• Non ci sono risultati.

I L RAPPORTO MADRE FIGLIA NELLA SOCIETÀ PRE ISLAMICA

MADRE-FIGLIA

I.3.1 I L RAPPORTO MADRE FIGLIA NELLA SOCIETÀ PRE ISLAMICA

Preistorica sorgente di modernità, il Maghreb pre-maomettano sarà il principale oggetto di riflessione di Sexe, Idéologie, Islam della studiosa Fatema Mernissi. In questa sua seconda opera, l’autrice non scende in campo apertamente, non s’inserisce in prima persona all’interno dei fatti descritti. Il motivo di questa scelta risiede nella volontà di conferire al suo studio un carattere di imparzialità sociologica, di camuffare il proprio punto di vista per non condizionare l’interpretazione del messaggio trasmesso al lettore. Ovviamente nessun testo, come stiamo dimostrando, può dirsi completamente oggettivo: l’interpretazione positiva del periodo pre-islamico fornita dalla stessa Mernissi è, ad esempio, smentita totalmente dalla studiosa francese Juliette Minces che definisce la società precedente l’arrivo di Maometto, come un caotico mercato in cui «les femmes étaient considérées comme des marchandises»70.

Verrebbe spontaneo chiedersi il motivo per cui la nota scrittrice marocchina apra il suo libro con l’approfondita descrizione del mondo antecedente l’arrivo di Maometto: perché non occuparsi

70Minces, J. La femme voilée, Paris: Calmann-Lévy, 1990, p. 19. La studiosa francese si pone

agli antipodi dell’ideologia mernissiana: a differenza della scrittrice marocchina, infatti, Minces considera il periodo pre-islamico come assolutamente deleterio per la libertà femminile. Da dove nasce una tale discrepanza ideologica? Questo esempio ci dimostra come l’oggettività, anche in sede scientifica, non esiste perché ogni ragionamento è guidato da parametri culturali e valoriali diversi se non inconciliabili, come appare in modo evidente in questo caso.

40 esclusivamente dei problemi che assillano la quotidianità maghrebina contemporanea? Perché frugare nelle pieghe di un passato che non tornerà più? Per rispondere a questi interrogativi occorre conoscere il profondo disorientamento che attanaglia il Marocco del decennio 1980-1990: il regno di Hassan II delude con la sua inespugnabile cortina di divieti e costrizioni. Ecco l’opinione di Rita El Khayat:

Sotto il regno di Hassan II, […] la condizione delle donne era stata solo una delle molteplici profonde ingiustizie e delle repressioni, esercitate allora su centinaia di milioni di persone71.

Quali alternative si presentavano agli occhi di un popolo smarrito? Emigrare in un Occidente che ignora i maghrebini? Abbandonarsi alla sfiducia? Arroccarsi nell’anacronistica difesa di valori ideologici incapaci di rispondere alla sempre più incalzanzante domanda di cambiamento? Di fronte ad un tale allarmante scenario, Fatema Mernissi sceglie di intervenire. Attraverso la descrizione della società pre-islamica, l’autrice marocchina dimostrerà, soprattutto alle donne maghrebine, l’anticonformismo di un mondo ormai dimenticato, proverà alle più scettiche che l’alternativa ad un presente avvilente è nella costruzione di un futuro fondato sui valori del passato.

Per conoscere le caratteristiche della società pre-islamica, basta lasciare la parola alle ricerche della stessa Fatema Mernissi:

Il existait, à côté du mariage patriarcal repris par l’Islam, un grand nombre d’unions à caractère nettement anti-patriarcal: c’était le cas des unions où l’enfant n’appartenait pas au père géniteur (il en est de même de la Mut’a, du mariage polyandrique où la femme avait plus d’un partenaire sexuel); c’était aussi le cas des unions où la

71

41 femme gardait un droit absolu de renvoyer le mari, si tel était son désir, et de rompre le lien du mariage par un geste aussi simple que celui de baisser un voile devant la porte de sa tente lorsqu’elle ne voulait plus qu’il entre chez elle. Comme nous allons le voir, ces pratiques, qui sont amplement documentées, ont été interdites par l’Islam72

.

