DI RICONOSCIMENTO
9.1. REATI
I reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento includono i seguenti reati-presupposto (art. 25-bis D.Lgs.
231/2001):
• falsificazione in monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui, chiunque: 1) contraffà monete nazionali o straniere, aventi corso legale nello Stato o fuori; 2) altera in qualsiasi modo monete genuine, dando ad esse l’apparenza di un valore superiore; 3) introduce nel territorio dello Stato o detiene o spende o mette in circolazione monete contraffatte o alterate; 4) al fine di metterle in circolazione, acquista o riceve da chi le ha falsificate, ovvero da un intermediario, monete contraffatte o alterate.
• alterazione di monete (art. 454 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque altera monete, scemandone in qualsiasi modo il valore.
• spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque introduce nel territorio dello Stato, acquista o detiene monete contraffatte o alterate, al fine di metterle in circolazione, ovvero le spende o le mette altrimenti in circolazione.
• spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque spende o mette altrimenti in circolazione monete contraffatte o alterate, da lui ricevute in buona fede.
• falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque contraffà o altera valori di bollo, o introduce nel territorio dello Stato o acquista, detiene o mette in circolazione valori di bollo contraffatti.
• contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque contraffà la carta filigranata che si adopera per la fabbricazione delle carte di pubblico credito o di valori di bollo, ovvero acquista, detiene o aliena tale carta contraffatta.
• fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque fabbrica, acquista, detiene aliena filigrane, programmi informatici o strumenti destinati esclusivamente alla contraffazione o alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata.
• uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque, non essendo concorso nella contraffazione o nell’alterazione, fa uso di valori di bollo contraffatti.
• contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni (art. 473 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque, potendo conoscere dell'esistenza del titolo di proprietà industriale, contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, di prodotti industriali, ovvero chiunque, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati.
• introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.):
Il reato si configura nel caso in cui chiunque introduce nel territorio dello Stato, al fine di trarne profitto, prodotti industriali con marchi o altri segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o alterati.
9.2. ATTIVITÀ SENSIBILI
Nell’ambito delle attività svolte da L’OFFICINA DELL’AIAS s.c.s. le attività sensibili che risultano attinenti con i reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento sono individuate nelle seguenti:
• riscossione in contanti del valore di vendita dei servizi;
I reati ipotizzabili, le modalità ipotetiche di commissione dei reati e l’esposizione al rischio, in relazione a ciascuna delle attività sensibili sopra menzionate, sono analizzate nell’allegato “Matrice Risk Assessment 231” del presente Modello.
9.3. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO
Al fine di prevenire la possibilità di incorrere nei reati indicati nel par. 9.1., si richiede al personale della società che interviene nei processi a rischio di utilizzare la normale diligenza per verificare che gli utenti non paghino le prestazioni utilizzando banconote e monete false o alterate. Laddove possibile è fatto obbligo per il personale di utilizzare le macchine per la verifica ed il controllo delle banconote false.
Laddove sussistano dei dubbi sull'originalità delle banconote e delle monete il pagamento deve essere rifiutato.
E’ fatto assoluto divieto, inoltre, di:
• porre in essere condotte tali da integrare le fattispecie di reato previste dall’art.
25-bis del D.Lgs. 231/2001;
• porre in essere qualsiasi comportamento che, pur non integrando in concreto alcuna delle ipotesi criminose sopra delineate, possa in astratto diventarlo;
• di porre in essere o agevolare operazioni in conflitto d'interesse - effettivo o potenziale - con la Società, nonché attività che possano interferire con la capacità di assumere, in modo imparziale, decisioni nel migliore interesse della Società e nel pieno rispetto delle norme del Codice Etico;
• di porre in essere comportamenti che possano, anche indirettamente, essere volti alla contraffazione o comunque alterazione dei marchi, nonché all’uso e alla commercializzazione degli stessi, per qualsiasi fine.
Inoltre, ai fini dell’attuazione dei comportamenti di cui sopra nell’espletamento delle attività finalizzate al conseguimento dell’oggetto sociale occorre sempre verificare la veridicità e genuinità dei marchi, segni distintivi, brevetti, modelli e disegni eventualmente utilizzati dalla Società, e segnalare alle funzioni competenti nonché all’Organismo di Vigilanza eventuali situazioni di non conformità.
Dovranno essere segnalate all’OdV le eventuali contestazioni ricevute da terzi relative all’uso di loghi e segni distintivi.