• Non ci sono risultati.

In queste tre interviste abbiamo avuto tre imprese molto diverse tra loro ma che per un motivo legato all'esperienza o a un incontro con una particolare rete sociale adesso condividono valori ecologici Discutiamo le aree tematiche evidenziando similitudini e differenze:

Esperienza:Impresa1 e impresa3 condividono il fatto di aver avuto esperienze precoci che riguardassero la natura e l'ambiente in una sfera decisamente emotiva. Impresa2 invece è entrato in contatto con le idee ecologiche per motivi di lavoro grazie all'incontro con i membri di Legambiente.

Idee nodali: Impresa1 e impresa3 condividono una visione di valore assoluto per quanto riguarda l'ambiente e possiamo ipotizzare che questa idee deriva dall'esperienza, punto di diversità con impresa2. Impresa 2 e impresa3 condividono l'idea dello strumento economico come miglior mezzo per sensibilizzare e attivare una coscienza ecologica.

Idee: riguardo alle idee i tre soggetti presentano visioni diverse rispetto a temi come la politica, il mercato e la morale. Un aspetto in comune è che impresa1 e impresa3 non si collocano politicamente (pur impresa1 avendo molta fiducia per lo strumento politico) e hanno una visione del mercato locale come un mezzo per socializzare. Impresa2 si colloca a invece a destra e vede il mondo dell'impresa come l'unico in grado di far accettare valori ecologici.

Interessi: Impresa1 e impresa2 condividono una visione dell'interesse economico come molto importante e fondamentale nel loro lavoro, a differenza di impresa3 che lo elimina dai suoi interessi per ragioni di indipendenza economica. Impresa1 e impresa3 condividono invece l'interesse ad essere visti dalle loro sociali come delle persone che si impegnano per gli altri e sono sensibili per il prossimo e per l'ambiente. Impresa2 diversamente non ha direttamente questi interessi. Ma possiamo dire che le tre imprese hanno in comune il fatto di vivere in una fitta rete di contatti sociali con il quale a volte ci sono atti di “negoziazione” sulle idee dei loro prodotti. Questo è un dato importante per capite le dinamiche della creazione di un'idea all'interno di un sistema sociale.

Organizzazione: per quanto riguarda l'organizzazione non è stato trovato nulla in comune. Le tre imprese hanno aspetti organizzativi molto diversi con grandezze diverse e biografie imprenditoriali lontane l'une dalle altre.

5.3-Comparazione dei due gruppi di soggetti e descrizione dei fenomeni osservati

Adesso possiamo discutere e comparare le due categorie di intervistati e avviarci verso una formulazione teorica che riguardi i tratti comuni dei soggetti studiati. Nel farlo discuteremo le somiglianze e le differenza tra i soggetti in base alla rispettiva area tematica.

Esperienza: possiamo osservare che Legambiente1 condivide con Impresa1 e impresa3 una precoce esperienza con la natura, che ha caratterizzato la loro vita e il loro sviluppo valoriale sulle idee ecologiche. Gli altri soggetti hanno avuto esperienza delle idee ecologiche in età molto avanzata e solo dopo essere entrati in contatto con soggetti “ecologicamente embedded” (Lewis, 2011). Da queste osservazioni emerge un dato abbastanza preciso da poter delineare un fenomeno, cioè il fatto che chi ha avuto esperienze precoci54 con la natura e con l'ambiente ha anche fondato un'organizzazione o un'impresa che si occupa di ecologia. Mentre chi non ha avuto esperienze in questo senso lavorano come dipendenti e i loro valori non influenzano l'organizzazione. In altre parole chi ha avuto esperienze precoci con la natura ha più possibilità di creare e influenzare un'organizzazione di chi non ne ha avuto. Questo è osservabile in Legambiente1 che è stata tra i principali fondatori di Legambiente e in impresa1 e impresa3, che per quanto diversi siano i casi, hanno fondato delle imprese il cui successo è derivato dai loro valori e quindi dalle loro esperienze.

