8.1) ACQUISIZIONE FOTOGRAMMETRIE E INTERNI
La prima fase della lavorazione prevede sia un flusso per l’acquisizione dei dati esterni tramite rilievo aereo che l’acquisizione di elementi interni.
Il rilievo di ambienti outdoor dovrà essere condotto con voli, secondo le necessità occorrenti, a mezzo di SAPR (sistemi a pilotaggio remoto - drone) dotato di camera fotogrammetrica di almeno 100 Mpx, laser scan aereo (Lidar) e apparato IMU e GPS per la georeferenziazione dei dati, nonché verifica con posizionamento a terra DGPS; l’acquisizione ottica e laser dovrà avvenire in maniera sincrona. Non è consentito il sorvolo con velivoli per riprese aerofotogrammetriche: sono ammessi SAPR e/o APR.
Per l’acquisizione con Lidar il requisito minimo dell’apparato dovrà essere una precisione di 6mm ad una distanza di 10m
Nel caso di un’acquisizione fotogrammetrica con generazione di ortofoto, quest’ultima dovrà avere una risoluzione di almeno 1 cm/pixel.
Il rilievo indoor dovrà essere condotto preferibilmente con sistema mobile equipaggiato con fotocamera orbitale 360° con risoluzione complessiva ≥ 50 Mpx e laser scan mobile. Sono tuttavia ammessi laser scanner terrestri (ad esempio laser statici).
Entrambi i sistemi di rilevazione indoor ed outdoor dovranno acquisire in maniera sincrona.
Il sistema di rilievo indoor dovrà altresì essere dotato di tecnologia in grado di garantire la georeferenziazione e il posizionamento di precisione dei rilievi sia indoor sia per le acquisizioni laser scanner che per quelle fotografiche 360°.
Dovrà essere inoltre garantita la correlazione di precisione tra i rilievi laser base station con quelli aerei (SAPR).
L’acquisizione indoor dovrà consentire di acquisire con precisione centimetrica tutte le infrastrutture attraverso la scansione laser ad alta frequenza > di 200.000 pt/sec.
I dati acquisiti dall’attività di rilievo ottico e laser e da sistema mobile dovranno essere fusi in un’unica nuvola di punti geo-riferita e allineata che dovrà essere importata all’interno di idonei software di modellazione al fine di ottenere una restituzione dell’oggetto scansionato attraverso operazioni di Feature Extraction degli elementi che andranno a popolare la planimetria del sito che verrà resa in formato DWG.
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I dati acquisiti da rilievo mobile indoor dovranno avere una risoluzione complessiva per quanto concerne le immagini orbitali 360° ≥ 50 Mpx per quanto concerne il laser mobile la nuvola generata dovrà avere una densità media di ≥ 200.000 pt/sec.
Il sistema di riferimento dei dati Georiferiti, sia quelli interni che quelli esterni dovrà essere WGS84 (EPSG:4326) in gradi decimali approssimati alla terza cifra decimale (≈ 1,1cm).
Dopo il processo di validazione dei dati acquisiti, questi dovranno essere resi disponibili nei formati:
● DWG;
● Nuvola di punti;
● File in modalità 3D (tipo .rvt versione anno 2021) da utilizzare in ambiente BIM.
Metodologia e processo di acquisizione, lavorazione e gestione dei dati
● Rilievo Laser Scanner + Rilievo Fotogrammetrico
● Creazione di nuvole di punti con rispettive documentazioni fotogrammetriche abbinate.
● Importazione in un apposito programma per la gestione e merge delle nuvole di punti al fine di creare un’unica nuvola di punti.
● Lo stesso programma viene utilizzato per la preparazione e l’impostazione di file DWG;
● Importazione dei file DWG in programma di modellazione 3D per la restituzione in ambiente BIM.
8.2) FORMATO DATI DWG
I file DWG prodotti dalla nuvola di punti dovranno essere restituiti secondo gli standard di seguito elencati.
