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2.5 Project work su Orto fai da noi Livorno

3.2.4 Rielaborazione grafica, distribuzione, feedback e nuove proposte

Di quanto riassunto nel precedente capitolo, la resa grafica è stata redatta a partire dai reparti in cui ho prevalentemente lavorato, il 3-8, Comfort-Idraulica e l’1 Edilizia. Difatti, tra i differenti kit disponibili, ho selezionato il KIT BASE GAS/TERMICO. Sarebbe stato possibile estrarre differenti tipologie di kit, quali quell elettrico, termico e acqua, di tipologia base, intermedia e avanzata, dipendentemente dalla spesa e dalla complessità del progetto.

Per iniziare con un format che potesse essere un prototipo del progetto “Risparmio Facile”, il kit base gas/termico è risultato essere il più idoneo, anche per la fase di distribuzione e spiegazione del progetto alle squadre, poiché costituito da solamente tre prodotti, con un netto risparmio in bolletta in seguito all’installazione.

Il nome del progetto “Risparmio Facile” si rifà ai progetti già redatti in azienda quali: “Caldo Facile”, “Bagno Facile” e “Clima Facile”. La scelta è stata dettata dall’esigenza personale per voler creare un elaborato quanto più possibile in linea con gli sforzi già attivi presso Leroy Merlin.

Sono presenti nel volantino i loghi aziendali, con riferimento anche alla linea di progetti con cui si lancia il progetto, ossia “Creiamo la casa di domani. Casa capace di farti risparmiare”.

Il volantino è in formato A6, strumento utile a divulgare poche informazioni ma che vadano dritte all’obiettivo: quanto si spende, quanto si risparmia e come.

Per l’idea di progetto ho coinvolto alcuni collaboratori per uno scambio di idee.

Dopodichè, una volta redatto l’elaborato e revisionato con i tutor aziendali, i volantini sono stati stampati e distribuiti tra i collaboratori dei reparti coinvolti, in occasione del Black Friday del 23 Novembre 2018.

Tengo molto a riportare le potenzialità di questo progetto, l’importanza del rendere divulgabile il materiale prodotto in collaborazione con il Politecnico di Torino, per l’opportunità che si ha di creare un senso di consapevolezza sull’acquisto nel mondo tecnico e anzi, di avvicinare sempre più le persone a prodotti di cui si conosca il funzionamento e la reale resa energetica nella propria abitazione, per puntare sempre più su vendite complesse, con dei valori aggiunti di risparmio sulle risorse.

Dal punto di vista della sostenibilità come driver di vendita, puntare sulla formazione dei dipendenti circa la resa dei kit prodotti, permette di fornire ai clienti delle consulenze di vendita che trasmettano il potenziale dato dall’acquisto di kit per il risparmio energetico, creando un sistema virtuoso di acquisti consapevoli, dall’utilizzo, alla resa energetica, al risparmio energetico, al fine vita.

Di seguito la resa grafica del progetto “Risparmio Facile”, kit base gas/termico.

Conclusioni

Durante lo stage presso Leroy Merlin, ho potuto dedicarmi al tema della CSR simultaneamente all’impegno di lavoro in reparto svolto quotidianamente. Nello specifico, in linea con i progetti aziendali denominati “Fai da Noi”, è stata redatta l’analisi territoriale e di fattibilità per il progetto da attivare nella sede di Livorno, denominato “Orto Fai da Noi” (pg.29), con stima dei rifiuti prodotti dal reparto Giardino (pg. 31) e ipotesi di intervento, introducendo così la tematica della sostenibilità in sinergia con la comunità e le istituzioni locali.

Lo studio poi sul tema della sostenibilità come driver di vendita è iniziato con un’indagine sui lavoratori circa la percezione di sostenibilità, comunità e competenza tecnica sul risparmio energetico specifica per reparto, denominato “Interviste Sostenibili” (pg. 37), nei reparti ritenuti utili al perseguire delle strategie di vendita legate al tema del risparmio energetico. L’obiettivo era quello di comprendere la fattibilità di un progetto basato sul risparmio energetico, che ha preso poi il nome di “Risparmio Facile”, in cui il risparmio energetico ed economico vengono dichiarati al cliente in veste grafica, estrapolando i dati dal documento richiesto da Leroy Merlin all’ufficio Denerg del Politecnico di Torino, specifico su kit per il risparmio energetico.

