I primi passi nell'Italia repubblicana (1945-1948)
2.2 I rapporti internazionali
Alcune dinamiche di collaborazione internazionale fra partiti possono essere rilevati anche all'interno dei rispettivi movimenti giovanili.
Il 10 novembre del 1945, infatti, a Londra, nasce la World federation of democratic youth. Nella capitale inglese si ritrovano 16 delegazioni di diversi paesi, ognuna composta da 21 elementi: per i Gruppi giovanili Dc vi partecipano Nobili, Albertini e Manlio Mazzotti, e della delegazione italiana fa parte anche il segretario generale della Gioventù di Azione cattolica Emilio Colombo250. L'invito a partecipare era stato pubblicato con grande rilievo da
«La Punta»251, e, prima della riunione, l'atteggiamento ufficiale dei giovani Dc era stato sostanzialmente ottimistico252.
È di buon auspicio che la prima manifestazione di un organismo delle Nazioni Unite, cui l'Italia partecipa in condizioni di piena parità, sia la Conferenza mondiale della Gioventù. Ciò dimostra che i giovani, i quali pure hanno fatto, come combattenti, la più diretta e più dura esperienza della guerra, non intendono indulgere a quegli sterili rancori che avvelenano i rapporti internazionali e che sono egualmente pregiudizievoli a tutti i popoli. La delegazione italiana si reca a Londra animata da un vivo sentimento di gratitudine verso il Consiglio Mondiale della Gioventù […] Come è noto, quattro temi sono proposti alla discussione dei giovani: contributo della gioventù nella lotta al nazifascismo; punto di vista dei giovani sui problemi della ricostruzione morale e materiale del dopoguerra; problemi giovanili specifici; organizzazione internazionale della gioventù253.
250ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Franco Nobili, 8 dicembre 1945.
251M. Mariani, I giovani democristiani invitati a Londra dal Consiglio Mondiale della Gioventù, in «La Punta», 19 marzo 1945.
252M. Di Celso, I giovani democristiani e la Conferenza della Gioventù, in «La Punta», 17 settembre 1945.
253M. Di Celso, La nostra voce a Londra, in «La Punta», 29 ottobre 1945.
La realtà a Londra, secondo quanto riporta Nobili, sarà radicalmente diversa:
Il livello intellettuale e culturale della conferenza è stato bassissimo. La procedura è stata quanto di meno democratico si potesse immaginare. Mentre l'assemblea dissertava a vuoto, il
“presidium” conduceva avanti i lavori sottoponendo all'assemblea, di quando in quando, i risultati, che venivano approvati in blocco e in genere per acclamazione. Così fu per lo statuto della federazione mondiale della Gioventù democratica che venne approvato dopo un'unica, affrettata lettura, senza una discussione adeguata. […] Lo statuto della federazione ha carattere esecutivo:
esso impegna cioè le organizzazioni aderenti ad eseguire le deliberazioni degli organi della Federazione, che hanno poteri assai ampi, creando così, per le organizzazioni dipendenti da organi superiori (come il nostro Movimento giovanile) una situazione insostenibile: si verrebbe infatti a dipendere da due autorità che nulla permette di presumere concordi. Questa – oltre il carattere comunisteggiante di tutta l'organizzazione – è la ragione principale per cui non abbiamo aderito254.
254ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Franco Nobili, 8 dicembre 1945. Si legga anche la ricostruzione di Nobili delle decisioni prese a Londra dalla delegazione italiana della Cgil: I rappresentanti della Commissione Giovanile della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (C.G.I.L.) si trovarono allora divisi, in merito all'adesione a detta Federazione; infatti il rappresentante comunista era per l'adesione incondizionata, i rappresentanti democristiano e socialista (elemento antifusionista del PSI) erano invece contrari. Si stabilì allora che la questione si sarebbe dovuta discutere al ritorno della delegazione a Roma in comune accordo con la Segreteria Confederale; ma il giovane Fredduzzi, rappresentante comunista nella Commissione Consultiva presso la CGIL, agendo all'insaputa degli altri due rappresentanti della Commissione stessa, informò telegraficamente l'On. Di Vittorio, il quale di comune accordo con l'On. Lizzadri (elemento notoriamente fusionista del PSI) senza informare il nostro rappresentante On. Grandi, firmò un telegramma nel quale si dava mandato alla Commissione Giovanile di aderire al WFDY.
