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Rawson J. of Non Cristalline Solids 2 (1977) 1

Nel documento ENEA - RT/COMB 84/1 ENEA RT COMB 84/1 (pagine 41-74)

14) L. Arcuri, A. Donato, C. Cantale, G. Ricci "Partecipa-zione italiana al Round Robin Test USA MCC-1 sulla re-sistenza alla lisciviazione dei rifiuti radioattivi condizionati". RTI/COMB-MEPIS 302 (82).

15) A. Armigliato, V. Valdrè "Microscopia elettronica a scansione e microanalisi" Centro Stampa "Lo Scarabeo"

Bologna.

16) G. Guidi "Il sistema analitico a dispersione di ener-gia EDS. Vantaggi e svantaggi rispetto al sistema WDS e sue applicazioni pratiche". RTI/RIT - MAT-LCM 81 (1).

- 38

-APPENDICE_1

La Microscopia Elettronica a Scansione

Il Microscopio Elettronico a Scansione (15), pur essendo uno strumento notevolmente sofisticato, è divenuto di uso comune in molti campi della ricerca per le enormi potenzialità di indagine ben mappiori di quelle del clas-sico microscopio ottico, di cui è l'erede.

In fig. Al è rappresentato un tipico schema a blocchi di un microscopio elettronico a scansione.

Lo strumento di indagine è costituito da un sottile pen-nello di elettroni originati da un filamento di tungsteno che un campo elettrico di controllo rende convergenti in una regione (cross over) in cui si forma l'immagine della sorgente; un elettrodo circolare forato (anodo), al quale è applicata una tensione positiva, permette di accelerare gli elettroni con tensione variabile da 0 a 50 KV: un sistema di lenti elettromagnetiche controlla la messa a fuoco, mentre un diaframma finale definisce l'apertura angolare del fascio sul campione; tramite dei campi magnetici, poi, il fascio viene deflesso per inte-ragire con il campione nel modo voluto.

L'interazione degli elettroni del fascio con il campione produce vari effetti, tra cui l'emissione degli elettroni secondari e dei retrodiffusi, che costituiscono

due dei segnali più comunemente usati. Inoltre, per in-terazione con gli atomi costituenti la zona di impatto, si ha l'emissione dei raggi X caratteristici degli elemen ti presenti.

La raccolta delle radiazioni emesse viene effettuala da opportuni rivelatori e modulata sullo schermo di un tubo a raggi catodici.

Raccogliendo ed analizzando i segnali provenienti dal campione a seguito dell'impatto con il pennello elettro-nico, si ottengono diversi tipi di immagine, esemplifica-te in Fig. A2.

Raccogliendo gli elettroni secondari si ottengono delle immagini- (SEI) particolarmente utili per lo studio della morfologia superficiale, in quanto l'elettrone seconda-rio è sensibile alla orientazione cristallografica, alla presenza di campi elettrici, magnetici ecc.

Gli elettroni retrodiffusi sono emessi dal campione a seguito di un urto elastico a grande angolo; raccoglien-doli opportunamente, si ottengono immagini (BEI) partico-larmente utili per avere informazioni topografiche e com-posizionali; si avrl una modulazione di differenti toni di grigio a seconda del numero atomico degli atomi pre-senti.

Se si opera in modo da raccogliere solo la radiazione X emessa da un elemento presente nella zona in esame, si ottiene una mappatura della distribuzione di quell'eie mento nell'area osservata.

40

-A corredo delle informazioni ottenibili dalla semplice analisi delle varie immagini, lo strumento può essere abbinato ad un sistema analitico che permette una analisi qualitativa e quantitativa dei vari elementi.

Esistono due tipi di sistemi analitici, il WDS a disper-sione di lunghezza d'onda e l'EDS a disperdisper-sione di ener-gia.

Il primo (Fig. A3), mediante una serie di cristalli soli-di, sfruttando la legge di Bragg, permette di risolvere 10 spettro della radiazione X emessa dal campione nelle sue componenti, rivelando una lunghezza d'onda per volta;

tramite un contatore proporzionale si può poi effettuare il conteggio della radiazione X raccolta.

