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Ogni persona nel suo percorso si trova confrontata con diversi cambiamenti. A volte vengono affrontati senza timore, mentre altre volte generano angoscia e si cercano delle scorciatoie per evitarli, oppure si rimane bloccati e fermi senza reagire ed affrontarli. Tutti gli intervistati si sono confrontati con un cambiamento che però ha preso il sopravvento: si trovavano tutti in Black List. Queste persone non hanno avuto delle risorse sufficienti per far fronte al mutamento della propria situazione. L’aspetto piscologico di questo evento li ha destabilizzati parecchio, facendogli perdere sicurezza e portandoli a chiudersi in se stessi o dare priorità ad altro, senza affrontare direttamente la questione. In un momento di vulnerabilità possedere delle risorse a cui aggrapparsi risulta fondamentale, ne sono un esempio le persone che si sono rivolte a dei professionisti. Quindi anche conoscere i servizi a cui potersi rivolgere in un momento difficile, in modo da non ritrovarsi da soli, sarebbe una buona risorsa per la persona, tenendo conto oltretutto del rifiuto di alcuni a parlarne con figure conosciute. Visto che buona parte degli intervistati non sapeva della loro esistenza penso sarebbe utile aumentare, rafforzare e pubblicizzare maggiormente i servizi sparsi sul territorio, a cui ci si può rivolgere nel momento del bisogno. Si tratta di una sorta di prevenzione, a livello primario, che permetterebbe di fornire gli strumenti per fronteggiare, qualora si presentasse, una situazione avversa.

Inoltre, visto il rifiuto a parlarne con i famigliari e amici, proprio per il sentimento di vergogna e umiliazione, potersi confrontare con uno sconosciuto risulta essere più semplice per l’individuo. Questo aspetto è emerso parecchio attraverso i colloqui svolti in ospedale e ritenuto come positivo e funzionale per affrontare la situazione. Per di più confrontarsi con un professionista non solo risulta essere vantaggioso per le conoscenze teoriche che egli mette a disposizione, ma anche perché offre un ascolto, un accompagnamento indispensabile per le persone che si trovano psicologicamente vulnerabili in quel momento. Proprio per questo motivo considero la figura dell’operatore sociale la più adatta e la più indicata a trattare questi casi, anche perché spesso dietro queste storie, si nascondono altri aspetti che richiedono una presa in carico completa. Senza voler sminuire il ruolo dei

funzionari comunali, la scelta dell’operatore sociale è forse anche preferibile per una questione legata al pregiudizio della gente, che esita a rivolgersi a uno sportello, perché teme di trovarsi di fronte qualcuno pronto a giudicare. Lavorando su una maggiore prevenzione del danno e fornendo alle persone le risorse per poterlo fronteggiare, anche attraverso una maggiore conoscenza della validità dei servizi che si avvalgono dell’ascolto, il dialogo, l’appoggio etc. si potrebbe diminuire ed invogliare il soggetto a chiedere aiuto e parlare, invece di chiudersi. Inoltre avere un servizio di indirizzo sociale che si occupa di questa tematica, considerando anche le ore di lavoro che richiede la presa in carico dei casi, potrebbe essere una nuova strategia per affrontare questo problema.

Quanto agli intervistati che dichiarano di non aver ricevuto le lettere non saprei come poter migliorare la loro situazione, visto che sono ben tre i documenti inviati. Personalmente penso che li abbiano ricevuti, però per i motivi piscologici citati non li abbiano aperti, oppure non abbiano capito cosa avrebbero dovuto fare o abbiano dato priorità ad altro. Quello che è certo è che le persone non sanno cosa sia la Black List, come ci si finisce e tanto meno come uscirne. A mio parere manca quindi un’informazione alla popolazione sul tema in questione come anche e soprattutto sulle conseguenze che porta un mancato pagamento della Cassa malati. Essere consapevoli degli effetti che comportano le proprie scelte potrebbe aiutare le persone a non sottovalutare il rischio di malattia, definendo già inizialmente le priorità in modo diverso e non solo al momento dell’ospedalizzazione. Tale fine potrebbe essere conseguito non solo pubblicizzando le strutture, ma anche esplicitando maggiormente nella lettera di convocazione in Comune, in forma semplice e chiara, cosa comporta non presentarsi all’incontro. Inoltre il fatto di indicare i documenti da reperire, può sicuramente aiutare e velocizzare i tempi ma penso sia utile anche specificare che in assenza di essi si possono presentare all’incontro, visto che serve proprio per aiutarli a capire. Spesso infatti le persone e le famiglie che si ritrovano in questa circostanza hanno una bassa scolarizzazione, scarsa conoscenza della lingua come anche della legislazione; quindi offrire loro qualche informazione in più di facile comprensione oltre che quale incoraggiamento potrebbe aiutarle a comprendere meglio la situazione spingendole ad attivarsi.