DENOMINAZIONE DEI DWG
I File DWG seguiranno questa codifica:
- SITO_MASTER_SLAVE_PIANO.
In questa struttura i dati SITO/MASTER/SLAVE devono risultare coerenti con le denominazioni dell’albero ENAV.
La standardizzazione dei nomi dei piani dovrà essere coerente con la seguente classificazione:
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● PS1…PSn Piano seminterrato, dove n indica il numero del piano.
● PTE Piano terra.
● PPP Piano pilotis
● PRI Piano rialzato.
● PA1…PAn Piano ammezzato, dove n indica il numero del piano
● P01.. Pn Per gli altri piani, dove n indica il numero del piano.
● PCO Piano copertura
● PAE Piano area esterna
NORMALIZZAZIONE DEI DWG
Nell’ambito del processo di preparazione/normalizzazione dei disegni DWG sono previste le seguenti operazioni:
1. I supporti grafici destinati a divenire la base planimetrica nell’archivio devono essere esclusivamente file Autocad in estensione .DWG, salvati nella versione 2016 o successiva;
2. In ogni DWG deve essere presente un’unica planimetria che successivamente corrisponderà al piano;
3. I DWG devono essere creati a partire dalle coordinate 0,0 con valori positivi (quindi a crescere) partendo dal punto zero globale;
4. Tutte le entità all’interno dei DWG devono avere elevazione 0 (zero);
5. I DWG devono essere scalati in metri (1 unità = 1 metro).
LA SIMBOLOGIA DEI LAYER
I layer del DWG dovranno avere i seguenti contenuti:
- MURI (colore VERDE)
- INFISSI_INTERNI (colore CIANO) - INFISSI_ESTERNI (colore ROSSO)
- COLLEGAMENTI_VERTICALI (colore GIALLO)
LA DEFINIZIONE DEGLI SPAZI E DEI VANI
I vani e gli spazi vengono registrati nell’applicativo ITACA tramite la predisposizione di polilinee con le seguenti caratteristiche:
1. Tutte le polilinee devono avere elevazione 0 (non polilinee 3D);
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2. Tutte le polilinee devono essere chiuse;
3. Le polilinee non devono avere segmenti in sovrapposizione tra di loro;
4. Le polilinee dovranno essere gestite su layer differenti, con contenuti, colori e denominazioni ben definiti;
5) E’ fondamentale che le polilinee create non contengano punti SOVRAPPOSTI della stessa polilinea;
6) In tutti i file .dwg che verranno prodotti le POLILINEE dovranno essere presenti ESCLUSIVAMENTE nei seguenti layer nel seguito descritti: INFO_CONTORNI_VANI;
INFO_AREE_INTERNIF; INFO_CONTORNI_PIANO;
INFO_CONTORNI_PIANO_DA_SOTTRARRE.
IDENTIFICAZIONE DEI VANI E DESTINAZIONI D’USO
I dwg prodotti saranno completati con l’inserimento dell’identificativo del VANO e della DESTINAZIONE D’USO dei luoghi di lavoro (MACRO e MICRO: vedere file .xlsx allegato).
