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RAPPRESENTAZIONE DI CAMERE DA LETTO E LETTI NELL'ARTE VENEZIANA DEI SECOLI XVII E XVIII.

LA SOCIETA' E L'ARCHITETTURA CIVILE NELLA VENEZIA DEL XVII E XVIII SECOLO

4.2 RAPPRESENTAZIONE DI CAMERE DA LETTO E LETTI NELL'ARTE VENEZIANA DEI SECOLI XVII E XVIII.

Al pari dell'indagine condotta su Quattrocento e Cinquecento, un'altra via che potrebbe permetterci di ottenere informazioni circa l'identità degli ambienti interni alla casa e in particolare delle camere da letto, è da ricercarsi nelle fonti iconografiche e specialmente nella vasta produzione pittorica veneziana del Seicento e Settecento. Come per i secoli precedenti ci si può rivolgere a determinate tematiche per cercare di ricavare un riscontro iconografico specifico che raffiguri letti e più in generale ambienti riservati della casa. Tuttavia, se facciamo appello alle stesse sfere di interesse che sono state esaminate per i secoli precedenti, non troviamo con uguale facilità soggetti pittorici che rappresentino dettagliatamente interni di camere da letto. I nutriti cataloghi della pittura veneziana dei Sei e Settecento, scritti da importanti storici dell'arte del secolo scorso, come Giuseppe Fiocco145, ma anche più recenti, come quelli curati da Giandomenico Romanelli, sviluppano un excursus sulla pittura di quel periodo delineando i suoi principali protagonisti, senza però evidenziare soggetti legati alla messa in scena di interni di camere veneziane.

Oltre alla canonica tematica religiosa, legata alla rappresentazione della Nascita della

Vergine o all'Annunciazione, e alla tematica erotica, circoscritta agli amori di Venere, il

Settecento veneziano si distingue non solo per il Vedutismo, ma anche per la pittura di genere. In questo secolo per la prima volta emerge e prende forma nelle tele la sfera del privato: gli interni delle abitazioni diventano soggetti di quadri. Vengono dipinte scene di genere, di vita quotidiana i cui protagonisti appartengono a famiglie patrizie e non solo: troviamo dame, giovani, anziani, servitori, preti, ciarlatani e contadini. Pur trovandoci di fronte alla rappresentazione della dimensione domestica, non vediamo mai definiti nel dettaglio gli interni dei palazzi. Osservando le opere di Pietro

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G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e del Settecento, Verona: Apollo, 1929.; R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, 2 voll., Venezia: Alfieri, 1981; E. Martini, La pittura

veneziana del Settecento, Venezia: Edizioni Marciane, 1964; R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, Venezia; Roma: Istituto per la collaborazione culturale, 1960; M. Ishinabe, Festa e Vita in Pittura veneziana del Settecento, catalogo della mostra (Ueno e Kyoto 2001), a cura di G. Nepi Scire, G.

Romanelli, M. Ishinabe Kyoto: Te Sankei Shimbum, 2001, pp. 73-114; M. Lucco, Il Seicento in La

Pittura nel Veneto, 9 voll., 1989-2010, Milano: Electa, V, 2000-2001; R. Pallucchini, Il Settecento in La Pittura Veneta, 9 voll., 1989-2010, Milano: Electa, VI, 1994-1995; F. Pedrocco, Il Settecento veneziano: la pittura, Venezia: Corbo e Fiore, 2012.

Longhi, di Michele Marieschi, di Gabriel Bella146, noti per la pittura veneziana di genere, l'ambiente in cui è riportata la scena sembra fare solo da contorno. Non emerge mai alcun particolare che ci possa far comprendere in che preciso ambiente della casa si svolga la scena. Nelle tele di Pietro Longhi, per esempio, notiamo solo qualche accenno all'arredamento delle case, dato da camini e talvolta da mobili come tavolini o sedie o tendaggi che fanno presupporre la presenza di una finestra. Dell'artista possediamo però un quadro, intitolato Il risveglio del cavaliere conservato oggi alle Royal Collections di Windsor Castle (Fig. 72). Il letto a due piazze, su cui è adagiato il signore in compagnia della dama, è coperto da un'ampia coltre che arriva a toccare il pavimento ed è fornito di più cuscini. Ci troviamo con tutta probabilità nella dimora di un nobiluomo, dal momento che il letto è fornito di una testata elegantemente intarsiata. Nella stanza possiamo scorgere poi la presenza di un tavolino e di un quadro appeso al muro.