Da questa citazione si evince come la donna pre-islamica godesse di molte più libertà rispetto a quelle che successivamente le verranno concesse in epoca islamica: ogni donna aveva il diritto di rompere in qualsiasi momento il suo legame matrimoniale, poteva scegliere di abitare presso la dimora dei suoi genitori ed infine era autorizzata ad occuparsi della propria prole senza essere obbligata a chiedere il permesso del proprio consorte. In questa inattesa cornice, qual era il ruolo che ricopriva la madre pre-islamica agli occhi dell’autrice?

Se nella società pre-islamica le donne erano così indipendenti, ne consegue che l’educazione che veniva impartita alle proprie piccole fosse caratterizzata dalla trasmissione di quei valori di libertà ed anticonformismo con cui le genitrici stesse erano cresciute. Di madre in figlia si reiteravano modelli comportamentali orientati principalmente alla difesa dell’autonomia ideologica: la donna sceglieva il suo partner, decideva quando accoglierlo presso di sé, preservava il suo corpo e, soprattutto era la padrona assoluta della sua vita. La società pre-islamica, quindi, garantiva alla donna un’ampia libertà decisionale: nomadi nello spazio e nei sentimenti, le donne delle antiche tribù maghrebine non erano incatenate a tabù imposti, non erano obbligate ad orientare la propria esistenza all’interno di percorsi già tracciati da altri. Se dovessimo cercare nell’opera mernissiana un simbolo femminile che rinvii a questa tipologia societaria, sicuramente sceglieremmo Yasmina, la nonna

72

42 materna della piccola Fatema descritta in Rêves de femmes dalla stessa Mernissi:

Yasmina, ma grand-mère maternelle, qui habitait une superbe ferme avec des vaches, des moutons et d’immenses champs de fleurs, à une centaine de kilomètres à l’est de chez nous, entre Fès et l’océan […]. Souvent, j’avais du mal à dormir pendant les premières nuits à la ferme de Yasmina. Les frontières n’étaient pas assez claires. On ne voyait de barrières nulle part, uniquement d’immenses champs plats et ouverts, pleins de fleurs où les animaux paissaient en liberté73.

Con l’avvento di Maometto, infatti, in campagna, lontano dal conservatorismo cittadino, la donna tende a rispettare quelle caratteristiche comportamentali tipiche dell’età pre-islamica: Yasmina vive in spazi aperti e non porta il velo. Ella è una donna energica e fiera, profondamente rispettosa di se stessa, un amore per la propria dignità che ha saputo trasmettere anche a sua figlia, la madre di Fatema, che, infatti, fatica a piegarsi ai dettami imposti dal contesto culturale in cui è inserita. È questa coppia madre-figlia che Fatema Mernissi utilizza come simbolo per veicolare le sue idee: una madre che si ama saprà, a sua volta, educare la propria figlia alla tutela del proprio patrimonio identitario. Attraverso l’instaurazione di questo vincolo virtuoso basato sull’affetto e non sul contrasto, si potrà costruire una nuova società maghrebina fondata sul potenziamento femminile e non sulla svalutazione del patrimonio valoriale della donna. Riattualizzare il messaggio di libertà decisionale e personale, veicolato dalle povere tende che popolavano il deserto maghrebino prima dell’arrivo di Maometto, alimenterebbe la speranza in tutte quelle donne che oggi si considerano come animali in gabbia senza via d’uscita.

73

43 La nuova società islamica ha generato un cambiamento radicale nella vita delle maghrebine: le rivolte di donne coraggiose74 non sono riuscite ad ostacolare il processo di progressiva islamizzazione che ha caratterizzato l’intera area nord-africana.

Nel prossimo sottoparagrafo analizzeremo i cambiamenti ideologici e comportamentali che determinerà l’arrivo di Maometto.