• Non ci sono risultati.

Risultati Produtt

Produzione ai prezzi di base per comparti, 2000

Italia Variazione % 2000/99 (mrd. £) (%) (Quantità) (Prezzi) Erbacee 27.817 32,5 0,0 -0,9 Arboree 19.398 22,7 -6,6 0,0 Foraggere 3.680 4,3 -2,5 0,6 Zootecnia 26.958 31,5 -1,4 5,1 Servizi annessi (1) 4.208 4,9 -0,7 2,0 Silvicoltura 960 1,1 -1,3 -4,1 Pesca 2.596 3,0 9,8 1,0 TOTALE 85.617 100,0 -1,8 1,2

(1) Contoterzismo attivo e passivo, confezionamento prodotti agricoli, manutenzione parchi e giardini, servizi annessi all'allevamento, fecondazio- ne artificiale, nuovi impianti produttivi, ecc.

32

(1) Cereali e legumi secchi (2) Ortaggi (3) Colture industriali Florovivaismo Vite Olivo Frutta e agrumi Foraggere Carni Latte (4) Uova e altri (5) Servizi annessi TOTALE 9.991 11.847 2.842 4.226 6.835 3.969 7.505 3.680 16.861 8.199 1.898 4.208 82.061 12,2% 14,4% 3,5% 5,1% 8,3% 4,8% 9,1% 4,5% 20,5% 10,0% 2,3% 5,1%

Produzione agricola ai prezzi di base per principali settori (mrd. £), 2000

(1) I legumi secchi ammontano a 109 mrd. £ (2) Patate e legumi freschi inclusi.

(3) Barbabietola da zucchero, tabacco, semi oleosi, fibre tessili e altri prodotti industriali. (4) Inclusi miele (39 mrd. £) e lana (23 mrd. £).

e soprattutto del riso (-13,8%), che ha risentito dell’alluvione in Piemonte. È aumentata la produzione di mais (3,9%) per effetto di maggio- ri investimenti. Tra le colture indu- striali, si è registrato un forte decre- mento per la produzione di barba- bietola da zucchero (-18,1%), caratterizzata però da un titolo zuc- cherino molto superiore a quello del 1999. Significativa è stata la ripresa della produzione di semi oleosi - gira- sole (5,2%), soia (6,1%) - favoriti da un incremento delle superfici coltiva- te. In flessione la floricoltura (-6%), che ha risentito dell’andamento nega- tivo del mercato, mentre il vivaismo ha presentato una dinamica modera- tamente positiva (1,4%). Per quanto riguarda il settore orticolo, si sono ottenuti risultati alquanto differen- ziati tra le diverse colture: a fianco di un aumento del pomodoro di circa il 4%, si registrano flessioni per fagioli (-5,2%), carciofi (-8%), peperoni

33

Principali produzioni vegetali 2000 (*)

Quantità Valore (**)

(000 tonn.) Var. % 2000/99 (mrd. £) Var. % 2000/99

Frumento tenero 3.152 -2,4 1.429 -1,3 Frumento duro 4.313 -4,5 2.172 0,0 Mais 10.412 3,9 3.711 0,4 Riso 1.230 -13,8 837 -7,6 Barbab. da zucchero 11.561 -18,1 1.053 -6,7 Tabacco 130 3,2 681 7,7 Soia 923 6,1 632 2,8 Girasole 456 5,2 367 -2,6 Patate 2.155 4,1 888 -6,5 Pomodori 7.730 4,1 2.208 1,3 Uva tavola 1.256 2,2 915 14,3 Uva venduta 4.227 -4,1 2.046 -7,4 Vino (000 hl) (1) 23.638 -7,2 3.847 -11,0 Olive vendute 276 -28,6 270 -29,9 Olio (1) 459 -29,8 3.654 -21,1 Mele 2.241 -4,4 1.286 -11,7 Pere 941 16,1 751 14,1 Pesche e nettarine 1.655 -6,3 1.369 2,2 Arance 2.276 31,3 1.172 14,7 Limoni 708 30,1 565 16,8 Mandarini e clementine 672 13,0 446 -0,1 Actinidia 353 5,7 479 -5,5

(*) I dati sono provvisori. (**) Ai prezzi di base.

(1) Secondo la nuova metodologia SEC95, si considera il vino e l’olio prodotto da uve e olive proprie dell’azienda, escluse cooperative ed industria.

