1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a:
a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200Pa (140 dB(C) riferito a 20 microPa);
b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 micro Pa);
c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 microPa).
2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che: a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A); b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività.
3. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.
VIA F. Solimena - Sant’Antimo (NA) – Tel 081/8330401 - e-mail: [email protected] 2019/20 La valutazione è stata effettuata considerando l'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare:
a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;
b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'articolo 189;
c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;
d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l'attività svolta e fra rumore e vibrazioni;
e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
f) le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;
g) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;
h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile;
I) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;
L) la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
ANALISI TECNICA
- Una indagine fonometrica deve essere mirata all’applicazione del dlgs 81/08 e dell’ex-decreto legislativo 195/06 il quale prevede al capo IV le norme riguardanti la protezione e la prevenzione dei lavoratori contro i rischi derivanti dalla esposizione a rumore. Tra l’altro la norma medesima fissa a 90 dB(A) e 140 dB(A) i valori limite rispettivamente per l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore e per i livelli della pressione sonora istantanea.
- Finalità dell’indagine tecnica è pertanto quella di stabilire, in relazione agli ambienti di lavoro ed all’attività svolta dai lavoratori, criteri utili alla stima dei livelli di rumorosità per determinare il livello di esposizione personale al rischio rumore.
- I valori limite considerati e le relative contromisure sono i seguenti:
- Inferiori (lex,8h = 80 dB(A) e ppeak= 140 Pa) per il cui superamento è previsto l'obbligo per il datore di lavoro di informare i lavoratori sui rischi e di dotarli di idonei dpi (art. 49)
- superiori (lex,8h = 85 dB(A)e ppeak= 112 Pa) per il cui superamento è previsto l'obbligo, per il datore di lavoro, di elaborare ed applicare un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore e di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 49-sexies e 49-decies);
- Valori limite di esposizione, che non devono mai essere superati e che sono lex,8h = 87 dB(A)e ppeak=
200 Pa.
Dunque preliminarmente a qualsiasi attività tecnica finalizzata ad eventuali rilievi è stata effettuata una definizione di aree equivalenti dal punto di vista di esposizione a rumore, in modo da discretizzare l’intero ambiente attraverso postazioni di misura concordate con la direzione.
VIA F. Solimena - Sant’Antimo (NA) – Tel 081/8330401 - e-mail: [email protected] 2019/20 E’ stata poi indetta e tenuta una riunione con il dirigente scolastico e l’RLS . Nella riunione si è proceduto ad un’esaustiva informazione circa lo scopo e l’opportunità di una eventuale indagine fonometrica.
Considerando le specifiche dell’attività ed il suo inquadramento tra le attività che generalmente non superano gli 80 dB(A) e per le quali non ricorre l’obbligo della misurazione strumentale, a, nonché l’assenza di apparecchiature definite “rumorose”, di fonti di rumore impulsivo, di vibrazioni e di utilizzo da parte degli operatori sostanze con le caratteristiche di ototossicità, si è ritenuto opportuno valutare qualitativamente l’esposizione al rumore misurando a campione unicamente i livelli equivalenti di intensità sonora (LeqA) e le pressioni di picco (PPeak C) in due postazioni indicate dal datore di lavoro e condivise dall’rls come le più critiche.
L’attuazione di questa procedura di valutazione è stata ritenuta adeguata per la tutela di tutti i lavoratori dal rischio rumore e risponde alle richieste dell’art.49-5, comma 1, lett. A-l del’ex dlgs 195/2006.
CONCLUSIONI
I livelli di esposizione al rumore, per tutti i lavoratori della scuola, risultano di molto inferiori a 80 dB(A)ed ad una ppeack di 130 dB(C). Considerando i risultati ottenuti si può concludere che l’esposizione professionale al rumore dei dipendenti rientra nella classe di rischio zero.
Per la classe di rischio riscontrata la normativa attuale non prevede alcun adempimento da parte del datore di lavoro, in quanto non sussistono le condizioni per cui potrebbero verificarsi danni alla salute dei lavoratori.
Con l'esecuzione dei rilievi nella modalità indicata, la tenuta agli atti della presente relazione e l'attuazione degli adempimenti precedentemente indicati, si esauriscono gli obblighi previsti per il datore di lavoro ai sensi del d.l.vo 10 aprile 2006, n° 195 e successive.
In merito, invece, alla ripetizione e alla rivalutazione periodica delle misure di esposizione al rumore, si è deciso di effettuare la ripetizione della valutazione fra 4 anni ovvero in Ottobre 2021, così come previsto dall’art.49-5, c.7, a meno che non intervengano sostanziali cambiamenti impiantistici ovvero non vengano messe in attività macchine ed apparecchiature di rumorosità non trascurabile, nel qual caso sarebbe automatico l'obbligo della ripetizione delle rilevazioni. Le stesse debbono essere ripetute anche qualora l'organo di vigilanza lo disponga con provvedimento motivato, secondo quanto già precedentemente detto.
Informazione su strumento di misura utilizzato rilivo effettuato Venerdi 13 Ottobre 2017:
• fonometro con sonda hd 9020s/1 e capsula microfonica a condensatore mk221, con le seguenti caratteristiche:
Filtri a, b, c, d, lineare (10hz-20khz), ext (10hz-50khz) e filtri di terzi d’ottava da 12.5hz a 20khz;
Costanti di tempo: slow, fast, impulse, peak, integrato;
Risposta in frequenza 12.5 hz - 20 khz;
Conformità alle normative internazionali:
∗ iec standard 651 precisione classe 1;
∗ Iec standard 804 precisione classe 1;
∗ Iec standard 537 precisione classe 1;
∗ Iec standard 225 precisione classe 1;
VIA F. Solimena - Sant’Antimo (NA) – Tel 081/8330401 - e-mail: [email protected] 2019/20
∗ Ansis 1.4 - 1983;
• Calibratore delta ohm mod. Hd 9101a (matr. N.02010582), alla frequenza di 1000 hz ed intensità di 94/110 db (iec 942 – 1988 precisione classe 1).
Prima delle rilevazioni e al loro termine, la calibrazione del sistema microfono - preamplificatore - cavo - strumento è stata regolarmente verificata, così come previsto dal d.m. 16/3/98 art. 3.
Rischio Presenza (si/no)
P D R Misure di prevenzione e di protezione attuate e dpi adottati
Rischio rumore Aule e corridoi
Assenze di fonti rumorose, se non legate alla presenza degli alunni.
1 1 1 Nessuna
Rischio rumore locale polestra
Fonti rumorose legate a presenza alunni in zona riverberante ed uso del pallone, ma non esiste la continuità che costituisce rischio
2 1 2 Nessuna PALESTRA SEDE CENTRALE
RISCHIO VALUTATO NELLA SCUOLA: LIEVE – NECESSITA DI INFORMAZIONE
42. RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI (ART. 199 – 205 D.LGS. 81/08)