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1. FRUIZIONE CULTURALE E CULTURA DIGITALE IN ITALIA

1.3 L’impulso al digitale nei programmi europei e nazionali

1.3.3 Il Sistema Museale Nazionale

Il Sistema Museale Nazionale (in seguito SMN) è un progetto elaborato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC) che ha come scopo la messa in rete di tutti i musei nazionali al fine di migliorarne la fruizione, l’accessibilità e la gestione sostenibile del patrimonio culturale. Come cita il Decreto 113 del 21 febbraio 2018:

Il Sistema Museale Nazionale è finalizzato a:

a) Potenziare la fruizione del patrimonio culturale, con particolare riguardo alla sua capillare diffusione sull’intero territorio nazionale, nonché alle peculiari caratteristiche dei musei e luoghi di cultura italiani;

b) Garantire un accesso di qualità per gli utenti e un miglioramento della protezione dei beni culturali, attraverso la definizione di un livello omogeneo di fruizione degli istituti e ai luoghi della cultura, di modalità uniformi e verificabili per la conservazione e valorizzazione degli edifici, dei luoghi, delle collezioni e di codici di comportamento e linee di politica museale condivise, comunque nel rispetto dell’autonomia dei singoli istituti;

c) Favorire la promozione dello sviluppo della cultura, in particolare, attraverso la predisposizione di un sistema di accreditamento nazionale, nel rispetto delle autonomie regionali e provinciali, nonché delle specificità delle diverse tipologie di museo o luogo della cultura […];

d) Favorire la generazione di economie di scala, ivi inclusa la prestazione condivisa di servizi e competenze professionali tra gli istituti che fanno parte del Sistema Museale Nazionale medesimo, con particolare riguardo alla formazione del personale e alla condivisione delle migliori pratiche.62

Il SMN fa capo alla Direzione Generale dei Musei, presieduto da Antonio Lampis, e, secondo il

62 MIBACT, Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema Museale Nazionale, D.M. 113 21 febbraio 2018, pp.3-4

31 Decreto 20 giugno 2018, in cui sono state rese note le “Prime modalità di organizzazione e funzionamento del Sistema museale nazionale”, esso sarà costituito da una piattaforma informatica in cui i musei italiani, pubblici e privati, potranno collegarsi e accreditarsi solo nel caso in cui soddisfino i cosiddetti “livelli minimi uniformi di qualità per i musei”.

Tale piattaforma nasce già sfruttando totalmente il mondo digitale, tanto che si auspica un modello a “burocrazia zero” e prevede che il suo funzionamento sia fondato sulla costante comunicazione digitale tra i componenti: la piattaforma è stata pensata per interconnettere i siti web e le pagine social degli istituti accreditati, in modo che essi possano essere facilmente in contatto tra loro.

La questione interessante al fine della tesi si trova all’interno dell’allegato in cui vengono citati i “Livelli minimi uniformi di qualità per i musei”, dove si percepisce un grande interesse e una forte spinta verso il digitale: diversi sono i riferimenti all’impiego di strumenti digitali per ottimizzare la gestione e la governance dei musei italiani. L’allegato di riferimento individua tre macro-categorie, che riassumono le principali funzioni museali: organizzazione, collezioni e comunicazione e rapporto con il territorio.

Per quanto riguarda l’organizzazione, il Decreto fornisce utili indicazioni sull’accessibilità (oltre che sulla gestione delle finanze, del personale e degli spazi museali), intesa in tutte le sue sfaccettature (accesso alle strutture, sicurezza, organizzazione degli spazi, modalità di fruizione per le persone diversamente abili ecc.) e, in particolar modo, evidenzia la possibilità e l’utilità di realizzare, soprattutto a beneficio delle persone con disabilità, mostre virtuali, in loco o online, tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali per poter “consentire il più ampio godimento del patrimonio”63.

Per quanto concerne invece il tema delle collezioni e la loro conservazione, catalogazione ed esposizione, il decreto incoraggia i musei a lavorare per poter dare al pubblico il libero accesso, anche tramite strumenti multimediali, alle informazioni e alle immagini catalogate delle collezioni. In altre parole, viene promossa la digitalizzazione delle collezioni, nel rispetto delle normative sul copyright e sul diritto d’autore, al fine di una maggiore accessibilità e conoscenza delle stesse64.

