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RISULTATI DELLE MIC ESEGUITE SUGLI ISOLATI DI C AMPYLOBACTER LANIENAE

MONITORAGGIO DELL’ANTIBIOTICORESISTENZA DI INDICATORI FECALI IN UNA METAPOPOLAZIONE DI CINGHIAL

ANTIBIOTICI TESTAT

8.3.4 RISULTATI DELLE MIC ESEGUITE SUGLI ISOLATI DI C AMPYLOBACTER LANIENAE

Il valore di MIC (μg/ml) relativo alle molecole d’antibiotico testate viene riportato in tabella 21. La distribuzione degli isolati in funzione dei valori di MIC e di MIC90 per i singoli antibiotici è riportata in tabella 22.

Tabella 21: valori di MIC espressi in μg/ml ottenuti mediante E-test® negli isolati di C. lanienae. Il numero ID del ceppo si riferisce all’animale da cui è stato isolato. AM: ampicillina; GM: gentamicina; SXT: trimethoprime/sulfamethoxazolo; AZ: azitromicina; CL: cloramfenicolo; EM: eritromicina; TC: tetracicline; CI: ciprofloxacina. ID isolato AM GM SXT AZ CL EM TC CI 1 2 0,5 0,032 0,064 1 0,125 0,25 0,125 2 2 0,5 0,064 0,064 1 0,25 0,125 0,125 3 2 0,5 0,032 0,064 0,5 0,125 0,25 0,125 4 1 0,5 0,064 0,032 1 0,064 0,125 0,125 6 2 0,5 0,064 0,064 1 0,5 0,125 0,125 7 2 0,5 0,064 0,064 1 0,25 0,25 0,125 8 2 0,5 0,032 0,064 1 0,125 0,125 0,125 9 2 0,5 0,064 0,064 1 0,5 0,125 0,25 10 2 0,25 0,064 0,032 0,5 0,25 0,125 0,125 11 2 0,5 0,032 0,064 1 0,25 0,125 0,125 13 2 0,125 0,064 0,032 0,5 0,125 0,25 0,125 14 2 0,25 0,064 0,064 1 0,25 0,25 0,125 15 2 0,5 0,064 0,064 1 0,125 0,125 0,125 16 2 0,5 0,032 0,064 2 0,125 0,5 0,125 17 2 0,5 0,064 0,125 2 0,25 0,25 0,125 18 2 0,5 0,064 0,125 1 0,25 0,25 0,125 19 2 0,5 0,064 0,064 1 0,25 0,25 0,125 20 1 0,25 0,032 0,064 0,5 0,125 0,5 0,125 21 2 0,125 0,064 0,064 0,5 0,125 0,125 0,125 22 2 0,125 0,064 0,125 0,5 0,25 0,25 0,125

Tabella 22: distribuzione di frequenza degli isolati in funzione dei valori di MIC (μg/ml) e di MIC90 per i singoli antibiotici. AM: ampicillina; GM: gentamicina; SXT: trimethoprime/sulfamethoxazolo; AZ: azitromicina; CL: cloramfenicolo; EM: eritromicina; TC: tetracicline; CI: ciprofloxacina. In giallo i valori di breakpoint per ogni singolo antibiotico secondo NARMS (2010) e in viola quelli proposti da EUCAST (2013).

antibiotici Numero ceppi MIC90

0,03 0,06 0,12 0,25 0,5 1 2 4 8 16 32 64 128 256 AM 2 18 2 GM 3 3 14 0,5 SXT 6 14 0,06 AZ 3 14 3 0,12 CL 6 12 2 1 EM 1 8 9 2 0,25 TC 9 9 2 0,25 CI 19 1 0,12

8.4 Discussione

Alla luce dei risultati riportati si può asserire che lo spettro di antibioticoresistenza manifestato da indicatori fecali (E. coli e E. faecium) isolati da cinghiali nel Parco Regionale dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa (BO) non sia sostanzialmente modificato dal primo campionamento eseguito da Rossi et al. (2007) negli anni 2002- 2004 ad oggi. Nonostante il numero inferiore di soggetti campionati nell’anno 2011, infatti, le caratteristiche dei ceppi di E. coli sono sovrapponibili, ad eccezione per un solo caso di resistenza multipla (ID 4) riscontrato, comunque, utilizzando un criterio piuttosto rigido, ovvero accorpando i valori intesi come intermedi ai resistenti.

Premettendo che il unmero di enteroccochi valutato è piuttosto ridotto, quindi le considerazioni che ne scaturiscono sono da valutare con precauzione, per Enterococcus faecium, a differenza dello studio condotto nel 2002-2004, non sono stati riscontrati valori di resistenza di a penicillina, ma è stato isolato un ceppo (ID 19) che ha manifestato resistenze multiple verso 7 molecole diverse (tabella 18). Come per Rossi et al. (2007), però, sono state registrate nel complesso scarse resistenze a aminoglicosidi ad alta concentrazione e nulle a ampicillina e vancomicna, molecole comunemente usate in associazione nel trattamento delle infezioni da Enterococchi multiresistenti, mentre sono rimaste pressoché invariate le elevate percentuali di resistenza a rifampicina e eritromicina. L’elevata frequenza con cui si identificano questi resistotipi (riportati anche nel lavoro condotto nel 2002-2004) meriterebbe indagini più approfondite indagando innanzitutto la possibile clonalità dei ceppi isolati e, in secondo luogo, i meccanismi molecolari che possono indurre le resistenze stesse.

