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I reflui zootecnici sono una fonte rinnovabile di nutrienti,

di sostanza organica e di energia

che deve essere valorizzata

a livello locale per promuovere

sistemi agro-zootecnici più

sostenibili e rispondere alle

accresciute richieste di tutela

dell’ambiente e della qualità

dei prodotti tipici di montagna.

tesi (Tur-Cadorna et al. 2018 J. Clean. Prod. 197:406-16.). In particolare per quanto riguarda il fosforo, molteplici studi hanno dimostrato come la sua disponibilità sia fortemente condi- zionata a fonti in progressivo esau- rimento; pertanto il ruolo delle fonti rinnovabili diventerà di fondamenta- le importanza per il suo reperimento (Mogollon et al. 2018 Glob. Environ. Change 50:149-163). Anche le recen- ti iniziative a livello globale (Agenda 2030) ed europeo (Green Deal) solle- citano per il settore agricolo politiche di valorizzazione delle risorse a livello locale, in un contesto di riduzione dei fertilizzanti di sintesi.

Il modello teorico di economia cir- colare, adottato dalla Commissione Europea nel 2015 mira a ridurre gli input e il consumo di risorse, ad in- crementare l’efficienza di impiego di energia e risorse rinnovabili, ridurre emissioni, rifiuti e residui ed aumen- tare quindi nel contempo il valore aggiunto di prodotti e materiali (Ellen Mc Arthur Foundation, 2013). Eco- nomia circolare e sostenibilità sono strettamente legate, anche se questo legame non è semplice ed univoco. Sicuramente la riduzione degli impatti agroambientali grazie alla valorizza- zione dei reflui animali, in un’ottica di economia circolare è necessaria per

aumentare la sostenibilità dei siste- mi agro-zootecnici (Bona et al. 2020 CAB Reviews 15(006):1-12). La gestione razionale dei reflui permette di ridur- re le problematiche agro-ambientali di cui sopra, e porta ricadute positi- ve dal punto di vista agro-ecologico quali la tutela e il mantenimento della fertilità dei suoli e della biodiversità, il controllo dell’erosione e una corretta gestione della qualità di prati e pasco- li e quindi dei foraggi (Dumont et al. 2019 Animal 13:1773-1784).

Le produzioni di energia, biocarbu- ranti, e fertilizzanti da reflui zootecnici sono soluzioni ormai ampiamente dif- fuse e ben conosciute con diverse tec- nologie già collaudate ed impiegate, mentre sono in atto numerose spe- rimentazioni per l’implementazione di filiere virtuose con l’integrazione di più soluzioni per migliorare l’efficienza di valorizzazione di scarti e reflui. In Trentino sono operativi da alcuni anni diversi impianti di digestione anaerobica, alcuni aziendali altri con- sortili, che consentono la valorizza- zione energetica dei reflui zootecnici e la loro trasformazione in digestato destinato all’impiego agronomico. Questo si diversifica dai liquami di partenza per l’assenza di odore e per un elevato contenuto di azoto in forma minerale, che lo rende un ot-

Foto 1

timo surrogato dei concimi di sinte- si. Anche le iniziative di maturazione controllata del letame si inseriscono in questo contesto: mediante una tec- nica semplice ed economica il letame fresco, così come le frazioni solide di liquame e digestato vengono trasfor- mati in ammendanti biologicamente stabili, ricchi di azoto in forma orga- nica, più asciutti ed inodori, utilizzabili dagli allevatori sulle superfici azienda- li ma anche cedibili ai comparti frutti- coli e viticoli mediante la creazione di filiere corte. La disponibilità di diverse tipologie di reflui e di prodotti da essi ottenuti mette ancora più in eviden- za l’importanza di una loro specifica e costante caratterizzazione, distin- guendo ad esempio tra proprietà ammendanti e/o concimanti, al fine di promuovere impieghi adeguati ed aumentare il livello di accettazione sociale oltre che del mondo agricolo, delle soluzioni tecnologiche applica-

bili (Fig. 1). Oltre al contenuto in nu- trienti (azoto, fosforo, potassio e mi- croelementi) è importante conoscere la stabilità biologica e quindi il grado di maturità dei prodotti (Fig. 2), così come approfondimenti più specifici legati al contenuto in sostanza orga- nica e all’analisi della fibra lignocellu- losica (lignina, cellulosa ed emicellulo- sa). Questi dati sono utili per valutare sia le proprietà agronomiche, ma anche quelle legate alla possibile va- lorizzazione energetica.