Gli ambienti (vani) saranno identificati tramite un blocco (vedere allegato), gestito con il layer specifico (INFO_ID_VANI), e contenente le seguenti informazioni:
1. Codice vano. Codice univoco per ogni vano all’interno dello stesso piano e si compone di un prefisso che identifica il piano (standardizzato come precedentemente indicato) e di un valore numerico progressivo. Esempio PTE-002;
2. Numero stanza. (Da inserire solo se disponibile “in loco”);
3. Macro destinazione d’uso. Questa informazione verrà inserita sulla base del file .xlsx allegato;
4. Micro destinazione d’uso. Questa informazione verrà inserita sulla base del file .xlsx allegato;
Di seguito si allega una tabella riepilogativa con i layer che dovranno essere creati nel DWG per la rappresentazione delle diverse aree (l’inserimento di questi layer, con le denominazioni ed i colori indicati, è indispensabile per rendere i DWG gestibili sull’applicativo ITACA):
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In aggiunta ai layer sopracitati dovranno essere riportati anche i seguenti layer:
ASSET NOME LAYER
rilevatori di fumo IMP_ANTINCENDIO_FUMI
impianti di spegnimento e i loro componenti (Bombole, Ugelli, Segnalazione scarica gas, pulsanti attivazione scarica gas, ecc)
IMP_ANTINCENDIO_SPEGNIMENTO
sirene per diffusione allarme, di pulsanti per attivazione allarme e centraline antincendio per impianti rilevazione fumi e attivazione allarme e/o impianti spegnimento
IMP_ANTINCENDIO_CENTRALINA_
SIRENA_PULSANTI
idranti e naspi UNI45 e UNI70 IMP_ANTINCENDIO_UNI45_UNI70
cartellonistica SEGNALETICA_SICUREZZA_
EMERGENZA
quadri elettrici QUADRI_ELETTRICI
RACK RACK
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prese elettriche, corpi illuminanti e pulsanti corrente (Interruttori, Invertitori e Deviatori)
IMP_ELETTRICO_PULSANTI_PRESE _ILLUMIN
planimetrie gestione emergenze PLANIMETRIE_GESTIONE_EMERGE
NZE
fan coil, split, radiatori FAN_COIL
Prese dati, prese TV, prese telefoniche, citofono e videocitofono
IMP_ELETTRONICO_LAN_TV_TEL_
CIT
verso di salita di rampe e scale SIMBOLI
Delimitano le porzioni delle piante nei vari livelli e porzioni di livello
TRATTO_PUNTO
Indicano la proiezione dei controventamenti della struttura intelaiata
TRATTEGGIO
Rappresentano la griglia o altri elementi che hanno un segno più leggero nella restituzione delle piante
PROIEZIONI
I files in formato DWG, oggetto di restituzione planimetrica, saranno in scala 1:100 e saranno riportati gli elementi impiantistici fissi (rilevatori di fumo, pulsanti attivazione allarme, centraline di allarme, bombole gas estinguente, fancoils, quadri elettrici, apparati, ecc. secondo quanto riportato nell’elenco in allegato) e non saranno considerati gli arredi (armadi, tavoli, ecc.).
8.3) FORMATO DEI DATI NUVOLA DI PUNTI
La nuvola di punti è il formato dei dati direttamente originato dalla scansione outdoor e indoor, che costituisce la primaria fonte dati da cui è possibile derivare le informazioni da classificare nei file DWG.
I formati per la nuvola di punti sono XYZ corredato delle informazioni di classificazione o LAS.
I dati della nuvola di punti dovranno essere in formato:
- XYZ comprensivo di metadati relativi alla classificazione dei punti;
oppure
- LAS con indicazione della versione (da 1.1 a 1.4) I Punti saranno in coordinate WGS84 3D (EPSG:4329).
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8.4) FORMATO DEI DATI PER MODELLAZIONE IN AMBIENTE BIM
Per quanto riguarda la modellazione 3D in ambiente BIM il formato di partenza deve essere DWG che seguendo le impostazioni date da rilievo possa assicurare una più precisa raffigurazione di quanto rilevato.
8.4.1) DEFINIZIONE DEI “LOD”; “LOI” E DEI “LOG”
Secondo la normativa italiana di riferimento – UNI 11337-4 del 2017 si definisce LOD “ livello di sviluppo degli Oggetti Digitali” e LOI “ livello di sviluppo degli Oggetti – attributi Informativi
“ e per LOG “ livello di sviluppo degli Oggetti – attributi Geometrici”.
TABELLA DI RIFERIMENTO PER LA CLASSIFICAZIONE LOD
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DEFINIZIONE DEI REQUISITI DI MODELLAZIONE – LOD
-DISCIPLINA LOD D LOD E LOD F LOD G
STRUTTURALE X
ARCHITETTONICA X
IMP. MECCANICO X
IMP. ELETTRICO E
SPECIALI X
IMP.