Seguendo Richard Swedberg possiamo delimitare questo fenomeno linguisticamente Chiamandolo “ Agentività esperienziale”. Descriviamo questo fenomeno come: la capacità del soggetto si agire sul mondo a seguito di un'esperienza costruita come fondamentale per l'identità del soggetto che l'ha esperita. Questo potrebbe essere un concetto importante e ricorsivo per studiare l'attivazione di idee ecologiche da parte di alcuni soggetti e l'incorporazione di queste idee nelle reti sociali di cui questi soggetti fanno parte o ne faranno in futuro. Inoltre questo fenomeno sembra convalidato anche da altri soggetti che non hanno avuto esperienze in giovane età ma hanno accettato le idee ecologiche solo dopo aver instaurato una relazione con uno di questi soggetti. Questo concetto potrebbe avere il pregio di far dialogare l'approccio enactive e il peso che esso da all'esperienza, con una sociologia economica dell'impresa e del campo economico.

Idee nodali: In tutti questi soggetti c'è un'idea di valore che valutata nel lungo termine e una pianificazione delle attività che guarda avanti di molti anni. Divergono invece su alcune posizioni, infatti Legambiente1, Impresa1 e impresa3 condividono l'idea dell'ambiente come valore assoluto indipendentemente dai desideri dell'uomo, mentre Legambiente2 e Impresa2 pensano sostanzialmente che l'uomo deve occuparsi di ecologia per non essere minacciato

dall'ambiente in futuro. Possiamo descrivere questi fenomeni con gli idealtipi euristici di ecocentrismo ecologico e antropocentrismo ecologico. Questi due concetti sono stati utilizzati rispettivamente da Ted Mosquin e Navarro Valls (2007) per descrivere le diverse visioni di ecologia che ci possono essere in accordo con altre Idee. Possiamo descrivere l'ecocentrismo ecologico come un ambientalismo che vede la conservazione dell'ambiente nel suo complesso come un bene indipendente dall'uomo e che gli stili di vita delle società devono essere meno impattanti possibile sulla natura. Possiamo invece possiamo descrivere L'antropocentrismo ecologico come un ambientalismo che cerca di conciliare lo stile di vita dell'uomo con la conservazione dell'ambiente, ma vedendo gli stili di vita come irrinunciabile esercizio della libertà e del benessere.

L'ecocentrismo ecologico e l'antropocentrismo ecologico possono infatti essere spiegati tramite l'ecologia delle idee, in quanto pur condividendo l'idea di sostenibilità, questi concetti hanno connotazioni diverse in base ad altre idee nodali con il quale si accoppiano. Nei soggetti inclini a pensare l'uomo come al centro delle unità di analisi (Bateson direbbe unità di sopravvivenza) e al suo benessere irrinunciabile, possiamo vedere come essi siano vicini al concetto euristico di antropocentrismo ecologico. Invece i soggetti che hanno delle idee nodali basate sul sentimento di cura e comunione con l'ambiente tendono ad avvicinarsi al concetto euristico di ecocentrismo ecologico, cioè vedere l'evoluzione dell'ambiente nel suo complesso come fonte di salvezza non solo per l'uomo ma anche per altre forme di vita.

Possiamo pensare che il concetto di sostenibilità abbia tante sfaccettature quante sono le idee nodali e valoriali che sono incorporate nel tessuto sociale e confermerebbe che ci possono essere molte strade diverse per approdare ai valori ecologici. Inoltre possiamo anche notare che chi ha avuto esperienze precoci con l'ambiente come Legambiente1, impresa1 e impresa3 è più incline ad avere una visione ecocentrica della sostenibilità, mentre chi non ha avuto questa esperienza in giovane età tende ad una sostenibilità antropocentrica.

Inoltre i due concetti potrebbero essere fonte di approfondimento per gli studiosi degli aspetti valoriali della Bioeconomia (economia ecologica) e dell'economia dell'ambiente. Dalle interviste effettuate possiamo ipotizzare che chi ha delle idee nodali vicine all'antropocentrismo ecologico abbia molte idee in comune con l'economia dell'ambiente e con le idee di sviluppo sostenibile, mentre chi si avvicina all'ecocentrismo ecologico abbia molte idee in comune con la Bioeconomia e con alcune idee della Descrescita.

Idee: Purtroppo sulle idee generali riguardo alla politica, l'economia, la scienza e la cultura non possiamo osservare nessuna similitudine. Fatta eccezione per il gruppo di Legambiente che si definiscono di sinistra, le idee generate dall'accoppiamento strutturale di esperienza e idee nodali non è possibile osservarle come ricorsive e oggetto di inferenza.

scala di astrazione ognuno declina le proprie idee in base altri fattori. Possiamo pensare che la declinazione specifica di queste idee possa avvenire per una pluralità di fattori come la cultura di appartenenza, la storia individuale e familiare, la rete sociale, la storia della rete di contatti e moltissimo altro.

