CAPITOLO 3: COMPARAZIONE TRA LE MOVING AVERAGE ENVELOPES, LE BANDE DI BOLLINGER E UN
3.6 Comparazione delle strategie operative
3.6.4 Risultati delle strategie adottate
Considerando le strategie di vendita e di acquisto dette all’inizio del paragrafo, abbiamo calcolato per ogni strategia il tasso annuo di rendimento per misurare la performance ottenuta dall’anno 2012 al 2016 per ogni indice di mercato considerato.
Riportiamo nelle seguenti tabelle i risultati ottenuti; nella prima tabella compariamo le
Moving Everage Envelopes con le bande di Bollinger, mentre nella seconda compariamo
le bande di Bollinger e un loro utilizzo atipico.
𝑀𝐴𝐸205% 𝐵𝐵202 𝑀𝐴𝐸503% 𝐵𝐵502 DAX 30 2,29%(8) 3,68%(10) -2,46%(16) 9,68%(4) Nikkei 225 0%(10) -5%(12) 17,08%(19) -11,65%(4) CAC40 1,1%(6) 6,9%(7) 14,1%(19) -1%(4) HSI 14,2%(5) -3%(8) -5,26%(15) 5,75%(3) TCWSI 2,4%(1) 1,57%(6) 0%(12) -1,74%(2)
105 𝐵𝐵2002 𝐴𝐵𝐵2000,3 DAX 30 8%(2) 8,9%(25) Nikkei 225 -9,37%(1) 1,71%(24) CAC40 2,88%(2) 0,34%(28) HSI 0,42%(2) 4,1%(29) TCWSI -0,83%(1) 2,75%(20)
Per ogni grandezza di N, ovvero del numero di giorni considerati per il calcolo della media mobile, abbiamo evidenziato quale indicatore ha ottenuto un maggior rendimento e per ogni strategia abbiamo scritto tra parentesi il numero di operazioni effettuate nei 5 anni. Possiamo vedere dalla prima tabella che il numero di operazioni effettuate è molto simile nel confronto tra strumenti con N=20, anche se le bande di Bollinger hanno dato qualche segnale in più per tutti e 5 gli indici. Prendendo in considerazione N=50 invece le bande di Bollinger diminuiscono drasticamente il numero di segnali dati, mentre le MAE aumentano il numero di segnali, questo aumento però è dato soprattutto dalla diminuzione della percentuale di scostamento per la costruzione delle buste. Il tasso annuo di rendimento è per ben tre volte maggiore con l’utilizzo delle MAE sia con N=20 (Nikkei, HSI, TCWSI) che con N=50 (Nikkei, CAC40, TCWSI); se addirittura compariamo tutti i risultati insieme ben quattro indici su cinque danno un rendimento maggiore con l’utilizzo delle MAE (tutti gli indici tranne DAX 30).
La seconda tabella ci mostra come l’aumento di N comporta una diminuzione notevole di operazione effettuate con l’utilizzo delle bande di Bollinger arrivando addirittura ad effettuare solo un’operazione in 5 anni per alcuni titoli; lo strumento da noi modificato sembrerebbe invece più adatto per un utilizzo a lungo termine, infatti per tutti e cinque gli indici considerati non scende mai sotto le 20 operazione effettuate. Il tasso annuo di rendimento ci conferma che nel lungo periodo è meglio utilizzare uno strumento che consente di seguire il trend anziché utilizzarne uno che sfrutta i cambiamenti di trend come le bande di Bollinger, infatti quattro indici su cinque hanno avuto una miglior performance con l’utilizzo delle 𝐴𝐵𝐵2000,3.
I risultati ottenuti confermano le raccomandazioni incontrate negli articoli pubblicati da JMJ Lung e TTL Chong, “An Empirical Comparison of Moving Average Envelopes and
Bollinger Bands”, e da Massimo Intropido, “Un utilizzo atipico delle bande di Bollinger”,
nelle quali viene dimostrato più performante un utilizzo delle MAE nel breve periodo e delle bande di Bollinger in un medio-lungo periodo, mentre risulta ancora migliore un utilizzo di strumenti che seguono il trend in un’ottica di lungo periodo.
106 CONCLUSIONI
Nell’utilizzo di questi strumenti finanziari prevale comunque il fattore umano che incide sulle decisioni degli investimenti influenzando il rendimento ed il rischio ammissibile. Utilizzando gli stessi strumenti finanziari e le stesse strategie comunque ogni investitore otterrà risultati diversi; questo è causato appunto dalla percezione del rischio di ogni singolo individuo che sarà portato a prendere decisioni in base alle proprie emozioni. I rendimenti dei titoli non sono distribuiti normalmente, solitamente hanno una distribuzione con “code grasse”, ovvero meno del 95% dei dati rientrano in questo canale di trading.
I grafici e i calcoli effettuati in questo lavoro di tesi sono stati sviluppati in MATLAB, con l’ausilio di alcuni suoi Toolbox. Insieme alle bande di Bollinger e il loro utilizzo atipico è stato utilizzato l’indicatore %b come segnale di conferma di acquisto e di vendita. I risultati del nostro lavoro potrebbero cambiare con l’utilizzo di altri indicatori tecnici a supporto del grafico (non tutti gli indicatori daranno gli stessi segnali negli stessi momenti).
Il risultato della nostra analisi, eseguita sugli indici di borsa DAX 30 (Germania), Nikkei 225 (Giappone), CAC40 (Francia), Hang Seng Index (Hong Kong) Taiwan Capitaization Weighted Stock Index (Taiwan), nell’arco temporale compreso tra il 1/1/2012 e il 31/12/2016, mostra che in un’analisi di breve periodo (N=20 e N=50) abbiamo rendimenti maggiori con l’utilizzo delle Moving Average Envelops (Vedi Tabella) e avremo anche un numero adeguato di segnali, se calibrate in maniera ottimale. In un’analisi di lungo periodo, quindi considerando N=200, l’utilizzo delle bande di Bollinger inizia ad essere più preciso e dare meno falsi segnali ma, considerando che esso è uno strumento utilizzato per l’analisi di breve periodo, consente comunque di effettuare poche operazioni; in quest’ottica si dimostra più performante uno strumento che ci consente di seguire il trend e sfruttare grandi ampliamenti o diminuzioni di prezzo. Durante la ricerca è stato riscontrato che un investitore non può basare i propri investimenti su un solo indicatore, soprattutto con l’utilizzo delle bande di Bollinger, ma dovrà avere una visione più completa dell’andamento dei prezzi utilizzando congiuntamente vari indicatori tecnici, in modo da evitare i tanti falsi segnali generati dallo strumento.
Negli investimenti a breve termine andrebbero comunque considerati i costi di transazione e delle tasse, soprattutto sapere quale peso hanno in ogni transazione effettuata.
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Matworks: http://it.mathworks.com
Yahoo Finanza: https://it.finance.yahoo.com Ricerca Finanza: http://www.ricercafinanza.it/