In questo modo la Commissione Consultiva Giovanile della CGIL si è trovata a fare parte della WFDY costringendo all'adesione i giovani democristiani e socialisti, i quali come iscritti ai loro rispettivi partiti, non avrebbero voluto farne parte. Si è cercato da parte nostra di ottenere il ritiro dalla Federazione della Commissione Giovanile della CGIL ma anche
Il risultato del convegno di Londra, insomma, per Mazziotti, «è stato quanto mai sconfortante: non per partito preso ma per semplice amore della verità dobbiamo dire che quasi mai ci è avvenuto di ascoltare un'idea che uscisse fuori dalla banalità del frasario politico oggi di moda»255.
Scrive Dall'Oglio:
Sono stati sbandierati da alcuni i fronti unitari e le così dette organizzazioni di massa: ma non è nel rafforzare tutti i giovani nel nebuloso e nel generico che si formano le personalità, tutti riducendo, delle più diverse tendenze, sotto il comune denominatore di un antifascismo che pare ignori che quell'effimera ed artificiale unitarietà fu caratteristica del defunto regime256.
Puntualizza infine Manlio di Celso:
Noi siamo lieti che alcune organizzazioni giovanili italiane occupino i posti assegnati all'Italia nel Consiglio della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, ma non intendiamo affatto che queste si arroghino il diritto di una rappresentanza totale della nostra gioventù. Non c'è rappresentanza dove non c'è mandato e nessuno ha conferito a quelle organizzazioni il mandato di rappresentare gli assenti. Sia ben inteso che qualunque tentativo di attribuirsi diritti arbitrari incontrerebbe da parte nostra una netta e decisa reazione257.
per il parere che alcuni democristiani i quali non volevano che all'estero si fosse criticata la manovra secessionista della CGIL come un atto di poca serietà, si dovette cedere a tale opinione e si tirò avanti fino ad ora»; cfr. Ibidem.
255M. Mazziotti, Esiste una politica giovanile?, in «La Punta», 10 dicembre 1945.
256C. Dall'Oglio, I giovani nella Democrazia Cristiana, in «La Punta», 10 dicembre 1945.
257M.d.C., Note sulla conferenza di Londra, in «La Punta», 21 gennaio 1946.
Una dialettica più o meno analoga torna a verificarsi al Congresso internazionale degli studenti che si svolge a Praga dal 17 novembre al 4 dicembre 1945 alla presenza di 800 delegati di oltre 63 paesi258. Benché fossero presenti la maggior parte delle organizzazioni universitarie cattoliche, tra cui quelle francesi, belghe, inglesi, svizzere, olandesi, austriache, ed i rappresentanti dei movimenti giovanili democristiani di Francia, Belgio, Ungheria, Svizzera e Italia, «si è dovuta subire durante i lavori della conferenza una superiorità comunista, superiorità diretta dalla numerosissima delegazione sovietica e dovuta a una preparazione al Congresso che mancata nelle organizzazioni cattoliche è stata invece accurata in quelle comuniste»259. Anche a Praga, come riporta Nobili, i risultati sono stati deludenti: «La non elettività della maggior parte dei delegati […] non ha permesso al congresso di prendere decisioni su alcun problema, ma soltanto di esprimere voti e raccomandazioni al Comitato preparatorio costituitosi allo scopo di preparare un nuovo Congresso»260.
In entrambe le occasioni, sia a Londra che a Praga, l'occasione è però propizia per i delegati dei Gruppi giovanili Dc per stringere contatti con organizzazioni giovanili di ispirazione cristiana di altri paesi. A Londra, ad esempio, si era avuto modo di confrontarsi con i giovani rappresentanti del Mouvement républicain populaire261, tanto che Nobili e Albertini, dal 18 al 18
258ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Franco Nobili, 13 dicembre 1945. «I lavori hanno avuto come oggetto di dibattito la partecipazione degli studenti alla lotta armata e alla guerra di liberazione di ogni paese contro i tedeschi, l'esame dell'attuale situazione delle sedi universitarie danneggiate dalla guerra, l'organizzazione internazionale universitaria, ed i rapporti fra questa nuova organizzazione studentesca e le altre organizzazioni giovanili internazionali»; cfr. F. Nobili, Il Congresso degli studenti a Praga, in «La Punta», 21 gennaio 1946.
