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all’alimentazione dei motori degli inseguitori e degli impianti di illuminazione e videosorveglianza. Tale consumo energetico risulta tuttavia in quantità assolutamente minima e trascurabile rispetto a quella prodotta dall’impianto fotovoltaico stesso.

RILEVATO che il Proponente evidenzia (Cfr. SIA) che in merito a Residui e emissioni:

In fase di costruzione, residui ed emissioni sono essenzialmente quelli relativi alle opere di cantierizzazione, di installazione delle cabine e dei tracker fotovoltaici, dei lavori di scavo per l’alloggio dei cavidotti, oltre ai lavori di livellamento del terreno che si renderanno necessari per l’alloggio delle cabine e dei tracker. Non è pertanto previsto alcun tipo di inquinamento relativo ad acqua, aria, suolo e sottosuolo.

Durante il cantiere i rumori e le vibrazioni prodotti sono esclusivamente quelli relativi ai mezzi e alle macchine operatrici tipici dei cantieri edili e delle opere di movimentazione terra. Non è prevista l’emissione di luci, calore, radiazioni. La produzione di rifiuti è derivante unicamente dalle attività edili sopra descritte e dovrà essere gestita tramite trasporto presso discariche autorizzate e smaltimento effettuato secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia.

ACCERTATO che dagli elaborati depositati non risulta sufficientemente chiara la quantificazione energetica in fase di costruzione ne è prevista una stima degli impatti da traffico ed emissioni per tale fase.

Riguardo al consumo di suolo (Cfr RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA DELLE OPERE STRUTTURALI e nella Tav. MODULO TIPO E DETTAGLIO ESECUTIVI ANCORAGGIO PALI INSEGUITORI) si specifica che: nelle zone in cui il sito presenta una coltre di terreno vegetale, questa verrà rimossa per circa 40 cm e effettuato uno strato di bonifica costipato a partire direttamente dal sub strato roccioso, senza che venga eseguita una stima quantitative del suolo asportato e accantonato nè del materiale di bonifica che abbisogna;

RELAZIONE PAESAGGISTICA.

RILEVATO che nella Relazione Paesaggistica, il Proponente evidenzia che, con riferimento al Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa, l'area di progetto ricade nell'Ambito del paesaggio locale 7.

In riferimento all’area di intervento sono state prese in esame le seguenti tavole del Piano “Tav. 1.6 Elementi della rete ecologica_scala 1:75.000”, “Tav. 1.7 Elementi del patrimonio culturale_scala 1:75.000” e “Il sistema ambientale e delle risorse culturali_scala 1:75.000”, ritenute pertinenti ai fini della presente trattazione.

In relazione alla prima tavola “Elementi della rete ecologica” si evidenzia che l’area di intervento del Lotto di impianti non rientra in alcuno degli Elementi del patrimonio naturale e delle Componenti della rete ecologica provinciale perimetrati.

Dalla seconda tavola “Elementi del patrimonio culturale” si evince l’estraneità alle aree dei vincoli archeologici, dei centri e nuclei storici, dei siti Unesco e dei beni isolati, come individuati.

Nella tavola dei “Il sistema ambientale e delle risorse culturali” si riscontra che l’area di intervento rientra all’interno delle Aree del sistema rurale come “Aree a vocazione agricola”, di cui all’art. 24 delle NTA che si riporta integralmente insieme all’art. 39 al quale l’art. 24 fa riferimento.

Art. 24 - Aree a vocazione Agricola – Comma 2. “Per i pareri di competenza dell’amministrazione provinciale relativi ai prog etti di impianti fotovoltaici ed eolici, tali aree sono da considerare escluse dalla realizzazione dei suddetti impianti, ad esclusione di quelli posti al di sopra di edifici esistenti non di pregio o di capannoni industriali o di altre attrezzature per la trasformazione dei prodotti agricoli o per l’esercizio della zootecnia localizzati in areali limitati di terreno agricolo, ponendo particolare cura alla disposizione dei pannelli da alternare alle zone coltivate.”

