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L’impianto delle attività di identificazione dei rischi di natura finanziaria trae origine nell’ambito del Fondo nella deliberazione Covip del 16 marzo 2012, a seguito della quale il Fondo ha attivato un sistema articolato e documentato di processi volti ad assicurare l’adeguato assolvimento dei compiti connessi alla definizione, attuazione e controllo della gestione delle risorse nelle sue tre fasi principali:

• la progettazione della politica d’investimento

• l’attuazione della politica d’investimento

• il monitoraggio della gestione

L’impianto esistente è stato quindi integrato al fine di recepire i rischi specifici identificati dalla normativa IORP II.

7.1. LA PROGETTAZIONE E LA VERIFICA DELLA POLITICA DI INVESTIMENTO

La definizione della politica di investimento si articola in due parti: la prima (impostazione) è finalizzata alla definizione di parametri di gestione in modo coerenti con profili di rischio rendimento e compatibili con le esigenze di equilibrio della gestione, tenuto conto di quanto elaborato dall’attuario; la seconda che opera nel continuo mira a verificare la coerenza nel tempo dell’assetto fissato.

La fase di impostazione coincide con la cosiddetta definizione dell’Asset Allocation Strategica. Tale attività non costituisce un mero esercizio di indicazione del mix delle asset class di riferimento della gestione, ma subordina la scelta di tale mix alla coerenza con il profilo di rischio tollerabile e con le esigenze di obiettivo di equilibrio finanziario nel tempo correlato agli obblighi di prestazione nei confronti degli iscritti.

La prima fase riveste un ruolo centrale nella determinazione dell’esposizione del Fondo ai rischi connessi alla gestione, e pertanto le inerenti attività sono condotte dal Fondo nel rispetto delle linee guida prudenziali emanate dalla Covip proprio con riferimento all’esecuzione di questa importante fase.

Parte essenziale della politica di investimento è l’individuazione dei criteri di investimento e dei limiti e che declinano per ogni asset class l’esposizione massima ai vari rischi.

I criteri ed i principi generali di investimento, la definizione dell’universo investibile ed i livelli di rendimento attesi per orizzonte temporale sono definiti nell’ambito del documento sulla

17 politica d’investimento; tali elementi sono ripresi e declinati, con le specificità del caso, nelle convenzioni stipulate con i gestori nelle quali sono presenti anche i limiti di investimento.

In questo contesto, l’adozione di una struttura adeguata rispetto alla complessità delle attività di gestione, la regolamentazione interna delle attività e l’assolvimento di tutti gli obblighi, in particolare di natura regolamentare, costituiscono un elemento in grado di escludere questa fase dall’esposizione ai rischi di natura generale.

Al contempo, in sede di impostazione dell’adeguatezza della politica di investimento, il Fondo svolge valutazioni approfondite volte a verificare la coerenza delle scelte effettuate rispetto agli obiettivi di raggiungimento nel tempo dell’equilibrio finanziario rispetto agli obblighi di prestazione che il Fondo ha nei confronti dei propri iscritti.

Il secondo gruppo di attività che ricadono nel blocco delle politiche di investimento riguarda il monitoraggio nel tempo della coerenza della politica di investimento nel suo insieme e dei limiti specifici per asset class. Tale monitoraggio si avvale dei risultati dei controlli sull’andamento della gestione e sui parametri di rischio attivati. Quando si verificano scostamenti essenziali rispetto ai risultati attesi ovvero si superano i limiti di rischio il Titolare della Funzione Fondamentale di Gestione dei Rischi valuta gli eventuali interventi e correzioni, temporanee o definitive, da adottare sottoponendo gli stessi prima al Direttore Generale, e poi all’approvazione del Consiglio di Amministrazione.

7.2. L’ATTUAZIONE DELLA POLITICA DI INVESTIMENTO

Il Fondo dedica particolare attenzione al monitoraggio dell’attuazione della politica di investimento; tale processo si articola in una serie di attività che assolvono in modo coordinato alla finalità di disporre di un controllo esteso su tutta la filiera del processo di gestione.

