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Il campione in studio è costituito da 32 pazienti, 24 femmine (75%) (età media 14.9 ± 2.5) e 8 maschi (25%) (età media 13.5±1.9) (Grafico 8.1).

Grafico 8.1: Composizione del campione per genere

I pazienti sono stati suddivisi a seconda dell’NQ score ottenuto dalle risposte al questionario di Nijmegen in due gruppi N+( ≥23) e N-(<23). Dei 32 pazienti, 13 pazienti (40.62%) hanno mostrato uno NQ score ≥23 indicativo di disturbo del respiro disfunzionale, 5 pazienti (15.62%) uno score compreso tra 18-22 indicativo di una possibile presenza di un disturbo del respiro disfunzionale e 18 pazienti (56.25%) uno score < 22 ad indicare una non presenza del disturbo.

Entrambi i gruppi sono costituiti principalmente da pazienti femmine:13 (68%) nel gruppo NQ score< 23 e 11 (85%) nel gruppo NQ score ≥ 23 (Figura 8.2).

Confrontando la % di femmine con NQ³23 e quella con NQ<23 otteniamo un p- value=0,271 quindi non è stata rilevata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi nella composizione per il sesso.

8 25% 24 75% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Maschi Femmine

Figura 8.2: Composizione dei due gruppi per sesso

I pazienti con NQ score ³23 (n = 13) hanno presentato un’età media di 16 ± 0.3 anni mentre quelli con NQ score <23 (n = 19) un’età media 13 ± 0.5; tra le età dei due gruppi è stata evidenziata una differenza statisticamente significativa (p<0.001) (Grafico 8.3).

Grafico 8.3: Differenza di età tra i due sottogruppi N+≥23 e N-<23

32% 68%

NQ score <23

Maschio Femmina 15% 85%

NQ score ≥23

Maschio Femmina 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 NQ score <23 NQ score ≥23 An ni p<0.001

Successivamente abbiamo analizzato i risultati ottenuti dal questionario Scared che indagava la possibile presenza di disturbi di natura psicologica. I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi a seconda del punteggio ottenuto: un punteggio >30 molto specifico per la presenza di un possibile disturbo d’ansia è stato riscontrato in 12 pazienti (38%), di questi 8 (66.7%) erano di sesso femminile e 4 (33.3%) di sesso maschile; un punteggio compreso tra 25 e 30 indicativo di una possibile presenza di disturbo d’ansia è stato riscontrato in 3 pazienti (9%) e questi erano tutti di sesso femminile; un punteggio <25 indicativo della non presenza di un disturbo d’ansia è stato ottenuto da 17 pazienti (53%) di cui 12 pazienti (75%) di sesso femminile e 4 (25%) di sesso maschile.

Figura 8.4: punteggi ottenuti dal Questionario Scared

Dopo aver analizzato singolarmente i due questionari abbiamo fatto un confronto tra il questionario di Nijmegen e il questionario Scared provando a fare una correlazione tra i due.

Come possiamo osservare dalla Tabella 8.5, i pazienti che avevano ottenuto uno score ≥23 al questionario di Nijmegen (n=13) hanno anche ottenuto un punteggio totale medio più alto al questionario Scared pari a 36 ± 12.2 rispetto al punteggio totale medio pari a 22.6 ± 8.7 ottenuto dai pazienti con NQ<23 (n=19).

Tra il punteggio totale medio ottenuto dal questionario Scared nel gruppo NQ≥23 e quello del gruppo NQ<23 è presente una differenza statisticamente significativa identificata da un valore di p-value=0.001.

53% 9% 38% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% <25 25-30 >30

Successivamente abbiamo preso in considerazione i singoli items del questionario Scared e siamo andati a vedere se fossero presenti delle differenze significative tra i punteggi medi ottenuti dai pazienti con NQ≥23 e i pazienti con NQ<23.

Le aree in cui si osservano le maggiori differenze e che presentano un p-value statisticamente significativo sono il disturbo di panico e il disturbo d'ansia generalizzato come osservato dalla Tabella 8.5.