In aggiunta, nel nostro caso, le percentuali riguardanti la resistenza alla ciprofloxacina hanno raggiunto il 100% dei ceppi isolati.

Queste differenze, seppur da non sottovalutare, non modificano di molto la valutazione sulla “qualità ambientale” del Parco in esame che, nonostante si trovi in un’area di forte antropizzazione e attraversato da corsi d’acqua che bagnano zone a spinta attività zootecnica, non sembra aver subito significative influenze nei dieci anni trascorsi tra i due studi. Lo stesso animale da cui è stato isolato il ceppo di E. faecium multiresistente, infatti, nello studio condotto su germi gram negativi spirillari al capitolo 7, era l’unico di 21 soggetti esaminati da cui è stato isolato Campylobacter jejuni a livello intestinale, dimostrando un certo grado di eterogenicità rispetto alla popolazione esaminata.

Anche in questa indagine, come per quella svolta negli anni 2002-2004, infine, si può sottolineare come il monitoraggio dei valori di resistenza agli antibiotici nelle specie selvatiche possa fornire indicazioni di carattere ecologico e sanitario importanti soprattutto per le zone protette, in misura maggiore se l’indagine può essere ripetuta nel tempo in modo da registrare le variazioni che potrebbero scaturire negli anni. Si consideri comunque che il monitoraggio di questi fenomeni in una zona protetta dovrebbe comprendere nel complesso diverse specie animali per

garantire risultati il più realistici possibile. In ogni caso è bene ricordare che sono diverse le aree protette in Italia in cui vengono svolte attività di abbattimento di mammiferi selvatici per il controllo della popolazione e, in questi casi, la possibilità di ottenere il massimo delle informazioni possibili da questi soggetti dovrebbe essere colta come importante risorsa.

Da nessun animale campionato nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, in questa tesi, è stata isolata Salmonella spp., mentre nel lavoro condotto da Rossi et al. questo microrganismo era stato isolato in soli 2 dei 55 animali campionati e, una volta tipizzato, aveva trovato corrispondenze in Salmonelle ambientali non patogene per l’uomo. Anche questo dato conferma lo stato di “buona salute” del Parco.

Inoltre, in questo lavoro, in aggiunta a quanto svolto da Rossi et al., è stato possibile valutare le caratteristiche di sensibilità e resistenza in isolati di Campylobacter lanienae da contenuto ciecale riscontrati nella quasi totalità dei soggetti esaminati (20/21). In questi ceppi non sono state evidenziate resistenze verso nessuna delle molecole testate, sia considerando i breakpoint forniti da CLSI e NARMS, sia considerando quelli utilizzati estrapolati da EUCAST (2013), che presentano valori d’interpretazione più severi, in aggiunta tutti i valori di MIC90 sono risultati di almeno due diluizioni inferiori rispetto ai breakpoint. I valori di MIC ottenuti per ciascuna molecola, infine, si sono mostrati ampiamente omogenei.

Confrontando i nostri risultati con la poca bibliografia reperibile, si nota come i dati da noi ottenuti si discostano da quanto riportato da Schweitzer et al. (2011) che, in uno studio condotto in Ungheria nel 2011 su 23 ceppi isolati da intestino di suini regolarmente macellati, ha riportato percentuali elevate di resistenza alla tetraciclina (60,9% di MIC > 2μg/ml) e isolati resistenti a eritromicina (21%) e ciprofloxacina (5%), così come un ceppo resistente a 5 molecole contemporaneamente (eritromicina, enrofloxacina, acido nalidixico, tetraciclina e clindamicina), mentre tutti i valori di MIC erano sotto il livello di breakpoint per ampicillina, gentamicina e cloramfenicolo (Schweitzer et al., 2011).

Analizzando il comportamento dei ceppi di C. lanienae da noi indagati, dai soli risultati delle MIC si poteva evincere un certo grado di clonalità della popolazione batterica esaminata ma, confrontando questi dati con i risultati riportati al capitolo 7 dell’analisi genomica con Pulsed Field Gel Elettrophoresis (PFGE) emerge un discreto grado di eterogenicità degli isolati, con 6 su 13 diversi pattern di restrizione se valutata l’omologia al disopra dell’80% e 9/13 se la sogli di omologia viene spostata a 90%.

Le differenze emerse nel comportamento di MIC dei ceppi isolati da Schweitzer et al. (2011) e in questa tesi indicano, quindi, che questi microrganismi, come accade per altri batteri, sono in grado di acquisire resistenze soprattutto se si trovano sottoposti a pressioni di selezione, motivo che spiegherebbe perchè i ceppi isolati da suini domestici provenienti da allevamento intensivo (Schweitzer et al., 2011) presentino caratteristiche di resistenza più elevate di quelli da noi isolati in cinghiali

selvatici. Studi ulteriori applicati su isolati da cinghiali provenienti da altre aree più o meno antropizzate potrebbero confermare quanto da noi osservato.