11 secondo sistema (Fig. A4) (16), sfruttando un cristal-lo di silicio drogato con litio a temperatura criogeni-ca, disperde la radiazione X em sa sua una scala di e-nergie, differenziando il tal modo gli elementi presenti;

operando in questo mòdo tutti gli elementi presenti nella zona in esame vengono visualizzati contemporaneamente su di una display e possono venire nello stesso modo con-tati.

In entrambi i casi è possibile ottenere una analisi quan-titativa degli elementi presenti nell'areaosservata para-gonando le intensità contate con quelle ottenute dal con-teggio di standard di riferimento.

Invecchiamento : 5.5 years

Burn-up medio del combustibile : Contenuto

Densità HN03

NO;

Sol fat>

Inerti

di calore : 1.6 V/l 1.24 g/1

2.89 II 5.28 R 0.08"

47.4 g/1

Prodotti di fissione : 8.86 g/1 Uranio

Contenuto

1 g/1

salino totale : 178.6 Alfa emettitori : 320 • Emettitor l : 143 •

16.500 MVd/Tonn

«/l

10 mCi/1 9 Ci/1

TAB^l^ : Caratteristiche della soluzione di prodotti di fissione EUROCHENIC 253 1 - a (3)

42

Costituenti non ra

Acidità libera (HN0 ) 3

TAB^_2: Composizione chimica e radiochimica del rifiuto di alta attività LEWC 253 - la

OSSIDI ( c / 1 ]

Tab. 3 - Conpoaisiona chimica dal rifiuto di alta attività di riferimen-to LRR - HVL 2

Densità

TABi_4 : Composizione chimica e caratteristiche del rifiuto di alta attività NTR-1 immagazzinato presso l'im-pianto EUREX di Saluggia.

D f n n i i n a z i o n e

Tab. 6 - Coaptatitont <-htalch« d«i rifiuti di alta attività considerati nel preterite rapporto.

46

-Tipo di combustibi Volume

29 1/T combustibile 25% W/W

TAB^_6 : Composizione chimica del vetro francese messo a punto per combustibile U/Mo (4).

S i O „

TA3^_7 : Composizione dei quattro vetri borosilicati messi a punto per In soluzione di riferimento LRR - HLW 2

48

77-260 PW7c 77-269

36 % W/V

TAB^_8 : Composizione dei vetri americani presi come riferi-mento in questo rapporto.

Si.

3 • Al * ?

0

Si - S Al

2.01 I -e*»

r.^9

s o d . r e t -?(Si • F . a U F )

s

!LtÀi.*L

+

_L

n o d . r e t

1.17 I .^0

1 .18 1 .71

;-o

4M

?.08

. ;,8

:. 2b

/>.0?

T A B ^ _ 9 : P a r a m e t r i s t r u t t o ali d e l l e rer.pos i zioni v e t r o s e s e l e z i o n a t e .

50

-USI USI USI US2 FI

Vetro

Alfa Beta standard standard

Densità g/cm3

3,08 + 0,01 3.10 + 0.01 3.13 + 0,02 3,05 • 0,04

n.d

Temperatura di lavoro °C

900 900 900 970 1100

TAB^_1^0: Densità e temperature di lavoro delle composizioni vetrose prodotte.

-2 -1

TABj._ii : Velocità di lisciviazione delle composizioni vetrose prodotte misurate secondo il metodo Soxhlett.

> ; . .

a)

b)

FIG. 1 Campione USI ólfa; due zone diverse (Microscopio ottico 10X)

b)

FIG.2 Campione USI beta, ripreso in due punti diversi:

a) microscopio ottico 20x

b) microscopio ottico 10x (la z o m delimitat-3 è mostrata in Fig. 11)

a)

b)

F\ICt.2 Campione USI beta, ripreso in due punti diversi:

a) microscopio ottico 20x

b) microscopio ottico 10x (la zong delimitata è mostrata in Fig. 11)

FJG._4 Campione US2 standard (microscopio ottico lOx)

a)

b)

... f&vt

V.'V

: ,r

- i C * .

