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3. VALORIZZAZIONE DEL PFU PER APPLICAZIONI NEL CAMPO

4.4. Realizzazione del campo da Rugby di Reggio Emilia

Al fine di dare concreta applicazione alla ricerca svolta, è stato realizzato in collaborazione con la ditta costruttrice UNIECO GREEN (Gandino BG), un campo da Rugby in località Reggio Emilia. Tale campo in realtà è una trasformazione di un campo da Rugby in terra battuta in campo da Rugby avente manto in erba sintetica, compreso approntamento del sottofondo drenante della tipologia a drenaggio orizzontale sotto il manto. I lavori si sono ultimati nel luglio del 2009. Il primo lavoro svolto è stato lo scavo di sbancamento; si è quindi proceduto alla preparazione del piano di posa della pavimentazione mediante scarifica meccanica, fino ad un profondità di circa 10 cm. Effettuato lo scavo si è passati alla realizzazione della sagomatura del piano d'appoggio; per preparare il piano di posa della pavimentazione si è utilizzato un macchinario a controllo laser continuo e costante per l'impostazione della pendenza a due falde, eseguite con parziale sterro e riporto del terreno e successivo livellamento del piano; anche questa fase è stata accompagnata dal trasporto alle discariche dell eventuale materiale da risulta. Si è quindi proceduto con il riempimento del piano d'appoggio; l'esecuzione di intasamento superficiale è stato realizzato mediante materiale inerte di cava, drenante, avente granulometria pari a 0,4/1,2 cm, compreso livellamento con controllo laser secondo le quote progettuali ed idonee rullature con rullo vibrante fino a completo assestamento, con uno spessore dell'intasamento di cm 10.

La fase successiva consiste nella realizzazione del collettore drenante; questa si è ottenuta tramite la formazione di un collettore fognario perimetrale al rettangolo di gioco per la raccolta e l'allontanamento delle acque meteoriche superficiali, realizzato mediante uno scavo a sezione obbligata avente una larghezza pari a cm 50 ed una profondità variabile da cm 80 a cm 150 circa e la posa sul fondo dello scavo di un tubo preforato in PEAD a doppia parete, del diametro di mm 250/300 e successivo riempimento dello scavo con materiale drenante di cava (pietrisco) avente granulometria compresa fra 2,8-3,2 cm.

Si è quindi effettuata la posa in opera di pozzetti posizionati lungo il collettore fognario perimetrale, realizzati mediante elementi prefabbricati in calcestruzzo da 40 cm x 40 cm, profondità variabile da cm 50 a cm 150 circa, compreso scavo, calcestruzzo di rinfianco, collegamento alle tubazioni fognarie e sovrastante botola prefabbricata in calcestruzzo a caditoia. Ultimo passaggio di questa fase è la posa del recapito finale, raccordato agli altri pozzetti e alla rete drenante, realizzato con pozzetto 100 cm x100 cm, profondità variabile sifonato e diaframmato, per ispezione e raccordo alla rete fognaria.

Realizzato il collettore drenante si è passati alla formazione della cordonatura di contenimento eseguita sui lati corti del campo per destinazione, ed eseguita con moduli in elementi prefabbricati

di calcestruzzo, compreso lo scavo in sezione, previa la preparazione del piano di posa, il letto ed il rinfianco di calcestruzzo, dosato a kg 200 di cemento per mc.

Fatto ciò si è passati all'impermeabilizzazione del piano sagomato; si è quindi posata sull intera superficie la guaina impermeabilizzante LD-PE termosaldata, come strato separatore fra strato di riempimento e materassino drenante. La guaina in polietilene da 1 mm garantisce una perfetta impermeabilizzazione dell intera superficie, grazie alla alta densità della sua struttura consente un elevata impermeabilizzazione (Foto 4.2). Sopra alla guaina si è poi posato il telo geocomposito per drenaggio planare ottenuto da accoppiamento per termosaldatura continua di anima drenante in monofilamenti estrusi (GMA) a due strati in geotessile (GTX) per separazione e filtrazione (Foto 4.3). Testati e approvati dalla F.I.G.C.-L.N.D. come sistemi drenanti da calcio realizzati con manti in erba sintetica.