Interessi: L'interesse economico è presente in tutti i soggetti tranne in impresa3. Impresa 3 ci ha descritto la sua situazione economica come molto florida per motivi di ricchezza familiare che non riguardano il suo lavoro. Mentre invece in Legambiente1 asserisce che l'interesse economico in Legambiente è emerso in tempi relativamente recenti da quando i fondi, le donazioni e i finanziamenti hanno cominciato a scarseggiare. Ma tutti parlano di un'interesse principalmente sociale come motivo principale di attività. Possiamo quindi ipotizzare che nei soggetti studiati l'interesse sociale di realizzazione e di essere apprezzato dalla rete sociale è l'intersse principale, ma l'interesse economico emerge nei momenti in cui la situazione economica è instabile o sussista una percezione di instabilità in futuro. Questo spiegherebbe il motivo per cui in Legambiente l'interesse economico è emerso recentemente e in Impresa3 non è mai emerso. Possiamo chiamare questo fenomeno “ introduzione di interesse economico a fine culturale sociale”, con cui possiamo intendere l'introduzione dell'interesse economico in una organizzazione dai fini sociali e culturali, quando la sua base economica rischia di scendere sotto la soglia minima di sussistenza.

La preoccupazione di scendere sotto la soglia minima di sussistenza economica è una preoccupazione in ultima istanza sociale, perchè significherebbe non poter più operare come operava prima e non essere più visti come qualcuno che conduce una certa attività. L'interesse economico viene introdotto, ma come mezzo per mantenere la qualità dei servizi che sono fonte di rispetto sociale.

Organizzazione: in tema di organizzazione possiamo dire che nell'ambiente sociale dove le organizzazioni si collocano i soggetti sono immersi in reti di relazioni molto fitte. Basti dire che i sei soggetti studiati si conoscono tutti tra loro e hanno collaborato molte volte, ma la cosa interessante è che tra loro hanno un rapporto tale da poter “negoziare i prodotti dell'altro”. È il caso di Legambiente che ha chiesto a impresa2 una linea particolare di vini da poter vendere a Festambiente, o il caso di impresa1 che ha chiesto a Legambiente3 di introdurre particolari servizi di consulenza per le aziende del luogo, tra cui la sua. È una fitta rete sociale alla cui base c'è un'idea astratta riguardo la sostenibilità, ma dove ognuno porta il suo particolare contributo.

Riguardo all'organizzazione in senso specifico abbiamo analizzato soggetti facente parti di organizzazioni con strutture molto diverse e non possiamo trovare alcuna corrispondenza tra loro. Però possiamo sottolineare che i dipendenti di Legambiente sottolineano una mancanza di democrazia e senso di nullità all'interno dell'associazione. Essi percepiscono sé stessi all'interno

dell'organizzazione come elementi inutili e non riconosciuti per le loro reali competenze, che come sottolineato da Legambiente2 e Legambiente3, porta nel lungo termine a una perdita di motivazione personale e perdita di interesse per le battaglie dell'associazione. Citando un brano dell'intervista di Legambiente2 che abbiamo discusso in precedenza: “Tu proponi cose fatte in una certa maniera che sai che potrebbe essere meglio, ma l'associazione non ti ascolta e non ti viene dietro, succede una volta, succede due volte, succede 10 volte in un anno, alla fine perdi di motivazione e diventi cupo.

Perdere motivazione e diventare cupi aiuta a comprendere l'emotività dei soggetti riguardo a questo tema. Possiamo delimitare linguisticamente il fenomeno chiamandolo “Spleen organizzativo”. Sul dizionario sotto la parola spleen troviamo: “atteggiamento sentimentale caratterizzato da umore tetro e malinconico e senso di insoddisfazione”, questo termine sembra abbastanza preciso nei suoi attributi da descrivere bene il senso di perdita di motivazione che il soggetto percepisce. Con “spleen organizzativo” possiamo quindi indicare una situazione di non riconoscimento sociale istituzionalizzato che dura nel tempo e che genera malinconia, perdita di motivazione e perdita di interesse.

