(LEGA NORD)
Perugia, 11 novembre 2011 – Il consigliere re-gionale Gianluca Cirignoni (Lega Nord) ha depo-sitato un’interrogazione sulla ristrutturazione dell’antico borgo di Coacri, vicino Città di Castel-lo, che è di proprietà della Regione Umbria ed è stato fatto oggetto di furti e danneggiamenti.
Cirignoni chiede alla Giunta regionale di “cono-scere per iscritto come sono stati finanziati i la-vori, quanti soldi sono stati spesi, da chi sono stati eseguiti e quali sono le motivazioni per cui gli stabili giacciono in una condizione di abban-dono e degrado”. Il capogruppo della lega Nord chiede anche di “conoscere se negli anni si è proceduto a sporgere le denunce per i danni ed i furti che ignoti hanno perpetrato a danno delle strutture”. "Nell'appennino umbro – spiega Ci-rignoni - poco distante da Città di Castello, im-merso nella vegetazione, giace abbandonato l'antico borgo di Coacri, un complesso edilizio di proprietà della Regione e da questa dato in ge-stione alla Comunità montana Alta Umbria, in-sieme al restante patrimonio agro-forestale re-gionale ricadente nel comprensorio di competen-za di quest'ultima. Negli anni passati è stato og-getto di importanti lavori di ristrutturazione e recupero eseguiti nell'ambito di una sua riqualifi-cazione che avrebbe dovuto contribuire al soste-gno dell'economia comprensoriale e regionale ed alla rivitalizzazione della nostra splendida mon-tagna. Ad oggi, purtroppo, Coacri è solo muto testimone dello spreco del denaro pubblico e dell'incuria di una amministrazione che dopo avervi dilapidato montagne di denaro lo ha la-sciato in balia di ladri e vandali, che hanno trafu-gato e fatto scempio di fissi, infissi e opere mu-rarie, arrivando a rubare anche le grondaie”.
“Certo è – conclude - che le condizioni in cui gia-ce l'antico borgo contribuiranno a non farci rim-piangere le comunità montane, nella speranza che le Unioni dei comuni che in parte dovranno sostituirle non ne replichino gli aspetti negativi”.
RISCHI IDROGEOLOGICI: “STANZIAMENTO DELLA REGIONE DECISIVO PER LA SALVA-GUARDIA E IL RILANCIO DELLA RUPE DI ORVIETO E DEL COLLE DI TODI” – NOTA CONGIUNTA DI GALANELLO (PD) E BUCONI (PSI)
I consiglieri regionali Fausto Galanello (PD) e Massimo Buconi (Psi) esprimono soddisfazione per lo stanziamento di 1 milione e 150mila euro per il contenimento del rischio idrogeologico del Colle di Todi e della Rupe di Orvieto. Sarà cen-trale il ruolo dell’Osservatorio per il monitoraggio e la manutenzione permanente. Le risorse
sa-URBANISTICA/EDILIZIA
ranno destinate anche ad alcuni interventi speci-fici riguardanti le due città.
Perugia, 17 novembre 2011 - “Mai abbassare la guardia sui rischi idrogeologici che caratterizzano il territorio. Su Todi ed Orvieto la Regione ha voluto dare un segnale importante per la salva-guardia e il rilancio di due straordinari luoghi che sono patrimonio comune di tutta l'Umbria”. I consiglieri regionali Fausto Galanello (Pd) e Mas-simo Buconi (Psi) esprimono soddisfazione per la decisione della Giunta regionale e della presiden-te Catiuscia Marini di stanziare un milione e 150mila euro per il contenimento del rischio i-drogeologico del Colle di Todi e della Rupe di Orvieto. Proprio Galanello e Buconi erano tornati, nei mesi scorsi, per mezzo di una specifica inter-rogazione, a lanciare l'allarme sulle necessità di un “intervento rapido per alcune opere di con-servazione straordinaria e per assicurare la piena operatività dell'Osservatorio per il monitoraggio e la manutenzione permanente che è attivo da anni in entrambe le città". “Il rischio idrogeolo-gico – spiegano in una nota congiunta Galanello e Buconi – è un problema che riguarda gran par-te del par-territorio regionale, ma che ha in Orvieto e Todi le due emergenze più evidenti, riconosciute e gestite con attenzione da anni anche attraverso importanti sostegni finanziari nazionali e regiona-li. Lo stanziamento deciso dalla Giunta riconosce uno stato contingente di straordinaria necessità e permette di riannodare i fili che legano tra loro i vari interventi succedutisi nel tempo. In partico-lare – sottolineano – si vuole tornare a dare cen-tralità all'opera di prevenzione egregiamente svolta negli anni dall'Osservatorio per il monito-raggio e la manutenzione permanente: uno strumento essenziale per anticipare eventuali pericoli, garantendo una piena funzionalità dei due centri storici e l'incolumità di fronte al rischio dei suoi abitanti”. Galanello e Buconi accolgono inoltre