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SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: “VE- “VE-RIFICARE SUBITO IL TESTO VOTATO DA

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AGROENERGIE: “I BIODIGESTORI SONO ESPRESSIONE DI ECO-COMPATIBILITÀ” - CHIACCHIERONI (PD) E ROSI (PDL) VISI-TANO IMPIANTO A BIOMASSE A BEVAGNA Perugia, 15 novembre 2011 - I consiglieri regio-nali Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e Maria Rosi (Pdl) rendono noto di aver visitato, ieri, un im-pianto per la produzione di biogas, alimentato a biomasse, nel Comune di Bevagna. “La visita – spiegano - si inserisce nel contesto della partita delle agroenergie, ancora aperta ed oggetto di molte polemiche nella nostra Regione”. “Vista la presenza di questa eccellenza nel territorio um-bro - osserva Chiacchieroni – siamo voluti venire a sincerarci di persona del funzionamento del-l'impianto, anche nella prospettiva di una riatti-vazione in questo senso degli impianti di Bettona e Marsciano. Non si può continuare a strumenta-lizzare su una questione così importante; i biodi-gestori sono espressione di eco-compatibilità e del progresso dell'ingegneria bio. Ne è la riprova il fatto che siamo copiati non solo in altre regioni, ma in tutta Europa. I proprietari hanno spiegato tutto il ciclo che interessa il loro impianto, dalla produzione e immagazzinamento della biomassa, sino ai procedimenti che portano alla produzione, in uscita, di biogas, nonché del noto digestato, un eccellente materiale ricco di nutrienti per i nostri terreni, ormai poveri di sostanza organica:

un ciclo virutoso che permette di sfruttare ogni sua fase”. Per Maria Rosi “prima di esprimere qualsiasi opinione, si deve sempre andare a ve-dere di cosa si parla. In ogni caso è chiaro che, anche in vista del raggiungimento dell'obiettivo 20-20-20, per la produzione di energia pulita, non si potrà far altro che andare incontro a solu-zioni di questo tipo. Dobbiamo poi sempre ricor-darci – conclude la Rosi – che gli imprenditori che in un momento come questo decidono di impegnarsi in progetti così importanti ed ambi-ziosi meritano di esser sostenuti, soprattutto dalle istituzioni, che hanno il dovere di stare loro vicino”.

SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: “VE-RIFICARE SUBITO IL TESTO VOTATO DA TUTTI; NESSUNO DI NOI HA PENSATO DI AGGIRARE LA NORMATIVA AMBIENTALE” - VICEPRESIDENTE GORACCI “APPROFONDI-RE LA PETIZIONE DI BA“APPROFONDI-RELLI

Con una nota, il vice presidente del Consiglio regionale Orfeo Goracci, suggerisce di approfon-dire i rilievi mossi da una petizione presentata dall'avvocato Barelli al testo della legge regionale sulla semplificazione amministrativa. Goracci ricorda in merito che i consiglieri che votarono

AMBIENTE

alla unanimità la legge, lui per primo, lo fecero

“convintamente” senza minimamente immagina-re che potesse esseimmagina-re utilizzato non solo per abbreviare le procedure, ma per aggirare la normativa ambientale.

Perugia, 21 novembre 2011 – “Sono convinto che nessuno dei consiglieri, a partire da quelli di maggioranza che come me a settembre votarono convintamente la legge regionale sulla 'semplifi-cazione amministrativa e normativa dell'ordina-mento regionale e degli enti locali”, abbia mai pensato di utilizzare questo importante passag-gio per aggirare, piuttosto che alleggerire, le procedure e le norme vigenti, specialmente nel campo della tutela ambientale e paesaggistica”.

Lo afferma Orfeo Goracci, vice presidente del Consiglio regionale, a proposito della normativa umbra, oggetto di una petizione popolare pre-sentata la settimana scorsa dall'avvocato Urbano Barelli, vice presidente nazionale e presidente della Sezione di Perugia di Italia Nostra, ricor-dando che quella legge approvata alla unanimità è nata per “snellire i precorsi amministrativi e burocratici, che spesso, a causa della costante produzione di leggi e norme ad ogni livello, rende macchinosa e pesante da più punti di vista la realizzazione di legittime aspettative ed utili ini-ziative di cittadini, imprese, aziende”. Dopo aver evidenziato come la petizione “richiama l'attenzione su aspetti specifici e delicati della legge”, Goracci ritiene che: “Alla luce delle valu-tazioni rappresentate con ampia e competente argomentazione nella petizione, sia doveroso e necessario procedere quanto prima ad una verifi-ca, nelle sedi opportune, per valutare il merito delle osservazioni”. Verifica necessaria, chiarisce Goracci, per due motivi: “Evitare che, a fronte del nostro intendimento di snellire le procedure, eventuali contenziosi sulla legittimità legislativa non producano l'effetto opposto ed aprano la strada a ricorsi e contro ricorsi che non sarebbe-ro utili a nessuno; impedire che il dispositivo, così come licenziato, possa di fatto sanare situa-zioni pregresse e consentire iniziative incompati-bili con la tutela, la salvaguardia e la valorizza-zione dei valori ambientali e paesaggistici che sono il punto di forza dei territori dell'Umbria”.

