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Risorse idriche ed usi sostenibili

La gestione delle risorse idriche riguarda oltre che la qualità delle fonti anche la quantità e l’equità di ac-cesso. Rifornirsi di acqua è diventato un problema di rilevanza globale e lo sarà ancora di più negli anni futuri, poiché l’aumento della popolazione mondiale richiede di incrementare le risorse idriche al mo-mento disponibili.

La gestione delle risorse idriche si colloca nel vasto panorama delle problematiche ambientali.

Le amministrazioni quotidianamente affrontano problemi legati alle reti idriche; tra le questioni di mag-giore interesse si annoverano:

• Discontinuità negli approvvigionamenti;

• Inefficiente gestione delle reti di distribuzione;

• Carenza di capacità di depurazione.

L’attuale quadro normativo così come definito dal D. Lgs. 152/2006 disciplina la gestione delle risorse idri-che e del servizio idrico integrato affermando alcuni principi fondamentali quali:

• le acque costituiscono una risorsa che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà;

• qualsiasi uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future;

• l’uso delle acque, e la relativa disciplina, deve essere basato sul principio di razionalità al fine di evi-tarne gli sprechi e di favorirne il rinnovo;

• gli usi diversi dal consumo umano sono consentiti nei limiti nei quali le risorse idriche siano sufficienti e a condizione che non ne pregiudichino la qualità.

Nel presente paragrafo sono stati riportati i dati sulla gestione delle risorse idriche desunti dal Piano di tutela delle acque della Sicilia e dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia adottato con Delibera di Giunta Regionale del 22 settembre 2009 e previsto dalla Direttiva quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE).

Per ciò che concerne le infrastrutture fognario-depurative vengono riportati i dati relativi al numero di de-puratori in esercizio e funzionanti rapportato al numero di dede-puratori totali presenti in ciascun ATO.

Il Piano di Gestione rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale si devono pianificare, attuare e monitorare le misure per la protezione, il risanamento e il miglioramento dei corpi idrici superficiali e sot-terranei e agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche.

Indicatore

S T I M A D E I F A B B I S O G N I I D R I C I P E R S E T T O R E

S C O P O

L’indicatore è finalizzato all’analisi delle condizioni e dei fattori che rendono possibile l’equilibrio tra ri-sorse disponibili e utilizzazioni da un punto di vista prevalentemente quantitativo, come indicato nel De-creto del Ministero dell’Ambiente 15.11.2004 “Linee Guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino”. Risultano comunque evidenti le interazioni tra il depauperamento quantitativo della risorsa con quello qualitativo.

D E S C R I Z I O N E

Secondo le citate Linee Guida, il confronto risorse–fabbisogni deve essere eseguito:

• con riferimento agli utilizzi delle risorse nello stato attuale;

• con i fabbisogni (o domande) propriamente dette quando il bilancio è finalizzato alla valutazione di una situazione futura.

In questo paragrafo sono stati riportati i dati riguardanti la stima dei fabbisogni civili, irrigui e industriali già pubblicati nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, pertanto, per ulteriori dettagli si rimanda a questo documento.

U N I T A ’ D I M I S U R A Mm3/anno.

F O N T E D E I D A T I

Piano di gestione del Distretto Idrografico della Sicilia.

N O T E T A B E L L E E F I G U R E

Di seguito sono riportate le caratterizzazioni del sistema delle utilizzazioni specifiche per settore e la stima dei relativi fabbisogni.

Le tabelle 1.15 e 1.16 riportano i fabbisogni in Mm3/anno per i settori civile, irriguo e industriale (in Mm3/anno) rispettivamente a scala di bacino e a scala regionale.

La figura 1.27 presenta graficamente i valori percentuali dei fabbisogni idrici suddivisi per gli stessi settori.

I fabbisogni irrigui comprendono i consortili e i privati.