positivamente la scelta di utilizzare per la realizzazione degli interventi la Comunità monta-na Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte, “con la quale la Regione Umbria stipulerà apposite con-venzioni, avendo già acquisito nel settore impor-tanti competenze”. Oltre al finanziamento in favore dell'Osservatorio, le risorse saranno de-stinate per alcuni interventi specifici riguardanti le due città. In particolare, a Todi è prevista la realizzazione di lavori di manutenzione straordi-naria della pubblica illuminazione dei percorsi dell'ascensore inclinato e lavori di sistemazione del piano viabile e la pavimentazione sul tratto di strada che collega Porta Nuova alla Circonvalla-zione Ovest. Ad Orvieto, il Comune ha richiesto finanziamenti per il ripristino del deflusso delle acque superficiali, opere di contenimento, conso-lidamento della sede stradale e di disgaggio.
Galanello e Buconi ricordano anche come sia “in discussione in Consiglio regionale una propria mozione che chiede alla Giunta di rappresentare al Governo e al Parlamento italiani il rifinanzia-mento delle legge speciale numero “545/’87” per il consolidamento di Orvieto e Todi, necessario
ad acquisire ulteriori risorse finalizzate al com-pletamento degli interventi indispensabili al man-tenimento delle condizioni di sicurezza e alla verifica dell'efficacia nel tempo delle opere rea-lizzate”.
EDILIZIA POPOLARE: “NEL TRIENNIO 2008-2010 LA REGIONE HA SPESO PIÙ DI TO-SCANA E MARCHE: SI INTENDEVA ATTIRA-RE NUOVI ATTIRA-RESIDENTI?” - CIRIGNONI (LEGA NORD) INTERROGA LA GIUNTA
Con una interrogazione rivolta alla Giunta regio-nale, il capogruppo della Lega Nord Gianluca Cirignoni chiede spiegazioni del dato abnorme risultante dai dati di bilancio delle regioni Um-bria, Marche e Toscana e secondo i quali l'Umbria nel triennio 2008-2010, per realizzare case di edilizia popolare avrebbe speso più della vicina toscana e il doppio delle Marche. Cirignoni teme che dietro la scelta di realizzare tante abitazioni in Umbria ci sia stata la volontà politica di attira-re in Umbria il maggior numero di attira-residenti.
Perugia, 18 novembre 2011 – Nel triennio 2008 -2010 l'Umbria che conta meno di un milione di abitanti avrebbe investito in edilizia abitativa più della Toscana e il doppio delle Marche che hanno rispettivamente tre milioni e mezzo di abitanti e un milione e cinquecentomila. Lo afferma il ca-pogruppo della Lega Nord Gianluca Cirignoni in una interrogazione rivota alla Giunta regionale per avere spiegazioni del fenomeno e “per cono-scere, per iscritto: come la Regione Umbria ha ripartito le somme stanziate per il triennio tra le categorie di intervento previste dalla legge re-gionale 23/2003 in materia di edilizia residenzia-le pubblica; quali sono residenzia-le categorie sociali benefi-ciarie; chi gli operatori che hanno realizzato gli interventi; se la loro sede legale è in in Umbria o fuori regione”. Cirignoni che cita come fonte a sua disposizione i dati dei bilanci regionali di Umbria Marche e Toscana rielaborati dal Copaff, intende fare piena luce anche, “sull'impiego di risorse regionali nel settore dell'edilizia abitativa”
e vuol conoscere quali valutazioni dà l'assessora-to dell'abnormità di questa spesa, rispetl'assessora-to alle regioni confinanti”. A nostro avviso, spiega Ciri-gnoni, occorre valutare e monitorare anche l'at-tività nel triennio in esame, sia del Comitato per l'edilizia residenziale che dell'Osservatorio della condizione abitativa, in quanto, “non vorremmo che si sia attivato un meccanismo per attirare residenti in Umbria, senza tener conto delle reali esigenze degli Umbri e degli squilibri sociali cau-sati da un immigrazione massiccia che ha la casa ma non un lavoro”. Del resto, aggiunge Cirigno-ni, le proteste dei cittadini di Tuoro sul Trasime-no in merito alla realizzazione nell'ex casa Cardi-nali di alloggi di edilizia popolare e le proteste dei cittadini di Gualdo Tadino a proposito della stes-sa sorte toccata all'area ex Monina, un cantiere che degrada l'area circostante, sono il segnale che qualcosa non funziona”. Auspichiamo -
con-URBANISTICA/EDILIZIA
clude il capogruppo della Lega Nord - “che il Consiglio regionale voglia, all'unanimità approva-re la nostra proposta di legge, papprova-resentata nelle scorse settimane al fine di obbligare la Giunta regionale a relazionare annualmente il Consiglio su come sono stati spese le risorse nell'edilizia residenziale pubblica e i risultati prodotti”.
