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RIPALTA NUOVA

Nel documento 9 5 (pagine 31-31)

pran-zo Take Away: un pranpran-zo da asporto i cui pro-venti saranno interamente destinati alle opere parrocchiali e caritative. L’appuntamento è per domenica 7 marzo quando, dalle ore 11.30 alle 12.30, presso l’oratorio San Giovanni Bosco si po-trà ritirare il proprio pasto da asporto, composto da un prelibato menù: lasagne al forno, 1/4 di pollo arrosto (o arrosto di lonza), patate al forno e dessert. Il costo richiesto per tale pranzo è di 10 euro. Per favorire al meglio l’organizzazione, sono richieste le prenotazioni che si ricevono, en-tro mercoledì 3 marzo, ai seguenti numeri telefo-nici: 333.2472200, 339.4535354, 345.8189183. È tro mercoledì 3 marzo, ai seguenti numeri telefo tro mercoledì 3 marzo, ai seguenti numeri telefo richiesto un minimo di 30 prenotazioni.

Questa proposta della realtà parrocchiale ri-paltese – possibile, come sempre, grazie all’im-pegno di persone generose – è un bel modo per essere presenti anche in un periodo certamente complicato come quello che stiamo vivendo da mesi. Ma l’oratorio c’è e ci sarà sempre! In atte-sa, ovviamente, di ritrovarci tutti insieme...

Giamba

RIPALTA NUOVA

DOMENICA 7 MARZO: PRANZO

DOMENICA 7 MARZO: PRANZO

RIPALTA CREMASCA

di ELISA ZANINELLI

Una comunità attiva e volon-terosa, che con la pandemia non ha fatto che aumentare lo sforzo per il bene collettivo. È questa l’immagine di Chieve, emersa dalla seconda delle tre serate Ricostruiamo una Comunità

di Territorio, visibili in streaming e

organizzate dall’amministrazione insieme ai Comuni di Bagnolo, Vaiano e alla Cooperativa sociale

Koala, all’interno del Patto di

Co-munità Fare Legami nel Sub-Ambito

di Bagnolo Cremasco. Venerdì 19

febbraio è toccato, infatti, alla piccola ma laboriosa comunità raccontare le esperienze di pros-simità e di solidarietà sviluppate durante il lockdown e nella seconda fase della pandemia.

“Quando penso all’anno scorso, mi vengono in mente due immagini suggestive, legate a due date” ha rievocato Orietta Berti, consigliere comunale con delega ai Servizi Sociali e coordinatrice del Gruppo volontari civici. “La prima risale al 23 aprile, festa patronale di San Giorgio, con il nostro parroco don Alessandro da solo sul sagrato della chiesa parrocchiale e dietro di lui, più in alto, il mosaico del Santo alle prese con il drago. Quel giorno, credo fossimo tutti consapevoli di avere un altro drago, ben più potente, da sconfiggere. L’altra immagine risale al 25 aprile, Festa della Liberazione, con il nostro palazzo comunale illuminato dal tricolore in una notte surreale, buia e silenziosa, in una Chieve deserta”.

In quel clima, però, diverse sono state le iniziative sociali che

l’amministrazione del sindaco Davide Bettinelli ha messo in campo. “Ci siamo subito resi conto di dover spostare il focus delle nostre azioni sulla partita sociale, con iniziative di sostegno primario alla popolazione e alle famiglie”, come la consegna della spesa a domicilio per persone sole o non autonome, l’approvvigio-namento e la distribuzioni delle mascherine, l’iniziativa dei “Buo-ni spesa”, l’istituzione del bando di supporto per le famiglie e i 265 pacchi omaggio per gli anziani.

Contestualmente alla spesa a domicilio, è partita la consegna a casa dei farmaci a cura della Farmacia San Giorgio, che ha donato mille mascherine alla comunità, quando ancora erano introvabili. A integrazione delle sole 600 fornite a fine marzo dalla Protezione Civile, anche la Parrocchia e i gruppi consigliari di maggioranza e minoranza hanno contribuito per un totale di 2.300 mascherine raccolte. Le due distribuzioni a maggio e a giugno sono state, poi, possibili grazie al Motoclub di Chieve, mentre un’a-zienda locale ha devoluto 15 mila euro per esplicite finalità sociali. Anche quando “il perdurare della pandemia e il timore dei contagi hanno determinato la rinuncia, comprensibile e legittima, da parte dell’associazione di volonta-riato AVAL a proseguire il servizio del trasporto sociale, destinato alle persone fragili o prive di rete familiare, svolto per ben 17 anni”, ha detto Berti, si è creata un’altra rete: “Ci siamo trovati nella ne-cessità di reperire nuovi volontari e in un mese abbiamo avuto 14 adesioni”.