S T A T O E T R E N D

Con riferimento ai bacini significativi, il totale dei fabbisogni per i tre settori è stato stimato pari a circa 1.166,2 Mm3/anno; in particolare, il fabbisogno ad uso civile è stato stimato pari a circa 283,9 Mm3/anno, ad uso irriguo (consortile e oasistico) pari a circa 749,6 Mm3/anno e ad uso industriale pari a circa 132,7 Mm3/anno.

Estendendo tali risultati a scala regionale, la figura 1.27 mostra i valori percentuali per i tre settori: il civile rappresenta il 24,3%, l’irriguo il 64,3% e l’industriale l’11,4% del fabbisogno totale.

Codice Denominazione bacino Fabbisogni

bacino [Mm3/anno]

Civili Irrigui Irrigui Industriali Totale Consortili Oasistici

TA B E L L A 1 . 1 5

FABBISOGNI PER I SETTORI CIVILE, IRRIGUO E INDUSTRIALE (IN MM3/ANNO)

R 19 006 Bacini Minori tra Muto e Mela 5,1 - 1,1 4,5 10,7

R 19 011 Bacini Minori tra Mazzarrà e Timeto 2,4 - 3,6 0,6 6,6

R 19 026 Pollina 1,8 - 0,1 0,5 2,4

R 19 030 Imera Settentrionale 1 1,8 2,6 0,2 5,6

R 19 031 Torto e Bacini Minori tra Imera Settentrionale e Torto 2,2 1,3 4,7 2,7 10,9

