CAPITOLO 4. UN CASO DI SUCCESSO, FINECOBANK
4.4 Il fronteggiamento dei rischi in FinecoBank
4.4.2 Il rischio di mercato
Trading
S’intende l’ammontare delle perdite che si possono subire anche entro brevi intervalli temporali sulla posizione in titoli o in strumenti derivati (strumenti finanziari) ogni qualvolta avvengano cambiamenti nelle condizioni di mercato.
Esistono due diversi approcci di questo tipo di rischio: uno tradizionale basato sul valore nominale delle singole posizioni, uno che si basa sul calcolo delle misure di sensibilità delle singole posizioni ed infine il metodo che si basa sul value at risk (VaR43).
Il primo metodo è basato sul fatto che io vado ad esprimere la rischiosità di ogni singola posizione attraverso l’osservazione del suo valore nominale; è un metodo passato, semplice ed approssimativo che costa poco e da una misura di esposizione al rischio non accettabile. I principali limiti di questa tipologia di calcolo sono che il valore nominale di una posizione non coglie il diverso valore di mercato della medesima, che è impossibile cogliere il diverso grado di sensibilità del valore di mercato di posizioni diverse rispetto ad analoghe variazioni dei fattori di mercato e che non considera la condizione di volatilità e di correlazione tra tassi e prezzi.
Il secondo metodo a sua volta si divide in due:
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Dato un certo portafoglio di attività finanziarie il VaR è la misura della massima perdita potenziale nella quale può incorrere il portafoglio, scaturita dall'evoluzione dei prezzi di mercato (nel caso di rischio di mercato), in un determinato periodo di tempo ad un certo livello di confidenza.
1. la duration, che è un coefficiente che esprime la variazione di un portafoglio al variare del tasso di mercato ed aumenta con lì aumentare della durata residua;
2. il basis point value (BPV), che misura la sensibilità delle singole posizioni rispetto al valore di mercato, indica la variazione che il valore di mercato di uno strumento finanziario subisce per effetto di una variazione del relativo tasso di rendimento.
I limiti di questi metodi sono che posizioni di natura diversa sono quantificate ricorrendo a coefficienti differenti e ciò impedisce la comparabilità, che all’interno della stessa categoria di posizione le misure di sensibilità non sempre sono aggregabili fra loro e che anche in questo metodo non si prende in considerazione il grado di volatilità e di correlazione dei diversi fattori di rischio.
Il terzo metodo è quello basato sul VaR dove viene calcolata la massima perdita potenziale che può essere subita dal valore di un determinato portafoglio in un certo intervallo di tempo entro un dato intervallo di probabilità (99%) e le principali critiche fornite a questo metodo sono che trascura gli eventi eccezionali, trascura le relazioni di clientela, produce risultati fortemente divergenti a secondo del modello usato, amplifica l’instabilità dei mercati e che le misure di VaR arrivano troppo tardi in quanto non si può prevedere il futuro.
Per la misurazione del rischio di mercato all’interno di Fineco è stato realizzato un outsourcing operativo sui sistemi di calcolo della Capogruppo attraverso i quali viene misurato il VaR con metodologia Montecarlo44.
Nell’esercizio 2007, il VaR del portafoglio “held for trading” derivante dalle posizioni in strumenti derivati e titoli, calcolato al 99% di confidenza e un giorno di orizzonte temporale (holding period), si è mantenuto intorno a 1,5 €/mln. È stata definita la struttura limiti all’attività di negoziazione in conto proprio basata su misure di tipo VaR, esposizione Mark-To-Market ed equivalente creditizio. Il capitale economico assorbito dal trading viene desunto
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Il metodo della simulazione Montecarlo è una tecnica numerica per la trattazione di problemi caratterizzati da una sostanziale intrattabilità analitica. Inoltre, ha particolare successo per risolvere il problema della rappresentazione dei portafogli composti da strumenti finanziari ad alto contenuto opzionale o non lineare e la distribuzione dei rendimenti del portafoglio stesso.
dal VaR, opportunamente riscalato all’orizzonte temporale di un anno e all’intervallo di confidenza corrispondente al rating target.
Rischio di Tasso di interesse
(Asset/Liability Management o ALM)45
È il rischio di potenziali perdite derivanti da significative variazioni nella curva dei tassi di interesse su orizzonti temporali prolungati (almeno un anno) in presenza di disallineamenti (Gap) nella struttura di bilancio (cash flow attivi/passivi) della Banca.
Le modalità di esposizione al rischio di tasso sono:
• rischio di riprezzamento (repricing risk), legato alle scadenza e ai tempi di riprezzamento delle poste attive e passive; si distingue in rischio di rifinanziamento (quando le scadenze passive sono più brevi di quelle attive e i tassi sono crescenti) e rischio di reivestimento ( quando le scadenze passive sono più lunghe di quelle attive e i tassi sono decrescenti);
• rischio di curva ( yeld curve risk), quando le variazioni dei tassi risultano non uniformi lungo i diversi segmenti di scadenza della curva dei rendimenti;
• rischio di base ( basis risk), dovuto dall’imperfetta correlazione tra gli aggiustamenti dei tassi di interesse delle attività rispetto alle passività, si basa sullo spread dei due tassi nonostante l’ugual scadenza e l’uguale periodo di negoziazione;
• rischio di opzione ( embedded option risk), riferito al concetto di opzione contenuto in alcuni strumenti finanziari.
Il calcolo del capitale economico avviene attraverso la metodologia parametrica VaR che riflette la perdita massima potenziale che la Banca può subire dati un determinato intervallo di confidenza (99,93%) e un prefissato
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L’ALM individua misure di sintesi di esposizione ai rischi, così da consentire la definizione di una strategia accentrata di gestione del mismatching della banca secondo una logica di coordinamento delle scelte di assunzione e controllo dei rischi. Esistono due approcci tradizionali di ALM: l’approccio degli utli correnti, più statico e per un profilo temporale breve, e l’approccio del valore economico, più dinamico e per un profilo temporale medio/lungo.
orizzonte temporale (un anno). È svolta un’analisi bottom up su tutto il bilancio della Banca, inclusi il portafoglio mutui e il portafoglio CQS, di proprietà e cartolarizzati, dai quali si origina la gran parte del rischio di tasso. Nelle stime è considerato l’impatto dei prepayment sul portafoglio Cessione Quinto dello Stipendio.
Il rischio di tasso d’interesse assorbe una quota molto bassa del capitale economico, in applicazione di una stringente policy di contenimento dei rischi non tipici.
Sono disponibili anche le misure di VaR calcolate in outsourcing dalla Capogruppo con un processo analogo a quello realizzato per il rischio di mercato ed affiancate a quelle calcolate all’interno con metodologia parametrica. Tali misure si riferiscono al rischio tasso sull’intero banking book e permettono di realizzare un’analisi di ALM statica e dinamica con metodologie omogenee a livello di Gruppo.