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Retribuzioni contrattuali

Nel documento Lavoro e retribuzioni (pagine 83-86)

Capitolo 4 - Retribuzioni e costo del lavoro

4.2 Retribuzioni contrattuali

Nel biennio 2005-2006 il valore medio dell'indice generale delle retribuzioni contrattuali per

dipendente ha fatto registrare una variazione media annua pari a più 3,0 per cento a fronte di un

tasso medio annuo d'inflazione programmata pari all’1,65 per cento e a un tasso di inflazione

effettiva, misurata dall'indice generale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, pari al 2,0

per cento.

Il testo è a cura di Angela Golino (paragrafo 4.1 ), Pierluigi Minicucci (paragrafi 4.2-4.5), M. Carla Congia e Fabio

Rapiti (paragrafo 4.6), Laura Serbassi (paragrafo 4.7)

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Figura 4.1 - Retribuzioni contrattuali per dipendente e inflazione (a) - Anni 2001-2006 (variazioni

percentuali e differenze in punti percentuali)

-1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 2001 2002 2003 2004 2005 2006

RC-NIC RC-TIP NIC-TIP

Retribuzioni contrattuali (RC) Inflazione effettiva (NIC

)

Inflazione programmata (TIP)

Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Indagine sulle retribuzioni contrattuali, Indagine sui prezzi al consumo; Ministero dell’economia

(a) Indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività compresi i tabacchi e tasso di inflazione programmata.

Nei due anni considerati (2005 e 2006) il divario tra il tasso di inflazione programmata e

quello effettivo presenta valori decisamente più contenuti rispetto a quelli che avevano

caratterizzato il periodo 2001-2003 (Figura 4.1), rafforzando così la tendenza al recupero iniziata

nel 2004. In particolare, a fronte di una differenza tra il tasso di inflazione effettivo e quello

programmato pari mediamente allo 0,3 per cento nei due anni, il potere d’acquisto delle

retribuzioni contrattuali ha registrato una dinamica media pari a circa l’un per cento annuo.

A livello settoriale (Prospetto 4.1), nel periodo considerato (2005-2006) rispetto alla

variazione media annua del 3,0 per cento dell’indice generale i settori che hanno presentato una

dinamica più elevata sono: edilizia (più 3,8 per cento), agricoltura (3,2 per cento), industria e

commercio, alberghi e pubblici servizi (per entrambi 3,1 per cento); di contro estrazione minerali

ed energia elettrica, gas e acqua si caratterizzano per gli incrementi più contenuti (pari

rispettivamente all’1,9 e all’1,5 per cento) .

In particolare, nel 2005 rispetto all’andamento dell’indice generale, (aumentato del 3,1 per

cento) si rileva una dinamica particolarmente marcata nel settore agricolo

2

(più 5,1 per cento)

come conseguenza, da un lato, dai miglioramenti retributivi previsti per gli operai agricoli dai

contratti provinciali e, dall’altro, dall’applicazione della seconda tranche di aumenti fissata nel

contratto degli impiegati. Incrementi sensibilmente superiori a quello medio caratterizzano,

inoltre, il settore dell’edilizia (più 4,7 per cento) e quello del commercio, alberghi e pubblici

esercizi (più 4,6 per cento). Nel caso dell’edilizia si registrano gli effetti degli incrementi a

regime relativi all’accordo di rinnovo siglato a maggio del 2004 e dell’aggiornamento degli

importi relativi alle indennità fissate a livello territoriale

3

. Per quanto riguarda il settore

2

Nel settore agricolo sono presenti due contratti nazionali distinti quello degli operai, e quello degli impiegati. Per entrambi, a livello

nazionale viene fissata la parte normativa con validità quadriennale e gli incrementi retributivi relativi al primo biennio, mentre a

livello territoriale (provinciale per gli operai e regionale per gli impiegati) vengono stabiliti gli aumenti delle retribuzioni per il

secondo biennio.

3

A livello provinciale vengono fissate le seguenti voci retributive: indennità territoriale di settore, elemento economico territoriale,

indennità di mensa, indennità di trasporto.

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commercio, alberghi e pubblici esercizi, la dinamica registrata è frutto del cumularsi degli effetti

di trascinamento del 2004 e della corresponsione di ulteriori aumenti tabellari nel 2005.