Per promuovere la conoscenza di questa tematica reputo che anche le Casse malati giochino un ruolo importante, in quanto sono loro i diretti interessati e dovrebbero attivarsi in prima persona per diffondere questo sapere. Loro sostengono di promuovere tali informazioni e riconoscono l’importanza di diffonderle tra la popolazione. Purtroppo però tutti gli intervistati non sapevano cosa fosse la Black List e dal racconto di uno di loro55 è emerso anche una mancanza di collaborazione da parte di questa istituzione, che non è riuscita a dare le giuste nozioni per permettere all’individuo di affrontare correttamente la condizione debitoria. Inoltre, grazie al confronto con i due intervistati del Comune, è emerso

molto bene il suo ruolo fondamentale, ma anche poco presente alcune volte. Infatti i dati dell’anno corrente del Comune di Lugano riguardanti il numero di persone segnalate dalla Cassa malati in una situazione debitoria nei loro confronti, mostrano che circa il 47% ha risolto il proprio debito. Se a questa cifra sommiamo la parte delle persone convocate che espongono la stessa versione dei fatti, si arriva a circa il 66% delle segnalazioni. Questo denota una mancanza dell’aggiornamento della lista degli assicurati da parte della Cassa malati che comporta l’errata iscrizione dell’individuo nella lista debitori. Inoltre, con la presa in carico della persona debitrice, si cerca di lavorare sulla prevenzione e la riduzione del danno quindi, si cerca di evitarne il peggioramento pagando i premi attuali e agendo gradualmente sul risanamento. A questo proposito si incontrano ancora delle difficoltà con la Cassa malati che invece vorrebbe coprire dapprima gli arretrati.

Questa nuova procedura ha sicuramente diminuito il numero di persone che si trovano senza copertura rispetto al passato, ed agisce con l’intento di colpire solo coloro che decidono di non voler pagare gli oneri assicurativi. Purtroppo però, sia per mancanza di conoscenza, d’informazione e per la vulnerabilità emotiva generata da un’instabilità economica, si ritrovano nella stessa situazione anche coloro che non possono pagare. Quindi chi è più vulnerabile e fragile, per i vari motivi esposti precedentemente, non dispone di risorse sufficienti per reagire ed affrontare la situazione ritrovandosi nella Black List. Infatti su sedici interviste tutti si trovavano in questa situazione sebbene non potessero pagare, dando così la conferma delle lacune evidenziate. Secondo me dovrebbe esser attuata un’informazione e prevenzione maggiore e migliorare la collaborazione tra i servizi, anche perché in fondo tutti lavorano per raggiungere lo stesso obiettivo.

Attraverso i dati raccolti e la loro analisi ho potuto dare risposta agli interrogativi posti inizialmente sul tema. Infatti emerge l’assenza d’informazione e di conoscenza da parte della popolazione, non solo del tema della Black List, ma anche dei servizi a cui rivolgersi in caso di bisogno. L’intervento di quest’ultimi potrebbe ribaltare le cose. Infatti, attraverso il sostegno da loro offerto, la persona avrebbe maggiori probabilità di superare la situazione economica avversa nata da un cambiamento, come anche il sentimento di vergogna che ha comportato l’istaurarsi di una barriera emotiva. Infatti, come viene detto da Dina Galli “Il cambiamento per l’assistente sociale, è fortemente influenzato sia dalla capacità della persona di esplicitare il bisogno, sia dalla competenza professionale dell’operatore, ma soprattutto dalla disponibilità e dalla qualità delle risorse che le istituzioni e le comunità mettono a disposizione”56.

56 GALLI D., Il servizio sociale per minori, manuale pratico per assistenti sociali, Milano, Franco Angeli, 2005,

Questo lavoro di tesi mi ha permesso di incontrare e quindi di raccogliere il vissuto delle persone direttamente coinvolte in questa realtà. Infatti penso che proprio per questo aspetto, esso porti un contributo interessante al tema. La lettura di questo testo offre la possibilità di comprendere un argomento complesso, vista le sue implicazioni a livello legislativo, di cui non si conosce molto. Evidenziando le categorie di coloro che finiscono in Black List, penso che il lettore e soprattutto chi si trova in questa situazione si possa immedesimare e comprendere meglio come uscirne e magari identificandosi nel vissuto degli altri trovi la motivazione per attivarsi. Leggere storie come le loro, con un risvolto positivo, potrebbero aiutarle a elaborare il momento e decidere di uscirne. Inoltre spero che la lettura di questo lavoro di tesi sia utile anche ai professionisti, che si trovano quotidianamente confrontati con questa realtà come gli assistenti sociali, per comprendere meglio la condizione personale e psicosociale degli individui.

