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Rilievo Strutturale ed analisi della tecnica costruttiva locale

PROFILO STRATIGRAFICO

3.2.8. Rilievo Strutturale ed analisi della tecnica costruttiva locale

L’aggregato può essere individuato, oltre che sulla base storica e tipologica, anche per una comune tecnologia costruttiva, sia per quanto riguarda le tecniche di costruzione che i materiali utilizzati. Inoltre, dall’analisi dei materiali e delle tecniche, si possono ricavare ulteriori informazioni sulla storia e l’evoluzione dell’aggregato.

Le regole dell'arte erano frutto dell'esperienza del costruttore e venivano tramandate all'allievo: quando un costruttore acquisiva l'esperienza del terremoto, osservando direttamente i meccanismi di danno prodotti, attraverso una comprensione intuitiva del comportamento strutturale elaborava una serie di accorgimenti per il buon costruire e per il miglioramento sismico degli edifici danneggiati. Tali regole erano applicate per una, forse due generazioni, ma venivano gradualmente abbandonate proprio in quanto, persa la memoria del danno provocato dal terremoto, non veniva veramente compresa la necessità.

In molti centri storici, infatti, è possibile individuare accorgimenti costruttivi, tutti risalenti allo stesso periodo storico, in genere immediatamente

successivo ad un evento traumatico, messi in opera per attuare una sorta di miglioramento sismico durante gli interventi di riparazione dei danni. In tal caso è possibile parlare di una cultura sismica della riparazione che innalza momentaneamente il livello di sicurezza del centro storico, essendo un evento sporadico nella vita dell’agglomerato urbano. Nel caso in cui tali soluzioni progettuali modifichino il modo di costruire locale, è possibile parlare di cultura sismica della prevenzione e si può notare, leggendo il tessuto urbano di un centro storico come i presidi antisismici (contrafforti, archi a contrasto, catene e cerchiature) siano utilizzati diffusamente sull’edificato.

Esistono regole dell'arte specificatamente rivolte a cautelarsi dalle azioni sismiche: la buona qualità degli ammorsamenti, l'uso d’architravi d’adeguata rigidezza, la realizzazione di un comportamento scatolare tramite catene e cerchiature, l'inserimento di contrafforti a contrasto dei meccanismi di ribaltamento sono alcuni esempi di soluzioni tecnologiche frequentemente adottate nelle aree a maggior rischio sismico. Tuttavia, il terremoto è un'azione poco frequente e forse è proprio questa la chiave d’interpretazione di tale vulnerabilità: il periodo di ritorno per un sisma di intensità significativa è di almeno 100 anni, quindi circa tre generazioni.

Per ogni unità di analisi dell’aggregato è stato eseguito il rilievo strutturale nonché indagini accurate volte a verificare lo spessore e la composizione delle muratura e degli orizzontamenti,in allegato le tavole di sisntesi in cui vengono riportate le informazioni raccolte dal rilievo. Le tavole contengono informazioni inerenti al tipo di struttura in elevazione, il tipo di orizzontamento per ogni piano e tipo di architrave o archivolto per ogni apertura. Una legneda posta nell’angolo alto della tavola indica le simbologie usate per le diverse caratteristiche degli elementi strutturali analizzati. Le tavole in scala 1:200 e 1:100 sono comprensive di elaborati rappresentativi delle piante dei vari livelli di ogni unità, delle sezioni trasversali e dei prospetti, in modo da riassumere in maniera chiara tutte le informazioni necessarie per comprendere il reale comportamento strutturale sia della singola unità che dell’intero aggregato.

STRUTTURE IN

ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI

ARCHITRAVI E ARCHIVOLTI

Struttura portante in

pietra squadrata Solaio in legno

Architrave in pietra Struttura portante in

pietra mista Solaio in putrelle e tavelloni Trave in c.a. Struttura portante in

laterizio Solaio in putrelle e voltine Archivolto in pietra Struttura portante in

muratura Volta in spessore Archivolto in laterizio Struttura portante in

c.a. Volta in foglio Scala in pietra

Figura 66. Legenda caratteristiche elementi strutturali

Dalle informazioni raccolte per ogni singola unità dell’aggregato è possibile ricondurre la tecnica costruttiva analizzata ad una comune, utilizzata per la maggior parte degli edifici in aggregato del centro storico de l’Aquila.

Ad eccezione di alcuni interventi di ristrutturazione che hanno sostituito gli orizzontamenti o le coperture originarie, i fabbricati dell’aggregato risultano essere pressoché omogenei costruttivamente: in tutti gli edifici si ripetono le stesse tecniche e materiali sia per gli elementi verticali che per gli orizzontamenti. In particolare, è possibile distinguere ai piani terra e interrato murature in pietra calcarea sbozzata e irregolare dello spessore tra i 70÷100 cm, con legante di scarsa qualità, che portano orizzontamenti voltati, solitamente volte in spessore a botte o a padiglione in mattoni di laterizio disposti “a coltello” di spessore di circa 30 cm.