ATTIVITÀ ESTRATTIVE: DALLE 103 CAVE PRESENTI IN 35 COMUNI DELL'UMBRIA E-STRATTI NEL 2010 CIRCA 4,5 MILIONI DI METRI CUBI DI MATERIALE – PRESENTATO IN II COMMISSIONE IL MONITORAGGIO DELLA GIUNTA REGIONALE

La Relazione sull'attività di monitoraggio svolta dalla Giunta in materia di attività estrattive, rela-tiva al 2010 e al periodo 2006/2010, è stata pre-sentata dai funzionari dell'assessorato regionale ai componenti della Seconda Commissione di Palazzo Cesaroni. Dal report emerge che l'attività estrattiva ha registrato nel periodo indicato un calo dei volumi estratti da 6,4 a 4,5 milioni di

metri cubi, mentre il relativo introito regionale si attesta sul milione di euro annuo.

Perugia, 23 novembre 2011 – La Seconda com-missione del Consiglio regionale, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, ha ascoltato questa mattina i funzionari della Giunta delegati dall'as-sessore all'ambiente ad illustrare la “Relazione sull'attività di monitoraggio svolta dalla Giunta in materia di attività estrattive”, che riporta dati sull'anno 2010 e sul periodo 2006/2010. Dal report emerge che l'attività estrattiva ha regi-strato nel periodo indicato un calo dei volumi estratti da 6,4 a 4,5 milioni di metri cubi (meno 30 per cento), mentre il relativo introito regiona-le, quale contributo di tutela ambientaregiona-le, si atte-sta sul milione di euro annuo. Alla fine del 2010 erano 103 le autorizzazioni di cava vigenti, 69 nella provincia di Perugia (erano 84 nel 2006) e 34 in quella di Terni (41 nel 2006). Il numero dei comuni con attività di cava autorizzata è pari a 35: i più coinvolti sono Bastia, Foligno, Nocera, Spoleto e Todi, Castel Viscardo e Narni. Mentre i comuni con la più alta produzione di volumi di materiali di cava estratti sono Giano, Orvieto, Castel Viscardo, Todi, Marsciano, Nocera, Foli-gno, Spoleto e Narni. Tenendo conto della pro-duzione attuale riferita alle singole categorie si può evincere che l'approvvigionamento di mate-riale è assicurato per almeno 7 anni.

ACQUA: “RISPETTARE L’ESITO REFERENDA-RIO. PIENA ADESIONE A MANIFESTAZIONE COMITATI” - DOTTORINI (IDV)

Il capogruppo regionale dell’Idv, Oliviero Dottori-ni esprime solidarietà e adesione alle azioDottori-ni dei comitati ed i movimenti per l’acqua pubblica.

Dottorini pur nella consapevolezza della com-plessità di un sistema normativo che ha intrec-ciato e consolidato nel tempo commistioni pub-blico e privato richiama l’attenzione sulla “urgen-te necessità” di applicare quanto stabilito con il referendum iniziando con l’eliminare la “remune-razione del capitale investito”.

Perugia, 25 novembre 2011 - “Siamo solidali ed aderiamo idealmente alle azioni che i comitati ed i movimenti per l’acqua pubblica stanno pro-grammando per i prossimi giorni poiché credia-mo che la sovranità delle scelte dei cittadini non possa essere messa in discussione dalle logiche di un mercato che, mai come oggi, sta mostran-do il suo lato peggiore e pericoloso”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, manifesta la propria adesio-ne alle manifestazioni organizzate dai comitati che chiedono il rispetto dell'esito referendario sulla ripubblicizzazione del servizio idrico. “Il 12 ed il 13 giugno scorsi – afferma Dottorini - 27 milioni di italiani, abrogando la norma che pre-vedeva la "remunerazione del capitale investito"

all'interno delle tariffe del servizio idrico, hanno scelto che l’acqua, bene comune e diritto

univer-AMBIENTE

sale, debba essere gestita attraverso logiche pubbliche e partecipative. Per tutta risposta – aggiunge -, con un gesto che non ha precedenti, nella manovra estiva il governo Berlusconi ha di fatto riproposto la struttura del Decreto Ronchi avviando una nuova stagione di privatizzazioni calpestando le scelte e la volontà della maggio-ranza degli Italiani. Ad oggi, salvo rarissime ec-cezioni, la gestione continua ovunque attraverso società per azioni e permane in bolletta la quota di profitto a carico dei cittadini”. “Comprendia-mo – prosegue il capogruppo dell’Idv - la com-plessità di un sistema normativo che ha intrec-ciato e consolidato nel tempo commistioni pub-blico e privato che, anche in relazione alla sussi-stenza di accordi e contratti precedentemente stipulati, non consente oggi una soluzione sem-plice e immediata. Auspichiamo però che si dia seguito ad una ricognizione di tutte le azioni so-stenibilmente percorribili al fine di restituire in mano ai cittadini un diritto inalienabile, iniziando con il cancellare dalla bolletta degli umbri quella quota che dopo il risultato dei referendum conti-nua ad essere pretesa dai gestori. Per questo – conclude Dottorini - chiediamo che la nostra re-gione dia subito un segnale chiaro dando seguito a quello che gli umbri hanno chiaramente chiesto attraverso il voto referendario”.

CULTURA

MOSTRA ARTE E PATRIOTTISMO: “LA

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