(-9,8%) e zucchine (-11,1%). Tra le colture arboree, si rileva una forte contrazione produttiva delle produ- zioni olivicole, in particolare delle olive vendute (-28,6%) e dell’olio prodotto dalle aziende agricole (-29,8%). Il settore ha risentito del-

l’annata di scarica delle piante e della prolungata siccità estiva. Notevole anche il calo per le produzioni vinico- le, con una flessione del vino prodot- to dalle aziende agricole (-7,2%), che è risultato però di buon livello quali- tativo; modesto invece l’incremento

per l’uva da tavola (2,2%). Risultati diversificati si sono avuti per la frut- ta, con una flessione delle mele (-4,4%) e delle pesche e nettarine (-6,3%), bilanciata da un buon rac- colto delle pere (16,1%) ed actinidia (5,7%). Notevole l’incremento degli agrumi, specie per arance e limoni (30%), anche se le alte temperature e le carenze idriche hanno influito sulla qualità delle rese.

Nel settore degli allevamenti si sono risentiti gli effetti delle crisi sanitarie che hanno inciso sull’andamento della produzione e del mercato. Si è registrata una diminuzione della pro- duzione di carni bovine (-2,2%), ovi- caprine (-1,3%) e avicole (-3,8%). Una flessione si è registrata per la produzione di latte di vacca (-1%). La silvicoltura è stata caratterizzata da una diminuzione delle tagliate (-1,3%), associata ad uno sfavorevole andamento del mercato.

A livello territoriale, i risultati della

34

Quantità (*) Valore (**)

(000 tonn.) Var. % 2000/99 (mrd. £) Var. % 2000/99

Carni bovine 1.582 -2,2 6.598 0,0

Suini 1.748 0,6 4.164 12,9

Ovi-caprini 96 -1,3 694 -14,3

Avicoli 1.361 -3,8 3.802 10,8

Conigli e selvaggina 393 1,1 1.522 4,8

Uova (milioni di pezzi) 12.700 -1,6 1.835 5,0

Latte vaccino (000 hl) (1) 105.721 -1,0 7.347 0,6

Latte ovicaprino (000 hl) 7.083 -0,7 851 0,0

Miele 11 8,9 39 5,2

(*) Peso vivo per la carne. (**) Ai prezzi di base. (1) Incluso bufalino.

produzione agricola hanno presentato una più marcata flessione nel Mezzogiorno (-2,9% in quantità e - 3%, circa, in valore). Nel Centro- Nord il calo è stimato complessiva- mente in -1,2% in quantità, mentre in valore si è registrato un debole aumento (0,5%).

35

Produzione finale Consumi intermedi Consumi intermedi/ (mio. euro*) (%) (mio. euro*) (%) Produzione finale (%)

Belgio 6.921 2,5 4.224 3,2 61,0 Francia 62.928 23,1 31.592 24,3 50,2 Germania 41.612 15,2 24.549 18,9 59,0 Italia 42.049 15,4 13.168 10,1 31,3 Lussemburgo 251 0,1 129 0,1 51,4 Paesi Bassi 18.457 6,7 9.997 7,7 54,2 Danimarca 7.722 2,8 4.579 3,5 59,3 Irlanda 5.469 2,0 2.973 2,3 54,4 Regno Unito 24.147 8,8 13.249 10,2 54,9 Grecia 11.285 4,1 2.880 2,2 25,5 Portogallo 6.309 2,3 2.913 2,2 46,2 Spagna 33.344 12,2 11.398 8,8 34,2 Austria 5.246 1,9 2.942 2,3 56,1 Finlandia 3.533 1,3 2.429 1,9 68,7 Svezia 4.385 1,6 2.941 2,3 67,1 UE 273.658 59,2 69.598 53,6 47,5 (*) 1 euro = 1936,27 lire.

Nel 2000 i prezzi dei beni acquistati dagli agricoltori (consumi correnti) hanno ripreso a salire, aumentando in media del 3,6%. Particolarmente sensibile è stata la crescita per l’e- nergia (17,1%) e le spese generali (6%). In aumento anche i prezzi di materiali (4,4%), manutenzioni e riparazioni (4%), animali da alleva- mento e rendita (4,2%). In flessione, come nello scorso anno, i prezzi delle sementi e piante (-5,8%).

I prezzi dei beni di investimento sono aumentati, in media, del 2% ed in particolare dell’1,5% per le macchi- ne agricole e del 3,1% per le opere di miglioramento fondiario. Il costo del lavoro dipendente è cresciuto dello 0,4%, anche per effetto di un aumento dello 0,9% delle retribuzio- ni lorde pro capite.