Hanno fatto rete, attorno alla solidarietà, anche le ragazze del gruppo ‘Chieve solidale’, che hanno dato vita, insieme al Comune e alla Parrocchia, all’iniziativa Lascia se puoi, prendi

se ti serve per offrire piccoli gesti di

solidarietà comunitaria. Epi-centro è stato Il baule della carità, presente da tempo presso l’altare di San Rocco, in chiesa, che con l’emergenza ha avuto ulteriore vita. Qui “chiunque poteva depo-sitare generi alimentari oppure, in completa autonomia e nell’anoni-mato, prendere i generi alimenta-ri” ha spiegato Cristina Rossoni, consigliere comunale responsabi-le del gruppo Chieve Solidaresponsabi-le. La solidarietà spontanea di Chieve

Solidale è cresciuta intorno a

quella storica del gruppo Caritas locale, che ha dovuto fronteggiare quella che la responsabile Anna Pina Sanna chiama la ‘povertà sommersa’: “Con l’emergenza sanitaria, le 7-8 famiglie che aiutiamo da diversi anni sono

diminuite, perché qualcuno è venuto a mancare o si è trasferito, però la distribuzione dei pacchi alimentari è diventata mensile, non più periodica. A queste, poi, si sono aggiunte nuove famiglie, che si sono rivolte direttamente al parroco per richiedere un aiuto esclusivamente economico e attingere, tramite la Caritas di Crema, al Fondo di solidarietà diocesana”.

Sono restate accanto alla loro comunità anche le dottoresse Cri-stina Nini e Maddalena Battaini della Farmacia San Giorgio, in paese da due anni, che da Chieve hanno ricevuto sostegno e affetto.

Nel vortice è finita, poi, la scuola, che a Chieve ha tratto dal-la pandemia maggiore forza e ca-pacità, come ha detto la dirigente scolastica Paola Orini. Grande merito per la scuola Primaria va alla responsabile di plesso Elena Tosetti e alla responsabile generale Lorella Sacco, mentre per la scuola dell’Infanzia alla

responsabile generale Emiliana Serina e alla referente di plesso Mara Piloni.

Grande è stata la sfida anche per gli educatori nel riuscire a restare accanto alle famiglie e ai loro ragazzi, durante il lockdown, come ha raccontato Luisa Scar-tabellati, responsabile dell’Area Educativa della Cooperativa Igea.

Anche Marta Manclossi e Ste-fania Piloni, titolari ed educatrici dell’asilo nido Gattonando, hanno alimentato a distanza il contat-to con i loro bambini. Con la ripresa, poi, si sono reinventate: “Sono cambiati i nostri progetti educativi, i metodi di lavoro e le attività. A oggi, il nostro progetto si ispira all’educazione all’aperto, dove i bambini hanno un rapporto quotidiano con la natura e il territorio”. Negli spazi interni, invece, utilizzano ora solo materiali di recupero o usa e getta, perché facilmente lavabili, e hanno introdotto lo yoga.

I luoghi di aggregazione, travol-ti dall’emergenza sanitaria, hanno reagito alla chiusura aprendosi e sposando l’online. Il Comune ha utilizzato i social, alimentati dal vicesindaco Margherita Bram-billa, come spazio informativo. Anche la bibliotecaria Elena De Prezzo ha utilizzato la pagina Facebook dell’Ente per proporre varie iniziative. Persino il mondo della danza, nel contesto dell’A-SD Sporting Chieve, si è adattato, spostandosi dalla palestra alle camerette: per stare vicino ai sui 140 ragazzi e tenerli uniti, così, Elena Bonizzi ha rimpostato tutte le lezioni e gli orari. “Non farò distruggere a un virus 22 anni di lavoro e passione”.

I COSTI DELLA GIUNTA

La Giunta comunale di Ripalta Cremasca ha approvato le indennità mensili di funzione del sindaco Aries Bonazza, del vice Roberto Vailati e degli assessori Corrado Barbieri e Marianna Aschedamini. Si tratta, nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti, del “gettone di presenza” che va a stabilire i costi degli amministratori. Per il “gettone” dei consiglieri comunali, il passaggio avviene succes-sivamente durante la seduta consiliare.

Quanto deliberato prevede per il sindaco la conferma dell’indenni-tà mensile di 1.322,70 euro, secondo quanto approvato, sempre dalla Giunta, nel 2015. Per quanto riguarda vicesindaco e assessori, è stata introdotta invece una riduzione di spesa del 2,26%: a fronte di ciò, per il vicesindaco l’indennità mensile ammonta a 195,07 euro, mentre quella degli assessori è pari a 146,31 euro. Il vicesindaco Vailati, però, ha rinunciato all’indennità di carica. Per l’anno in corso, i costi della Giunta sono inseriti a Bilancio per un totale di 19.706,98 euro.