In particolare, i soggetti con NQ≥23 al questionario di Nijmegen hanno ottenuto un punteggio totale medio alle domande specifiche per il disturbo di panico pari a 11.5 ± 6.4 a differenza del punteggio del gruppo NQ<23 pari a 5.3 ± 4.2 e tra i due valori cè una differenza statisticamente significativa dimostrata da un valore di p-value=0.002.

L’altro items in cui si sono riscontrate differenze statisticamente significative (p- value<0.001) è quello relativo al disturbo d’ansia generalizzato dove i pazienti con NQ≥23 hanno ottenuto un punteggio totale medio pari a 12.3 ± 3.2 mentre i soggetti con NQ<23 un punteggio totale medio pari a 7.1 ± 3.6.

Questionario Nijmegen

NQ score <23 NQ score ≥23

(n=19) (n=13)

Media Dev. Std. Media Dev. Std. p-value

Questionario Scared

Totale 22.6 8.7 36.0 12.2 0.001

Disturbo di panico 5.3 4.2 11.5 6.4 0.002

Disturbo d’ansia generalizzato 7.1 3.6 12.3 3.2 <0.001

Ansia da separazione 4.1 3.3 4.8 2.1 0.484

Disturbo d’ansia sociale 2.8 2.1 2.6 2.6 0.835

Fobia scolastica 3.3 2.2 4.7 2.9 0.132

Tabella 8.5: Punteggi medi questionario SCARED per gruppo e significatività statistica

Quindi possiamo dire che all’aumentare dello score totale nel questionario Scared aumenta anche il punteggio totale al questionario Nijmegen come mostrato nel grafico sottostante (Grafico 8.6)

Grafico 8.6 Correlazione tra Disturbo del respiro disfunzionale e Disturbo d’ansia

Mantenendo il confronto tra i due questionari abbiamo considerato se i pazienti che avevano ottenuto un NQ score ≥23 al Questionario di Nijmegen avessero anche un punteggio superiore ad ogni singolo cut-off per item del questionario Scared come possiamo vedere dalla Figura 8.7. In particolare, nell’item relativo al disturbo di ansia sociale, non è stato identificato nessun soggetto con un punteggio totale che ha superato il cut-off pari a 8, pertanto non è stato riportato graficamente. I soggetti con NQ score ³23 hanno ottenuto un punteggio maggiore ad ogni singolo cut-off in ogni singolo item rispetto ai pazienti con NQ score <23. In particolare, 9 pazienti su 13 (69.23%) di coloro che avevano un NQ ³23 hanno ottenuto un punteggio >7 alle domande relative al disturbo di panico mentre tra coloro con NQ<23 solo 7 pazienti su 19 (36.84%) hanno superato il cut-off. La stessa la possiamo osservare prendendo in considerazione l’item relativo al disturbo d’ansia generalizzato dove 11 pazienti su 13 (84.61%) di quelli con NQ ³23 hanno ottenuto un punteggio superiore al cut-off (9) mentre tra i pazienti con NQ<23 solo 5 pazienti su 19 (26.31%) hanno superato il cut-off. Analizzando il punteggio ottenuto alle domande identificative per l’ansia da separazione 8 pazienti su 13 (61.54%) di quelli con NQ ³23 hanno ottenuto un punteggio maggiore del cut-off (5) mentre nel gruppo dei pazienti con NQ<23 solo 6 pazienti su 19 (31.58%) hanno superato il cut-off.

0 10 20 30 40 50 60 0 10 20 30 40 50 Tot al e que st ionari o N IJM EG EN (Q N )

Totale questionario SCARED (QS)

Figura 8.7: Numero di soggetti ad alto rischio in ogni item

A distanza di 12 mesi tramite questionario Kindl somministrato mediante recall telefonico è stata indagata la qualità della vita di questi 32 pazienti.