Partendo dagli Orti Fai da Noi, progetto ancora da attivare presso il negozio di Livorno, ho redatto una ricerca sul territorio delle potenzialità disponibili. Sono stata presso il Comune di Livorno, Ufficio Urbanistica, per avere i loro suggerimenti circa questo nuovo progetto. Leroy Merlin avrebbe voluto creare degli orti propri, adiacenti al negozio, da condividere con la comunità locale.

A tal proposito ho svolto un’indagine catastale, una prima ricostruzione da ortofoto, per poi approfondire con richiesta di visure catastali dei terreni interessanti presso il Catasto di Livorno. Dall’analisi è sorto che i terreni prossimi il negozio, utili al fine, hanno delle destinazioni d’uso privato, residenziale, terziario, di snodo stradale, non consone alla creazione di orti urbani.

Ho svolto poi, grazie anche al suggerimento del Comune di Livorno, un’analisi sul progetto 100.000 orti in Toscana bandito da Ente Terre, su cui già avevo pensato di lavorare. Livorno ne risulta essere la città capofila e l’orto di via di Salviano è il progetto prototipo di tutta la Toscana ubicato a 2 minuti di macchina da Leroy Merlin. Ho quindi condiviso il materiale redatto con il tutor aziendale e con il responsabile CSR Italia, chiarendo così l’impossibilità di intervenire come nei negozi di Torino e Roma con orti propri, puntando invece ad un progetto specifico per Livorno, di interazione con le associazioni esistenti.

Difatti il progetto 100.000 orti in Toscana, finanzia la creazione di orti su aree prestabilite, che vengono poi attribuite per bandi ad associazioni locali, per lo più di anziani. Ho contattato

l’Associazione Nazionale Ancescao che gestisce l’iter di attribuzione degli orti e il presidente dell’Associazione Orti di via di Salviano, al quale ho presentato l’impegno di Leroy Merlin nel campo della RSI, trovando terreno fertile per collaborare.

L’ipotesi di progetto sarebbe quindi stata quella di partecipare alle attività degli orti comuni, con laboratori specifici per bambini o persone in situazioni di handicap, farsi quindi promotori di un fare aggregazione che non rientra specificatamente nelle attività degli orti comuni, così da portare un valore aggiunto e non sovrapporsi alle loro competenze, ma anzi coadiuvare un percorso di reciproco accrescimento.

Da quest’incontro ho svolto l’analisi dei rifiuti prodotti dal reparto giardino, nello specifico del periodo gennaio-giugno 2018, riscontrando dati importanti in cifre e quantità, in parte già quantificati nelle perdite annuali previste dal bilancio economico aziendale, ma in parte anche sintomo di una gestione non efficiente del reparto, non calibrata sulle reali vendite e poco attenta alla cura dei prodotti. Ma allo stesso tempo, dato che purtroppo le perdite di prodotto, deperimento e rottura, sono alle volte inevitabili, si è evinto anche un forte potenziale, in ottica di economia circolare: prima di buttare, provare a riutilizzare. Molte piante non vengono acquistate a prezzo pieno poiché deperite, così come molti attrezzi vengono ritenuti rifiuti poiché non integri. Queste dinamiche, riportate sugli altri 13 reparti, creano delle congestioni nella raccolta dei rifiuti. Evidente è la produzione di sprechi di materiale, in quanto viene gettato come rifiuto ogni prodotto anche in minima parte ammalorato (porte, stufe elettriche funzionanti cui mancano solo due ruote, attrezzi metallici col manico di legno sbeccato, armadietti con delle minime imperferzioni, …) quando invece una sola persona con tempo a disposizione avrebbe piacere a poter pagar poco questi cosiddetti “ormai rifiuti” e piuttosto cimentarsi ad aggiustarli. Strategia utilizzata da IKEA con il cosiddetto “Angolo delle Occasioni”, disponibili anche online.

