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Ricostruzione virtuale di un monumento o di un sito archeologico

3. LE NUOVE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LA FRUIZIONE

3.3 I musei virtuali

3.3.1 Ricostruzione virtuale di un monumento o di un sito archeologico

Il patrimonio archeologico, essendo particolarmente antico e delicato, si presenta molto spesso in stato di abbandono o di devastazione, tanto da richiedere operazioni di manutenzione e restauro per raggiungere l’obiettivo di tramandare ciò che abbiamo ricevuto in eredità. Le tecnologie digitali si sono mostrate estremamente utili in questo campo, concedendo possibilità di ricostruzione e fruizione di grande efficacia.

Le ricostruzioni digitali di reperti frammentari o perduti, previe ricerche archivistiche e tecniche, sono operate, ad esempio, tramite la modellazione tridimensionale e consentono di mantenere in vita, seppur digitalmente, un patrimonio che andrebbe altrimenti perso. La realtà aumentata e il video mapping consentono, ad esempio, di rendere visibile al pubblico, in modo digitale, la totalità di un reperto parzialmente distrutto, operando sul bene con tecniche non invasive. Questa restituzione virtuale del frammento dell’oggetto può inoltre avvenire sia sull’originale, sia su un suo “simulacro”, ovvero su una sua riproduzione tridimensionale175.

93 Le ricostruzioni digitali vengono effettuate anche nel caso in cui il patrimonio archeologico si presenta in buone condizioni ma non può essere esposto per motivi di sicurezza, per l’inadeguatezza degli spazi espositivi, per mancanza di fondi o nel caso di opere ad alto rischio di degrado. In questo caso, essendo il bene ancora esistente, le ricostruzioni virtuali sono votate alla valorizzazione del bene, ovvero all’approfondimento di ciò che quel bene rappresenta e le connessioni che possiede con la storia.

L'attenzione si sposta dall'oggetto al racconto attorno all'oggetto, ricomponendo una vita intorno che contestualizza il reperto facendolo uscire dalla sua immobile sacralità. Così, accostando la fisicità della materia degli oggetti, degli spazi e dei corpi alla dimensione immateriale del racconto multimediale, si può suggerire l'invisibile, dare spazio cioè all'interpretazione di quella componente vitale e rituale perduta che completa il senso della sua presenza176.

Nell’ambito archeologico le tecnologie hanno funzionalità di conservazione e tutela, di ricostruzione e di valorizzazione.

Uno dei progetti più fortunati negli ultimi anni, che ha saputo far dialogare efficacemente il patrimonio culturale con le nuove tecnologie, avendo come obiettivo primario quello della valorizzazione e la trasmissione dei beni culturali, è stato “L’ara com’era”, un racconto interattivo che fa rivivere il monumento dell’Ara Pacis grazie all’utilizzo di strumenti di realtà virtuale e aumentata177. Il progetto, promosso da “Roma Capitale” e dalla Sovrintendenza

Capitolina ai Beni Culturali, organizzato da Zétema Progetto Cultura178 e affidato per la

realizzazione tecnica a ETT Spa179, è stato lanciato nel 2016 e in soli due anni ha registrato la

presenza di 50000 visitatori.

Il percorso interattivo è composto da 9 POI (Punti di interesse) fruibili attraverso l’utilizzo di un visore Samsung Gear VR, dura 40 minuti ed è disponibile in 5 lingue. Nei primi due punti di interesse il visitatore vedrà il complesso dell’Ara prendere vita, scoprendo i colori originali dell’antico monumento e tornando indietro nel tempo insieme ad Augusto, impersonificato virtualmente da un attore in carne ed ossa. Nella fase iniziale di questo racconto digitale il visitatore potrà inoltre assistere alla ricostruzione virtuale di un sacrificio romano, ottenuta sia

176 STUDIO AZZURRO, Musei di narrazione...cit.

177 <http://www.arapacis.it/it/mostre_ed_eventi/eventi/l_ara_com_era>

178 Zètema è è l’azienda strumentale capitolina che opera nel settore Cultura. (<https://www.zetema.it/>) 179 ETT Spa è una Digital & Creative Company che offre la creazione di progetti di fruizione e comunicazione

94 grazie a riprese cinematografiche dal vivo con attori reali, sia grazie a realizzazioni tridimensionali e di computer grafica. Questo video a 360 gradi ha lo scopo di contestualizzare e rendere esplicito l’antico utilizzo dell’Ara da parte dei romani, dando specifiche informazioni storiche e culturali che arricchiscono la visita e stimolano l’apprendimento.