In particolare, il questionario Kindl è composto da 24 elementi associati a sei dimensioni: benessere fisico, benessere emotivo, autostima, famiglia e attività quotidiane. Le sottocategorie di queste sei dimensioni possono essere combinate tra loro per ottenere un punteggio totale che varia da 0-100. Il punteggio totale e i punteggi ottenuti nelle singole sottocategorie rappresentano un metodo quantitativo per valutare la qualità di vita in relazione alla salute del soggetto: più è alto il punteggio totale ottenuto dal questionario Kindl migliore è la qualità di vita dei soggetti; al contrario un punteggio più vicino allo zero è indicativo di una qualità di vita peggiore.

Una volta analizzato il singolo questionario, lo abbiamo messo a confronto con i risultati ottenuti dal questionario di Nijmegen come mostrato nella tabella sottostante (Tabella 8.8).

In particolare, la tabella mostra un confronto tra il punteggio totale ottenuto al questionario Kindl e il punteggio totale del questionario Nijmegen; in generale, i soggetti con NQ score ≥23 nel questionario di Nijmegen, mostrano punteggi medi significativamente più bassi, pari a 77.5 ± 11.55 nel questionario Kindl rispetto ai pazienti con NQ<23 che hanno ottenuto un punteggio medio al questionario Kindl di 86.6 ± 10.6. Tra i punteggi totali medi ottenuti nei due questionari è presente una differenza statisticamente significativa con un valore di p-value pari a 0.027.

9 11 8 9 0 2 4 6 8 10 12 14 PN(disturbo di

panico) > 7 GD (dsturbo d'ansiageneralizzato)> 9 separazione) > 5SP(Ansia da SH > 3

Successivamente abbiamo osservato se fossero presenti delle differenze significative tra il punteggio totale del questionario di Nijmegen e i singoli items del questionario Kindl.

Gli items in cui si riscontrano differenze significative sono l’area relativa al “corpo” dove i pazienti con NQ≥23 hanno ottenuto un punteggio medio di 11.7 ± 3.1, più basso rispetto ai pazienti con NQ<23 che hanno ottenuto un punteggio medio pari a 15.2 ± 2.6; come possiamo osservare dalla tabella sottostante tra i due punteggi esiste una differenza statisticamente significativa con un valore di p-value=0.001. L’altro item in cui è presente una differenza significativa (p=0.015) è quello relativo al “cosa pensi di te stesso” in cui i pazienti con NQ≥23 hanno ottenuto un punteggio più basso pari a 10.4 ± 2.8 rispetto al punteggio medio dei soggetti con NQ<23 pari a 13.3 ± 3.4.

Questionario Nijmegen

NQ score <23 NQ score ≥23

(n=19) (n=13)

Media Dev. Std. Media Dev. Std. p-value

Questionario Kindl

Totale 86.6 10.6 77.5 11.5 0.027

Totale Corpo 15.2 2.6 11.7 3.1 0.001

Totale come ti senti 15.2 3.2 14.1 3.5 0.356 Totale cosa pensi di te

stesso 13.3 3.4 10.4 2.8 0.015

Totale Famiglia 14.7 1.6 13.8 1.6 0.106

Totale Amici 16.2 3.8 15.7 3.3 0.693

Totale Scuola 11.9 2.5 11.8 1.7 0.901

Tabella 8.8: Punteggi medi questionario KINDL per gruppo e significatività statistica

Sono stati poi messi in relazione i punteggi ottenuti negli items del questionario Scared e quelli delle sottocategorie del questionario Kindl tramite l’indice di correlazione di Pearson (r). L’indice di correlazione Pearson (r) può assumere valori che vanno da -1 a 1; un indice r vicino allo 0 indica una assenza di correlazione tra due variabili mentre più l’indice si avvicina a valori pari a -1 o ad 1 più la correlazione tra due variabili è significativa. Inoltre, un valore di (r) negativo indica una correlazione inversamente proporzionale, un indice (r) positivo, invece, indica che tra le due variabili esiste una correlazione direttamente proporzionale.

Come osservabile dalla Tabella 8.9 quasi tutti gli items sono significativamente correlati tra loro.