I pareri su questa tipologia di vendita sono contrastanti, internamente al negozio difatti, è conclamata la strategia aziendale del vendere prodotti di qualità, cercando il meno possibile di scadere in svendite. Il margine di guadagno, nonostante vengano gettate migliaia di euro di prodotti in buono stato, è comunque per lo più in positivo ma, data anche la sempre maggiore quantità di competitors, che possono far gioco forza su negozi più nuovi, con maggiori dimensioni e con procedimenti interni più snelli, chissà che adottare delle strategie di economia circolare non possa essere anche un punto con cui fidelizzare i clienti, già sensibili ai temi degli sprechi e del tornaconto dato dai propri investimenti.

Sempre in linea con i progetti “Fai da Noi”, ho partecipato ad alcuni incontri e riunioni dell’Emporio Fai da Noi, già in fase di costituzione presso la sede di Livorno. Il progetto prevede la donazione di

prodotti ad un negozio di seconda mano gestito dall’associazione Amici della Zizzi, che lavora nel campo dell’affido di minori. Insieme al collega del Master con cui ho svolto lo stage sul tema della CSR, abbiamo raccolto i prodotti destinati a questa donazione, provando a tenere da parte anche quei prodotti che altrimenti sarebbero stati gettati, riscontrando spesso difficoltà nell’approcciare al tema da parte dei capo settore dei vari reparti. Nelle dinamiche a breve lungo termine sarebbe opportuno creare delle procedure a livello quantomeno nazionale, che permettano una gestione di questi prodotti ancora utilizzabili, per evitare quanto possibile la dismissione, permettendone invece la donazione, la vendita a basso costo, ad ogni modo donando loro una seconda chance.

Durante il periodo appena descritto, mi sono inoltre cimentata sul come si potesse rendere le tematiche dell’ecosostenibilità come driver di vendita in Leroy Merlin, nello specifico nella sede di Livorno. Tale percorso ha richiesto molti sforzi, sia nel voler conoscere nel minor tempo possibile gli strumenti offerti ai collaboratori dall’azienda sul tema della sostenibilità, sia per l’obiettivo personale di trovare realmente un ponte tra la sostenibilità e la vendita.

A tal proposito sono sorte le “Interviste Sostenibili”, suddivise nei macrotemi: Sostenibilità, Comunità e Competenza Tecnica di Reparto. L’analisi è stata fonte di conoscenza dello staff, in quanto l’intervista era individuale e, allo stesso tempo, dava un input di formazione specifica alla persona intervistata.

Le interviste mi hanno aiutata a supportare l’idea di progetto che stava iniziando a costituirsi, vertendo quindi, nell’ottica di supply chain relativo a Leroy Merlin, sulle fasi di vendita e uso.

E’ inevitabile pensare al complesso ciclo di vita che accomuna gli innumerevoli prodotti presenti nelle gamme di vendita di Leroy Merlin, da dove provengono e chi le ha prodotte, con quali materie prime, quale fornitore viene selezionato e quanto peso viene dato ai criteri di prossimità e di impatto ambientale, se vi sono previsioni di un cambiamento che preveda forniture sempre più prossime al negozio, di cui si possa sapere la provenienza delle materie prime e se è progettato con criteri di Ecodesign, semplicità di gestione a fine vita, scomposizione delle parti, riciclo o recupero, giusto per citare alcune delle complesse fasi che possono costituire il ciclo di vita di uno dei prodotti venduti. Ma il tempo è stato breve si è ritenuto più opportuno redigere un progetto che esprimesse sì il tema della tesi, ma che fosse anche pratico per le attività di vendita interne al negozio di Livorno approcciando con le tematiche su cui poter apportare un valore aggiunto.

Nella ricerca di un ponte tra sostenibilità e vendita, il risparmio energetico si può dire sia quasi lo strumento per antonomasia a raffigurare quanto detto. Risparmiare sulle risorse, investendo su prodotti che possano permetterlo.

Quindi ho iniziato un’analisi e una ricerca del materiale esistente in Leroy Merlin sui temi della sostenibilità, ottenendo una lista dei prodotti ritenuti “green”, con nomenclature generiche esistenti per tipologia di prodotto quali: “Più attenta alla salute”, “Più brava a risparmiare”, “Più comoda da vivere”, “Più rispettosa dell’ambiente”, in riferimento al progetto sulla sostenibilità “Casa di Domani”, non ancora propriamente attivo presso la sede di Livorno.

