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RACCONTO CRONOLOGICO DELLA CRISI COVID-19

In questo capitolo viene presentato un vero e proprio diario della crisi in cui vengono raccontati i principali eventi accaduti da febbraio a giugno 2020, dai primi focolai alla riapertura delle attività e all allentamento di alcune misure di contenimento del virus tra cui lo sblocco degli spostamenti interregionali. In occasione di ciascun avvenimento sono state realizzate analisi di monitoraggio in grado di dare eco a quanto stava accadendo attraverso i numeri, cogliendo quali conseguenze il virus, e le misure intraprese dal Governo per combatterlo, avevano sul tessuto produttivo lombardo di micro-piccole imprese e imprese artigiane.

Il primo giorno cerchiato sul diario è il 23 febbraio, giorno in cui sono state introdotte le prime misure di contenimento del virus dopo i focolai rilevati in Lombardia, nel lodigiano, e nel Veneto.

In tal caso le analisi proposte hanno evidenziato che nei 10 comuni del lodigiano zona rossa il tessuto imprenditoriale costituito in prevalenza (99%) da MPI avrebbe potenzialmente perso in media 57,7 milioni di euro a settimana. L altra eviden a, colta attraverso la prima edizione del sondaggio web, riguardava il fatto che fin dal principio la crisi Covid-19 ha colpito ben oltre l 80%

delle imprese per lo più del trasporto, della moda, della comunicazione e del benessere. Le prime conseguenze subite sono state la riduzione delle vendite e la mancata/ritardata fornitura di materie prime.

In evidenza anche l 11 marzo, giorno il cui attraverso Dpcm vengono fermate alcune attività e introdotte ulteriori misure per il contenimento del virus. A seguito di tale data sono state effettuate valutazioni in merito alla consistenza e al peso del settore dei servizi - coinvolto dal blocco, ad esclusione di alcune categorie - nell artigianato lombardo: oggi primo comparto artigiano per quota di addetti concentrati nel settore (38%). Il 58% di queste imprese dei servizi operano nei servizi alle persone. Il Dpcm ha bloccato 33.547 imprese artigiane dei servizi (escluse lavanderie, autoriparatori e riparatori computer e beni per la casa). In pieno lockdown si è evidenziata la centralità di alcune attività fondamentali per garantire il proseguimento della quotidianità - autotrasporto, imprese di logistica e movimentazione merci, autoriparazione, imprese di pulizie, imprese alimentari, impiantisti elettronici, elettrici e termoidraulici, lavanderie industriali, imprese del trasporto persone, riparatori di computer e di apparecchiature elettroniche - per cui si rileva una maggior presenza di attività artigiane (67,1%).

Nel periodo 22-25 marzo con l introdu ione di nuove ulteriori misure per il contenimento del contagio è stato svolto un secondo sondaggio attraverso il quale si è colto che: il 75,1% delle MPI erano chiuse (12% per volontà propria); il 26,1% delle MPI portava avanti tutta o una parte dell attivit attraverso smart working, strumento per lo più non utilizzato nel periodo pre-pandemia;

il calo medio di fatturato a marzo si attestava al -63,5%; tra le principali difficoltà veniva segnalata la mancanza di liquidità ed il 55,1% delle MPI rivolgendosi alle banche chiedeva in misura maggiore moratoria e consulenza.

In data 10 aprile vengono prorogate fino al 3 maggio le misure restrittive. A fronte di questo fatto vengono proposte una serie di analisi settoriali relative a pasticcerie, costruzioni, moda e legno-arredo - che danno evidenza delle perdite che stavano subendo le imprese e delle difficoltà che più le caratterizzano al tempo del lockdown (mancate vendite, deperimento materie prime, concorrenza sleale del sommerso e turbolenza mercato estero). Anche in uno dei momenti pi neri dell anno la macchina burocratica si è inceppata mettendo in difficoltà cittadini e imprese. Si è quindi posto l accento sulla burodemia e sullo scarso livello di digitalizzazione della P.A.: più di 1 P.A. locale

su 3 nella nostra regione non offre alcun servizio completamente on-line, dall avvio alla conclusione.

Il 4 maggio a seguito di quanto definito nel Dpcm del 26 aprile tornano operative il 45,2% delle imprese artigiane, che sommandosi a quelle che non si sono mai fermate determina una quota di imprese artigiane attive dopo il 4 di maggio pari all 85,9%.

Con l introdu ione del Dl Rilancio varato il 13 maggio e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 19 maggio viene introdotto il bonus 110% che comporterà benefici per le imprese del sistema casa e si stima potrà muovere risorse in Lombardia fino ad un massimo di 3 miliardi e 320 milioni di euro fino al 2026. La 3^ edizione della survey effettuata proprio nella prima metà di maggio rileva che oltre il 50% delle imprese esprime incertezza rispetto al futuro (54,6%). Quelle non incerte prevedono un percorso di recupero dei livelli di fatturato pre-crisi lungo un anno (a maggio 2021).

Il 56,2% di imprese nonostante le difficoltà si dimostra resiliente, orientata ad attivare almeno un a ione reattiva per rispondere alla crisi. Un 53% delle imprese intervistate stata operativa sul fronte digitale nell emergen a attivando/migliorando/incrementando l uso di una o più tecnologie digitali. Inoltre, il 33% delle MPI nonostante la situazione a loro poco favorevole hanno effettuato attività solidali rivolte alla comunità. Il Covid-19 comportando il crollo dei ricavi ha generato fabbisogno enorme di liquidità: 75,9% imprese lombarde hanno fatto ricorso a strumenti per soccombere alla mancanza di risorse. Per far fronte a tale situazione è il credito bancario lo strumento a cui le imprese hanno fatto maggior ricorso.

Infine, a giugno, con l apertura della fase 3 si pone il focus su due questioni: il boom dell e-commerce che ha fatto registrare un incremento di 485 milioni di euro delle vendite attraverso al canale e-commerce nel trimestre marzo-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; e l enorme perdita registrata fino a quel momento dalle imprese che intercettano la domanda turistica, che nell artigianato lombardo sono 32 mila, e che secondo quanto rilevato attraverso la 2^ e la 3^

edizione delle rileva ioni web Effetti del coronavirus sulle MPI lombarde nel bimestre aprilemaggio hanno registrato un calo di fatturato più ampio di 9 punti rispetto alla media (61,3% v.s. -52,7%).

Diario della crisi: O MPI C -19

In questo capitolo del rapporto vengono sintetizzate le principali evidenze illustrate e approfondite nelle note, nei focus e nelle elabora ioni flash effettuate dall Osservatorio MPI da fine febbraio a settembre 2020. Un diario della crisi che mira a raccontare, attraverso i numeri pi significativi, l evolversi della situa ione e l impatto che la crisi Covid-19 ha avuto e ha tutt ora sul tessuto produttivo lombardo fatto da micro-piccole imprese.

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