Prendendo per esempio l’indice r che correla il punteggio totale del questionario Scared con il punteggio totale del questionario Kindl, esso è pari a r = -0.6314, indicando che più è alto il punteggio ottenuto nel questionario Scared più bassa sarà la qualità della vita di questi pazienti, identificata dal punteggio totale del questionario Kindl.

Tabella 8.9: Correlazioni tra gli items dei questionari SCARED e KINDL. L’asterisco indica una correlazione significativa.

Questionario Scared Questionario Kindl

Totale di panico Disturbo Disturbo d’ansia generalizzato Ansia da separazione Disturbo d’ansia sociale Fobia

scolastica Totale Totale Corpo

Totale come ti senti Totale cosa pensi di te stesso Totale

Famiglia Totale Amici Scuola Totale

Questionario Scared Totale 1 Disturbo di panico 0.8557* 1 Disturbo d’ansia generalizzato 0.8387* 0.6944* 1 Ansia da separazione 0.3697* 0.0251 0.1364* 1 Disturbo d’ansia sociale 0.2769* -0.0708 0.1066 0.3150* 1 Fobia scolastica 0.6821* 0.5962* 0.4357* 0.0604 0.0615 1 Questionario Kindl Totale -0.6314* -0.6850* -0.6125* -0.0237 -0.0291 -0.3169* 1 Totale Corpo -0.4572* -0.4961* -0.3967* -0.0558 -0.1055 -0.1888* 0.6099* 1 Totale come ti senti -0.4159* -0.4946* -0.4664* 0.111 0.1011 -0.2518* 0.8019* 0.2295* 1 Totale cosa pensi di te stesso -0.5564* -0.6220* -0.5282* 0.0698 0.0255 -0.4049* 0.7839* 0.5288* 0.5398* 1 Totale Famiglia -0.4675* -0.5751* -0.4429* -0.0099 0.0094 -0.1281* 0.6613* 0.2606* 0.5850* 0.4240* 1 Totale Amici -0.3246* -0.3446* -0.4335* -0.1036 0.088 0.0323 0.7101* 0.1061 0.6968* 0.2959* 0.5348* 1 Totale Scuola -0.3088* -0.2018* -0.1072 -0.1460* -0.3419* -0.3499* 0.3332* 0.2318* -0.0033 0.2152* -0.035 0.078 1

E’ possibile osservare lo stesso risultato anche dalla Figura 9 in cui notiamo una correlazione statisticamente significativa (p<0.0001) tra il punteggio totale ottenuto al questionario Scared e il punteggio totale del questionario Kindl correlati tra loro in maniera inversamente proporzionale: all’aumentare del punteggio al Questionario Scared diminuisce il punteggio al Questionario Kindl.

Figura 9: Correlazione tra Disturbo d’ansia (QS) e Qualità della vita a 12 mesi (QK).

Abbiamo in ultimo analizzato le risposte date al questionario della Pediatria Pisa somministrato anch’esso al recall telefonico a 12 mesi.

Abbiamo messo in relazione il questionario Pediatria Pisa e il questionario di Nijmegen. Abbiamo valutato quanti pazienti avessero problematiche respiratorie pre- arruolamento. In particolar modo, i 13 pazienti (100%) che avevano ottenuto un punteggio NQ≥23 al questionario di Nijmegen avevano tutti sintomi respiratori pregressi associati mentre, dei 19 pazienti con NQ score <23, 12 pazienti (63.2%) presentavano patologie respiratorie associate come mostrato nella figura sottostante. (Figura 9.1)

50 60 70 80 90 100 110 0 10 20 30 40 50 60 Tot al e que st ionari o KI N DL (Q K)

Figura 9.1: Percentuale (e frequenza assoluta) dei pazienti che hanno avuto sintomi respiratori, come rilevato nel questionario PISA, per gruppo

In Tabella 9.2 sono riportate le frequenze assolute e le percentuali per gruppo, del numero di pazienti che hanno risposto “sì” ad ogni domanda del questionario Pediatria Pisa.