IDRICO-SANITARIO X
IMP. ANTINCENDIO X
N.B. Il LOD scelti possono avere un carico di informazioni ( LOI ) superiore. Verrà comunque definito in base alla specifica lavorazione.
Il grado di sviluppo ottenibile attraverso la redazione di ciascun modello di edificio/struttura di proprietà ENAV atteso non dovrà essere inferiore a LOD 300/350. Questo significa che l’elemento BIM dovrà essere rappresentato con dimensione, posizione e orientamento corretti (non generici). Inoltre dovrà interfacciarsi correttamente con gli altri elementi del modello.
8.5) REQUISITI STUDIO PER SISTEMA GIS: IMPORT, GESTIONE, ANALISI E PUBBLICAZIONE
Il sistema GIS dovrà permettere la visualizzazione di dati 3D e la navigazione tramite web browser degli interni 3D acquisiti nel progetto. Il sistema dovrà possedere capacità di analisi 3D quali calcolo percorsi indoor, aree di rispetto, etc. Il sistema GIS dovrà inoltre fornire un gestore dei contenuti con autenticazione e accesso ai dati secondo opportune profilature.
La fase di Import nel sistema GIS e funzionalità di Gestione e pubblicazione dovranno permettere di consolidare le informazioni in un unico database cartografico e di utilizzare questa fonte dati per la visualizzazione tramite applicazioni Web ma anche la gestione e analisi tramite applicativi dedicati.
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L’insieme degli oggetti da classificare nel Database Cartografico verrà definito in un secondo tempo da ENAV: questi oggetti dovranno essere importati nel Database Cartografico come Layer separati.
Le fasi identificate sono:
● Import nel Database Cartografico;
● Gestione dati ed analisi;
● Pubblicazione servizi GIS.
8.5.1) IMPORT NEL GIS
La fase di Import dovrà prevedere un flusso di lavoro definito dal fornitore al termine del quale i dati saranno importati in un Database Cartografico opportunamente preparato. I dati sorgente dell’import saranno determinati da parte del fornitore; potranno essere estratti direttamente dal modello BIM, compresi nuvola di punti (feature extraction) oppure DWG.
L’import potrà avvenire più volte, a seguito di nuovi rilievi che possono essere effettuati per aggiornamenti o ampliamenti dei dati. La procedura dovrà quindi essere parametrica in modo da poter importare nuovi dati, anche se il formato di input sarà sempre congruente.
Il processo di Import deve essere progettato in modo che possa essere ri-eseguito in caso di aggiornamento dei file origine o di nuovi dati. La procedura deve essere parametrica in modo da selezionare il (i) file da importare e la classe di destinazione.
Il Database Cartografico dovrà essere basato su un Database di tipo relazionale (DBMS), fornito, installato e configurato dal Fornitore. Non sono quindi ammessi singoli Shapefile in quanto non congruenti con il disegno di un Database Cartografico integrato.
Anche se il Database Cartografico è univoco, i dati potranno essere suddivisi per Sito e quindi deve essere possibile un raggruppamento dei layer sul DB ad almeno un livello, ad esempio:
Sito 1
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…
…
Il Database Cartografico dovrà permettere un raggruppamento di dati almeno ad un livello.
Il formato dati memorizzato all’interno del Database Cartografico è scelto dal fornitore, ma dovrà essere possibile esportare i dati in formato vettoriale tipo Shapefile o comunque compatibile con i diversi sistemi GIS.
Il Database Cartografico dovrà permettere l’export dei layer vettoriali in formato tipo Shapefile o comunque compatibile con i diversi sistemi GIS.
I dati importati nel Database Cartografico dovranno essere organizzati e simboleggiati nello stesso modo che nei DWG.
8.5.2) GESTIONE ED ANALISI
La gestione ed analisi dei dati per il sistema GIS oggetto di studio verrà effettuata da un programma Desktop apposito, operante in ambiente Windows.
