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Risultati finali e prospettive

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d) le infrastrutture tecnologiche: la motivazione e la performance degli studenti potrebbero essere incrementate grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, ora messe a disposizione per facilitare l’apprendimento simultaneo di lingue e contenuti. Una loro mag-giore adeguatezza ai tempi della lezione e alla quantità e alla qualità con cui vengono presentati i contenuti, potrebbero ren-dere accattivante e più semplice sia l’ambiente didattico che lo studio della lingua e dei contenuti;

e) il sistema esplicito di carriera (Castagna, 2010): in sede di inter-vista è emerso che alcuni protagonisti dell’insegnamento veico-lare lamentavano un basso livello di conoscenza delle proprie prospettive di carriera nell’istituto di appartenenza. Ciò determi-nerebbe un minor grado di significatività riguardo alle loro aspet-tative e al loro impiego in futuro.

Si sono dunque individuate alcune dimensioni su cui fare leva per promuovere una più efficace programmazione degli insegna-menti CLIL e un innalzamento della qualità della formazione propo-sta.

6.2 Variabili di processo dell’insegnamento veicolare

Alla luce delle variabili contestuali segnalate e sulla base del-l’analisi dei dati raccolti, la presente ricerca suggerisce degli indi-catori utili a definire un profilo del docente CLIL per la scuola prima-ria, adatti a identificare i bisogni formativi degli studenti e ad adot-tare delle strategie e metodologie glottodidattiche per intervenire sulle caratteristiche degli apprendenti.

Pertanto, vengono segnalate delle aree caratterizzanti il profilo dell’insegnante CLIL su cui intervenire attraverso la formazione glot-todidattica:

a) lavorare sul piano dell’identità professionale degli insegnanti. Tale aspetto è strettamente connesso con nuovi paradigmi di reclu-tamento in cui occorre assicurare competenze linguistiche certi-ficate in lingua straniera (livello B2 corrispondente alla fascia in-termedia del CEFR) da parte degli insegnanti non madrelingua;

sull’altro versante, si richiede ai docenti stranieri la conoscenza del contesto scolastico italiano e dei contenuti della disciplina.

Si tratta di una rappresentazione della professionalità che, a partire dalla conoscenza linguistica e comunicativa della lingua straniera, richiede una formazione appropriata per l’evoluzione del profilo professionale;

b) per sfuggire a una lettura frammentaria della realtà didattica, ai docenti CLIL si richiede una buona conoscenza dei processi organizzativi e didattici della metodologia CLIL (competenze

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ganizzative e competenze metodologico-didattiche CLIL), ne-cessaria per sostenere l’apprendimento disciplinare degli allievi attraverso la lingua straniera. Tale strategia prevede la scelta di un linguaggio adatto al livello linguistico degli studenti, innescan-do attraverso esso attività di interazione basate in particolare sul learning by doing, task based learning e sul cooperative learning.

Con riferimento alle competenze organizzative si sottolinea la valenza delle competenze di team building e team working ne-cessarie per lavorare in modo collaborativo all’interno dei conte-sti degli iconte-stituti scolaconte-stici, dei consigli di classe e nella didattica (la lezione CLIL) in quanto, pur essendoci la consapevolezza di dover lavorare insieme, non sempre i docenti sono in grado di cooperare e collaborare in mancanza di strategie adatte a que-sto scopo.