EDILIZIA POPOLARE: “UMBRIA PRIMA IN ITALIA PER ALLOGGI PUBBLICI E SPESSO CON IL RECUPERO DI SPAZI URBANI DE-GRADATI” - STUFARA (PRC) RISPONDE A CIRIGNONI (LEGA NORD) SULLA SPESA DEL TRIENNIO 2008 2010
II capogruppo di Prc-Fds Damiano Stufara, ri-sponde al collega Gianluca Cirignoni della Lega Nord sulla polemica per gli investimenti eccessivi dell'Umbria sulla edilizia convenzionata nel trien-nio 2008-2010. Stufara che a quell'epoca era assessore regionale al settore, definisce l'accusa
“paradossale e legata alle polemiche sulla immi-grazione”, rivendica a sé il fatto che l'Umbria sia stata la prima regione, in proporzione agli abi-tanti, per investimenti, con 160 milioni di euro che hanno permesso di realizzare 3.500 alloggi, in gran parte frutto del recupero di patrimonio edilizio esistente”.
Perugia, 21 novembre 2011 – “Le critiche mosse dal consigliere della Lega Nord Gianluca Cirignoni alle politiche abitative perseguite dalla Regione Umbria appaiono paradossali, prima ancora che strumentali”. Lo afferma in una nota il capogrup-po di Prc-Fds Damiano Stufara, spiegando che il consigliere di minoranza, “di fatto rimprovera alla Giunta regionale di aver investito più di altri per garantire alla cittadinanza quel diritto all'abi-tazione, che in Italia è stato progressivamente negato in nome del libero mercato di cui anche la Lega è strenua sostenitrice”. Secondo Stufara, la realtà è che da parte dello Stato “non si è vi-sta una lira per le politiche abitative, ed è ragio-nevole prevedere che il Governo Monti non si discosterà da questa tendenza; il fatto che l’80 per cento dei residenti nel paese risieda in una casa di proprietà ha rappresentato l’alibi per l'in-terruzione, dalla metà degli anni ’90 in poi, di una politica nazionale di investimenti nell’edilizia residenziale pubblica, interruzione che è coincisa con un incremento allarmante della speculazione immobiliare e del costo delle abitazioni. Il risulta-to- aggiunge - è che oggigiorno solo il 4 per cen-to degli alloggi in Italia è pubblico, contro una media europea quattro volte superiore; il dram-ma degli sfratti ha origine da questi pochi dati, su cui invito il Consigliere Cirignoni a riflettere”.
“Anche in ragione dell'incarico da me ricoperto nella precedente Giunta – prosegue Stufara - rivendico il fatto che l'Umbria sia stata la prima regione, in proporzione agli abitanti, per investi-menti; 160 milioni di euro che ci hanno permes-so di realizzare 3.500 alloggi, in gran parte frutto del recupero di patrimonio edilizio esistente,
pro-ducendo un’azione di indubbia valenza ambienta-le e di riqualificazione di spazi urbani degradati.