w

FIG 5 Campione vetroso USI statico.

a) sezione intera (microscopio ottico 5x) b) particolare (microscopio ottico 80x)

sezione (microscopio ottico 5x)

• O . U i J in

0.254 m

(

0.300 tn

SAMPLE CUP-(INNER TUBE)

0.194 m

CONDENSER

-3 3 1x10 * nT

FLASK

0.127 m DIA

0.3Z1 m 0.133 m

0.0063 m OD

DETAIL OF JACKETED SOXHLET EXTRACTOP

FIG. 7 Appai c e r t i i o S o y h K l t . p e r In 1 isf:i vi;iv i oti'-d r i v e t r i i r i f ] o b e r i t i HLW.

( d a : metodo ISO/TC 8 5 / SC 8F>/ WG 5 D: ;>ft ]<• p o r t I'.'BO

200 pm

FIG. 8 Campione USI alfa. "Line-Profile" qualitativo

ottenuto in WOS a 20 m/step. Tenpo di conteggio 20sec.

60

-h"~ A

S l

E

3 0 0 *

t

aooo 1 0 0 *

E

1 1 0 0 MOO I0OO

Al

Na

*>^yw\y

k

~*vw/

— 2IOO

— I M O

— i t O O

— i f O O

E

1»00 1000 tooo

Cu

200 [im

FIG. 9 Campione vetroso USI beta. "Line-Profile" qualitativo ottenuto ir» WDS a 20 m/step. Tempo di conteggio 20 sec.

I - S O O O

h«ooo

I— « M O

I-**0* Al

t

»»©o t o o o 400

•4000

1000

Na

t-»w>

Zn

200/im

FIG. 10 Campione vetroso US2 standard.

"Line-Profile " qualitativo ottenuto in WDSa20 r./step.

Tempo di conteggio 20 sec.

i :

-FIG 11 Campione- v e t r o s o ! r 1 e m e r i t i : Cu , A/',

M;:pp;it u r c X p e r g l i

< " : • ,

FIG 12 Campione vetroso USI :;t ,-mdarri.

Mappature X per p 1 i dementi Cu, Ag, Te, Cs.

64

-FIG 13 Campione USI alfa.

Fotografia ottenuta al microscopio elettronico

a scansione, (immagine degli elettroni retrodiffusi)

FIG. 14 Campione vetroso US2 statico.

Microfot.ografia SEM (lOOOx)

66

-FIG 15 Campione vetroso US2 statico.

Mappatura X di microcristalli di molibdeno.

FIG. Al Schema a blocchi di un microscopio elettronico a scansione.

6S

-Ragg. X

Fotoni

fcstodoluminescenza)

E l e n r o n

•Bsortoiti

^ tazio di U t r t r o n i incidenti

Elettroni rrnodiffuti Elettroni leconclari

Elettroni Auger

y \ C o n d u c o M i i " i o i u

Elenrooi Eienroni d i H u l i trasmetii

FIG. A2 Diversi tipi di regnale n\\u r,-i croscopia elettronica zi trans-.ione.

FIG. A3 SrhemaM zza/, ione di un sistema analitico WDS

Oyogcmc DctcCH»

Br WitHlow «nd FET Mount

>n4

X H J V t r a i l i n g S^mplr

DET H.V BIAS SUPPLY - 7 0 0 V to - I M O V

r^DK

FVfjmplificr

Siili) AMPLIFIER

LH|W*fl Wtf OjSft O f W

r———i

MULTICHANNEL ANALYZER

: ;B

! . CUT AOC | M E M O R Y ' D I S P L A Y

C O M P U T I *

T i l t TYPE

JC V PLOTTER

MAGNETIC TAPE

FIG.A4 Diagramma a blorchi con un «istori» analitici con KP:ì.

Riprodotto in offiet proto il Laboratorio Tecnograrleo della Direttone Centrale Servizi e Affari Generali delIVNEA Viale Resina Margherita 125 Roma

Nel documento ENEA - RT/COMB 84/1 ENEA RT COMB 84/1 (pagine 41-74)

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