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Retribuzione dei laureati

Nel documento Condizione occupazionale dei Laureati (pagine 64-67)

4. CONDIZIONE OCCUPAZIONALE E FORMATIVA DEI

4.4. Retribuzione dei laureati

Ad un anno dal conseguimento del titolo il guadagno mensile netto dei laureati di primo livello (Fig. 13) è pari in media a 1.033 euro (era 1.015 euro nella rilevazione del 2006; +1,8%), con notevoli differenze tra chi prosegue l’attività lavorativa iniziata prima del conseguimento del titolo (1.071 euro contro 1.066 della rilevazione di due anni fa) e chi l’ha iniziata al termine degli studi di primo livello (1.011 euro contro 981 dell’indagine 2006, pari a +3,1%). Un’analisi più precisa deve però tener conto dei salari reali, ovvero della svalutazione avvenuta in questi anni: in tal caso, le retribuzioni risultano diminuite del 3% dal 2006 al 200848. La situazione risulta ancor più problematica tra chi prosegue il medesimo lavoro iniziato prima della laurea: in tal caso la contrazione delle retribuzioni supera addirittura il 5%.

Le retribuzioni degli ibridi, come ci si poteva attendere vista la più consistente presenza di lavoratori-studenti che proseguono il medesimo lavoro anche dopo il conseguimento del titolo, sono significativamente più elevate rispetto a quelle dei laureati puri e

questionario, come già detto necessariamente ridotto vista la doppia modalità di somministrazione (CAWI+CATI).

47 Ben il 96% degli occupati, nonostante la delicatezza dell’argomento trattato, ha risposto al quesito “Qual è il guadagno mensile netto che le deriva dal suo attuale lavoro?”.

48 Le retribuzioni sono state rivalutate in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (www.istat.it/prezzi/precon/rivalutazioni).

superano i 1.175 euro (erano 1.060 euro nella rilevazione 2006);

per i puri si scende a 958 euro (924 nell’analoga indagine di due anni fa). La prosecuzione della formazione attraverso la laurea specialistica, oltre a ridurre la stabilità contrattuale, determina anche retribuzioni inferiori a quelle di chi è impegnato solo in un’attività lavorativa: 732 contro 1.179 euro, rispettivamente (erano 712 e 1.162 euro nell’indagine 2006). E ciò risulta tra l’altro verificato in tutti i gruppi di corsi di laurea.

Fig. 13 Laureati di primo livello occupati ad un anno: guadagno mensile netto per genere, iscrizione alla specialistica e prosecuzione del lavoro iniziato prima della laurea

1.033 1.011

996 1.071 732

1.179 1.158 942

valori medi in euro

Lavorano solamente

Lavorano e iscritti alla spec.

Proseguono

Non proseguono

Hanno iniziato a lavorare dopo

TOTALE Donne

Uomini

1.033 1.011

996 1.071 732

1.179 1.158 942

valori medi in euro

Lavorano solamente

Lavorano e iscritti alla spec.

Proseguono

Non proseguono

Hanno iniziato a lavorare dopo

TOTALE Donne

Uomini

Gruppi disciplinari

Differenze retributive si riscontrano anche all’interno dei vari percorsi di studio: guadagni più elevati sono infatti associati ai laureati delle professioni sanitarie, dei gruppi giuridico ed economico-statistico (rispettivamente 1.304, 1.095 e 1.088 euro).

Si ricorda che i laureati degli ultimi due percorsi disciplinari mostrano un tasso di occupazione inferiore alla media.

Livelli retributivi nettamente inferiori alla media si riscontrano invece tra i laureati dei gruppi geo-biologico, letterario, educazione fisica ed architettura, le cui retribuzioni sono infatti inferiori agli 800 euro mensili. Ad eccezione dei gruppi geo-biologico e architettura, negli altri percorsi ciò è dovuto anche ad un’elevata percentuale di laureati che studia e lavora.

Differenze di genere

Gli uomini guadagnano il 23% in più delle colleghe (1.158 euro contro 942; Fig. 13). Per entrambi, le retribuzioni nominali sono lievemente in aumento rispetto all’indagine 2006: +1,4 e +2% per uomini e donne rispettivamente. Ma in termini reali, ovvero tenendo conto della svalutazione monetaria, le retribuzioni degli uomini sono diminuite di 3,4 punti percentuali, mentre quelle delle donne di circa 3 punti.

Le differenze retributive di genere sono rilevanti e risultano confermate sia tra quanti lavorano soltanto (nell’indagine più recente, 1.087 euro per le donne e 1.308 per gli uomini), sia tra coloro che studiano e lavorano (634 contro 861, rispettivamente).

Le differenze di genere sono confermate all’interno di ciascun gruppo, in particolare in quello psicologico, dove gli uomini a dodici mesi dalla conclusione degli studi, anche perché più frequentemente proseguono il lavoro iniziato prima della laurea, guadagnano il 77%

in più delle colleghe (1.278 contro 721 euro delle donne).

Le differenze di genere all’interno dei vari percorsi di studio si attenuano, pur restando significative, se si considerano i soli laureati che hanno iniziato a lavorare dopo la laurea, lavorano a tempo pieno e non sono contemporaneamente impegnati negli studi specialistici: complessivamente, il divario si ferma al 5,4%, sempre a favore degli uomini (1.258 euro contro 1.193 delle donne).

Un’analisi approfondita, che ha tenuto conto del complesso delle variabili che possono avere un effetto sui differenziali retributivi di genere (percorso di studio, iscrizione alla specialistica, prosecuzione del lavoro precedente alla laurea, tempo pieno/parziale)49, mostra che a parità di condizioni gli uomini guadagnano in media 160 euro in più al mese.

49 È stato implementato un modello di regressione lineare che considera il guadagno in funzione dell’insieme dei fattori sopraelencati.

Differenze territoriali

Le retribuzioni medie dei laureati di primo livello non risultano particolarmente differenziate a seconda dell’area geografica di residenza: i laureati del Nord guadagnano in media 1.051 euro, contro 1.036 dei colleghi del Sud. È però vero che circoscrivendo l’analisi ai laureati che hanno iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo, i differenziali aumentano: i primi dichiarano di percepire in media 1.067 euro netti al mese, quasi il 10% in più rispetto ai laureati del Sud, che possono contare su circa 972 euro.

Come si è visto, coloro che coniugano studio e lavoro percepiscono guadagni mediamente più bassi; ciò si verifica in particolare al Sud (sempre isolando coloro che si sono inseriti nel mercato dopo la laurea: 681 euro contro 707 dei colleghi del Nord).

Ma i residenti nelle aree meridionali possono contare su retribuzioni mediamente più contenute anche isolando coloro che lavorano senza contemporaneamente studiare (1.090 euro contro 1.168 del Nord).

Nel documento Condizione occupazionale dei Laureati (pagine 64-67)