Possiamo distinguere il termine “Spleen” da “nichilismo” per un motivo molto semplice che ci è stato riferito dagli intervistati. Il nichilismo viene definito da Nietzche (1890) con queste parole: “Manca lo scopo, manca il perchè. Tutti i valori si svalutano”, definendo quindi una malinconia e una perdita di valori. Invece i soggetti hanno riferito di condividere lo scopo e i valori, ma stanno cominciando a pensare di lasciare l'associazione perchè non vogliono più praticare quei valori in quel contesto. Quindi la malinconia proviene dal contesto e non dai valori che perdono di significato, per questo il nome “Spleen organizzativo” sembra adatto a descrivere questo particolare tipo di situazione.

Lo Spleen organizzativo come abbiamo avuto modo di osservare nel corso delle interviste, è pericolo in termini di coesione e condivisione di obbiettivi comuni e progetti. Esso fa calare notevolmente l'impegno che il soggetto dedica alle azioni e in un'associazione come Legambiente dove non ci sono premi finali (come dice il soggetto) la motivazione personale è tutto.

Capitolo 6

Verso la teoria

Riassumendo le nostre discussioni, abbiamo avuto modo di osservare quattro tipi di fenomeni. Abbiamo osservato e descritto:

1) Agentività esperienziale”. Definendo questo fenomeno come: la capacità del soggetto di agire sul mondo a seguito di un'esperienza costruita come fondamentale per l'identità del soggetto che l'ha esperita.

2) Ecocentrismo ecologico e Antropocentrismo ecologico: definendo il primo come come un ambientalismo che vede la conservazione dell'ambiente nel suo complesso come un bene indipendente dall'uomo e che gli stili di vita delle società devono essere meno impattanti possibile sulla natura. Il secondo come un ambientalismo che cerca di conciliare lo stile di vita dell'uomo con la conservazione dell'ambiente, ma vedendo gli stili di vita come irrinunciabile esercizio della libertà e del benessere. In pratica l'ecocentrismo punta a realizzare stili di vita meno impattanti, l'antropocentrismo vuole conservare gli stili di vita, ma utilizzando tecnologie più sostenibili.

3) “introduzione di interesse economico a fine culturale e sociale”: descrivendolo come introduzione dell'interesse economico quando la sua base economica di una organizzazione dai fini sociali rischia di scendere sotto la soglia minima di sussistenza.

4) Spleen organizzativo: descrivendolo come una situazione di non riconoscimento sociale istituzionalizzato che dura nel tempo e che genera malinconia, perdita di motivazione, perdita di interesse.

Questi quattro concetti possono essere letti secondo un approccio enactive al costruttvismo sociale del senso. L'agentività esperienzale può essere vista come intenzionalità (Brentano, 1900) della mente verso un oggetto carico di interesse sociale. È la strutturazione dell'identità dell'individuo a seguito di un accoppiamento strutturale con l'ambiente che si deposita nell'Habitus e agisce come disposizione intenzionale ed emotiva.

I concetti di ecocentrismo ecologico e antropocentrismo ecologico sono sostanzialmente problemi epistemologici55, in quanto descrivono due differenti modalità di conferire senso alla realtà e all'idea astratta di sostenibilità. In più possiamo dire che ognuno dei due è il risultato di esperienza+idee nodali per interpretarla. Abbiamo visto ad esempio che i soggetti che si avvicinano all' ecocentrismo ecologico hanno avuto esperienze identitarie con l'ambiente e

55 Qui il termine “epistemologia” viene inteso non come relativo al momento del processo conoscitivo scientifico ma come modalità delle persone di conferire significato agli eventi, in accordo con il pensiero di Bateson (1972)e di Pierce (1898).

avevano idee basate sulla cura e sul valore a lungo termine

il concetto di introduzione dell'interesse economico a fini culturali e sociali può essere letto attraverso l'economia della flessibilità cosi come ne parla Bateson. L'introduzione dell'interesse economico può essere interpretata come il tentativo di far alzare i livelli minimi di una variabile (quella economica) senza la quale il sistema non potrebbe continuare a mantenere le sue premesse fondamentali. Come dice Bateson, se una variabile è in crisi la criticità si espande in tutto il sistema causando patologie o nel lungo termine il collasso del sistema (1972). Quindi in questo senso non si tratta di massimizzare un'unica variabile ma dare il giusto peso a una variabile importante come quella economica in un momento di incertezza.