259Ibidem.
260F. Nobili, Il Congresso degli studenti a Praga, in «La Punta», 21 gennaio 1946.
261Sul Mouvement républicain populaire si veda G. Vecchio, La Democrazia cristiana in Europa (1891-1963), Mursia, Milano 1979, pp. 99-107.
dicembre 1945262, avevano potuto partecipare al II Congresso del partito francese263.
A Praga, invece, come riporta Nobili,
Maggiormente proficui sono stati i contatti con i rappresentanti dell'Azione cattolica con i quali ci siamo potuti incontrare varie volte nella sede della “Pax Romana” a Praga. I vari rappresentanti nei colloqui avuti con loro ci hanno espresso la loro preoccupazione nel non avere i cattolici delle organizzazioni internazionali efficienti e talmente attrezzate da far fronte a qualsiasi altra organizzazione similare internazionale contraria ed opposta. Nell'ultima riunione che si è svolta nell'abbazia di Stracov e che era presenziata dall'Incaricato d'Affari della S. Sede Mons.
Forni, i delegati cattolici hanno formulato voti per una più efficiente organizzazione internazionale universitaria presentando anzi dei progetti che verranno discussi nel prossimo congresso della “Pax Romana” che si terrà a Friburgo in Svizzera nella prima decade di marzo del c.a264.
262M.B., Il Congresso del M.R.P., in «La Punta», 7 gennaio 1946.
263«In seno al Partito esistono delle branche specializzate che corrispondono pressapoco ai nostri Movimenti Giovanili e Femminili. […] La delegazione italiana ha avuto, soprattutto il giorno della chiusura del Congresso numerosi contatti con gli esponenti del MRP. Ad un ricevimento offerto dal Ministro degli Esteri Bidault, questi ha brindato con la Delegazione italiana all'amicizia italo- francese e ha avuto parole di amicizia per De Gasperi. […]
Nell'ultimo colloquio che Nobili ebbe con Gilibert si è deciso di inviare a tutti i movimenti giovanili uno schema di statuto di costituzione di un ufficio internazionale di informazioni da esaminare e da approvare poi in un eventuale incontro tra i vari rappresentanti. Tali schemi sono già stati inviati ai movimenti giovanili democristiani dei seguenti Paesi:
Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Inghilterra, Olanda, Spagna (Baschi), Sud-America, Svizzera, Ungheria»; cfr. ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Franco Nobili, 28 dicembre 1945.
264ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Franco Nobili, 13 dicembre 1945. Nobili riporta anche i contatti avuti a Praga con i rappresentanti del Partito della democrazia popolare: «Il Partito che ha dato la maggior parte di iscritti alla lotta della resistenza ed alla guerra di liberazione è oggi diretto da mons. Sramek il quale, inoltre, insieme a mons. Hala e all'Ing. Procaska, rispettivamente Ministri delle Poste e dell'Igiene, come Vice presidente del Consiglio rappresenta la Democrazia Popolare nel governo di coalizione che costituitosi a Londra durerà fino alle elezioni politiche. Con i tre Ministri
A Praga sono comunque fitti anche i confronti con i rappresentanti dei movimenti giovanili di ispirazione cristiana di diversi paesi, anche extra europei265.
Abbiamo tutti potuto notare come esiste una politica comunista
abbiamo avuto la possibilità di incontrarci in colloqui privati durante i quali essi hanno avuto parole veramente di ammirazione per l'On. De Gasperi e per la Democrazia Cristiana in genere, mentre si sono mostrati favorevoli alla costituzione di un ufficio internazionale di coordinamento fra i movimenti Dc, ritenendolo utile e necessario. L'organizzazione della Democrazia popolare, estesa per tutta la Repubblica Cecoslovacca meno che in Slovacchia dove è impossibile la costituzione di un partito di ispirazione cristiana (proibizione del governo) per il fenomeno di collaborazione “Tiso”, è simile alla nostra su campo nazionale, provinciale e comunale con organi intermedi di collegamento regionale e dipartimentale. Il Movimento giovanile diretto dal deputato Ing. Synek Siudrich è bene organizzato. I suoi iscritti numericamente non molti, hanno partecipato nella maggior parte alla resistenza clandestina ed alla guerra di liberazione facendo acquistare la loro movimento un enorme prestigio sulla massa per lo più agnostica dei giovani. Il movimento giovanile che gode nei confronti del partito di una autonomia organizzativa e amministrativa ma non politica, possiede una struttura organizzativa simile alla nostra. I giovani demopopolari con i quali ci siamo più volte incontrati illustrando loro i nostri gruppi giovanili e la nostra attività, svolgono nelle loro sedi, che sono le stesse del partito, attività soprattutto sociale culturale e sportiva. I giovani studenti ed operai hanno creato università popolari, doposcuola e palestre ginnastiche alle quali aderiscono con entusiasmo anche giovani indipendenti. La direzione del movimento giovanile è affidata all'Ing. Synek Siudrich che insieme ad altri 6 giovani costituisce l'esecutivo del movimento stesso, mentre la commissione centrale è composta dall'Esecutivo e dai 18 delegati provinciali. Nell'organizzazione del movimento giovanile è da notare che l'iscrizione a questo va fin dai 14 anni acquistando la persona con la semplice adesione il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni delle cariche sociali.