R 19 033 San Leonardo 2,7 - 2,8 - 5,5

R 19 037 Eleuterio 4,2 - 5,2 0,8 10,2

R 19 039 Oreto 25,4 - 5,1 8,6 39,1

R 19 042 Nocella e Bacini Minori tra Nocella e Jato 5,1 5,3 7,2 1,5 19,1

R 19 043 Jato 1,3 2,2 8,9 0,4 12,8

R 19 045 San Bartolomeo 2,8 - 15 1,5 19,2

R 19 049 Lenzi 3,6 0,1 2,5 2 8,2

R 19 051 Birgi 1 4,4 7,1 0,1 12,6

R 19 052 Bacini Minori tra Birgi e Mazzaro 10,5 - 8,1 5,8 24,4

R 19 054 Arena 2,9 8,9 7,2 1,6 20,6

R 19 055 Bacini Minori tra Arena e Modione 2,5 2 4 1,3 9,8

R 19 057 Belice 3,7 5,5 23,6 1 33,8

R 19 059 Carboj 1,3 5,5 0,6 0,4 7,8

R 19 061 Verdura e Bacini Minori tra Verdura e Magazzolo 4,4 3,8 13,1 1,3 22,6

R 19 062 Magazzolo e Bacini Minori tra Magazzolo e Platani 1,6 5,5 10,7 0,4 18,1

R 19 063 Platani 12,4 3,6 7,3 4,6 27,9

R 19 067 S. Leone e Bacini Minori tra S. Leone e Naro 11 0,07 2,23 3 16,3

R 19 068 Naro 5,1 2 4,8 1,7 13,7

R 19 072 Imera Meridionale 19 1,7 31,9 9,7 62,2

R 19 075 Comunelli 0,8 1 4 0,05 5,9

R 19 077 Gela 8 6,5 5 0,8 20,3

R 19 078 Acate e Bacini Minori tra Gela e Acate 7,5 3,8 49,6 8,5 69,3

R 19 080 Ippari 8,5 1,4 27,2 4,1 41,2

R 19 082 Irminio 7,3 11 4 7,6 29,9

R 19 084 Bacini minori tra Scicli e Capo Passero 5,1 5,4 53,6 2,3 66,3

R 19 085 Bacini minori tra Capo Passero e Tellaro 2,4 - 26,9 0,6 29,9

R 19 086 Tellaro 2,2 0,7 14 0,7 17,6

R 19 089 Cassibile 0,02 - 0,9 - 0,9

R 19 091 Anapo 5,8 2,5 12,5 1,9 22,7

R 19 092 Bacini minori tra Anapo e Lentini 22,6 0,01 24 20,4 67

R 19 093 Lentini e bacini minori tra Lentini e Simeto 8,7 12,4 49 2,4 72,5

R 19 094 Simeto e Lago di Pergusa 39,8 93,1 93,9 16,3 243,1

R 19 096 Alcantara 3,7 1,8 12,2 1,7 19,4

R 19 101 Fiumedinisi 0,2 - 0,1 0,01 0,3

R 19 102 Bacini minori tra Fiumedinisi e Capo Peloro 27,6 - 0,1 7,8 35,5

R 19 103 Isola di Pantelleria 0,9 - n.d. 3,4 4,3

Fonte: Piano di Gestione del distretto idrografico della Sicilia, 2009

Fabbisogni [Mm3/anno]

Civili Industriali Irrigui Irrigui Totale Consortili Oasistici

Totale regionale fabbisogni per specifico settore 283,9 132,7 193,3 556,3 1.166,1

Fonte: Piano di Gestione del distretto idrografico della Sicilia, 2009 TA B E L L A 1 . 1 6

FABBISOGNI IDRICI SUDDIVISI PER SETTORI (IN MM3/ANNO).

I FABBISOGNI IRRIGUI COMPRENDONO I CONSORTILI E I PRIVATI

Fonte: Piano di Gestione del distretto Idrografico della Sicilia, 2009 F I G U R A 1 . 2 7

RAPPRESENTAZIONE PERCENTUALE DEI FABBISOGNI CIVILI, IRRIGUI E INDUSTRIALI

Indicatore

R I S O R S A I D R I C A U T I L I Z Z A B I L E

S C O P O

La risorsa idrica utilizzabile, se rapportata ai fabbisogni idrici, consente di stimare il bilancio idrico, ossia l’entità della “pressione” antropica sullo stato quantitativo dei corpi idrici.

D E S C R I Z I O N E

La risorsa idrica utilizzabile è definita come quella “concretamente destinabile agli usi, tenendo conto dei vincoli di carattere socio-economico, di tutela delle acque, di tutela ambientale e di qualità”. Secondo le Linee Guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino del Decreto del Ministero dell’Ambiente 15.11.2004, la risorsa idrica utilizzabile deve essere così quantificata:

Rut Rpot ! VDMV

In cui Rutè la risorsa utilizzata e VDMVè il volume del Deflusso Minimo Vitale ottenuto come integrale della portata di deflusso minimo vitale nel periodo di riferimento (un anno, in questo caso).

Per quanto attiene il volume da riservare per il deflusso minimo vitale nella scala temporale del bilancio (un anno) si è deciso di attenersi ai criteri più semplici di carattere idrologico indicati nelle Linee Guida, fissando nel 10% del deflusso medio annuo il volume da riservare per il deflusso minimo vitale.

È comunque necessario precisare che esistono alcuni bacini in cui il deflusso superficiale non è oggetto di alcuna forma di utilizzo o è soggetto a un tipo di utilizzazione (derivazioni ad acqua fluente) che, date le caratteristiche idrologiche dei corsi d’acqua siciliani che presentano piene di breve durata e non captabili integralmente dalle opere di derivazione, non è in grado di alterare in maniera significativa le portate na-turali del corso d’acqua. In questi casi si è scelto di porre pari a zero il deflusso minimo vitale. Le uniche opere in grado di alterare in modo significativo le portate naturali del bacino sono quindi i serbatoi di re-golazione dei deflussi. Come specificato, a valle di questi si è ipotizzato un rilascio del 10% del volume medio annuo in arrivo al serbatoio.