Investimenti realizzati utilizzando appieno i resi-dui Gescal giacenti presso la Cassa depositi e prestiti, con una performance che ci viene rico-nosciuta a livello nazionale e che altre Regioni non sono ancora riuscite ad eguagliare”. Cirigno-ni, aggiunge Stufara, “forse voleva solo trovare pretesti per qualche polemica, senza provare ad approfondire il merito della questione. Per fortu-na l'assessore alla casa Vinti sta dimostrando di voler proseguire il lavoro avviato negli anni scor-si, curandosi poco delle strumentalità di qualcu-no. Se poi è intenzione della Lega sfruttare il disagio sociale legato alla casa per cavalcare ancora una volta il tema dell'immigrazione, im-putando come colpe i meriti della Regione in materia, come Gruppo consiliare del Partito della Rifondazione comunista per la Federazione della Sinistra, crediamo che la situazione sia troppo grave per permettersi di essere così poco seri.
Gli Umbri, conclude Stufara, “sapranno ben indi-viduare i reali responsabili del disastro da tempo in corso nel nostro Paese, senza farsi sviare da tali mezzucci”.
EDILIZIA POPOLARE: “RIMANGO IN ATTESA DELLA RISPOSTA DELL’ASSESSORE REGIO-NALE ALLA MIA INTERROGAZIONE” – CIRI-GNONI (LEGA NORD) REPLICA A STUFARA (PRC-FDS)
Perugia, 21 novembre 2011 - "Prendendo atto della conferma data dal Consigliere Stufara dei dati in mio possesso relativi all'abnorme spesa sostenuta dalla Regione Umbria negli anni 2008/2010 in materia di edilizia popolare, ri-mango in attesa di una risposta da parte dell' attuale assessore alla mia interrogazione in meri-to”. Così il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni replica ad una nota di Damiano Stufara (Prc-Fds) nella quale evidenziava come l’Umbria sia prima in Italia per alloggi pubblici”. Cirignoni ribatte auspicando che “la clausola valutativa da me predisposta per dare trasparenza alla legge regionale 23/2003 in materia di edilizia residen-ziale pubblica, che tanto ha gravato sulle casse regionali, sia approvata all'unanimità”.
EDIFICABILITA’ AREE BOSCHIVE: “CANCEL-LARE L’INTERPRETAZIONE NORMATIVA CHE AGGIRA I VINCOLI PAESAGGISTICI”. ZAF-FINI (FARE ITALIA) CHIEDE L’AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DI ITALIA NOSTRA
Perugia, 21 novembre 2011 - “Pasticci legislativi in tempi da record”. E’ l’osservazione del consi-gliere Franco Zaffini (Fare Italia), in riferimento al passaggio sull’edificabilità nelle zone boschive, contenuto nella “maxi normativa sulla ‘semplifi-cazione’, votata nel settembre appena trascorso e oggetto di un’impugnativa del Governo”. “Le perplessità manifestate, a mezzo stampa, dal
URBANISTICA/EDILIZIA
presidente di Italia Nostra, Urbano Barelli – dice Zaffini – meritano di essere ascoltate dalla com-petente commissione del Consiglio Regionale, con un’audizione dedicata, perché siano messe all’attenzione dell’assemblea legislativa al fine di procedere tempestivamente, una volta verifica-tane la fondatezza, alla opportuna modifica della norma”. Zaffini spiega che la legge sulla sem-plificazione normativa contiene, fra le molteplici disposizioni, anche un’interpretazione autentica su leggi del 2001 che riguardano l’edificabilità nelle aree boschive. “Un’interpretazione – spiega il consigliere di centrodestra – che più che altro, appare come vera e propria sanatoria, prima di tutto perché avviene a distanza di oltre dieci anni rispetto all’entrata in vigore della norma interes-sata, poi perché travalica le competenze legisla-tive della Regione, liberando le aree boschive dai vincoli paesaggistici e autorizzando, di fatto, la possibilità di edificare. L’impugnativa del Gover-no, infatti – prosegue Zaffini – ha proprio eccepi-to la violazione del codice dei Beni culturali, at-traverso un’interpretazione in contrasto con la norma nazionale, rivendicandone l’esclusività della competenza statale”. “Alla luce di ciò – sottolinea di Fare Italia –, posto che il pacchetto di leggi sulla semplificazione è stato approvato con una sorta riserva, dati i tempi contingentati e a condizione che l’assessore presentasse la relazione sugli gli emendamenti recepibili, rela-zione giunta in Consiglio proprio in questi giorni, mi sembra quanto mai opportuno – conclude Zaffini - approfittare della riapertura dell’iter legislativo per valutare la possibilità di abolire l’interpretazione autentica apre all’edificabilità nelle aree boschive, anche in quelle sottoposte a vincolo paesaggistico”.