Un aspetto critico di questo documento è sicuramente legato alla tipologia di intervista somministrata alla Cassa malati; infatti purtroppo non è stato possibile incontrarsi e quindi sottoporre loro anche le riflessioni e i dati emersi dal confronto con le figure del Comune. Questa lacuna non ha permesso di discutere direttamente e raccogliere appieno il loro punto di vista, nonostante si sia cercato di prendere contatto con diverse Casse malati. Inoltre anche per quanto concerne le domande sottoposte agli intervistati che si sono presentati in ospedale e si trovavano in Black List, non è stato possibile registrare l’incontro, ma si è cercato di trascrivere nella maniera più fedele possibile il loro vissuto.

Penso che a breve si sentirà parlare di questa tematica anche a livello mediatico, in quanto è noto che si stanno svolgendo ricerche proprio sul numero di persone iscritte in Black List, a seguito della nuova revisione legislativa. Spero che questo lavoro dia un contributo, in quanto porta la parola e il vissuto dei protagonisti e permette di capire non solo cosa non funziona secondo loro, ma anche cosa consigliano di fare.

BIBLIOGRAFIA

Testi

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VAUCHER DEL LA CROIX C., Politiche e interventi in ambito famigliare, SUPSI DEASS, a.a. 2014/2015

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Rapporti vari

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 Svizzera. Consiglio Federale. 2009. Iniziativa parlamentare Articolo 64a LAMal e premi non pagati. Decreto del 28 agosto (09.425)

 RAPPORTO DELLLA COMMISSIONE SPECIALE SANITARIA sul messaggio 28 settembre 2011 concernente la modifica della Legge d’applicazione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LCAMal) del 26 giugno 1997. Rapporto di minoranza, 9 dicembre 2011 (6534 R2)

Giornali

MARAZZA Carlo. 2014. Vai dal medico? Non posso più. La Regione (Ottobre): pp. 2-3

 Dal quotidiano gratuito”20 MINUTI”. Pagare la cassa malati: un problema per molti giovani, 30 giugno 2015

ALLEGATO 1: Traccia domande intervista persone in Black List ... 1 ALLEGATO 2: Traccia scheda Black List ... 3 ALLEGATO 3: Intervista persona in Black List 1 ... 6

Scheda Black List – Intervistato 1 ... 10

ALLEGATO 4: Intervista persona in Black List 2 ... 13

Scheda Black List – Intervistato 2 ... 16

ALLEGATO 5: Intervista persona in Black List 3 ... 19

Scheda Black List – Intervistato 3 ... 23

ALLEGATO 6: Intervista persona in Black List 4 ... 26

Scheda Black List – Intervistato 4 ... 29

ALLEGATO 7: Intervista persona in Black List 5 ... 33

Scheda Black List – Intervistato 5 ... 36

ALLEGATO 8: Intervista persona in Black List 6 ... 39

Scheda Black List – Intervistato 6 ... 42

ALLEGATO 9: Intervista persona in Black List 7 ... 45

Scheda Black List – Intervistato 7 ... 48

ALLEGATO 10: Intervista persona in Black List 8 ... 51

Scheda Black List – Intervistato 8 ... 54

ALLEGATO 11: Intervista persona in Black List 9 ... 57

Scheda Black List – Intervistato 9 ... 60

ALLEGATO 12: Intervista persona in Black List 10 ... 63

Scheda Black List – Intervistato 10 ... 66

ALLEGATO 13: Intervista persona in Black List 11 ... 69

Scheda Black List – intervistato 11 ... 72

ALLEGATO 14: Intervista persona in Black List 12 ... 75

Scheda Black List – Intervistato 12 ... 78

ALLEGATO 15: Intervista persona in Black List 13 ... 81

Scheda Black List – Intervistato 13 ... 84

ALLEGATO 16: Intervista persona in Black List 14 ... 87

Scheda Black List – Intervistato 14 ... 90

ALLEGATO 17: Intervista persona in Black List 15 ... 93

Scheda Black List – Intervistato 15 ... 96

ALLEGATO 18: Intervista persona in Black List 16 ... 99

Scheda Black List – Intervistato 16 ... 102

ALLEGATO 19: Tabella riassuntiva persone in Black List ... 105 ALLEGATO 20: Traccia domande intervista comuni ... 109 ALLEGATO 21: Intervista comune Lugano, Uff. intervento sociale sig. D. Bujas ... 110 ALLEGATO 22: Intervista comune Agno, Sig.na S. Giovanati, assistente sociale .. 121 ALLEGATO 23: Traccia domande intervista cassa malati ... 129 ALLEGATO 24: Intervista cassa malati, Sig.na F. Lüthi-Rossinelli responsabile servizio incasso ... 130

ALLEGATO 1: Traccia domande intervista persone in Black List

Dati anagrafici

 Sesso: M F  Età:

 Professione:

 Situazione lavorativa: Dipendente Indipendente Disoccupato  Stato civile: Celibe/Nubile Sposta/o Vedovo/a

Divorziato/Separato

 Persone a carico: Famiglia Figlio/i Moglie/Marito Solo/a Parenti

 Da quando si trovano in Black List:

1. La richiesta

Da chi è stata inviata/o all’ospedale?