Nei bacini in cui non esistono prelievi o i prelievi sono ad acqua fluente si è indicato convenzional-mente un deflusso minimo vitale alla sezione di chiusura del bacino pari al 10% del deflusso stimato alla foce” […]3.

In ogni caso per ulteriori dettagli sul calcolo dell’indicatore qui riportato si rimanda al “Piano di gestione del Distretto Idrografico della Sicilia”.

U N I T A ’ D I M I S U R A Mm3/anno.

F O N T E D E I D A T I

Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia.

N O T E T A B E L L E E F I G U R E

Per ciascun bacino idrografico vengono determinati, oltre alle risorse naturali, i valori stimati dei trasferimenti tra bacini, le risorse non convenzionali (acqua dissalata), e il valore stimato del Deflusso Minimo Vitale e il valore medio annuo delle risorse utilizzabili nel bacino nelle condizioni attuali.

La tabella 1.17 riporta, oltre alle risorse naturali, i valori stimati dei trasferimenti tra bacini, le risorse non convenzionali (acqua dissalata), il valore stimato del Deflusso Minimo Vitale e, nell’ultimo campo il valore medio annuo delle risorse utilizzabili nel bacino.

La figura 1.28 rappresenta graficamente i valori percentuali delle risorse idriche che contribuiscono alle ri-sorse utilizzabili (Riri-sorse naturali, apporti di riri-sorse da altri bacini, riri-sorse non convenzionali).

S T A T O E T R E N D

Con riferimento ai bacini significativi, in totale, la risorsa idrica media utilizzabile stimata è di circa 4.389,8 Mm3/anno; tale valore è stato ottenuto considerando i contributi dovuti alle risorse idriche naturali, super-ficiali e sotterranee (circa 4.746,4 Mm3/anno), agli apporti di risorse da altri bacini (circa 147,4 Mm3/anno), alle risorse non convenzionali (circa 29,1 Mm3/anno).

A tali contributi vanno sottratti i trasferimenti di risorse verso altri bacini (circa 269,4 Mm3/anno), ottenendo un valore della risorsa idrica potenziale pari a 4.653,5 Mm3/anno; a tale valore va infine sottratto il va-lore del Deflusso Minimo Vitale pari a circa 263,7 Mm3/anno.

Con riferimento alla situazione regionale, la figura 1.28 rappresenta, in termini percentuali, la risorsa idrica utilizzabile: le risorse idriche naturali (superficiali e sotterranee) contribuiscono per il 96,4%, gli apporti di risorse da altri bacini (superficiali e sotterranee) per il 3,0% e le risorse non convenzionali lo 0,6% del contributo totale.

Risorse naturali Apporti di risorse Trasferimenti di risorse provenienti da altri bacini verso altri bacini

mm3/anno mm3/anno mm3/anno

Superficiali Sotterranee Superficiali Sotterranee Superficiali Sotterranee

Totale regionale 2.637,4 2.109,1 68,3 79,1 155,3 114,2

Fonte: Piano di Gestione del distretto Idrografico della Sicilia, 2009 TA B E L L A 1 . 1 7

RISORSE IDRICHE CHE CONTRIBUISCONO ALLE RISORSE UTILIZZABILI

(RISORSE NATURALI, APPORTI DI RISORSE DA ALTRI BACINI, RISORSE NON CONVENZIONALI) (2008)

Fonte: Piano di Gestione del distretto Idrografico della Sicilia, 2009 F I G U R A 1 . 2 8

RAPPRESENTAZIONE PERCENTUALE DELLE RISORSE IDRICHE CHE CONTRIBUISCONO ALLE RISORSE UTILIZZABILI

(RISORSE NATURALI, APPORTI DI RISORSE DA ALTRI BACINI, RISORSE NON CONVENZIONALI) (2008)

Risorse non Risorsa DMV Risorsa convenzionali potenziale idrica media utilizzabile mm3/anno

29,1 4.653,5 263,7 4.389,8

Indicatore

D E P U R A T O R I F U N Z I O N A N T I S U T O T A L E D E P U R A T O R I

S C O P O

Valutare il grado di copertura e lo stato delle strutture dei servizi pubblici di depurazione delle acque re-flue, facenti parte del servizio idrico integrato riorganizzato sulla base di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO).