Lo Spleen organizzativo è molto legato al concetto di sensemaking e alle modalità con cui esso si attua. Karl Jaspers (1930) diceva che è sbagliato dire che noi abbiamo un corpo, perchè noi siamo un corpo e il senso che noi conferiamo alle cose deriva da esso. Per questo Jaspers pensa che non dovremmo parlare di coscienza, ma stati di coscienza. Particolari stati che contribuiscono al risultato finale di un processo di sensemaking. Pensiamo ad esempio a una persona con l'influenza che deve comunque andare a lavoro: il suo stato energetico lo porterà a valutare negativamente qualsiasi cosa gli succederà nell'arco della giornata e non darà prova di entusiasmo. Questo è uno stato di coscienza che influisce fortemente sul sensemaking.

La stessa cosa possiamo dire dello spleen organizzativo, in quanto deperimento emotivo e motivazionale tende a creare uno stato di coscienza che sarà fonte di giudizi negativi anche per gli eventi che in un altro stato di coscienza sarebbero giudicati positivi.

Questi quattro concetti, pur osservati in campione cosi esiguo, possono essere la base per ulteriori ipotesi che riguardano lo studio dei valori ecologici e approfondire i molti aspetti mancanti di questa analisi. Aiutandoci con il concetto sociologico di interesse di Weber56, possiamo far dialogare la sociologia economica con un approccio enactive dell'esperienza e del senso. Gli interessi sociali sono generati dalle idee nate dalla negoziazione che il soggetto ha con i suoi simili in tema di significato dell'esperienza. Swedberg (2007) asserisce che l'unificazione della sociologia economica e l'economia sotto un'unica disciplina debba avvenire necessariamente sulla base dei concetti di “relazione sociale” e “interesse”. Lo scopo di questo elaborato è infatti quello di sottolineare come una visione enactive della sociologia possa essere un anello di congiunzione importante con cui intraprendere l'integrazione proposta da Swedberg. Inoltre possiamo pensare che una sociologia economica “enattiva” possa aiutare a comprendere meglio le motivazioni che stanno dietro alla formulazione di interessi ecologici.

56 Il quale descrive metaforicamente le immagini del mondo come i binari sui quali viaggiano gli interessi

6.1- La forza dell'esperienza nei sistemi sociali

Abbiamo visto analizzando e commentando le interviste che per il fenomeno studiato è stata confermata l'importanza del concetto di esperienza, intesa come accoppiamento strutturale del soggetto con il mondo. L'accoppiamento strutturale di un soggetto con un mondo è condizione necessaria per la formulazione di nuove idee, ma quasto da solo non è sufficiente, il soggetto deve analizzare l'esperienza con delle idee nodali, che rappresentano la cornice con cui conferire senso agli accadimenti.

Non dobbiamo fare però l'errore di concepire questa analisi come uno studio cognitivo e interpretativo delle esperienze individuali, tutt'altro. Il materiale raccolto dalle interviste è sufficiente per descrivere l'esperienza come i binari sulla quale ha luogo l'emergenza57 di nuove forme sociali. L'esperienza può generare nuove modalità di attuare il sensemaking a favore di qualche direzione (come quella ecologica) a patto che sussistano delle condizioni: L'esperienza deve essere interpretata (ma anche creata) con la relazione “emergente” di una configurazione di idee nodali che sia compatibile con la forza direzionale di questa “qualche direzione”. In altre parole per far si che un soggetto ristrutturi (Watzlawick, 1980) il significato di qualche oggetto tramite l'esperienza, è necessario che ci sia un configurazione “pre-esistente” dell'ecologia delle idee tale che l'ingresso di questa esperienza faccia “emergere” la ristrutturazione delle idee in quella direzione che noi osserviamo. Questo significa che non tutte le persone che hanno condiviso un' esperienza simile gli attribuiscano lo stesso significato, cosi come chi attribuisce significati simili agli eventi non ha necessariamente vissuto le stesse esperienze. Questo è un punto fondamentale per capire la relazione tra ecologia delle idee, esperienza e significato.

Impresa3 probabilmente non sarebbe stata sconvolta cosi tanto dall'esperienza del coniglio ucciso se non avesse avuto una predisposizione latente a conferire tale significato a una esperienza se verificata. In più la sensibilità e l'emozionalità della giovane età può aver influito

Documenti correlati