 

Il disposto di cui al suddetto art. 24 comma 2, che esclude tali aree dalla realizzazione di impianti fotovoltaici su terreno, sarebbe da intendersi superato dalla più recente normativa regionale e nazionale di settore. Tuttavia, come anche previsto dal comma 3, l’intervento inerente il Lotto di impianti di produzione beneficerebbe della deroga a tale limitazione in quanto i terreni in oggetto non sono adatti alle colture indicate, ed impiegati quasi esclusivamente a pascolo.

Quanto alle prescrizioni di cui al comma 5 dell’art. 39, si specifica che il presente progetto definitivo prevede l’impiego di strutture di sostegno, senza opere di fondazione, direttamente infisse nel terreno con mezzi meccanici e, per quanto tecnicamente possibile, senza l’uso di conglomerati cementizi.

RILEVATO che per il Paesaggio locale 07 “Pianura costiera megarese e Aree Industriali” gli obiettivi di qualità paesaggistica sono: salvaguardia degli ecosistemi naturali e dell’agroecosistema; conservazione delle specie agricole storico-tradizionali; tutela delle aree a macchia mediterranea ed a gariga; consolidamento dei versanti e dei valloni e mitigazione dell’azione erosiva dei fiumi basate su principi di ingegneria naturalistica; potenziamento della rete ecologica; tutela degli scenari e dei panorami; conservazione del patrimonio storico e culturale (architetture, percorsi storici ed aree archeologiche); recupero dei valori paesistici, ambientali, morfologici.

RILEVATO che secondo il Proponente (Cfr Relazione Paesaggistica):

Dall’analisi dettagliata dell'area di intervento, si riscontra che i terreni sui quali sarà realizzato il lotto di impianti di produzione, benché posti in prossimità, non rientrano nelle aree interessate dai vincoli paesaggistici summenzionati di cui agli art. 136 e 142 del D.lgs. 42/04…. .. il tracciato del cavidotto interrato di connessione alla rete elettrica ricade per un breve tratto all’interno della fascia di rispetto del Vallone Mondezzaro, di cui all'Art. 142 comma 1 lettere c), nonché all’interno dell’area vincolata ai sensi dell’art. 136, in corrispondenza del viadotto di attraversamento della Provinciale 26 sulla Statale 114.

Tuttavia l’interferenza con tali vincoli non implica l’assoggettamento dell’intervento ad Autorizzazione Paesaggistica in ragione di quanto previsto dall'Art. 2 del DPR 31/17, rientrando l'opera tra quelle elencate nel punto A.15 dell'Allegato A al DPR.

RILEVATO che secondo il Proponente (Cfr Relazione Paesaggistica) evidenzia riguardo ai Detrattori paesaggistico-ambientali:

Come ampiamente indicato dagli strumenti di tutela, e come riscontrabile dalle immagini aere, l’area compresa tra Augusta, Melilli e Priolo Gargallo è oggi in gran parte occupata e stravolta, rispetto al suo assetto originario, dall'impianto di stabilimenti industriali e dalla realizzazione di un vasto sistema di viabilità ed infrastrutture energetiche, in gran parte legato alla zona industriale, che hanno modificato in modo irreversibile l'equilibrio ambientale e paesaggistico. L'opera in progetto ben si integra dal punto di vista geomorfologico nell'area in esame. In particolare è previsto che non sarà in nessun modo variato l'assetto del territorio, in quanto le strutture di sostegno saranno collegate al suolo tramite pali infissi e/o trivellati e le strutture saranno collocate, rispetto agli impluvi presenti, ad una distanza di circa 20 mt al fine di definire una fascia di rispetto dal reticolo idrico superficiale atta a garantirne l’invariabilità;

RILEVATO che lo stesso Proponente evidenzia (Cfr Relazione Paesaggistica) in merito alla Analisi dell’intervisibilità che: l’analisi effettuata, nonostante la sovrastima, conferma quanto riportato dalla Tavola 11 del Piano Paesaggistico, di cui alla Figura 41, ovvero che l’area di intervento denota una bassa intervisibilità, limitata in prevalenza all’abitato di Melilli.

Per quanto riguarda il centro storico di Melilli, la visibilità dell’installazione è limitata alle zone più in quota e a quelle a ridosso delle scarpate verso valle, come riscontrabile dalle relative riprese fotografiche.