I prezzi alla produzione dei prodotti venduti dagli agricoltori hanno regi- strato un aumento del 2,1%, in media, che si è concentrato nel com-

36

Beni di investimento Costo lavoro dipendente Prezzi agricoli alla produzione Beni di consumo corrente

’91 ’90 ’92 ’93 ’94 ’95 ’96 ’97 ’98 ’99 ’00 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200

parto zootecnico (7,1%); le colture vegetali sono rimaste nel complesso stazionarie (0,3%).

Tra i prodotti zootecnici, gli aumen- ti più vistosi si sono registrati per i suini (21,1%), la carne di pollame (11,8%) e le uova (20,2%). Si tratta di settori che in parte hanno sconta- to gli effetti di malattie, come è il caso degli avicoli. Per gli altri pro- dotti si sono registrati modesti incre- menti per la carne bovina (vitelli +0,2%, bovini adulti +4,2%), men- tre il latte di vacca ha presentato

una flessione (-0,9%). Per gli ovini, si è registrato un modesto aumento dei prezzi delle carni e un sensibile incremento del prezzo del latte di pecora (6,5%).

Tra i prodotti vegetali, i cereali hanno registrato un aumento per il grano tenero (4,4%) e duro (3,8%), mentre il mais è calato del 5,9% ed il risone del 2,9%. In flessione anche i prezzi delle patate (-14,3%), della barbabietola da zucchero (-5,8%), della frutta fresca (-5,3%) e di quel- la in guscio (-5,9%). Debole l’au-

mento per gli ortaggi e legumi (in media 1,4%). Tra i prodotti trasfor- mati, si registrano sensibili flessioni per il vino (-5%) e per l’olio di oliva (-6,4%). Per i semi oleosi si è verifi- cato nel complesso un aumento del 21,3%.

L’evoluzione della ragione di scam- bio dell’agricoltura, misurata dal rapporto fra l’indice dei prezzi alla produzione e quello dei beni di con- sumo corrente, ha presentato un’ul- teriore flessione, passando dal 97,5% del 1999 al 96% del 2000.

Nel 2000 la composizione della pro- duzione totale agricola, inclusi i con- tributi alla produzione e le imposte indirette, mostra una incidenza dei consumi intermedi (sementi, concimi, mangimi, energia, servizi, ecc.) pari a circa il 31%. I redditi da lavoro dipendente contano per il 15%, circa. La remunerazione del lavoro autono- mo (coltivatori, imprenditori e coadiuvanti familiari), del capitale e dell’impresa, al netto degli ammorta- menti (17,6%), ha assorbito quasi il 25%.

Inoltre, i contributi e le sovvenzioni erogati dallo Stato, Amministrazioni centrali, Regioni e dalla UE hanno inciso per il 9,9% circa, quota pari a quella dell’anno precedente.

38

PRODUZIONE TOTALE Consumi intermedi Imposte indirette sulla produzione Contributi alla produzione Redditi da lavoro dipendente Ammortamenti Redditi netti da lavoro autonomo, 30,9% 1,7% 9,9% 15,1% 24,7% 17,6% 89.212 27.544 1.482 8.828 13.450 15.742 22.166 capitale e impresa Composizione del reddito agricolo (mrd. £), 2000 (*)

Nel 2000 la produzione dell’industria alimentare e delle bevande ha presen- tato una dinamica positiva (2,3%), anche per l’incremento dei consumi e delle esportazioni alimentari. A que- sto aumento si è contrapposta una flessione nell’industria del tabacco (-2,9%). Il valore aggiunto complessi- vo, ai prezzi di base, ha raggiunto quasi 46.000 miliardi di lire, con un incremento sul 1999, in valore, del 3,3%. L’incidenza del VA dell’indu- stria alimentare sul VA dell’industria in senso stretto (attività estrattive e manifatturiere) e dell’agricoltura è pari, nel 2000, rispettivamente al 9,4% e al 78,9%. La quota di fattura- to esportato ha superato il 13%, pur rimanendo inferiore a quella di diver- si partner d’oltralpe (Francia 26%). A livello di singolo comparto, varia- zioni positive si sono verificate, in quantità, per la lavorazione degli ortofrutticoli (3,9%), in particolare succhi di frutta ed ortaggi (9,9%), per

39

Documenti correlati