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Le raccomandazioni per il disegno del questionario in indagini mixed-mode

2.4 Il disegno del questionario in ottica mixed-mode: un quadro europeo

2.4.1 Le raccomandazioni per il disegno del questionario in indagini mixed-mode

Prima di fornire raccomandazioni, il progetto Mimod precisa che dare raccomandazioni sul disegno del questionario in ottica mixed-mode è possibile, ma occorre tener presente che la loro applicazione potrebbe comportare difficoltà oggettive che ne limitano o impedi-scono l’adozione. Per le indagini sotto regolamento, ad esempio, le indicazioni contenute nelle direttive o regolamenti europei potrebbero non consentire determinati adattamenti e riformulazioni per alcuni quesiti. Inoltre, potrebbe accadere che, all’interno del medesimo questionario, alcune domande siano efficaci con una tecnica, mentre altri quesiti siano più adatti ad altre tecniche di somministrazione, rendendo più complesso il lavoro di adatta-mento delle formulazioni. Può anche accadere che la necessità di comparabilità dell’inda-gine nel corso del tempo sia di ostacolo ai cambiamenti nel disegno di certe domande, cambiamenti che sarebbero invece auspicabili per renderle somministrabili attraverso le nuove tecniche introdotte. Infine, le caratteristiche organizzative, la dotazione tecnologica e di risorse possono limitare l’applicabilità delle raccomandazioni.

12 La tecnica Cati, ad esempio, risulta meno idonea alla somministrazione delle domande a scelta multipla, più facilmente gestibili tramite Capi o tecniche auto-somministrate; le domande dal contenuto sensibile funzionano meglio con il Cawi o altre tecniche basate sull’auto-compilazione, meno con tecniche che prevedono la presenza dell’intervistatore. Ovviamente una singola domanda può avere più di una caratteristica conflittuale per tecnica, rendendo ancora più complicato il suo utilizzo in ottica mixed-mode.

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2. Il progetto europeo Mimod sul mixed-mode

Date le premesse, le raccomandazioni13 che emergono dal progetto Mimod per il dise-gno del questionario sono:

• Disegnare il questionario ex novo e non fare continui adattamenti, avendo in mente il mixed-mode scelto;

• In questa fase di (ri)disegno cercare, ove possibile, di ridurre la lunghezza dei questionari usando uno o più possibili accorgimenti, ossia:

a. rendere i questionari modulari, in modo da ridurre le interconnessioni tra sezioni e, di conseguenza, semplificare anche la struttura delle regole e dei salti;

b. limitare il numero degli item di risposta, in generale, ma soprattutto nelle domande a griglia;

c. rimuovere le domande non essenziali per l’indagine;

• Definire criteri e metodi per valutare se le diverse domande sono somministrabili con le varie tecniche. Questi dovranno essere applicati in modo coerente su tutto il questionario;

• È preferibile adottare l’approccio unimode design piuttosto che l’approccio mode

specific, ma è importante continuare a testare quest’ultimo attraverso test cognitivi e

di usabilità e attraverso indagini pilota per avere un conforto quantitativo sui risultati ottenuti dai test qualitativi;

• Per l’applicazione dell’approccio unimode è necessario:

a. mantenere testo e struttura dei quesiti identici per tutte le tecniche (ad eccezione delle diversità minime legate al diverso tipo di comunicazione, visiva verso verbale ad esempio);

b. effettuare scelte di disegno e applicarle in modo coerente a tutte le tecniche di indagine;

c. porre tutte le tecniche sullo stesso piano, senza considerarne una predominante sulle altre.

Si riportano infine alcuni esempi di accorgimenti da utilizzare nell’approccio unimode: • nel caso di mixed-mode con tecniche auto-compilate e tecniche con intervistatore,

tutto ciò che è scritto (sullo schermo di un pc o sulla carta) dovrebbe essere letto ad alta voce dall’intervistatore;

• decidere, in modo coerente tra tutte le tecniche, se offrire o non offrire la modalità di risposta “Non so” e/o “Rifiuta di rispondere”. Se si sceglie di esplicitarle in un questionario web, allora dovrebbero essere lette anche dall’intervistatore (Dillman et

al., 2009);

• evitare domande a risposta multipla e sostituirle con domande con risposta dicotomica “Si/No” per tutte le tecniche. Questo richiede che la lista degli item sia contenuta (Dillman et al., 2008);

• se possibile, evitare l’uso di matrici sostituendole con domande singole in tutte le tecniche;

• minimizzare l’uso di istruzioni e definizioni e presentarle in modo simile nelle varie tecniche.