Il Desktop GIS dovrà essere compatibile con il S.O. Windows 7, 8.1 e 10 (qualunque versione, 64bit) e Windows Server 2016, 2012, 2008 (64bit).
Il programma GIS dovrà fornire le capacità di Gestione dei dati e di analisi GIS, con possibilità, da parte del committente, di creare procedure di analisi (Processing).
Per Gestione dei dati si intende non solo la possibilità di inserimento/modifica/cancellazione di oggetti geografici, ma anche la modifica alla struttura del Database Cartografico, come ad esempio l’inserimento/modifica di nuovi attributi (colonne), o di nuovi layer vettoriali.
Per quanto riguarda la gestione dei dati il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
● Modifica della struttura del Database Cartografico (tabelle, attributi, domini)
● Inserimento/Modifica/Cancellazione utenti del Database Cartografico
● Inserimento/Modifica/Cancellazione di nuove features Dovranno essere presenti le funzionalità di base di un GIS.
Per quanto riguarda la visualizzazione il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
● Visualizzazione 2D e 3D su Mappa
● Navigazione 3D all’interno degli elementi architettonici definiti nel Database Cartografico (vedi figura 2)
● Visualizzazione TOC e Legenda e accensione/spegnimento e spostamento dei livelli
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● Modifica simbologia (colore, forma) anche sulla base di valori e classi di valori
● Zoom/Pan/Identify e navigazione 3D (Tilt e Rotate)
● Definizione trasparenza e intervallo di visibilità
● Visualizzazione e modifica mappa di sfondo (almeno OpenStreet Map e Ortofoto)
● Selezione di features e filtri su attributi
● Modifica del sistema di proiezione e conseguente riproiezione automatica
● Visualizzazione etichette con scelta posizione, dimensione e simbologia
● Visualizzazione di allegati ad un oggetto
● Salvataggio del proprio progetto comprensivo dei dati caricati e della simbologia definita
● Ricerca indirizzo
Figura 2 - Esempio di navigazione 3D
Deve essere possibile modificare le features nel database:
Per quanto riguarda l’editing il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
➢ Inserimento/Modifica 2D/3D (con funzioni di aiuto quali Snap, Parallelo/Perpendicolare, sposta vertice, etc.) su tutte le geometrie;
➢ Spostamento e modifica di oggetti (spostamento vertici, split di linee e poligoni);
➢ Modifica attributi con scelta da domini;
➢ Inserimento allegati;
➢ La gestione della concorrenza in editing (lock a livello di feature) con possibilità di lettura mentre altri utenti scrivono.
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NOTA: La disponibilità della gestione di versioni in linea del Database Cartografico (versioning) è opzionale ma costituisce un valore aggiunto.
Dovrà essere possibile effettuare analisi 2D e 3D tipiche di un ambiente GIS; le funzioni di analisi dovranno essere replicabili e parametriche e utilizzabili tramite interfaccia o in linguaggi moderni e non proprietari quali Python o Java. Le procedure di analisi non sono definite a priori, quindi dovrà essere possibile per il committente utilizzarle in un qualunque momento.
Per quanto riguarda l’analisi il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
➢ Gestione Geodabase
➢ Spatial Analysis
➢ Network Analysis
➢ Data Management Projections and trasformation
➢ Interoperability Data exchange
➢ 3D Analyst
➢ Developing custom tools
Di seguito alcune delle funzionalità richieste:
- Calcolo dei percorsi minimi (tempo e lunghezza) 2D e 3D - Prossimità 2D e 3D (buffer, aree di interesse, closest facilities) - Analisi di tipo Viewshed 3D (panoramica)
- Ri-Proiezione dei dati 2D e 3D - Creazione di cache su layer
- Export dati in Shapefile, CSV e DXF
- Import dati da DWG/DXF, Shapefile, PostGIS - Import dati 3D in formato LAS e testuale (XYZ)
- Creazione di relazioni fra dati (uno-a-uno e uno-a-molti) - Intersezione/Unione di geometrie
- Funzione di classificazione di dati raster
- Possibilità di creazione di procedure come composizione di funzionalità di analisi base I dati del Database Cartografico dovranno poter essere visualizzati in aggiunta a dati dell’utente o provenienti da altre fonti decise successivamente. Si richiedono quindi nel Desktop GIS delle funzionalità di aggiunta dei dati da diversi formati.