Foto 4.2 - Particolare guaina impermeabile e canaletta di scolo.

Realizzate tutte queste operazioni preliminari si è finalmente arrivati alla posa del manto in erba Artificiale VG 720 Mono Top F.I.R, monofilamento di ultima generazione in polietilene di colore verde, resistente agli U.V 11.500 dtex, spessore 120 micron, tessitura tufted con 12800 punti al mq, altezza filato ben 70 mm più 2 mm di supporto, ancorato su primario spalmato sul lato inferiore con lattice speciale resistente all acqua, imputrescibile, drenante (Foto 4.4). La posa è stata effettuata mediante stesura dei teli e incollaggio degli stessi su apposita banda geotessile stabilizzata, con l impiego di colla poliuretanica bicomponente per esterni, con inserimento della rigatura bianca di cm 10 compresa ogni altra finitura.

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Foto 4.3 - Fase di posa dei rotoli di geodreno

Foto 4.4 - Fase di posa dei rotoli di erba sintetica

L intaso è stato invece eseguito con sabbia quarzifera in ragione di 20 kg/m2 e gomma del tipo SBR Verde nobilitato in quantità di 20 kg/m2, omologata secondo l ultimo regolamento della L.N.D. (Foto 4.6). Il granulo intasante è conforme a tutti i requisiti della norma DIN 18035-7 ed inoltre non contiene ammine aromatiche e non rilascia composti aromatici policondensati (IPA).

Ultimo lavoro, per completare il campo da rugby in erba sintetica (Foto 4.6), è stato quello di predisporre l'impianto d irrigazione automatico a scomparsa così costituito:

N° 1 programmatore modulare ESP-MS;

altezza massima 7,00 mt lunghezza di gittata 37 mt;

N° 6 elettrovalvole in resina modello 600-PGA complete di saracinesca di intercettazione e bocchettone in PVC;

N° 6 pozzetti in resina rettangolari per alloggiamenti elettrovalvole; Cavo elettrico doppio isolamento FG7-OR 1x1,5 1000 mt;

Scavo e fornitura di tubo corrugato in PE AE 63 mm passacavo 400 mt; Tubo PE 100 PN 10 AE 90 400 mt;

Raccordi e minuteria necessaria.

Foto 4.5 - Particolare sull'intasamento a lavori finiti

Foto 4.6 - Campo alla fine dei lavori, vista dalla tribuna

4.5.Conclusioni

Il continuo sviluppo della ricerca, anche in ambito sportivo, ha permesso di testare la validità del recupero del PFU per la realizzazione di campi sportivi in erba sintetica. In particolare, l opportunità di utilizzare materiali alternativi ai tradizionali materiali inerti (ghiaia e sabbia),

______________________________________________________________________________ rappresenta un importante e necessario passo considerato che i materiali inerti naturali saranno sempre meno disponibili alla luce delle recenti restrizioni e divieti sulle attività di scavo nelle cave e negli alvei fluviali. Inoltre, poter utilizzare il PFU in tale campo, rappresenta un importate mercato in continuo sviluppo visto che ogni anno vengono realizzati nuovi campi sportivi in erba sintetica. La ricerca svolta ha quindi permesso di verificare, attraverso le numerose prove di laboratorio effettuate sui materiali da intaso e previste dalla Lega Nazionale Dilettanti (LND) che, l utilizzo di granuli derivanti da PFU, rispettano i valori limiti previsti dalla normativa. Anche la realizzazione di un nuovo campo da rugby in località Reggio Emilia, ha contribuito a valorizzare e recuperare materiale derivante da PFU, sottraendolo così allo smaltimento in discarica, tra l altro vietato per legge con l entrata in vigore del D.lgs 36/2003.