Il percorso prosegue negli altri 7 POI, in cui il pubblico continua ad approfondire, grazie ad animazioni e contenuti grafici particolarmente raffinati e minuziosi visibili in realtà aumentata, la simbologia dei bassorilievi di uno dei monumenti più importanti della storia romana. Le superfici dell’Ara sono direttamente riconosciute e tracciate dal visore grazie a speciali tecnologie di tracking 3D, che permettono alle immagini digitali di adattarsi perfettamente alle forme dei rilievi, dando una visione più credibile ed efficace.

Il progetto è stato realizzato seguendo un approccio di “visual storytelling” capace di sorprendere e coinvolgere emotivamente il visitatore, non perdendo di vista però l’obiettivo di una trasmissione di contenuti culturali di validità scientifica180.

“Roma Capitale” e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali hanno promosso, oltre a “L’Ara com’era”, altri due progetti culturali improntati sull’uso delle tecnologie multimediali: “Viaggi nell’antica Roma” nel 2014 e “Circo Maximo Experience” nel maggio di quest’anno.

Il Circo Maximo Experience è un percorso itinerante di 40 minuti che si snoda in 8 tappe durante le quali il visitatore avrà la possibilità di rivivere l’area del Circo in 7 epoche diverse, grazie a ricostruzioni architettoniche e paesaggistiche fruibili attraverso un visore di realtà aumentata. Il visitatore si troverà immerso in diversi periodi dell’Antica Roma, vivendo in prima persona alcune esperienze tipiche, passeggiando, ad esempio tra le botteghe del tempo o assistendo a una corsa di quadrighe.

Con gli stessi obiettivi di valorizzazione, accessibilità e diffusione culturale è nato il progetto “iMareCulture”. Tale progetto si inserisce all’interno della programmazione europea di “Orizzonte 2020”, proprio con l’obiettivo di valorizzare e rendere accessibile il patrimonio marittimo europeo, quasi sempre dimenticato e poco raggiungibile181. La Cyprus University of

Technology, in collaborazione con altri 8 partners provenienti da 11 paesi europei, ha trovato proprio nelle nuove tecnologie di fruizione e comunicazione il modo per costruire percorsi di

180 I testi e i contenuti storici e culturali sono stati realizzati direttamente da un team afferente alla

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

95 visita in alcune delle aree sommerse europee che presentano un patrimonio culturale di valore182.

In Italia il team di professionisti di “iMareCulture” ha sviluppato un progetto di fruizione del Parco Archeologico Sommerso di Baia, nei pressi di Napoli, che presenta un patrimonio archeologico prezioso (vasi, anfore, statue, resti di ville ed edifici) appartenente all’antica città romana di Baia, sommersa a causa di un particolare fenomeno ambientale chiamato bradisismo.

La visita subacquea del Parco Archeologico è stata arricchita e resa maggiormente interattiva grazie alla tecnologia di realtà aumentata: alle persone che si immergono con gli appositi indumenti subacquei viene dato in dotazione un tablet (opportunamente protetto) che, attraverso specifiche tecnologie di geolocalizzazione, permette di ottenere informazioni sui reperti visibili che, per chiare ragioni, non possono essere spiegati come se fossero musealizzati. La realtà aumentata consente inoltre agli utenti di vedere l’ipotetica ricostruzione 3D di alcune parti della città sommersa come, ad esempio, l’area della Villa a Protiro, riconoscibile da un prezioso pavimento a mosaico.

Oltre a ciò, il team ha messo a disposizione del Museo Archeologico dei Campi Flegrei dei visori di realtà virtuale che immergono i visitatori all’interno dell’antica Villa con ingresso a Protiro, facendogli rivivere alcune scene della vita quotidiana romana, secondo un approccio narrativo atto a rendere maggiormente coinvolgente e dinamica l’esperienza virtuale.

Le tecnologie di realtà virtuale ed aumentata hanno permesso in questo caso, di rendere maggiormente fruibile un patrimonio difficilmente raggiungibile e particolarmente delicato come quello subacqueo.

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