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Per quanto riguarda l’aggiunta dati il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
- Aggiunta dati da Shapefile
- Aggiunta dati raster (TIFF, GIF, JPG, JPG, JPG2000) - Aggiunta dati puntuali da CSV
- Aggiunta servizi GIS (almeno MapServer e Feature Server) - Aggiunta servizi OGC (WMS, WFS, WMTS, WCS)
NOTA: La disponibilità di lettura di altri formati (ad.es. HDF4, Oracle Spatial, etc.) può costituire elemento di preferenza.
Il sistema dovrà fornire anche la possibilità, per il committente, di effettuare dei report definendo dei layout in modo parametrico.
Per quanto riguarda il reporting il Desktop GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di:
- Definizione del layout di pagina (da A0 ad A4, portrait o landscape)
- Possibilità di disegno del layout con mappa, legenda, scala, testo, logo, immagini e grafici - Possibilità di impostare la mappa ad un extent o ad una scala
- Stampa in PDF
8.5.3) PUBBLICAZIONE
Il Desktop GIS dovrà prevedere la pubblicazione di servizi GIS secondo gli standard più diffusi.
Nella sezione WebGIS verranno definiti i requisiti per le modalità di fruizione dei contenuti pubblicati.
Per quanto riguarda la pubblicazione il Sistema GIS dovrà offrire almeno le funzionalità di Pubblicazione di servizi GIS OGC (WMS 1.3, WFS 2.0 incluse le transazioni (ex WFS-T), WCS 2.0, WMTS 1.0)
NOTA: la pubblicazione in altri formati (ad.es. KML) costituisce valore aggiunto.
8.5.4) GESTIONE CONTENUTI, GESTIONE UTENTI, VISUALIZZAZIONE
I contenuti erogati dal Server GIS dovranno poter essere visualizzati attraverso Web Maps/Web Apps, creabili secondo gli standard GIS Web più diffusi.
Gli stessi contenuti dovranno poter essere fruiti su dispositivi mobili quali Tablet e Smartphones.
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Attraverso le applicazioni Web dovrà inoltre essere possibile visualizzare e navigare nei contenuti 3D, ed editare gli stessi, anche se con controlli limitati rispetto all’uso di un Desktop GIS.
Per una gestione ottimale dei contenuti, dovrà essere possibile gestire un insieme di utenti con diversi ruoli: modificare gli oggetti (ove ammesso dal contenuto stesso)
- Amministratore
o Come sopra, inoltre gestisce gli utenti e i ruoli.
Dato che al momento non sono definite le applicazioni Web da utilizzare, dovrà essere possibile, per il committente, creare nuove applicazioni sulla base di contenuti esistenti o pubblicati ex-novo, e di gestire gli utenti, i ruoli e i permessi sui contenuti.
Gestione contenuti
I contenuti pubblicati dovranno essere gestiti centralmente in modo che possano essere condivisi con utenti e gruppi di lavoro.
Il sistema di gestione dei contenuti GIS pubblicati dovranno permettere almeno:
- L’accesso anonimo ai contenuti definiti pubblici
- L’accesso controllato ai contenuti condivisi con gruppi di utenti
- La creazione di mappe in modalità interattiva, aggiungendo sia i contenuti pubblicati nel sistema che contenuti esterni (servizi GIS) presenti sul Web nei formati standard (OGC, REST, KML)
- L’aggiunta di contenuti dell’utente, quali Shapefile e CSV - Download dei dati in formato CSV e Shapefile
- Definizione dei permessi di accesso sui contenuti singoli pubblicati e sulle WebMap create
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Gestione utenti
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