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La ragion di stato e lo stato di polizia

1.4 Storia della governamentalità

1.4.2 La ragion di stato e lo stato di polizia

Foucault, analizzando le forme empiriche attraverso cui si sono concretizzate le forme di governo, individua un processo che ha prodotto un cambiamento strutturale importante: con il concetto di ‘governamentalizzazione della res

publica’ egli definisce appunto questo processo che ha come risultato la

comparsa di una nuova modalità di governo.

“Si chiede al sovrano di fare qualcosa in più che esercitare semplicemente la sovranità, qualcos’altro rispetto a ciò che Dio fa con la natura, il pastore con le pecore, il padre di famiglia con in figli. Gli si domanda, insomma, un supplemento rispetto alla sovranità, una differenza, un’alterità rispetto al pastorato. Gli si domanda il governo, che è qualcosa in più della sovranità, qualcosa di diverso rispetto al pastorato, qualcosa che ricerca un modello di cui è sprovvisto80.”

Ci si trova di fronte all’esigenza di creare una nuova arte di governo che non possegga più alcun riferimento teologico ma che sia pertinente alle nuove condizioni politiche e sociali del tempo.

Quel che accade è, secondo Foucault, non un semplice passaggio delle funzioni del pastorato alla dimensione del potere sovrano, ma un qualcosa di più

80 Ivi, pag. 173.

complesso, ovvero la creazione di un’arte di governo che si fonda sulla sua stessa struttura teleologica e trova una nuova razionalità di governo a supportarla. Questo tipo di razionalità intende la ragion di stato81 come schema concettuale unitario a partire dal quale ricomprendere tutta una serie di istituzioni che in precedenza non erano accostate a questo ambito, e che iniziano ad essere intese come un ambito unitario. Lo stato diventa una sorta di ideale regolativo intorno a cui far convogliare ambiti diversi sotto lo stesso dominio; e tutto ciò viene concepito e realizzato allo scopo di potenziare lo stato stesso82. A partire dal XVII secolo, dunque, inizia a modificarsi il livello del sapere di chi pratica le attività di governo. Si profila, così, la necessità della costruzione di una conoscenza delle istituzioni dello stato al fine di accrescere la forza dello stato stesso. Si tratterà di mettere assieme un livello di conoscenza che va oltre la semplice conoscenza della legge, ma che indaghi le caratteristiche secondo cui In questo senso nasce e diventa importante la cosiddetta statistica83.

Oltre al sapere statistico, la ragion di stato dovrà intervenire sull’ambito delle verità vissute dai soggetti. Dice Foucault che “la ragion di stato deve intervenire sulla coscienza delle persone, non solo per imporre un certo numero di credenze vere o false – come nel caso in cui i sovrani volevano far credere alla loro

81 La prima formulazione della ragion di stato si fa risalire all’opera di Giovanni Botero alla fine del XVI secolo. Egli affermava che “Ragione di stato si è notizia de’ mezzi atti a fondare, conservare e ampliare un dominio. Egli è vero che, sebbene assolutamente parlando, ella si stende per tre parti suddette, nondimeno pare che più strettamente abbracci la conservazione che l’altre, e dell’altre due più l’ampliazione che la fondazione.” Botero G., La ragion di stato, Donzelli Editore, Roma 1997, pag. 7. 82 Cfr. Gordon C., Governmental rationality: an introduction, in Burchell G., Gordon C., Miller P., The

Foucault Effect: Studies in Governmentality, op. cit., pag. 10.

83 “La statistica, dal punto di vista etimologico, è la conoscenza dello stato, la conoscenza delle forze e delle risorse che caratterizzano uno stato in un preciso momento” . Cfr. Foucault M., Sicurezza, territorio

legittimità o illegittimità del loro rivale – , ma per far sì che la loro opinione sia modificata e con essa il modo di fare delle persone, la maniera di agire, il loro

comportamento in quanto soggetti economici e politici.” 84

L’attività di gestione e condizionamento della popolazione si avvarrà di uno strumento preciso e molto concreto. La scienza di polizia85 infatti risulterà il modo attraverso cui gestire e orientare l’attività degli uomini in modo tale che essa risulti poi utile e funzionale allo stato stesso. Essa rappresenterà la “governamentalità diretta del sovrano in quanto sovrano86.”

La polizia fungerà da strumento primario attraverso cui il sovrano integrerà le persone all’interno dello spazio della sovranità. L’integrazione risulterà come una vera e propria organizzazione e gestione della condotta delle persone, un orientamento effettivo dell’attività della gente al fine di renderla utile all’accrescimento della forza dello stato stesso, la creazione di utilità pubblica attraverso i diversi tipi di occupazione degli uomini.

L’attività della polizia consisterà nel tentativo di incrementare il numero della popolazione sotto il suo controllo, cercando di soddisfare i suoi bisogni di tipo biologico, dai generi di prima necessità, alle condizioni sanitarie.

84 Ivi, pag. 202.

85 La Polizeiwissenschaft sviluppatasi in Germania nel XVIII secolo dopo la guerra dei trent’anni, ovvero “la teoria e l’analisi di tutto ciò che tende ad affermare ed aumentare la potenza dello stato, ad impiegare bene le sue forze, a procurare la felicità dei suoi sudditi e, principalmente, il mantenimento dell’ordine e della disciplina, i regolamenti che tendono a rendere la loro vita comoda e a procurare le cose di cui hanno bisogno per vivere.” Foucault M., Riassunto del corso, in Sicurezza, territorio, popolazione, op. cit., pag. 268.

Essa inoltre avrà un atteggiamento assai severo nei confronti dei soggetti obbligando tutti coloro che sono nelle condizioni fisiche per farlo a lavorare e non cadere nell’ozio, fornendo loro infrastrutture necessarie al commercio e alla produzione. Dice infatti Foucault che “l’oggetto fondamentale di governo per la polizia sarà costituito da tutte le forme di coesistenza degli uomini, per così dire. Il fatto che vivono insieme, che si riproducono, che hanno bisogno di una certa quantità di cibo, di aria per respirare, vivere, sostentarsi; il fatto che lavorano gli uni accanto agli altri, che si dedicano a mestieri differenti o simili; il fatto che si trovano in uno spazio di circolazione: la polizia deve farsi carico di tutti questi vari tipi di socialità87.”

Dunque la polizia ricopriva una serie di funzioni riguardanti le gestione della vita che vanno molto al di là del ruolo che essa svolge nella contemporaneità88. Essa faceva parte dello strumentario attraverso cui gli obiettivi della ragion di stato potevano concretizzarsi.

È, però, necessario sottolineare come la strutturazione politica dell’Europa postmedievale, in una fase in cui, dopo la pace di Westfalia del 1648, aveva raggiunto una condizione assolutamente inedita rispetto al passato. Infatti l’idea di ragion di stato faceva crollare tutta la costruzione teleologica della teofania imperiale, ma aveva lasciato solo delle formazioni politiche secolarizzate la cui coscienza di esistenza imponeva di avere degli obiettivi limitati rispetto all’esterno, limitati nella relazione diplomatica con altri stati, ma assolutamente

87 Ivi, pag. 237.

illimitati all’interno dello stato. Si veniva di fatto a creare una situazione in cui gli stati si autolimitavano rispetto all’esterno ponendosi in condizione concorrenziale con gli altri stati, mentre controbilanciavano i limiti esterni con un’illimitatezza dell’agire nei confronti della dimensione interna89.

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