Nell’ultimo triennio le campagne di monitoraggio di prodotti e processi di trattamento (es. il biodigestore di Predazzo e la maturazione del letame in Val di Ledro), sono state integrate da alcune prove di applicazione di letame maturo in frutticoltura e viti- coltura, per verificarne gli effetti sulla disponibilità di nutrienti, sulla meso- fauna edafica e sulle comunità micro- biche del suolo a confronto con altri

Digestato tal quale Digestato sep solido Digestato sep liquido 0 2 4 6 8 10 12

Azoto ammoniacale % ss Azoto organico % ss Azoto totale % ss

Liquame Liquame sep solido Liquame sep liquido 0 2 4 6 8 10 12

Azoto ammoniacale % ss Azoto organico % ss Azoto totale % ss

Letame Letame maturato

0 2 4 6 8 10 12

Azoto ammoniacale % ss Azoto organico % ss Azoto totale % ss

Figura 1

Contenuto in azoto totale, minerale e organico in diverse tipologie di reflui e derivati. Effetto sulla ripartizione delle forme dell’azoto dopo trattamento di maturazione del letame (Fig 1a), dopo semplice trattamento di separazione solido liquido del liquame (Fig 1b) e dopo digestione anaerobica di liquame, sia tal quale che dopo separazione solido - liquido (Fig 1c)

ammendanti (parte della sperimenta- zione è stata oggetto di una tesi magi- strale in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università di Padova “Effetti sull'entomofauna edafica dell'appli- cazione di ammendanti in melicoltura intensiva, Val di Non - Trentino”). È tut- tora in corso l’analisi degli effetti dovu- ti all’applicazione della frazione solida del digestato. Oltre agli aspetti nutri- zionali, saranno indagati gli effetti sulla composizione della sostanza organica, analizzando frazioni recalcitranti e quelle più labili del carbonio. Questo permetterà di comprendere meglio l’interazione con la componente mine- rale e gli effetti sulla fertilità dovuti al diverso contenuto in carbonio stabile. Da segnalare, in un’ottica di economia

circolare, l’accordo di programma fra Provincia Autonoma di Trento, Fon- dazione E. Mach, Federazione Pro- vinciale Allevatori, APOT e Consorzio Vini del Trentino per la promozione di iniziative volte al miglioramento del- le caratteristiche agronomiche delle deiezioni zootecniche ai fini di un loro utilizzo, oltre che sulle superfici aziendali, anche nei frutteti e vigneti previ accordi di filiera. L’integrazione di diverse strategie di valorizzazione dei reflui, la delocalizzazione verso il settore frutti-viticolo di nutrienti e so- stanza organica e una costante atten- zione per la qualità agro-ecologica di prati e foraggi sono passaggi impor- tanti per chiudere il ciclo delle risorse nel settore zootecnico.

Figura 2

Andamento della prova respirometrica, indice IR (mg O2 kg SV-1 h-1)

per la determinazione della stabilità biologica di diverse tipologie di refluo e derivati. Confronto tra letame maturo (dopo maturazione controllata)

e la frazione solida del digestato ottenuto da digestione anaerobica mesofila di liquame e letame.

Foto 2

Distribuzione di letame su prato stabile

0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 250 275 300 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6000 6500 Tempo (h)

IR Digestato (Sep Sol) IR Letame maturo IR Letame fresco

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