G.L.

Aderendo all’iniziativa promossa lunedì 22

febbraio su tutto il territorio italiano da UNI

-TA (Unione Nazionale Interpreti Teatro e

Audio-visivo), l’assessorato alla Cultura del Comune di Ripalta Cremasca – sposando un’idea di Luigi Ottoni, in collaborazione con le Compagnie

Tea-tro Ripalta di Ripalta Nuova e Schizzaidee di BolSchizzaideeSchizzaidee -zone e con il Gruppo Antropologico Cremasco – ha organizzato un momento-testimonianza dal titolo Facciamo luce sul teatro!

Si è trattato di un gesto simbolico di speranza affinché, sostenendo la centralità del ruolo della cultura e di tutti coloro che vi lavorano, si proce-da il prima possibile alla riapertura – sempre in sicurezza – dei teatri e dei luoghi di spettacolo, da tempo chiusi a causa della pandemia.

L’ammini-strazione ripaltese, nei mesi del Covid, ha sem-pre aiutato tutti: stavolta, ha voluto esser vicina al mondo della cultura. La serata, allestita all’aper-to davanti al Comune, è stata caratterizzata da al-cune brevi scenette e dalla lettura di brani a tema.

Una serata per “fare luce sul teatro”

Comunità attiva e volonterosa

È l’immagine del paese emersa dalla serata dedicata al progetto Fare Legami

Nel Cremasco sta pren-dendo forma la Fibra ottica. Nei mesi scorsi in quasi tutti i paesi della pro-vincia di Cremona sono sta-ti posizionasta-ti i cavi dentro i quali passa, appunto, la fi-bra che permette a Internet di viaggiare più velocemen-te. Ottima cosa in questo tempo, ad esempio, di didat-tica a distanza.

In questi giorni, il par-cheggio delle scuole e del municipio di Ripalta Cre-masca è stato oggetto di im-portanti lavori. “Open Fiber ha posizionato una centrali-na – precisa il sindaco Aries Bonazza – che servirà, oltre al nostro, i Comuni della nostra zona: Ripalta Gue-rina, Montodine, Crede-ra, Moscazzano, Casaletto Ceredano, Capergnanica e Chieve. Entro il 30 marzo la Fibra sarà funzionante, quindi gli operatori della te-lefonia potranno procedere con la vendita”.

I lavori svolti a Ripalta prevedono anche mitigazio-ni ambientali a ridosso della centralina, come una siepe e una recinzione. G.L.

Fibra ottica:

collocata

la centralina

RIPALTA CREMASCA RIPALTA NUOVA

Il Covid ha reso difficile la quotidianità di tutti, in

particolar modo dei bambini. Prima le scuole chiu-se, poi le mascherine e le divisioni in gruppo. Tutte norme giuste, per evitare i contagi, ma che a volte, specie per i più piccoli, sono difficili da comprende-re. Le restrizioni hanno imposto anche la chiusura di oratori e centri ricreativi, importanti per la socialità soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza. È uno oratori e centri ricreativi, importanti per la socialità oratori e centri ricreativi, importanti per la socialità scotto da pagare per uscire dall’emergenza.

Per il momento, tuttavia, i parchi all’aperto non sono mai stati off limits, almeno in molti paesi del Cremasco. A Ripalta Nuova, uno dei luoghi più fre-quentati dai bambini con le loro famiglie è l’oratorio. Chiuso praticamente da settembre. In paese c’è un solo parchetto, in via Cappi. Peccato però che i gio-chi – altalene, quadro svedese e anche la fontanella – sono ridotti in stato di abbandono. E sono pericolosi perché arrugginiti. Un gruppo di mamme, attraver-so i attraver-social, si è rivolto direttamente al sindaco Aries Bonazza e alla sua amministrazione, affinchè faccia qualcosa e dia finalmente al paese un parchetto per bambini degno di quel nome.

A San Michele, una delle frazioni del Comune ripaltese, c’è un altro parco giochi un po’

“proble-matico”. D’estate è costantemente battuto dal sole perché privo di alberi che facciano ombra e spesso – anzi quasi sempre – l’erba è così alta da impedirne la fruibilità.

Servono interventi urgenti per risolvere questi pro-blemi. Possibilmente prima della prossima estate. Ri-palta Cremasca merita di avere un parchetto davvero a misura di bambino.

Giamba

Poca cura nel parco di via Cappi

Il parco pubblico di via Cappi a Ripalta La centralina posizionata a Ripalta e il sindaco Bonazza

Nel documento 9 5 (pagine 31-31)

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