Prospetto 4.1 - Dinamica delle retribuzioni contrattuali per dipendente per settore di attività

economica, per il complesso dei dipendenti (operai e impiegati) - Anni 2004-2006

(indici in base dicembre 2000=100 e variazioni percentuali annue)

Numeri indice Variazioni percentuali

SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA

2004 2005 2006 2005 2004 2006 2005 Media 2004-2005 Agricoltura 106,1 111,5 113,0 5,1 1,3 3,2 Industria 110,1 113,3 116,9 2,9 3,2 3,1

Industria in senso stretto 110,1 113,0 116,6 2,6 3,2 2,9

Estrazione minerali 107,1 109,3 111,1 2,1 1,6 1,9

Attivita' manifatturiere 110,2 113,1 116,9 2,6 3,4 3,0

Energia elettrica, gas e acqua 106,9 109,5 110,2 2,4 0,6 1,5

Edilizia 110,4 115,6 119,0 4,7 2,9 3,8

Servizi destinabili alla vendita 108,2 112,3 114,6 3,8 2,0 2,9

Commercio, alberghi e pubblici esercizi 108,4 113,4 115,2 4,6 1,6 3,1

Trasporti, comunicazioni e attività connesse 108,3 111,2 114,8 2,7 3,2 3,0

Credito e assicurazioni 107,0 110,4 112,8 3,2 2,2 2,7

Servizi alle imprese e alle famiglie 108,4 112,8 114,7 4,1 1,7 2,9

Pubblica amministrazione 110,3 112,9 117,0 2,4 3,6 3,0

TOTALE 109,4 112,8 116,0 3,1 2,8 3,0

Nel 2006 una dinamica più vivace rispetto a quella media (+2,8 per cento per l’indice

generale) ha riguardato i settori della pubblica amministrazione (3,6 per cento), dell’industria in

senso stretto (in particolare del comparto manifatturiero) e dei trasporti, comunicazioni e attività

connesse (entrambi più 3,2 per cento). Si tratta degli effetti economici derivanti dal recepimento

di sette rinnovi contrattuali ormai a regime nel pubblico impiego (tutti relativi alla tornata

contrattuale 2002-2005), di 16 nel settore industriale, tra cui quelli del tessile, della chimica,

della metalmeccanica e dell’edilizia, e di cinque in quello dei trasporti comunicazioni e attività

connesse.

Nel volume, la tavola 4.1 riporta i dati relativi agli indici annui per dipendente,

separatamente per impiegati, operai e complesso, per un numero limitato di settori, mentre la 4.2

mostra, per le stesse variabili, i valori degli indici orari annui. Nella tavola 4.3 sono invece

contenuti le medie trimestrali e annue per il periodo 2005 e 2006 degli indici orari con

riferimento ad un più ampio grado di articolazione settoriale, distintamente per le qualifiche

operai e impiegati e per il complesso dei dipendenti

4

.

Come per le altre sezioni del volume, i dati delle tavole del cd-rom accluso sono presentati con

maggiore dettaglio sia temporale (anni 2001-2006), sia di periodicità (mensili, trimestrali e

annuali), come pure per aggregazioni settoriali (per tutti i contratti osservati). Sono inoltre presenti

tavole con i valori riaggregati per sezione di attività economica (Ateco 2002). Come è noto, infatti,

i dati sulle retribuzioni contrattuali sono costruiti secondo due distinte classificazioni: a) quella

secondo i contratti, che pur ricalcando la classificazione delle attività economiche, mantiene, dove

necessario, alcune specificità connesse con la peculiare struttura settoriale assunta dalla

contrattazione collettiva; b) quella in base all’Ateco 2002 che corrisponde alla classificazione delle

attività economiche Nace Rev. 1.1 a 3 cifre. La presentazione dei valori secondo la classificazione

Ateco deriva dall’utilizzo di una tavola di corrispondenza tra i comparti di contrattazione e i settori

di attività economica, mantenuta costante per ciascuna base di riferimento. Poiché le due

4

In questa edizione, a differenza delle precedenti, la tavola con i valori degli indici trimestrali per dipendente analoga alla 4.3 non è stata

riportata nel volume a stampa, poiché i dati sono quasi identici a quelli orari. Ovviamente i dati sono presenti nel cd-rom accluso.

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18.338 18.704 19.310 19.904 20.386 21.293 18.349 18.838 19.339 19.901 20.579 20.964 16.500 17.000 17.500 18.000 18.500 19.000 19.500 20.000 20.500 21.000 21.500 22.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Retribuzioni di cassa Retribuzioni di competenza

classificazioni sono simili ma non identiche, gli indici possono presentare delle leggere difformità

a seconda della classificazione scelta.

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