).

Espandendo il discorso relativo alle tecnologie che possiamo trovare all'interno di uno smartphone possiamo categorizzare come segue:

Sensori di movimento

Questi sensori misurano le forze di accelerazione e le forze di rotazione lungo i tre assi cartesiani (x,y e z, ovvero gli assi che identificano lo spazio entro cui può essere mosso il device e quindi, indirettamente, il

partecipante che "indossa" lo smartphone. Questa categoria di sensori include accelerometri, sensori di gravità, giroscopi e sensori dei vettori di rotazione. Quasi tutte queste tipologie di sensori sono incluse nei normali smartphone oggi a disposizione.

Sensori ambientali

Questi sensori misurano vari parametri ambientali, come temperatura e pressione atmosferica, illuminazione e umidità.

La categoria include dunque barometri, fotometri e termometri. Anche questi sensori si trovano negli smartphone.

Sensori di posizione

Questi sensori misurano la posizione fisica del device.

Questa categoria include sensori di orientamento e magnetometri.

Gli smartphone contemporanei contengono dunque una vasta serie di sensori che possono raccogliere una ampio numero di dati che possono essere elaborati per la misura di comportamenti generici o specifici.

L'unico problema a questo punto resta l'accesso a tali dati e la loro elaborazione. Di come gestire e processare questi dati ci occuperemo nella seconda parte di questo volume. Sul come raccogliere questi dati, invece, ce ne occupiamo subito.

In generale, come per un computer, l'accesso ai dati di uno smartphone è possibile tramite apposito software. Una delle caratteristiche che ha resto gli smartphone tanto popolari è proprio la disponibilità di software per ogni esigenza. Questa tipologia di sotware, negli smartphone, è comunemente chiamata App (da Application, ovvero applicazione).

Le App, infatti, non sono altro che dei software creati e ottimizzati per essere usati nei moderni smartphone, usandone le peculiari caratteristiche di mobilità, pervasività e connettività con la rete internet e con altri device e sensori.

Esistono molte App per le più svariate operazioni e molte di queste possono essere utilissime per psicologi intraprendenti e ricercatori di ogni tipo. Possono servirci per raccogliere dati, ma anche per effettuare semplici operazioni, come prendere appunti vocali o fare dei rapidi schemi.

Una caratteristica molto importante delle App è comunque l'interfacciamento con il device su cui sono installate. Le App accedono, dietro autorizzazione dell'utente, ai sensori dello smartphone e ne fanno sia usi più tradizionali, sia usi molto fantasiosi. Invito il lettore possessore di uno smartphone a fare molto di più che limitarsi a cercare App, è necessario infatti pensare in termini di uso di un'App quando si fa qualcosa nel proprio quotidiano e non quando si è sullo store designato al loro acquisto. Per cui se sono un neuropsicologo e penso che usare la tecnologia sia usare il cronometro dello smartphone, forse sarà il caso che rifletti sul mondo delle App e potrei un giorno scoprire che esiste un'App per prendere più tempi contemporaneamente e gestire in modo molto semplice i tempi intermedi. Bisogna considerare anche che la maggior parte delle App sono gratuite o disponibili a prezzi assai contenuti (sotto i quattro Euro). Se siete dei ricercatori, molti sviluppatori ve le daranno gratuitamente, basta chiedere. Non credereste a quante me ne hanno regalate.

Visto l'interesse, di cui prima, per l'accesso ai dati raccolti dallo smartphone per l'analisi del comportamento, vedremo adesso come usare le App per ottimizzare questo processo. In generale esistono molte App, gratuite o sotto i 5 Euro, per avere accesso ai dati interni dello smartphone e dei relativi sensori. I sistemi operativi più in uso dagli smartphone sono attualmente iOS (per i device Apple) e Android (per molte altre marche di device) e per entrambi questi sistemi operativi esistono molte applicazioni di accesso ai dati e non è certamente possibile nel breve spazio di questo volume passarle in rassegna, dunque do solo qualche indicazione e un profondo invito a provarne alcune, magari tra quelle gratuite. In particolare per iOS mi sembra interessante, come App gratuita, Data Collection Free ( https://itunes.apple.com/it/app/data-collection-free/id485523535?l=en&mt=8) (Figura 4.25).

Figura 4.25. Schermate della App Data Collection Free.

Per ricercatori più esigenti segnalo  Sensor Data, un'App dal basso costo (Euro 7.99) https://itunes.apple.com/it/app/sensor-data/id397619802?l=en&mt=8, che oltre a raccogliere e archiviare in appositi file i dati raccolti (pronti per il download su PC), consente due interessanti opzioni che potrebbero essere assai utili:

la scelta della frequenza di campionamento da 1Hz a 100 Hz (vedi Capitolo 2) e la possibilità di mandare dati in streaming (Figura 4.26).

Figura 4.26. Schermate e opzioni della App Sensor Data.

Tutte le App gratuite che ho verificato per la raccolta dati mi hanno sempre dato qualche limitazione (10 secondi di registrazione Data Collection Free) o mi hanno proposto un pagamento o erano

un po' complesse nel trasferire i dati (con protocolli di trasmissione in streaming tramite una porta appositamente creata, che potrebbe essere un po' difficile per chi non ha dimestichezza).

Per gli utenti del mondo Android suggerisco di usare Purple Robot (https://play.google.com/store/apps/details?id=edu.northwestern.cb its.purple_robot_manager) (Figura 4.27).

Figura 4.27. Schermate e opzioni della App Purple Robot.

Questa interessante App oltre alla classica raccolta dati propone una vera e propria creazione di interventi ed esperienze bastate sul comportamento sulla base del contesto (Purple Robot is a sensing and scripting application that enables the creation of context-aware

behavioral interventions and experiences). La App permette di essere la base per più complessi e strutturati progetti di ricerca esponendo delle HTTP API apposite per interagire con altri software e altre App, attivando oltretutto anche una serie di trigger appositamente configurabili.

Questo progetto della Northwestern University (http://tech.cbits.northwestern.edu/purple-robot/) permette dunque di lavorare sullo sviluppo per lo sviluppo. Tuttavia, la App può essere usata anche solo per registrare i dati (Figura 4.28).

Figura 4.28. Registrazione e visualizzazione dati con la App Purple Robot.

In conclusione, possiamo affermare che l'uso delle App per raccogliere dati comportamentali in contesti ecologici, non solo è possibile, ma è anche sia alla portata di chiunque possieda uno smartphone, sia fattibile con semplici applicazioni dal costo assai contenuto o gratuitamente disponibili.

Infine, è d'obbligo sottolineare che così come esistono molte App per la raccolta di dati dai sensori, esistono anche molte App che possono essere usate per indagini qualitative. Quanto prima visto per la realizzazione di audio e video può esser fatto anche con delle App per l'editing. Inoltre esistono molte App che consentono un'efficace raccolta e organizzazione di audio, video e appunti.

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