Conseguentemente le foto-simulazioni dello stato post-operam sono state effettuate sulle visuali dei due punti di ripresa principali di Melilli e sui punti di ripresa interni all’area di intervento.

 

Gli ulteriori foto-inserimenti riguardano nello specifico l’installazione e sono stati elaborati con lo scopo di mostrare lo stato post-operam del sito, sia all’interno che in prossimità dell’area di intervento. Le rappresentazioni dei render, invece, mostrano le simulazioni tridimensionali della sola area del lotto di impianti di produzione.

Da quanto emerso dall’analisi dell’intervisibilità e da quanto verificato dall’elaborazione delle simulazioni tridimensionali, si desume che gli effetti sul paesaggio possono essere riferibili quasi esclusivamente alle visuali dal centro storico di Melilli, oltre ovviamente a quelle dell’area limitrofa ai terreni oggetto di intervento.

OPERE DI MITIGAZIONE - Per quanto attiene a queste ultime, nelle interfile dei tracker fotovoltaici saranno previste delle trasemine con specie erbacee da foraggio per mantenerle inerbite e ridurre notevolmente gli effetti negativi dovuti allo scotico per la preparazione all’installazione dell’impianto.

Sulla quasi totalità del perimetro dell’area del lotto di impianti, è predisposta una fascia vegetale di protezione e mitigazione arborea larga 10 metri e avente una superficie pari ad Ha. 1,60.00 circa. Tale fascia verrà piantumata con specie arboree presenti, integrate da nuove essenze appartenenti alla vegetazione mediterranea.

CONSIDERATO che la componente paesaggistica non ha tenuto conto del valore storico del paesaggio agrario interessato dall’intervento, rientrante nel “Sistema delle terrazze calcaree del tavolato e dei rilievi costieri e perimetrali iblei” - Sottosistema delle terrazze calcaree dei tavolati e degli altopiani perimetrali e costieri iblei. (Cfr ALLEGATO 14 PSR SICILIA 2014/2020 PUBBLICAZIONE “I PAESAGGI A TERRAZZE IN SICILIA) Le aree terrazzate, qui particolarmente fitte, risultato di un articolato, e a tratti molto denso, sistema di terrazzamenti e muretti (‘chiuse’), punteggiati da grossi cumuli o torri di pietra accantonata (muntieddi o muragghia) presentano un’altezza media di un metro (GIORGIANNI, 1978) e costituiscono lo scheletro su cui si fonda la mirabile trama che ricopre il territorio, a tratti senza soluzione di continuità, raccordando gli elementi naturali e quelli costruiti, nel rispetto della morfologia esistente, dando luogo a percorsi, anfiteatri, particolari terrazze, secondo la pendenza del versante piuttosto che secondo le curve di livello, appoggiandosi alle pietre affioranti e ricucendole.

CONSIDERATO che non risulta sufficientemente esaustiva l’analisi dell’impatto visivo dell’intervento con particolare riferimento alla mancata quantificazione dei muretti a secco e degli elementi vegetali che vengono soppressi e abbattuti.

Non si precisano specifiche misure di mitigazione riguardo alla presenza della Masseria Stabula, tipica masseria del modello economico rurale cerealicolo zootecnico dell’area iblea.

Inoltre non appare idonea la motivazione per la quale si debba provvedere allo scotico del terreno che appare poco profondo, per poi eseguire la stesura di uno strato di terreno di bonifica di 40 cm.

Altrettanto poco chiara risulta la previsione di una fascia vegetale di protezione e mitigazione arborea larga 10 metri di nuovo impianto a gravare su un ambito già interessato da vegetazione arborea e arbustiva, presumibilmente spontanea a anche di pregio naturalistico.

CONSIDERATO che nel novembre 2018, l’Unesco ha iscritto nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, “L’Arte tradizionale dei muretti a secco”, la cui candidatura è stata presentata congiuntamente da otto Paesi: l’Italia con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.

L’Unesco nella motivazione del provvedimento spiega che L’arte del ‘Dry stone walling’ riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secco.

RILEVATO che necessita approfondire lo studio vegetazionale al fine di un puntuale censimento delle   specie presenti, il numero di piante eventualmente da espiantare, la tipologia della pianta in rapporto all’età (es: giovane, adulto, secolare), etc.;

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