La ricerca svolta è stata utile a comprendere la mancanza di un reale programma di interazione tra reparti per la vendita di prodotti finalizzati al risparmio energetico, né l’esistenza di una rendicontazione del risparmio reale con payback in annualità.

L’idea sarebbe stata quindi quella di fornire dei “kit” per il risparmio energetico, coordinando e facendo formazione su questi temi nei vari reparti. Il tempo avuto a disposizione purtroppo è stato molto breve, dato anche il grande impegno richiesto dalle attività quotidiane di reparto e di formazione, raggiungendo ad ogni modo dei risultati positivi.

Difatti, pur volendo creare un progetto per una casa ipotetica, con isolamento termoacustico, finestre ad alta resistenza termica, impiantistica efficiente con fotovoltaico, ho preferito redigere una prima illustrazione di risparmio energetico da uno studio richiesto da Leroy Merlin al Dipartimento Energia Galileo Ferraris, ufficio DENERG, del Politecnico di Torino, in quanto tale ricerca verte sull’analisi di due diverse tipologie di abitazione, monofamiliare e multifamiliare, prevedendo tre tipologie di

kit: gas, elettricità e acqua, per ognuna di queste in versione base, intermedia, avanzata, sia per il costo che per la complessità del progetto.

Data l’esistente serie di progetti esistente in Leroy Merlin, tra cui: Caldo Facile, Bagno Facile, Clima Facile, ho denominato il progetto col nome di “Risparmio Facile”, ottenendo un riscontro positivo nel negozio.

Dopodichè è sorta la prima versione grafica del kit base gas, revisionato con il Tutor Aziendale e con il referente CSR Italia. Ne ho stampate diverse copie, essendo delle pratiche cartoline in formato A6, in occasione del Black Friday del 23 Novembre 2018 e distribuito tra i dipendenti dei reparti coinvolti, ossia Edilizia e Comfort-Idraulica, presentando infine il progetto completo.

L’obiettivo di tale flyer sta nel dialogo tra venditore- cliente, con un supporto info-grafico in cui vengono riportati dei dati qantitativi reali, benchè proveniente da delle casistiche ipotetiche ma realistiche. Vertere sulla spesa annuale della bolletta del gas può difatti essere un metodo indiretto per far quantificare sia al venditore che al cliente, il dimensionamento della propria abitazione, proporzionando quindi anche il risparmio annuale.

Questi progetti specifici del project work, sono stati redatti nel corso dello stage, nonostante l’impegno maggiore sia stato assorbito dalle attività interne al negozio, nell’ottica di percorrere il percorso da Allievo Capo Settore, come proposto in fase di colloquio a maggio.

Durante il percorso di stage ho potuto conoscere in una prima fase, gli aspetti di quotidianità del lavoro di reparto: i To Do, gli avvisi, gli ordini, le tipologie di Gamma, la filosofia di Leroy Merlin, l’approccio ai clienti, la vendita libera, riscontrando un’organizzazione efficiente, fluida, capace di veloci passaggi di consegna e volta all’assistenza al cliente per risolvere ogni necessità nel minor tempo possibile.

In parallelo ho svolto le mansioni da venditore, quali la messa a banco di prodotti (anche molto voluminosi quali rotoli di erba sintetica), dato tanta acqua alle piante (che vengono trasportate dalle casse all’esterno per essere innaffiate, con un netto spreco di tempo), ho partecipato all’arrivo dei Top 2500, un quotidiano aggiornamento delle cifre più importanti di negozio, etichettate in verde. Nel reparto Comfort-Idraulica, fresca del facing fatto per tre settimane al Giardino, ho subito ottenuto la stima dei collaboratori, per la velocità e la voglia di fare in reparto, nonché la forte motivazione alla prospettiva di svolgere con competenza il percorso di Allievato Capo Settore. Grazie ai colleghi e all’esperienza del Capo Settore del reparto Comfort-Idraulica, ho potuto in brevissimo tempo prendere dimestichezza con tutti gli strumenti utili al lavoro: innanzitutto la conoscenza degli strumenti quali Pixies e Segés, con cui vengono svolte le attività di conoscenza stock, ordini,

corrispondenza codice ed etichettature, strumenti essenziali per far fronte alla quotidianità del negozio.