D E S C R I Z I O N E

L’indicatore descrive lo stato degli impianti di depurazione suddivisi per ATO.

Le informazioni disponibili riguardano il numero di depuratori distinti in funzionanti e non funzionanti.

U N I T A ’ D I M I S U R A Numero, percentuale.

F O N T E D E I D A T I

Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque in Sicilia (A.R.R.A.), 2009.

N O T E T A B E L L E E F I G U R E

Nella tabella 1.18 si riportano i dati relativi al servizio di depurazione ossia al numero dei depuratori fun-zionanti rapportato al numero dei depuratori totale presenti in ciascun ATO.

Nelle figure 1.29 e 1.30 si evidenzia rispettivamente il valore medio percentuale dello stato degli impianti di depurazione a scala provinciale e a scala regionale.

S T A T O E T R E N D

Riguardo alle caratteristiche degli impianti di depurazione, dall’analisi dei dati riportati in tabella 1.18 e nelle figure 1.29 e 1.30 emerge che dei 392 depuratori presenti in Sicilia l’80,4% sono in esercizio e fun-zionanti, il 19,6% risultano non funzionanti.

La percentuale più alta di impianti funzionanti rispetto al totale dei depuratori si ritrova nella provincia di Ragusa con il 94%, segue la provincia di Siracusa (88%) e quella di Catania (83%).

N° di N° di Totale impianti impianti non depuratori funzionanti funzionanti

AG 36 17 53

CL 24 6 30

CT 30 6 36

EN 20 5 25

ME 83 20 103

PA 61 13 74

RG 17 1 18

SR 14 2 16

TP 30 7 37

Totale Regionale 315 77 392

Fonte: A.R.R.A. (2009) TA B E L L A 1 . 1 8

CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE (2008)

Fonte: A.R.R.A. (2009) F I G U R A 1 . 2 9

VALORE PERCENTUALE DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE FUNZIONANTI E NON FUNZIONANTI A SCALA PROVINCIALE (2008)

Fonte: A.R.R.A. (2009) F I G U R A 1 . 3 0

VALORE PERCENTUALE DEL NUMERO DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE FUNZIONANTI E NON FUNZIONANTI A SCALA REGIONALE (2008)

B I B L I O G R A F I A

ARPA Sicilia, Annuario dei dati ambientali, 2003. 2004. Assessorato Territorio e Ambiente – Regione Siciliana, Palermo

ARPA Sicilia, Annuario dei dati ambientali, 2004. 2005. Assessorato Territorio e Ambiente – Regione Siciliana, Palermo

ARPA Sicilia, Annuario dei dati ambientali, 2005. 2006. Assessorato Territorio e Ambiente – Regione Siciliana, Palermo

ARPA Sicilia, Annuario dei dati ambientali, 2006. 2007. Assessorato Territorio e Ambiente – Regione Siciliana, Palermo

ARPA Sicilia, Annuario dei dati ambientali, 2007. 2008. Assessorato Territorio e Ambiente – Regione Siciliana, Palermo

Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti e Tutela delle Acque Accertamento dello stato delle opere di acquedotto e fognature nel Mezzogiorno (Art. 11, comma 3, L. 5 gennaio 1994, n. 36)

(L.R. n. 6 del 27/04/99). (Rapporto) 2001, Palermo - Sogesid S.p.A.

