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Rischi Finanziari

Nel documento Finanziaria Regionale. Bilancio (pagine 56-60)

7. USO DA PARTE DELLA SOCIETA’ DI STRUMENTI FINANZIARI

7.1 Rischi Finanziari

Per quanto concerne dei rischi di natura finanziaria Veneto Sviluppo in virtù della propria natura e delle caratteristiche della propria operatività risulta esposta alle seguenti tipologie di rischio:

- Rischio di credito: rappresenta il rischio di incorrere in perdite a motivo dell’inadempienza o dell’insolvenza della controparte. Veneto Sviluppo nello

svolgimento delle proprie attività aziendali, è esposta a tal rischio come di seguito illustrato:

• l’attività di concessione di finanziamenti agevolati e di contributi con l’intervento dei Fondi Regionali affidati in gestione alla Società e di concessione di garanzie, cogaranzie e controgaranzie agevolate con l’intervento dei Fondi di Garanzia Regionali, non genera rischio di credito per la Società, atteso che tale attività venga svolta con rischio interamente a carico dei relativi stanziamenti regionali.

• l’attività di assunzione di partecipazioni societarie, espone Veneto Sviluppo al rischio di deterioramento del valore del portafoglio nel tempo, ovvero alla possibilità che il valore delle partecipazioni in portafoglio subisca una flessione nel lasso temporale intercorrente la data di acquisizione e la data di cessione.

Tale rischio rileva anche per la circostanza che le società target sono tipicamente PMI non quotate presso un mercato regolamentato, il che generalmente comporta:

- la disponibilità di informazioni quantitative e qualitative limitate rispetto a quelle generalmente fornite dalle società quotate;

- la conseguente difficoltà nella corretta, puntuale ed univoca valutazione del valore della partecipazione;

- l’assenza di un sistema di controllo pubblicistico, in quanto le società non quotate non sono tenute a dotarsi di un sistema di controlli particolarmente strutturato;

- la presenza di ulteriori rischi relativi alla liquidabilità, sia in termini di valore che di tempi di realizzo, in occasione della cessione della partecipazione.

Si evidenzia che il responsabile della struttura preposta alle attività di investimento partecipativo è garante del corretto espletamento della fase istruttoria e della successiva fase di gestione delle operazioni poste in essere.

Inoltre, la Società ha previsto l’inserimento all’intero dei contratti d’investimento di clausole finalizzate al contenimento del rischio di perdita derivante dall’ingresso in qualità di soci nel capitale sociale di una società. Tali eventi sono oggetto di monitoraggio da parte dell’area operativa preposta, la quale nella fase di gestione dell’investimento partecipativo deve costantemente verificare che le condizioni contrattuali specifiche di ciascun contratto d’investimento siano costantemente rispettate dalla controparte ed

in caso di loro violazione deve essere fornita una tempestiva informativa al Direttore Generale e al Consiglio di Amministrazione.

• l’attività di investimento in titoli di debito subordinati emessi da società di capitali espone la Società a rischio di credito derivante da un lato da fattori di rischio tipici degli strumenti obbligazionari e riconducibili all’insolvenza, in tutto o in parte, da parte del soggetto debitore rispetto agli accordi contrattuali, e dall’altro da fattori riconducibili a titoli di capitale in virtù della loro natura di subordinarietà rispetto agli altri crediti in caso di default dell’emittente. Inoltre, le caratteristiche presentate dalla loro emissione, permettono allo strumento finanziario una limitata negoziabilità. Con riferimento agli investimenti in minibond è stata monitorata la puntualità dei pagamenti delle società emittenti e il rispetto de convenats contrattuali. Al 31 dicembre 2020 non vi sono evidenze di inadempimenti né ritardi nei pagamenti.

• l’attività di gestione della liquidità propria espone la Società al rischio di credito generato dalla possibile inadempienza o insolvenza della controparte coinvolta nelle singole tipologie di impiego delle risorse liquide. Con riferimento al rischio di credito derivante da attività di gestione delle risorse liquide proprie della Società, si evidenzia che lo stesso è mitigato tramite l’adozione di una disciplina interna per la gestione della liquidità e da una prassi di investimento in attività a basso rischio (depositi bancari con e senza vincoli temporali).