Molto interessante lo strumento Booster, con cui è possibile monitorare le vendite, confrontando i dati con altri negozi e con numerose informazioni strategiche per valutare l’operato di reparto/negozio. Alcune delle altre attività che ho svolto sono state le riservazioni, in coordinamento tra logistica e negozio. Sempre in logistica, o meglio, in magazzino, ho svolto una mappatura degli stock cosiddetti EM e SD, assegnando ad ogni stock la posizione, poi caricata sul portale condiviso. Altra attività svolta è stato l’arrivo di prodotti in reparto, arrivando quindi in negozio alle 7 di mattina per sbancalare e caricare i prodotti sugli scaffali e, qualora ve ne fossero in eccesso, gestirli e caricarli con lo stock di prossimità. Altra tematica quella dell’agenda, tradotta in una strategia di squadra che permetta la copertura del reparto anche per l’ottenimento degli obiettivi a breve e medio/lungo termine. A questo si è aggiunto il costante lavoro di squadra, lo scambio di opinioni e i passaggi di consegna, gli aggiornamenti sullo stock, l’animazione manageriale, la compilazione dell’agenda con i “chi fa cosa quando”, nonché la redazione dei turni di lavoro anche sulla base delle competenze ed esigenze del singolo, con l’elasticità del caso e l’obiettivo di avere un reparto ben gestito e sempre coperto.

Il tutto con il fondamentale sostegno reciproco, tra tutte le persone che danno il proprio apporto quotidiano nel rendere fluido il lavoro, dagli approvvigionatori ai consiglieri di vendita, dagli specialisti agli addetti alla logistica, dalle hostess HRC ai PRM, il Merchandising ai capo-prodotto, dalle Risorse Umane al Controllo di Gestione, al coordinamento tra Capo Settore, con la Direzione di negozio e Regionale.

In definitiva lo stage è stato fortemente formativo e mi sono molto appassionata alla tipologia di lavoro proposta, nel ruolo di Capo Settore Commercio: pratico, estremamente dinamico, di squadra, con grande capacità di analisi della cifra d’affari, consapevole della merce, dei prodotti più o meno venduti. Ugualmente posso riportare un feedback molto positivo sull’interesse reale da parte dell’azienda nei confronti della Corporate Social Responsibility, che permea le attività quotidiane con un fare sempre attento al cliente e alla creazione di progetti per la comunità.

L’attenzione ai temi della sostenibilità è presente e risulta forte l’interesse a sviluppare strategie che ne permettano sempre più un ruolo fondamentale per la vendita, non solo libera ma anche assistita.

Percorrere i primi passi dei progetti Fai da Noi mi ha permesso difatti di partecipare al reale impegno aziendale sul territorio in sinergia con le istituzioni locali, rendendo strumento di vendita

l’ecosostenibilità grazie al pacchetto “Risparmio Facile”, per poter vendere un reale risparmio energetico, quantificando la spesa e il tornaconto economico reale per il cliente.

Poter partecipare attivamente alle molteplici attività di negozio mi ha trasmesso il grande impegno di tutte le persone componenti l’azienda, il lavoro reale invisibile ai clienti, con un positivo approccio a intraprendere sempre più prassi di vendita sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Ringrazio quindi tutte le persone con cui ho condiviso questo percorso:

Serena Sammarco Vittoriano, Massimo Battaglia, Luca Pereno, Irma de Mare, Francesco Forleo, Gianluca, Francesca, Patrick, l’Associazione Orti per Anziani via di Salviano e tutta la grande squadra di Leroy Merlin Livorno.

Bibliografia

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Sitografia

Le tappe della coscienza ecologica: storia, economia e attivismo ambientale www.rivista.ssef.it Pacchetto economia circolare, dal 4 luglio in vigore le direttive sui rifiuti www.reteambiente.it Che cos’è Rio+20 www.minambiente.it

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