Il Decreto, infine, incoraggia le istituzioni museali italiane ad utilizzare gli strumenti digitali nel campo della comunicazione e della promozione della propria immagine, oltre che del

63 Ivi, allegato I “Livelli uniformi di qualità per i musei”, p.6

32 patrimonio artistico di cui sono detentrici:

Adeguato spazio va dato inoltre all’utilizzo delle tecnologie. L’importanza della rete come primo approccio conoscitivo fra l’utente/visitatore e gli istituti museali è stata più volte messa in evidenza. Pertanto, la disponibilità di informazioni online sull’accesso al museo, sui servizi, sulle collezioni, sulle attività extra – incluso social network, applicazioni, ecc. – e la loro efficacia in termini di aggiornamento ed esaustività delle informazioni, diventano di primaria importanza. Tali considerazioni trovano ulteriore fondamento nell’importanza di soddisfare esigenze informative di flussi turistici più o meno distanti, di categorie particolari di utenti (ad esempio persone con disabilità che intendano verificare la possibilità di accesso e fruizione) e di aprirsi quanto più possibile a quella parte di società civile che costituisce il non pubblico e soprattutto alle giovani generazioni, che frequentano sempre meno i musei, in quanto evidentemente non attrattivi. Ai visitatori vanno offerti strumenti multimediali che divulghino contenuti scientifici mediante l’integrazione di testi, immagini, audio e video, affiancandosi così ai tradizionali sistemi didattici. Si fa riferimento con ciò alle applicazioni scaricabili su tablet e telefoni mobili di ultima generazione e, più in generale, all’edutainment, ovvero un’ampia gamma di attività che attraverso modalità divertenti e di svago veicolano conoscenza65.

Si evidenzia perciò l’importanza delle nuove tecnologie sia per facilitare la fruizione delle collezioni, tramite la progettazione di attività di edutainment (di cui avremo modo di parlare più avanti) che puntino a coinvolgere direttamente i visitatori nei processi didattici, sia per avvicinare nuovi tipi di pubblici, in particolar modo quelli appartenenti alle generazioni più giovani, che scelgono ormai sempre più spesso forme di intrattenimento diverse e maggiormente conformi alle proprie esigenze.

Inoltre, il documento afferma l’importanza della presenza sul Web di tutte le informazioni necessarie all’utente per poter programmare una visita: il sito web deve contenere indicazioni costantemente aggiornate sui servizi, le attività, i documenti istituzionali e il patrimonio, oltre che fornire tutti i contatti necessari per comunicare con l’istituzione.

Tra gli obiettivi di miglioramento viene menzionata la dotazione di una newsletter aggiornata con frequenza mensile, la presenza del museo all’interno di un blog o dei social network con aggiornamenti almeno settimanali, la predisposizione di sistemi di rilevazione e di analisi della fruizione (customer satisfaction) e dei feedback dei visitatori, lo sviluppo di indagini sul non

33 pubblico.

Lo scopo principale del Sistema Museale Nazionale è quello di creare una rete che, pur rispettando le diversità di ogni istituzione, utilizzi procedure gestionali comuni in grado di migliorare e far progredire il sistema museale italiano.

Su queste basi era stato pensato, nel 2015, il progetto del MuD (Museo Digitale), nato grazie alla collaborazione tra la Direzione Generale dei Musei e Ales Spa, società in house del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali finalizzata ad attività di supporto alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La volontà era quella di creare una piattaforma di confronto e di dialogo tra i musei italiani, incentrata sui temi del digitale e delle nuove tecnologie e indirizzata a redigere delle linee guida principalmente per l’ambito delle attività web66.

Come ha affermato Simona Cardinali, responsabile dell’Ufficio Comunicazione di Ales Spa: «Museo Digitale è un progetto aperto e condiviso secondo un modello bottom-up che intende definire una strategia di azione partendo da un’attenta e strutturata analisi del contesto, al fine di ipotizzare e costruire insieme agli stakeholders delle possibili soluzioni di Museo 3.0.»67.

La piattaforma sarda, lanciata nel febbraio 2018, è il primo passo verso la digitalizzazione voluta dal progetto Museo Digitale: il sito mobile friendly68 offre informazioni open data e multilingua

sui musei della regione, sugli eventi, sulla storia, nonché sugli edifici con le loro planimetrie. Inoltre, si aprono alla conoscenza del visitatore le principali collezioni sarde, i bandi di gara e le possibilità di fundraising, tra cui le iniziative legate al progetto Art Bonus.

2. LA STRATEGIA MUSEALE: L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE E DELLA

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