Possibilità di collaborazione tra i due Partiti e tra i due movimenti giovanili. A Praga, come abbiamo già detto, i rapporti tra noi ed i rappresentanti della Democrazia Popolare (in particolare con il capo dei giovani Ing. Siudrich) sono stati cordialissimi. Circa una eventuale internazionale giovanile democristiana abbiamo potuto parlare in alcuni colloqui avuti con mons. Sramek, con mons. Hale e con l'Ing. Prockaxks. Queste tre personalità della Democrazia Popolare si sono mostrate favorevoli verso tale organizzazione sperando di poterla attuare presti anche per i partiti. Nella riunione che fu fatta nella sede della Democrazia Popolare ed alla quale parteciparono i rappresentanti dei vari movimenti giovanili democristiani essi furono inoltre concordi nella creazione immediata di un ufficio d'informazione internazionale che dovesse poi tramutarsi in un organismo a cui potessero federarsi tutti i movimenti giovanili»; cfr. Ibidem. Su Pax Romana si veda G. Campanini, Pax Romana fra memoria e futuro. Nel sessantesimo di fondazione del «ramo intellettuale», in «Studium», a.103, n.4, luglio-agosto 2007, pp. 499-513.
265«Al Congresso di Praga erano presenti anche i rappresentanti dei movimenti giovanili democristiani dei seguenti paesi: Austria (partito cristiano-sociale), Belgio (partito
internazionale la quale ha creato in ogni paese il Fronte della Gioventù e il Fronte della Donna, cercando l'adesione a tale organismo delle masse democratiche cristiane per l'unificazione di tutta la gioventù e di tutte le donne. In tutti i paesi meno in Cecoslovacchia, dove ancora per ragioni tattiche ciò non è potuto avvenire, i democristiani sono contrari a tali organismi di massa che in ciascuna nazione stavano esautorandosi e si possono identificare senz'altro come movimenti para comunisti266.
La strategia internazionale nei confronti dei giovani messa in piedi dai partiti comunisti è talmente evidente che la discussione si orienta verso la sola soluzione possibile: la creazione di un «ufficio internazionale d'informazione»
giovanile da tramutare, in un secondo momento, in organismo permanente.
Come sede di tale ufficio informazioni fu proposta dai vari delegati l'Italia e fu dato ai delegati italiani l'incarico di studiare un progetto di organizzazione internazionale che si sarebbe dovuto diffondere a tutti i movimenti giovanili che in una prossima riunione da decidere, avrebbero poi, intese le loro direzioni centrali, raggiunto l'accordo definitivo. Da tutti i rappresentanti, noi italiani abbiamo avuto parole di ammirazione per l'Italia e per la Democrazia Cristiana che, benché all'estero sia poco conosciuta sulla sua organizzazione e sulla sua attività, è ritenuta come il principale movimento politico dei cattolici e verso la quale sono
cristiano-sociale), Cecoslovacchia (partito democrazia popolare), Francia (movimento repubblicano popolare), Olanda (movimento popolare), Sud America, Spagna-Baschi (partito nazionale basco), Svizzera (partito conservatore), Ungheria (partito dei piccoli proprietari). Quello che abbiamo notato è stata la differenza che esiste tra alcuni paesi democristiani ed altri. Infatti alcuni come il Belga e il Francese ed il Cecoslovacco hanno fatto presente il rinnovamento avvenuto nel proprio partito subito dopo il termine della guerra, sia nei quadri dirigenti e sia nel programma economico-sociale, invece altri partiti come lo svizzero e l'olandese non hanno avuto tale rinnovamento rimanendo sulle stesse posizioni economiche e sociali dell'anteguerra»; cfr. Ibidem.