‐ Rischio di liquidità: rappresenta il rischio che risorse finanziarie disponibili non siano sufficienti a soddisfare, nei termini e nelle scadenze stabilite, gli impegni derivanti dalle passività finanziarie. La possibilità che Veneto Sviluppo debba reperire liquidità a condizioni di mercato sfavorevoli oppure che si determini una carenza di liquidità al fine di far fronte ai propri impegni finanziari, a causa di avvenimenti imprevisti, è gestita tramite un’attenta pianificazione finanziaria e operativa delle attività di gestione. Attualmente la Società è in grado di generare autonomamente le fonti sufficienti a soddisfare le prevedibili necessità finanziarie per la gestione propria, pertanto la Società non è particolarmente esposta a tale rischio. Inoltre, i movimenti di tesoreria sono prevedibili, in quanto i ricavi sono per la gran parte derivanti dalle commissioni per la gestione dei fondi regionali e del Fondo «Veneto Minibond», mentre i

costi sono per la maggior parte riferibili ai costi del personale e altre spese amministrative;

‐ Rischio di tasso di interesse: rappresenta il rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse che può determinare per l’intermediario, a causa di movimenti avversi dei tassi di interesse di mercato, una variazione sfavorevole della valutazione delle proprie attività e passività finanziarie.

Attualmente la Società è esposta al rischio tasso in maniera contenuta e riconducibile prevalentemente all’attività di gestione delle proprie risorse liquide ed all’attività di investimento in titoli di debito subordinato emessi da società. La Società infatti al 31 dicembre 2020 non ha contratto finanziamenti.

Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Sviluppo ha disciplinato il processo di gestione della liquidità attraverso un regolamento e una procedura che, relativamente alle risorse proprie individua le possibil forme di impiego (salvo diversa indicazione del Consiglio di Amministrazione).

‐ Rischio di prezzo: rappresenta il rischio che, a parità di tutte le altre condizioni, il valore di mercato degli strumenti in portafoglio è sensibile all’andamento dei mercati azionari. Veneto Sviluppo risulta essere esposta al rischio di prezzo in maniera contenuta ed esclusivamente in relazione agli investimenti in strumenti finanziari scelti per allocare la propria liquidità non impiegata in attività di business, agli investimenti in titoli partecipativi detenuti in società quotate e agli investimenti in titoli di debito subordinati emessi da imprese (c.d. “minibond”) e quotati nel segmento ExtraMOT di Borsa Italiana. Tra gli strumenti attualmente utilizzati per la gestione della liquidità, le principali fonti di rischio di prezzo sono le quote di O.I.C.R. Con riferimento alle partecipazioni societarie in portafoglio riguardanti società quotate sui mercati regolamentati, il rischio di prezzo è costantemente monitorato dall’area operativa preposta.

Infine si precisa che con riferimento ai titoli di debito subordinati quotati, alla luce dell’orizzonte temporale con il quale la Società pone in essere tali investimenti, ovvero di mantenere il titolo sino a scadenza, nonché della loro limitata negoziazione, si ritiene che la Società nell’esercizio di questa attività di business risulta solo potenzialmente esposta al rischio di prezzo. Infine si informa che Veneto Sviluppo pone in essere esclusivamente operazioni in Euro quale moneta di conto, pertanto le proprie posizioni non risultano sensibili alle variazioni dei tassi di cambio e di conseguenza al rischio di cambio.

Alla luce del quadro generale delineatosi in virtù della diffusione della pandemia da COVID-19, la Veneto Sviluppo S.p.A. ha implementato adeguati presidi, che verranno mantenuti in vigore fino al termine dello stato di emergenza, volti a contenere eventuali impatti negativi che potrebbero manifestarsi sulle prospettive strategiche della Società e sulle proprie iniziative. Nello specifico, le misure adottate hanno tenuto conto delle caratteristiche del portafoglio partecipativo e degli investimenti di private debt realizzati, nonché del proprio equilibrio economico-patrimoniale.

Con riferimento ai rischi finanziari, la principale esposizione a tale fonte di rischio è rappresentato dal portafoglio partecipativo e degli investimenti realizzati attraverso il Fondo «Veneto Minibond» e a tal proposito, si sottolinea come la struttura della società nel corso dell’esercizio 2020 ha sensibilmente rafforzato il monitoraggio delle società in portafoglio, con particolare riguardo alle azioni intraprese da queste ultime per preservare il proprio equilibrio economico-finanziario, con il principale obiettivo di anticipare eventuali underperformance e/o riduzioni di valore che possano avere ripercussioni sul profilo di rischio-rendimento dell’investimento.

Nel documento Finanziaria Regionale. Bilancio (pagine 56-60)