Sezione Piano terra Tessitura Muraria Disposizione mattoni volte

Figura 67. Tipologia costruttiva piano terra e seminterrato

Al primo livello si trova per lo più la stessa tessitura del piano terra con l’aggiunta di ricorsi in mattoni, di diverse dimensioni e tipologie, disposti

irregolarmente, con lo stesso tipo di legante lo spessore in questo casao dimiuisce ed è compreso tra i 70÷50 cm. Gli orizzontamenti del primo livello sono in genere più leggeri rispetto a quelli dei piani inferiori, e sono costituiti da volte di mattoni disposti in foglio lo spessore complessivo dell’opera rislta di circa 20 cm, tale pratica costruttiva si è dimostrata molto vulnerabile a seguito del sisma del 6 aprile. In alcuni casi si riscontrano solai realizzati con putrelle in ferro e voltine in laterizio o tavelle e tavelloni, quest’ultimi di recente inserimento in sostituzione delle voltine o delle tavelle.

Sezione Piano primo Tessitura Muraria Disposizione mattoni volte

Figura 68. Tipologia costruttiva piano primo

Al secondo livello,se presente, in genere si riscontra la stessa tessitura dei piani inferiori, fatta eccezione per la parte sommitale caratterizzata da filari di mattoni in laterizio necessari a sopportare il sovraccarico dovuto alle cordolature perimetrali risontrate nella maggior parte degli edifici dell’aggregato, segno di interventi di rinforzo fatte in epoche successive. In alcuni casi il secondo livello è caratterizzato da sola muratura di laterizio dello spessore di circa 50 cm, segno di una sopraelevazione in epoca successiva.

Anche per questo livello gli orizzontamenti sono caratterizzati da volte o bette o padiglione in foglio, volte molto leggere che spesso assumevano principalmete la funzione di nascondere la struttura della copertura. Queste volte in genere sono molto sottili, spesse circa 15 cm, e sono state in alcuni casi oggetto di interventi di rinforzo statico mediante la realizzazione di frenelli in muratura di mattoni pieni.

Sezione Piano secondo Tessitura Muraria Disposizione mattoni volte

Figura 69. Tipologia costruttiva piano secondo

Le coperture sono tutte realizzate con capriate in legno massiccio, ad eccezione di alcune coperture ricostruite in laterocemento, le capriate scaricano le azione indotte dai carichi su esse presenti direttamente sulla muratura a mezzo di un cordolo in cemento armato che cerchia tutto l’edificio.

Sezione Piano sottotetto Tessitura Muraria Orditura copertura

Figura 70. Tipologia costruttiva piano sottotetto

Gli orizzontamenti dei vari impalcati presentano un buon grado di ammorsamento con le pareti su cui scaricano, infatti in molti casi rappresentano la sola traccia rimasta della struttura orizzontale.

Particolare ammorsamento Ammorsamento volte-parete

Figura 71. Tipologia costruttiva dell’ammorsamento tra volte e pareti verticali

Si rileva in maniera diffusa la presenza di cavità all’interno dei maschi murari riconducibili spesso a canne fumarie di vecchi camini prima presenti, oppure a vecchie aperture murate “alla buona”. Queste cavità ben mascherate da intonaci o pitture, rappresentano spesso delle zone maggiormente vulnerabili del maschio murario, e sono venute tutte alla luce a seguito dell’evento sismico.

Vecchie canne fumarie in disuso Aperture murate

Figura 72. Cavità nei maschi murari

La maggior parte degli edifici dell’aggregato presentano un discreto ammorsamento delle pareti perimetrali ortogonali, mentre non si è riscontrato dalle indagini in situ svolte alcun tipo di collegamento tra le pareti esterne e di controvento interne.

In alcuni casi in corrisondeza dell’intersezione tra pareti ortogonali sono stati risconrtrati dei tiranti, segno di interveti fatti in epoche successive volti a migliore questo particolare tipo di collegamento.

Ammorsamento pareti

perimetrali ortogonali Collegamento pareti eseterne e di controvento interne

Figura 73. Collegamento tra maschi ortogonali

Data l’epoca di costruzione, le piattabande originarie erano realizzate con diverse tecniche costruttive: legno, pietra e archivolti in laterizio; ma sono stati riscontrati, anche diversi sistemi costruttivi realizzati mediante travi in acciaio poggiate su appositi rinfianchi in laterizio pieno, segno di un ripristino del particolare costruttivo degradato o di una nuova realizzazione di vani nelle pareti murarie portanti.