266Ibidem.
rivolti gli sguardi attenti di tutti gli altri movimenti affini. Il nome dell'On. De Gasperi è conosciutissimo ed egli è ritenuto come l'unico uomo che in questo momento possa ridare al paese una vera democrazia ed una vera libertà267.
Un secondo incontro internazionale degli studenti si terrà ancora a Praga, a partire dal 22 agosto del 1946. Manlio Baldi, sulle pagine de «La Punta» avverte il Comitato internazionale che lavorava all'organizzazione di tale appuntamento puntualizzando che, per quanto riguarda la situazione italiana, tuttora «non vi è un organismo nazionale ma soltanto diverse organizzazioni studentesche»268. Questo anche in risposta a «l'Unità»; il quotidiano del Pci sollevava dubbi sulla effettiva rappresentatività della delegazione italiana denunciando, alla fine del luglio, «una serie di manovre per evitare la discussione»269. Aldo Vercellino, sempre su «l'Unità», aveva denunciato
«manovre contro l'unità dei giovani»:
da fatti fin troppo chiari risulta che Franco Nobili è la persona meno indicata per parlare […] Anzitutto, per chi non lo sapesse, Franco Nobili è colui che, firmata a Londra una dichiarazione sul F.M.D.G., fu tanto conseguente e chiaro da mettervi una croce sopra non appena di ritorno in Italia. Poco dopo si recò a Praga dove, con i suoi interventi, tentò invano di sabotare la Conferenza Internazionale degli Studenti. Ora sembra che abbia intenzione di recarsi di nuovo a Praga col preciso intendimento di impedire la costituzione di un organismo studentesco internazionale270.
267Ibidem.
268ADCRE, f. D2, b. “Rapporti con altri partiti”, Circolare di Manlio Baldi, 30 luglio 1946. Si legga anche M. Baldi, La nostra posizione, in «La Punta», 15 luglio 1946.
269Il congresso internazionale degli studenti, in «l'Unità», 26 luglio 1946.
270A. Vercellino, Manovre contro l'unità dei giovani, in «l'Unità», 13 luglio 1946.
Anche in questa occasione le aspettative alla partenza sono molto alte;
per Baldi potrà essere una buona occasione per dare vita a un «“Ufficio internazionale universitario” che promuova scambi culturali e la conoscenza degli studenti fra i vari Paesi; che risolva esclusivamente tutti i problemi di carattere internazionale che interessano gli studenti universitari in quanto tali»271, un Ufficio internazionale che in ogni caso «soprattutto non vincoli l'indipendenza dei vari organismi che ne facciano parte»272. Nobili aveva inoltre sottolineato come, a suo avvio, dovranno essere «esclusi tra il nuovo organismo internazionale universitario e la Federazione Mondiale della Gioventù qualsiasi vincolo o rapporto organizzativo caldeggiato invece da alcuni nostri colleghi»273.
Anche il secondo incontro di Praga, secondo l'opinione dei giovani delegati democristiani, registra però pessimi risultati e la scintilla è la questione triestina, nodo politico su cui si era dibattuto ampiamente su «La Punta»274; l'aperto dissidio di Nobili con la dirigenza del Fronte della gioventù era d'altronde già iniziata ben prima di partire per la capitale ceca275, ed era stato
271M. Baldi, Contributo giovanile alla pace fra i popoli, in «La Punta», 19 agosto 1946.
272Ibidem.
273F. Nobili, Cosa diremo a Praga, in «La Punta», 12 agosto 1946.