Sempre del Longhi nel quadretto intitolato La cioccolata del mattino (Fig. 73) ci troviamo di fronte alla rappresentazione di una scena in cui una dama viene servita a letto da un cameriere con la colazione; vicino a lei vediamo seduto su di una sedia, accanto ai piedi del letto, un signore che sembra porgerle una lettera, mentre un altro signore regge nelle proprie mani una tazzina e una pagnotta. La dama non sembra essere adagiata su un vero e proprio letto dal momento che la testata, su cui sono appoggiati due cuscini, è quasi del tutto assente. La sua struttura, che pare corrispondere a quella di un “lettuccio”, è in legno ed è visibile insieme al materasso grazie alla pesante coltre scostata. In questa tela si ha l'impressione che il pittore si sia concentrato a rappresentare soltanto i protagonisti della scena e il “lettuccio”, dal momento che al di là delle figure, oltre ad una sedia e ad uno sgabello, non sono affatto visibili altri oggetti di arredamento né tanto meno elementi ornamentali, i quali potrebberro farci dedurre che ci troviamo di fronte a una vera e propria camera da

146 T. Pignatti, L'opera completa di Pietro Longhi, Milano: Rizzoli, 1974; G. Romanelli, Pietro

Longhi. Dalla storia al “vero” in Pietro Longhi, catalogo della mostra (Venezia, museo Correr 4

dicembre 1993 – 4 aprile 1994), a cura di A. Mariuz, G. Pavanello, G. Romanelli, Milano: Electa, 1993, pp. 13-24. R. Toledano, Michele Marieschi: l'opera completa, Milano: A. Mondadori, 1988; F. Montecuccoli degli Erri, F. Pedrocco, Michele Marieschi: la vita, l'ambiente, l'opera, Milano: Bocca, 1999. G. Busetto, Cento scene di vita veneziana: Pietro Longhi e Gabriel Bella, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Grassi 18 febbraio – 1 maggio 1995), a cura di G. Busetto, Venezia: Fondazione scientifica Querini Stampalia, 1995; G. Busetto, Cronaca veneziana. Feste e vita quotidiana nella Venezia

del Settecento. Vedute di Gabriel Bella e incisioni di Gaetano Zompini dalle raccolte della Fondazione Querini Stampalia, catalogo della mostra (Zurigo 28 gennaio – 24 marzo 1991), a cura di G. Busetto,

letto.

Queste sembrano essere due delle poche rappresentazioni legate esclusivamente alla camera da letto.

Ciò può davvero sorprendere perché, diversamente dal Cinquecento in cui non abbiamo visto alcun esempio “concreto” di alcova, nella pittura successiva, nonostante la risaputa presenza di alcove nei lussuosi palazzi veneziani settecenteschi, non ne troviamo tuttavia esempi tali da caratterizzare gli interni delle camere da letto. Sapendo dell'esistenza di alcove in questo periodo, la cultura figurativa veneziana avrebbe potuto concepire un simile dettaglio.

Troviamo però un'interessantissima immagine che non proviene dal contesto lagunare: una litografia di Joseph Nash147, che riprende il disegno originale di Lake Price, datata al 1843 (Fig. 74). Il litografo, nato nel 1808 e morto nel 1878 in Inghilterra, si distinse per l'arte di rappresentare paesaggi urbani, strutture architettoniche e interni di edifici coevi, ma anche storici.

Quella che vediamo rappresentata è la camera della regina Caterina Cornaro sita nel celebre palazzo che si affaccia sul Canal Grande. Al centro dell'immagine dietro un tavolo su cui sono posati un crocifisso, un libro aperto, un cofanetto e altri piccoli oggetti, vediamo seduta Caterina Cornaro intenta a leggere, attorniata da alcuni servitori.

La bellezza di questa immagine si scopre nella presenza dell'alcova minuziosamente raffigurata sulla sinistra: è ben visibile la nicchia che, inquadrata da due paraste sorrette da dei telamoni, mostra sulla sua estremità superiore una coppia di putti, i quali, accompagnati da ricche decorazioni in stucco, ostentano uno scudo. A fianco al recesso è visibile una porticina che sicuramente conduce ad un ambiente sussidiario. All'interno dell'alcova si nota il letto che, coperto da una spessa coltre, che ci impedisce di vederne la struttura, è visibile grazie a un tendaggio lievemente scostato. Questo ambiente dall'alto soffitto a cassettoni sembra rispecchiare appieno gli interni dei palazzi settecenteschi per i dettagli dell'arredamento, per la decorazione delle pareti tappezzate e soprattutto per l'ornamentazione a stucco, che troviamo tutt'oggi nelle alcove settecentesche dei palazzi veneziani.

147 Per la figura di Joseph Nash che collaborò con il disegnatore Lake Price, disegnatore inglese che

ebbe la possibilità di trascorrere del tempo a Venezia durante il Grand Tour, si veda: Benezit, Dictionary of artists, 14 voll., Muller, Pinchetti, X, ParisGrund, 2006, p. 164.

La sontuosa camera raffigurata sembra corrispondere pienamente a uno di quegli spazi della casa destinati ad uso esclusivo della signora, tanto diffusi nelle residenze patrizie a partire dal pieno Settecento veneziano, anche se la realizzazione di questa immagine risale all'Ottocento inoltrato.