Le aree oggetto di monitoraggio sono le seguenti:

1. monitoraggio dell’andamento della gestione e dei correlati indicatori di rischio;

2. verifica dei limiti qualitativi e quantitativi agli investimenti in relazione alle previsioni normative nonché stabiliti nelle convenzioni di gestione;

3. monitoraggio del processo di esecuzione (turnover, livelli commissionali);

7.3. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI CONNESSI AL PROCESSO DI INVESTIMENTO

Nell’ambito dell’attività di investimento viene identificata una pluralità di rischi che in modo variabile sono suscettibili di determinare impatti sul valore degli attivi in gestione e, di conseguenza, di compromettere le capacità di assolvere alle obbligazioni previdenziali ovvero di garantire un adeguato profilo di prestazioni agli iscritti.

La tabella che segue, in analogia con le assunzioni svolte relativamente alla componente operativa, fornisce una descrizione della plausibilità, dell’impatto e la relativa composizione dei fattori connessa al verificarsi degli eventi sottostanti i rischi medesimi.

Tutti i fattori di rischio sottoindicati determinano un impatto patrimoniale: alcuni di questi sono altresì suscettibili di determinare un impatto reputazionale specifico. A questo proposito, va rilevato che in ogni caso, qualsiasi fattore in grado di provocare una diminuzione del valore del patrimonio ha anche un effetto reputazionale per il Fondo ma alcuni fattori di rischio sono suscettibili di amplificarne gli effetti indipendentemente dall’impatto sul patrimonio.

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RISCHIO DESCRIZIONE PLAUSIBILITA' IMPATTO INDICATORI /

Report operazioni in strumenti non ammissibili ovvero in misura diversa rispetto a quella definita dalla legge e dalla convenzione finanziario o di un intero portafoglio di strumenti finanziari conseguente a variazioni delle condizioni relative alle grandezze di mercato (ad es. della variazione dei prezzi dei titoli in corrispondenza dell’andamento dei mercati movimenti di portafoglio significativi in corrispondenza di eventi esogeni - ad esempio fattori geopolitici - ai mercati finanziari che riguardano tutte le componenti (azioni, eccessiva esposizione (se paragonata al totale delle esposizioni di portafoglio) verso un singolo emittente ovvero verso emittenti tra loro correlati stante quanto previsto dai limiti di legge in materia.

2 3 Report Advisor Settimanale/mensile

Rischio emittente E’ il rischio che l'emittente non onori i propri impegni e quindi non paghi una cedola o non rimborsi il capitale a scadenza. Il rischio emittente consiste in pratica nell'insolvenza dell'emittente

2 2 Report Advisor Settimanale/mensile

Rischio inefficacia del processo esecutivo

E’ il rischio connesso a un eccessivo turnover non giustificato da condizioni di mercato ovvero da modalità gestionali.

1 1 Turnover Trimestrale

Rischio liquidità E’ il rischio connesso alla possibilità che per effetto di situazioni di mercato, generali il Fondo non possa fare fronte alle proprie necessità di liquidità a breve/medio termine senza penalizzazioni sul prezzo di vendita degli asset oggetto di

I derivati messi in essere dall’attività gestoria devono, per normativa di legge, essere solo di copertura per

1 1 Report Advisor Settimanale

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gli asset in portafoglio. Il monitoraggio si concentra quindi sull’effettivo utilizzo di derivati a copertura, attività svolta dal Depositario ed evidenziata nella sezione monitoraggio rispetto dei limiti di legge/convenzione Rischi ESG Rappresentano i rischi:

di mercato

di controparte e di liquidità

operativi, reputazionali e strategici

legati all’inosservanza di buone pratiche ESG

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L’attività di raccolta e analisi degli indicatori/report viene svolta dall’Area Investimenti a ciò supportata dall’Advisor del Fondo.

7.4 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ESG

Come previsto dalla normativa, il titolare della Funzione di Gestione dei Rischi monitora l’esposizione del portafoglio ai rischi ESG. Tale monitoraggio si riferisce come detto alla evidenziazione dei rischi a cui il patrimonio del Fondo è esposto per effetto della inosservanza di buone pratiche riferite ai temi ambientali, sociali e di governance da parte degli emittenti.

