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MOTIVAZIONE E FINALITA‘ DELLA RICERCA

3.1 Razionale per la scelta della metodologia Mixed-Method

Nell’ambito delle ricerca delle scienze della salute e dell’infermieristica, l’interesse per metodologie come quelle del Mixed-Method (MM) sono in progressivo aumento (Paturzo et al., 2016; Curry & Nunez-Smith, 2014). Molteplici sono le ragioni che hanno favorito tale sviluppo. Primo fra tutti il fatto che in questi contesti ai ricercatori interessa esplorare e comprendere fenomeni altamente complessi e sfaccettati. Essi infatti generalmente studiano dimensioni come la salute e l’assistenza all’interno di sistemi dinamici e in continuo cambiamento, che proprio per le loro caratteristiche necessitano di approcci di analisi multipli (Curry et al., 2013). La scelta di utilizzare insieme ricerca qualitativa e quantitativa sotto questa prospettiva, può essere quindi considerata una strategia appropriata per affrontare la complessità delle domande di ricerca (Reed et al., 2016; Plano Clark & Ivankova, 2015; Sandelowski, 2014; Speziale & Carpenter, 2007). Inoltre, è sempre più riconosciuta la necessità che nell’ambito infermieristico i ricercatori mirino anche a sostenere lo sviluppo, l'implementazione e la valutazione degli interventi attuati (Doyle, 2015), e che i dati provengano da diverse prospettive (Doyle, 2015). Il fatto di usare più metodi può inoltre permettere un bilanciamento dei punti deboli e dei limiti di un singolo approccio (Plano Clark & Ivankova, 2015; Curry & Nunez-Smith, 2014). Partendo da tali presupposti, in accordo con Andrew e Halcomb (2009), per il presente progetto di ricerca è stata utilizzata una metodologia d’indagine MM, con la finalità di studiare i i pazienti affetti da scompenso cardiaco e portatori di device cardiaco impiantabile, da diversi punti di vista. La scelta

è avvenuta considerando anche i rischi che un tale approccio può comportare, soprattutto per un ricercatore novizio, e che si tratta comunque di un sistema di ricerca relativamente nuovo e ancora in fase di evoluzione (Bressan et al., 2016a; Halcomb & Andrew, 2009). Inoltre, nella fase progettuale è stata valutata anche la necessità di un supporto metodologico esperto sia per la parte qualitativa, sia per quella quantitativa dello studio (Creswell & Plano Clark, 2011; Tashakkori & Teddlie, 2009). A livello concettuale e teorico, invece, sono state esaminate le possibili criticità del metodo scelto e dei potenziali ostacoli e contraddizioni presenti anche in letteratura (Bressan et al., 2016a). Proprio per il fatto che il MM utilizza diverse metodologie e disegni di studio, esso è il risultato di una combinazione di diversi modi di interpretare la realtà, che può anche portare a paradigmi opposti (Reed et al., 2016). Infatti, mentre la ricerca qualitativa, nel tentativo di studiare i significati, i vissuti e i punti di vista della persona (Fischer, 2006; Denzin & Lincon, 2005) può essere classificata all'interno del paradigma interpretativista (che cerca la comprensione secondo un punto di vista soggettivo), la quantitativa parte da quello empirista (che cerca di misurare in modo oggettivoi fenomeni oggetti di studio) (Lincoln & Guba, 1985), anche se manca invece un accordo unanime sulla categorizzazione del MM (Bressan et al., 2016a). Spesso esso viene classificato all'interno di un paradigma pragmatico, principalmente per la rilevanza pratica dei relativi risultati (Creswell & Plano Clark, 2011) e perché il metodo di ricerca viene considerato “strumentale” al quesito d’indagine, dando il medesimo valore alla metodologia sia qualitativa che quantitativa (Curry & Nunez-Smith, 2014). Tuttavia, l’adozione di metodi diversi legati a differenti paradigmi nello stesso studio di ricerca, può portare ad una incompatibilità dei risultati (Bryman, 2006). Per ovviare a tali discrepanze per il presente studio, in accordo con Creswell e Plano Clark (2011) e Polit e Tatano Beck (2012), il MM è stato semplicemente considerato un approccio pragmatico che permette al ricercatore di trovare soluzioni e risposte pratiche alle domande di ricerca. Questa scelta ha permesso di evitare la necessità di categorizzare ulteriormente il MM, considerandolo come un insieme ibrido di presupposti

e valori connessi con la natura della realtà e della conoscenza, senza la pretesa di cercare definizioni assolute e risposte perfette ai quesiti di ricerca (Plano Clark & Ivankova, 2015). Nello specifico dello studio sui pazienti con scompenso cardiaco portatori di device cardiaci impiantabili, è stato scelto lo studio MM Parallelo Concorrente (Tashakkori & Teddlie, 2003)

che utilizza sia il metodo qualitativo (con uno studio descrittivo qualitativo) sia quantitativo (con uno studio osservazionale di coorte retrospettivo) in modo complementare (Figura 4).

Figura 4. Rappresentazione del processo di ricerca mixed method

Tale approccio metodologico è stato tra i primi ad essere descritto in letteratura ed è tra i più utilizzati, anche da coloro che si avvicinano per la prima volta a sistemi di ricerca MM (Creswell & Plano Clark, 2011). La scelta che ha portato a preferire questa tipologia di ricerca per lo studio è legata al fatto che, in accordo con Morse (1991), il vantaggio di usare contemporaneamente un metodo qualitativo e quantitativo porta a raccogliere dati diversi e complementari sullo stesso fenomeno indagato. Inoltre, i tempi e i costi della ricerca si riducono (Creswell & Plano Clark, 2011; Morse & Niehaus, 2009), senza per questo dover rinunciare alla qualità e al raggiungimento di risultati utili per la pratica infermieristica.

Il MM parallelo concorrente è infatti rappresentato da un processo di ricerca efficiente, nel quale tipologie diverse di dati vengono raccolti durante un'unica fase in modo indipendente e analizzati separatamente, con tecniche tradizionalmente associate ad ogni metodologia scelta (Plano Clark & Ivankova, 2015; Creswell & Plano Clark, 2011). I risultati ottenuti vengono poi comparati e/o analizzati insieme con lo scopo di giungere a una visione più completa del fenomeno indagato (Boswell & Cannon, 2009; Andrew & Halcomb, 2009). A tale scopo è stata utilizzata la metodica della triangolazione indicata da Foster (1997) con la finalità di corroborare e validare simultaneamente ad incrocio i risultati emersi da ogni singola parte dello studio (Cipriani et al., 2013). Alla base di tutto il processo di analisi e integrazione dei dati vi è l’idea che la dimensione fisiologica, l’evoluzione cronica della patologia, la qualita’ di vista ed esperienza vissuta da questi pazienti e le competenze che sviluppano gli infermieri nell'attività di monitoraggio e controllo in remoto siano per molti aspetti, strettamente interconnessi.