c) l’adempimento da parte della scuola di un sistema atto a garan-tire continuità all’intervento formativo CLIL dei docenti, in vista di un loro coinvolgimento positivo per lo sviluppo di una comunità di lavoro sul CLIL. In tal modo si privilegia un’organizzazione di professionisti riflessivi e di schemi di azione che, condivisi, favo-riscono la costruzione di progetti solidi, processi decisionali ca-lati nel contesto e modelli efficaci di insegnamento centrati sulla persona;

d) maggiore comunicazione e coinvolgimento delle famiglie nei per-corsi CLIL in termini di conoscenza degli obiettivi e dei risultati da conseguire. Un approccio costruttivista, infatti, coniuga l’aspetto formativo a quello pratico, articolando un sapere situa-to che non può prescindere dalla partecipazione di tutti gli atsitua-tori coinvolti nella pratica didattica del CLIL. In questa prospettiva, l’interazione famiglie-docenti rappresenta uno strumento di co-noscenza e una pratica di formazione restituita alla scuola e alla ricerca;

e) altra componente è il sistema di progettazione della didattica CLIL che richiede molto tempo ai docenti, a prescindere dalla lingua e della disciplina. Una prima osservazione da formulare è la costituzione di gruppi di lavoro, come già hanno sperimentato alcune realtà scolastiche trentine, ove procedere di comune ac-cordo sia alla definizione di programmi e attività didattiche for-mulate in termini di abilità disciplinari e linguistiche sia alla sele-zione di metodologie e tecniche da utilizzare in modo coerente con la didattica CLIL.

Ciò riguarda sia la tipologia di valutazione da attivare nell’attività di insegnamento e di monitoraggio dei risultati che la creazione e l’utilizzo di strumenti di autovalutazione degli apprendimenti. È necessario quindi affinare le competenze di progettazione delle proposte didattiche CLIL in modo da ottimizzare la gestione del tempo che risulta essere un fattore di criticità.

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f) con riferimento alle competenze interculturali per la produzione e gestione del materiale didattico CLIL, sarebbe opportuno ela-borare un archivio di materiali CLIL autoprodotti da cui attingere in maniera più ampia e mirata, al fine di selezionare, adattare e utilizzare diversi materiali nella messa a punto di attività didatti-che di volta in volta adeguate al gruppo classe;

g) layout di ambienti di apprendimento idonei all’utilizzo della di-dattica CLIL (aula dedicata al CLIL): ciò comporta un differente approccio di organizzazione dell’ambiente di apprendimento in modo che esso risulti adeguato e funzionale alle effettive tecni-che di insegnamento attivate, alle modalità di lavoro collaborati-vo che l’impiego del CLIL richiede agli studenti e alle esigenze di movimento degli stessi discenti nell’apprendere simultanea-mente contenuti e lingua straniera.

Per quanto concerne la dimensione strategica e operativa si pro-pone di:

a) costituire proposte di formazione e aggiornamento glottodidatti-co glottodidatti-continuative e glottodidatti-conformi alle tematiche e allo sviluppo delle nuove competenze richieste dagli stessi insegnanti CLIL. Nel-l’elaborazione di tali momenti formativi occorre procedere indivi-duando una figura esperta nella gestione progettuale-organiz-zativa e metodologica del CLIL e competente nell’utilizzo di mo-dalità basate sulla ricerca-azione. Tale approccio laboratoriale consente di trasferire e applicare la riflessione metodologica nel contesto didattico dei docenti, innescando così un processo consapevole di progressiva acquisizione delle metodologie e degli strumenti più adeguati ad avere un impatto qualitativo nel-la didattica CLIL;

b) progettare percorsi formativi finalizzati allo sviluppo progressivo di competenze digitali, consolidando in questo modo la dimen-sione metodologico-operativa della profesdimen-sione insegnante.

A conclusione, un quadro coerente di competenze per docenti CLIL diventa strategico per sostenere lo sviluppo professionale continuo dell’insegnante. Ciò va inteso in rapporto ai nuovi scenari che si configurano a livello nazionale per quanto riguarda non sol-tanto l’etica e la pratica CLIL, ma anche la ricaduta che tale meto-dologia può assicurare in termini qualitativi ai discenti della scuola del primo ciclo, in linea con le indicazioni ministeriali.

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Finito di stampare nel mese di maggio 2015

per i tipi

delle Edizioni Osiride di Rovereto Printed in Italy

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