In questo senso l’attività di monitoraggio non è volta a valutare la qualificazione ESG del portafoglio quanto l’esposizione ai rischi come sopra indicati. La tabella che segue presenta come indicato da EIOPA (“Opinion on Supervision of the Management of Environmental, Social and Governance Risks Faced by IORPs”, luglio 2019), la classificazione dei rischi associati a questa specifica area:

L’inosservanza di buone pratiche ESG può dare luogo a rischi:

• di mercato

• di controparte e di liquidità

• operativi, reputazionali e strategici

Ad oggi viene effettuato un monitoraggio degli esiti del portafoglio attraverso advisor specifico che valuta il grado di responsabilità sociale degli investimenti.

7.5. AZIONI DI MIGLIORAMENTO E DI MITIGAZIONE DEI RISCHI

L’impianto gestionale del Fondo è in primo luogo impostato nel pieno rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti che impongono una articolazione dei compiti

Macro area di rischio Tipologia

Environmental transition risk Politico e legale Tecnologico Market sentiment Reputazionale

Environmental physical risk Acuto

Cronico Sociale

Governance

20 e l’adozione di modalità gestionali orientate alla ottimizzazione dei controlli e alla mitigazione di taluni rischi di natura generale. Nell’ambito della politica d’investimento definita dal Fondo e nelle connesse convenzioni di gestione stipulate con i gestori finanziari sono state altresì definite ulteriori limitazioni e esclusioni che sono finalizzate a ottimizzare ulteriormente i presidi in un’ottica di mitigazione dei rischi rilevati.

La tabella che segue fornisce una descrizione delle azioni già attivate con evidenziazione dell’impatto sul rischio residuo.

RISCHIO AZIONI DI MITIGAZIONE RISCHIO

BASE

RISCHIO RESIDUO Rischio compliance/limiti Monitoraggio Limiti mandati/limiti di legge da parte del

Depositario/report Advisor Rischio di mercato o rischio direzionale Monitoraggio report advisor

Rischio volatilità Monitoraggio report advisor

Rischi esogeni (sistema) Monitoraggio report advisor

Rischio di concentrazione Monitoraggio Limiti mandati/limiti di legge da parte del Depositario/report Advisor

Rischio emittente Monitoraggio Limiti mandati/limiti di legge da parte del Depositario/report Advisor

Rischio inefficacia del processo esecutivo Controllo trimestrale commissioni/turnover

Rischio liquidità Monitoraggio necessità ordinarie/straordinarie di liquidità ad 1 anno nettamente inferiori al patrimonio attualmente investito in mercati mobiliari quotati

Rischi ESG In avvio fase di selezione Advisor ESG per monitoraggio

portafoglio

7.6. MONITORAGGIO DEL PORTAFOGLIO DELLA GESTIONE

In ottemperanza alle previsioni introdotte dalla richiamata deliberazione Covip del 16 marzo 2012, il Fondo ha adottato un sistema organizzato di analisi e di rendicontazione dei rischi connessi alla gestione finanziaria delle risorse.

Pur in considerazione delle azioni di mitigazione definite nell’ambito del Documento sulla Politica di Investimento deliberato dal Fondo, permane un’esposizione non residuale ai fattori di rischio connessi alla gestione delle risorse a cui viene associato un sistema di monitoraggio continuativo degli indicatori di rischio già in larga parte in atto nel contesto dei sistemi di controllo operanti nell’ambito del Fondo. La tabella che segue fornisce una rappresentazione delle tipologie di rischio osservate e degli indicatori adottati ai fini del loro monitoraggio.

RISCHIO INDICATORE

Rischio compliance/limiti Rispetto dei limiti

Rischio di mercato o rischio direzionale Valutazione delle redditività

Rischio volatilità VaR del portafoglio

Tracking error volatility (ove prevista dai mandati di gestione)

Rischio di concentrazione Verifica dei limiti di legge/Convenzione

Rischio emittente Verifica dei limiti di rating previsti dalle convenzioni di gestione

Rischio inefficacia del processo esecutivo Turnover

Rischio liquidità Monitoraggio delle necessità di liquidità ad 1 anno

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Rischio derivante dall’ utilizzo di derivati Rispetto dei vincoli e divieti sanciti nelle convenzioni di gestione e monitoraggio EMIR

Rischi ESG Monitoraggio del grado di responsabilità sociale degli investimenti

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