II. PROBLEMATICA E ANALISI EMPIRICA
6. PRIMA PROPOSIZIONE TEORICA E ANALISI DEI DOCUMENTI
6.1. P OSSIBILI TEORIE ESPLICATIVE DEL R EPORTING I NTEGRATO
6.1.1.2. La responsabilità sociale ed il passaggio dalla teoria dell’agenzia a quella degli stakeholder
La tematica della responsabilità sociale nasce dall’idea che le imprese non debbano rendere conto solo alla proprietà del loro operato, ma agendo in un contesto che vede coinvolti molteplici soggetti (stakeholders), debbano renderne conto a tutti i portatori di interessi. Considerare tali esigenze significa trasformare le imprese da entità aventi un unico obiettivo (sostanzialmente fare profitto), in entità che contemperino differenti esigenze, anche tra loro in contrasto. In un’evoluzione storica i primi interessi ad essere stati presi in considerazione in modo rilevante sono stati quelli dei dipendenti (sia per l’influenza sulla letteratura politico economica, sia per quella sulla sfera giuridica, connesso alla tutela del mondo del lavoro101), per poi estendersi progressivamente, con diverso impatto, anche ad altre categorie di portatori di interesse. Come conseguenza si sono sviluppate anche diverse esigenze informative che hanno portato ad una modifica nella reportistica (è stato effettuato un passaggio dal concetto di accounting a quello di
accountability).
100 Per contro, nei diversi studi fatti nel mercato dei capitali nordamericano, esiste una tendenza per una
maggiore richiesta di informazione sociale, che nella maggioranza dei casi presuppone un maggior valore delle società che la presentano o delle maggiori redditività. Comunque nonostante esistono casi in cui non è stata riscontrata nessuna relazione tra l’informazione di natura sociale e gli indicatori di redditività delle entità (cfr.: Gray, Bebbington & Walters (1993, p. 58-75).
101
171
I gruppi ai quali è destinata l’informazione, non sono più solamente gli azionisti e gli investitori, ma finiscono per comprendere gli impiegati, i clienti, il pubblico in generale, le amministrazioni e gli organismi pubblici, le organizzazioni non di governo ecc.. Si apre quindi un dibattito morale relativamente ai rapporti sociali e ambientali che le imprese hanno con l’ambiente in cui operano.
Di conseguenza, gli argomenti che giustificano la comunicazione dei risvolti sociali e ambientali delle organizzazioni, vengono utilizzati quando tale tipo di informazione viene presentata con il fine di esplicitare la natura morale dell’impresa, considerare le relazioni della stessa con la società e legittimare le attività dell’organizzazione di fronte al pubblico in generale (Mathews, 1993, p. 9).
Le principali teorie che spiegano l’esistenza di una socialità votata al sociale, in base a tale paradigma, sono la teoria degli stakeholder102, la teoria del contratto sociale103 e la teoria della legittimità104. Il concetto di stakeholder fu definito da Freeman (1984) come qualsiasi gruppo o individuo che può essere influenzato dalla realizzazione degli obiettivi dell’impresa.
La teoria degli stakeholders è una delle teorie che cercano di spiegare le pratiche di presentazione delle informazioni di natura sociale, incentrata sul ruolo che può giocare nelle relazioni esistenti tra le organizzazioni, lo stato, l’individuo, le associazioni e la società in generale (Gray et al., 1996, p.45). Gray et. al., [1996] segnalano che dal punto di vista organizzativo, tale teoria si basa su un modello di rendicontazione verso
102 Per approfondimenti si veda:
Bowen, H.R., 1995, Social Responsabilities of the Businessman, New York, Harper & Brothers. Freeman E., 1984, Strategic Management : A Stakeholders Approach. Cambridge University Press. Donaldson,T. Preston, L.E., 1995, The Stakeholders Theory of Corporation: Concepts, Evidences and Implications. Academy of Management Rewiev, 20 (1).
103 Per approfondimenti si veda:
Macneil, I., 1980, The New Social Contract, Yale, University Press. Sacconi, L. 1991, Etica degli affari, individui, imprese e mercati nella prospettiva dell’etica nazionale, Milano, Il Saggiatore. Donaldson, T., Dunfee, T., 1999. Ties that Bind. A Social Contract Approach to Business Ethics, Harvard Business Scholl Press.
104 Per approfoncimenti si veda:
Dowling, J., Pfeffer, J., 1975, Organisational Legitimacy: Social Value and Organisational behaviour. Pacific Sociological Review, 18(1), p. 122-136.. Guthrie, J., Parker, L., 1989, Corporate Social Reporting. A Rebuttal of legitimacy theory. Accounting and Business Research, 19(76), p. 343-352. Lindblom, C.K., 1994, The implications of organisational legitimacy for Corporate Social Performance and Disclosure, Paper presented at the Critical Perspectives on Acccounting, New York.
172
tutti gli stakeholders, di tipo normativo, descrittivo ed esplicativo del potere che costoro detengono nel contesto della RSI, e che ingloba le responsabilità dell’azienda e la trasparenza delle azioni da essa compiute.
Uno degli elementi primordiali che l’impresa può utilizzare per gestire le proprie relazioni con gli stakeholders è proprio l’informazione (finanziaria, di sostenibilità, o entrambe) somministrata allo scopo di ottenere l’appoggio e l’approvazione della strategia aziendale de parte dei diversi interessanti, senza incontrare una opposizione a questa. La comunicazione volontaria è ampliamente giustificata dalla teoria degli
stakeholders e di riflesso dalla teoria della legittimità, la quale rappresenta un canale
adeguato per mantenere e far evolvere le relazioni stabilite tra i diversi gruppi di interesse e l’azienda.
Pertanto, secondo questa teoria, la presentazione dell’informazione di natura sociale e ambientale risponde all’ esistenza di molteplici utilizzatori, diversi da quelli tradizionali ed interessati alla stessa. Questa ipotesi deriva dalla esistenza di un contratto sociale tra economia e società, visto secondo la teoria dell’agenzia. Di fronte alla teoria del contratto sociale in cui si afferma che le imprese (economia) è considerata come l’agente di una vasta gamma di partecipanti, il principale (società), che ha concesso una licenza all'agente per operare, il quale deve soddisfare determinati requisiti entro dei limiti. Dunque la teoria degli stakeholders, può essere vista come una prolungamento della teoria del contratto sociale, secondo l’ottica della teoria dell’agenzia. Come già
evidenziato, la teoria degli stakeholder, considera che i diritti di tutte le parti che possono essere influenzati dall’attività dell’impresa, hanno la medesima importanza e dunque meritano un’adeguata quantità di informazioni. Conseguentemente, si è assistito negli ultimi anni ad un aumento della quantità dell’informazione, ma con scarsa attenzione alla qualità e dunque all’utilità di questa.
La Stakeholders Theory, avendo uno a scarso valore normativo (Sciarelli, 2007), sembra essere limitata nel giustificare il processo di strutturazione dell’informazione d’impresa, che porterebbe ad un report integrato.
173