Ministero della Salute. Rapporto sulla qualità delle acque di Balneazione. Roma, 2005

Ministero della Salute. Rapporto sulla qualità delle acque di Balneazione. Roma, 2006

Ministero della Salute. Rapporto sulla qualità delle acque di Balneazione. Roma, 2007

Ministero della Salute. Rapporto sulla qualità delle acque di Balneazione. Roma, 2008

Ministero della Salute. Linee guida - Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane. Roma, 2007

Regione Siciliana, Piano di Gestione del distretto idrografico della Sicilia. 2009. Palermo

2.

Autori: G. Capilli1, D. Commodari1, G. Madonia1, V. Ruvolo1 Referente tematico: V. Ruvolo1

Atmosfera

2.

1. ARPA Sicilia.

Introduzione

L’atmosfera ricopre un ruolo centrale nella protezione dell’ambiente che deve passare attraverso una co-noscenza approfondita e definita in un dominio spazio-temporale, da un lato delle condizioni fisico-chimi-che dell’aria e delle sue dinamifisico-chimi-che di tipo meteorologico, dall’altro delle emissioni di inquinanti in atmosfera di origine antropica e naturale.

Recenti studi hanno inoltre dimostrato la diretta influenza negativa sulla qualità di vita e sulla salute dei cittadini che abitano aree urbane o particolarmente vicini ad aree industriali (cfr. Capitolo 10 Ambiente e Salute).

La Decisione EoI 97/101/CE modificata da 2001/752/CE instaura uno scambio reciproco di infor-mazioni e di dati provenienti dalle reti e dalle singole stazioni di misurazione dell’inquinamento atmo-sferico negli Stati membri.

Dal 2005 ARPA Sicilia svolge il ruolo di Punto Focale Regionale (PFR) del Sistema Nazionale Ambientale (SINANet) raccogliendo e agevolando il flusso di informazioni relativo alla qualità dell’aria verso ISPRA che gestisce la banca dati nazionale (BRACE). I dati così trasmessi, relativi a ciascun anno di rilevazione, sono pubblicati sul sito internet (www.brace.sinanet.apat.it) e consultabili dagli utenti interessati. Parallelamente al flusso di informazioni EoI, la normativa che regolamenta la valutazione e gestione della qualità dell’aria (D.Lgs. 351/99, D.M. 60/2002, D.Lgs. 183/2004, D. Lgs. 152/2007), stabilisce un altro flusso di infor-mazioni che dal livello locale è trasmesso a livello nazionale ed europeo.

Con D.A. A.R.T.A. n. 176/GAB del 9 Agosto 2007 é stato approvato il Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della qualità dell’aria ambiente. Il suddetto Decreto fornisce indirizzi per la predisposizione degli strumenti attuativi (piani d’azione e programmi) tenendo conto della necessità di collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

Con D.A. A.R.T.A. n. 94 del 24 luglio 2008 è stato reso disponibile e consultabile l’Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente e la valutazione della qualità dell’aria e zonizzazione del territorio. Poiché il sud-detto D.A. ha modificato la zonizzazione del territorio isolano precedentemente vigente, al fine di avere un riferimento certo e confrontabile con i dati relativi agli anni precedenti, si è optato per riferire il presente elaborato alla zonizzazione precedente.

La frammentarietà delle competenze nella conduzione delle reti continua a determinare una disomogeneità nella gestione e trasmissione dei dati che si ripercuote sulla loro leggibilità.

Nella stesura dell’annuario è stato fatto riferimento, quando possibile, ai dati elaborati dai singoli gestori e trasmessi ai sensi dell’allegato XII al D.M. 60/02. Gli stessi sono stati integrati, ove necessario, facendo ricorso alla banca dati BRACE SINANet.

2.1

R



e 2001/752/CE97/101/CEDecisioni

D.M. 204/02 n. 60

dei limiti di CO S



e 2001/752/CE97/101/CEDecisioni

D.M. 2/4/02 n. 60

-della pianificazione R



D. Lgs. 351/99

DM 60/02

-R 2008

Q U A D R O S I N O T T I C O I N D I C AT O R I P E R AT M O S F E R A

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