Lei sa di trovarsi in Black List e cosa significa?

Lei si trova in Black List perché non poteva pagare o perché non ha voluto pagare?

2. La segnalazione

 Da quanto tempo si trova in Black List?

Ha parlato con qualcuno (figure professionali e non) di questa situazione?

3. La contestualizzazione 3.1 Le azioni

In passato, prima di oggi, ha già cercato una soluzione?

Quali soluzioni ha trovato e attuato per cercare di uscire dalla Black List?

(Cosa ha fatto? / Cosa non ha fatto?) 3.2 Le intenzioni

Concentrandoci invece sul presente cosa vorrebbe fare rispetto alla sua situazione? Adesso che magari a più in chiaro cosa significa trovarsi in Black List sarebbe

3.3 Le aspettative

Che aspettative nutre rispetto alla sua situazione?

Dal suo vissuto, cosa pensa si dovrebbe cambiare per evitare che altre persone si

trovino in questa situazione? 4. Valutazione colloquio

Questo colloquio le è stato utile oppure no? Perché?

Sarebbe disposto/a a farmi sapere, tra un mese o più, se la sua situazione è

ALLEGATO 2: Traccia scheda Black List

1. Motivi per cui la persona non ha pagato la cassa malati

A. Economici:

 Licenziamento  Divorzio

 Indebitamento  Dipendenze

 Eventi personali che hanno peggiorato la situazione economica  Altro

B. Non economici

 Non crede nelle istituzioni  Non ne ha bisogno

 Vuole utilizzare i soldi per altri scopi  Passato negativo con la cassa malati  Eventi personali (viaggi…)

 Altro

La persona non ha pagato perché:  Non vuole

 Non può economicamente

Opzione: La persona non può economicamente - La persona si trova in Black List

anche se non può pagare perché gli mancano i mezzi economici

Opzione: La persona non vuole pagare - La persona si trova in Black List perché non

vuole pagare.

2. Cosa ha fatto/ non ha fatto

 Niente, non se la sentiva

 Niente, non lo sapeva (non ha ricevuto le lettere)  Niente, ha dato la priorità ad altro

 Ne ha parlato con qualcuno famigliari e/o amici  Si è rivolta a qualche professionista

Andata in comune  Si  No

Opzione: La persona non è andata in comune

3. Perché non è andata in comune (visto che non può economicamente se andava in

comune usciva dalla Black List)

A. Mancanza d’informazione  Non ha letto le lettere

 Non ha capito/sapeva cosa doveva fare  Non ha ricevuto le lettere

 Altro B. Motivi Famigliari

 Non voleva farlo sapere ad altre persone  Mancanza di appoggi  Eventi famigliari  Altro C. Motivi sociologici  Vergogna  Umiliazione  Fallimento  Dimenticanza  Rassegnazione  Altro D. Priorità

 Dato la priorità ad altro Vuole uscire da questa situazione?

 Si  No

4. Cosa dovrebbe cambiare secondo lei per evitare questa situazione?  Maggiore informazione

 Maggior sensibilizzazione

 Parlare con un professionista esterno al comune  Altro

5. Questo colloquio per lei è stato utile?  Si

ALLEGATO 3: Intervista persona in Black List 1

Dati anagrafici

 Sesso: M X F  Età: 20 anni

 Professione: Impiegato (prima apprendista)

 Situazione lavorativa: X Dipendente Indipendente Pensionato  Stato civile: X Celibe/Nubile Sposta/o Vedovo/a

Divorziato/Separato

 Persone a carico: X Famiglia Figlio/i Moglie/Marito

Solo/a Parenti

 Da quando si trovano in Black List: Circa 1 anno e mezzo

1. La richiesta

Da chi è stato inviata/o all’ospedale?

L’intervistato si è presentato in ospedale in accordo con il medico che si è occupato di lui durante la sua ultima degenza e il suo medico curante per discutere del suo prossimo intervento. Difatti circa un anno fa è stato ricoverato presso l’ospedale e sottoposto ad un intervento d’urgenza, già all’ora si trovava in Black List ma trattandosi di un’operazione di vitale importanza i costi sono stati coperti. Avvenuta la dimissione il medico ha concordato con il paziente un progetto terapeutico, per

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