274Al centro di una contesa internazionale fra Italia e Jugoslavia, Trieste veniva dipinta sulle pagine de «La Punta» come una città in balia delle carneficine compiute dalle truppe di Tito e della giustizia sommaria cui erano avvezzi quei «novelli Unni»; la disperata situazione politica ed economica era causata dal «sogno imperialista del Maresciallo Tito»; cfr. P. De Simone, Il dramma della Venezia Giulia. Situazione economica dell'Istria, in «La Punta», 21 gennaio 1946. Scrive Andreotti: «Ho incontrato domenica a Milano amici che provenivano da Trieste e dalle altre città giulie, dell'una e dell'altra zona: uno veniva da Capodistria, sfuggito quattro giorni prima alla bestiale razzia fatta dagli slavi ubriachi e fanatici, che è costata la vita a sei innocenti italiani […] certo la corda così tesa potrebbe spezzarsi. Oggi comunque si impone il dovere della fraternità piena e della solidarietà affettuosa con gli italiani dell'Istria e della Dalmazia che stanno combattendo una battaglia durissima […] L'Unità di Roma ancora una volta ha voluto in occasione dei fatti di Capodistria propinare la sua ipocrita ed ambigua predica agli italiani […] ci auguriamo insieme che siano messi al bando tutti coloro, servi sciocchi ed usurpatori di rappresentanze, che tentano di castrare il Paese in omaggio alle loro ideologie di parte»; cfr.
G. Andreotti, Viva Trieste, in «La Punta», 12 novembre 1945.
275«Il non troppo giovane comunista Aldo Vercellino nel numero dell'Unità di ieri in un
aggravato dall'espulsione dalla Dc, il 25 agosto, di Valentino Galeotti, membro dei Gruppi giovanili reo di partecipare alla delegazione del Fronte della gioventù guidata da Berlinguer in visita a Mosca proprio in quei giorni e di rilasciare a «l'Unità» dichiarazioni ampiamente positive sulla libertà religiosa e di culto nell'Urss di Stalin276.
Il Comitato promotore a Praga non ammette, infatti, i due triestini
“italiani”, ne proclama l'espulsione causando il ritiro della delegazione democristiana277.
Giuliano Pajetta commenta su così su «l'Unità» la decisione presa dalla delegazione guidata da Nobili.
Una volta di più occorre ristabilire la verità […] Dal Congresso non si è ritirata la delegazione italiana come tale, ma una parte dei
violento e quanto mai settario articolo contro i giovani cattolici in genere, ci onora di nominarci paladini di «attacchi a fondo» contro la Federazione Mondiale della Gioventù democratica […] L'articolista però, e non abbiamo ben compreso il perché, non specifica il motivo di questi violenti attacchi, giustificati invece, com'è noto, da una lettera della FMGD stessa ai quattro Ministri degli Esteri riuniti a Parigi per la stesura del trattato di pace con l'Italia, nella quale si chiedeva che le questioni di Trieste e della Venezia Giulia fossero risolte secondo le proposte della Jugoslavia. E cosi prendendo spunto da un passo compiuto, nelle funzioni di presidenti della Delegazione italiana al Congresso di Londra, da noi e da Matteo Matteotti, dirigente della FGS, ci si accusa di poca chiarezza di idee e di fatti solo perché ci siamo opposti e ci opponiamo acché le organizzazioni giovanili italiane aderiscano a movimenti giovanili internazionali legati a ideologie politiche comunisteggianti e di natura chiaramente antidemocratica»; cfr. F. Nobili, Chiarire e non confondere, in «La Punta», 6 agosto 1946.
276«Valentino Galeotti, membro dell'organizzazione giovanile della Democrazia cristiana, ha dichiarato di aver voluto in particolare accertare la fondatezza delle voci che circolano sulla libertà di credo nell'U.R.S.S. Ho potuto constatare – ha detto – che ogni cittadino sovietico è pienamente libero di seguire una qualsiasi confessione religiosa, di aderire ad una qualsiasi comunità religiosa e di praticare le cerimonie religiose che crede. Il governo sovietico mantiene un atteggiamento perfettamente imparziale nei confronti di tutte le Chiese esistenti nell'U.R.S.S.»; É tornata dall'Unione sovietica la delegazione giovanile italiana, in «l'Unità», 20 agosto 1946. «Il Galeotti, come il suo collega Nisi, benchè iscritti alla D.C., per la loro appartenenza al F.D.G. e per il comportamento tutt'altro che coerente a quella disciplina minima, ma pur indispensabile, richiesta a qualsiasi aderente al nostro movimento, sono da considerarsi espulsi dal Partito»; Il caso”Galeotti”, in «La Punta», 26 agosto 1946.
277T. Lollobrigida, Cosa succede al Congresso di Praga?, in «La Punta», 26 agosto 1946.