13 Le raccomandazioni sono relative a un mixed-mode contenente il Cawi nell’ipotesi in cui il questionario elettronico sia compilato tramite un pc. L’uso di cellulari non è quindi preso in considerazione.

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3. IL DISEGNO MULTITECNICA DEL CENSIMENTO PERMANENTE DELLA POPOLAZIONE

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3.1 Introduzione

Fino al 2001 il Censimento della Popolazione si è svolto con modalità tradizionale, con rilevazione totale di tutti gli individui, dimoranti abitualmente in Italia, tramite questionario cartaceo distribuito e raccolto “porta a porta” dagli intervistatori comunali. A partire dal Censimento del 2011, al fine di contenere i costi, di ridurre l’impatto organizzativo sui Comuni, di utilizzare in forma più massiccia i dati amministrativi e diffondere in modo più tempestivo i dati definitivi sulla popolazione, è stata progettata una rilevazione multitecnica (con modalità di acquisizione Cawi e Papi) che alleggerisse il carico di lavoro delle ammi-nistrazioni pubbliche, avente come base di partenza l’utilizzo di dati amministrativi, in par-ticolare le liste anagrafiche comunali (Lac) e i dati sui permessi di soggiorno. Alle famiglie presenti negli archivi amministrativi comunali è stato inviato a casa un plico contenente il questionario cartaceo e le indicazioni per compilarlo. Per la prima volta le famiglie hanno avuto la possibilità di compilare in modo autonomo il questionario censuario online.

In alternativa le famiglie potevano compilare il questionario cartaceo e restituirlo presso qualsiasi ufficio postale del territorio italiano, recarsi presso i Centri comunali di raccolta (Ccr) o attendere presso il proprio domicilio un intervistatore per un’intervista faccia a faccia.

Sebbene la tornata censuaria del 2011 abbia introdotto notevoli cambiamenti, la richie-sta sempre più pressante dei decisori politici e amministrativi di dati a livello comunale e subcomunale, sempre più tempestivi e in grado di cogliere i veloci cambiamenti strutturali demografici e socio-economici della popolazione, ha reso necessaria da parte dell’Istituto una riflessione su nuovi scenari censuari di raccolta dei dati.

Dopo le tornate censuarie del 2010 e 2011 e alla luce del Regolamento n. 763/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008 che ha disposto l’effettuazione da parte di tutti gli stati membri del Censimento Permanente, indicandone l’obbligatorie-tà e le modalil’obbligatorie-tà di svolgimento e definendo le specifiche operative nei tre regolamenti di attuazione n. 2017/543, n. 2017/712 e n. 2017/881, l’Istituto ha lavorato al passaggio dai Censimenti tradizionali decennali ai Censimenti permanenti.

Il nuovo Censimento Permanente prevede pertanto l’acquisizione, l’utilizzo e il mento a fini statistici dei dati provenienti dalle fonti amministrative che, debitamente tratta-ti, validati e integrati con i dati provenienti da indagini campionarie, generano un complesso sistema di registri statistici denominato Sistema integrato dei registri (Sir). Al fine di ag-giornare frequentemente il Sir, l’acquisizione dei dati amministrativi e di quelli da indagine è annuale. L’attenzione si è concentrata dunque verso un utilizzo sempre più massivo delle fonti amministrative locali e nazionali e all’integrazione tra i dati provenienti da tali fonti e quelli acquisiti mediante rilevazioni campionarie ad hoc.

Per porre le basi per un Censimento Permanente fortemente innovativo, l’Istituto ha messo in campo due rilevazioni sperimentali nel 2015 e nel 2017.

1 Hanno collaborato alla stesura del capitolo: Novella Cecconi (parr. 3.1, 3.3, 3.4, 3.7), Gabriella Fazzi (par. 3.2), Donatella Grassi (par. 3.5), Sabrina Barcherini (par. 3.6).

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L’approccio multitecnica nel disegno dei processi di acquisizione dei dati: esperienze e prospettive Le due indagini campionarie sperimentali (rispettivamente C sample e D sample del 2015 e C+ e D+ del 2017) sono state progettate con obiettivi differenti, secondo il disegno previsto dalla nuova strategia censuaria; le indagini C sample e C+ per stimare la sovra e sottocopertura delle anagrafi comunali e procedere al calcolo della popolazione a livello comunale, le indagini D sample e D+ per l’acquisizione di informazioni socio-economiche su famiglie, individui ed abitazioni. Entrambe le indagini hanno permesso di sperimentare diverse tecniche di indagine e modalità operative del lavoro sul campo. In questa sede si focalizzerà l’attenzione sulle sperimentazioni condotte nel 2017 ed in particolare sulle strategie che hanno consentito successivamente di definire il disegno multitecnica dell’in-dagine censuaria a regime2.