Dalla tabella possiamo notare come non ci sia stata una differenza significativa (p=0.738) tra i due gruppi per la presenza di patologie psichiatriche o disturbi del comportamento (26.3% vs 30.8%).

Le differenze principali tra il gruppo con NQ ≥23 e il gruppo con NQ<23 sono state riscontrate nelle risposte alle domande “Usi social network?”, “Hai mai accusato sintomi respiratori?” e “Il sintomo respiratorio persiste?” come mostrato nella tabella sottostante.

12 pazienti su 13 di quelli con NQ ≥23 (92.3%) hanno risposto “si” all’utilizzo dei social network a differenza dei pazienti con NQ<23 dove 11 pazienti su 19 (57.9%) hanno risposto in maniera affermativa mostrando una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi data da un p-value=0.038.

Come mostrato dalla tabella sottostante, la totalità dei pazienti con NQ ≥23 (n=13) aveva sintomi respiratori pregressi mentre nel gruppo con NQ<23 12 pazienti (63.2%) con una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi data da un valore di p- value=0.015.

Infine, abbiamo osservato una differenza significativa (p-value=0.023) anche nella risposta alla domanda “il sintomo respiratorio persiste?” dato che 7 pazienti (53.8%) con NQ ≥23 aveva ancora sintomi respiratori a distanza di 12 mesi a differenza del gruppo NQ<23 dove solo 3 pazienti (15.8%) presentava ancora sintomi di natura respiratoria.

12 13 0% 20% 40% 60% 80% 100% NQ score <23 NQ score ≥23 p=0.015

Tabella 9.2: Frequenze assolute e relative delle risposte al questionario PISA per gruppo e significatività statistica Questionario Nijmegen NQ score <23 NQ score ≥23 (n=19) (n=13) n % n % p-value Questionario pediatria Pisa Ha patologie respiratorie? 3 15.8% 2 15.4% 0.975

Ha patologie psichiatriche o disturbi

del comportamento? 5 26.3% 4 30.8% 0.783

Genitori separati o vive con altri

parenti 4 21.1% 6 46.2% 0.109

Fratelli o sorelle? 15 78.9% 11 84.6% 0.530

Fumi? 1 5.3% 4 30.8% 0.074

Assumi alcoolici? 0 0.0% 0 0.0% -

Vai volentieri a scuola? 9 47.4% 8 61.5% 0.430

Usi social network? 11 57.9% 12 92.3% 0.038

Hai mai accusato sintomi respiratori? 12 63.2% 13 100.0% 0.015

10. DISCUSSIONE

Il “respiro disfunzionale” è una patologia comune, frequentemente mis-diagnosticata e responsabile di un sostanziale carico di morbilità. È un’entità clinica importante come dimostrato dal fatto di essere stata inclusa nella British Thoracic Society/Scottish Intercollegiate Guidelines network (BTS/SIGN) asthma guidelines e nella Global Initiative for Asthma (GINA) guideline. Tuttavia, nessuna delle due offre informazioni circa la natura, la diagnosi o il trattamento di questa condizione clinica; inoltre l’ambiguità nell’uso di tale termine e l’utilizzo di più termini per descrivere la stessa condizione ha ostacolato la comprensione del respiro disfunzionale e ha creato difficoltà oggettive nel cercare di identificarlo.

Il presente studio si è proposto di quantificare la componente funzionale negli episodi dispnoici del paziente pediatrico, ricercando elementi che possano essere d’aiuto a enucleare le malattie croniche suscettibili a terapie, prima tra tutte l’asma, da stati ansioso- depressivi e quadri funzionali.

Lo studio ha incluso 32 pazienti pediatrici, arruolati per un periodo di 12 mesi con un’età media di 14.5 anni (range 8-18anni), che hanno avuto accesso presso il Pronto Soccorso Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana per un quadro dispnoico acuto o cronico. Nei pazienti pediatrici, il cui peso delle comorbidità è solitamente assente o assai contenuto, si è soliti identificare un’unica eziologia che giustifichi il quadro clinico; epidemiologicamente sono da prendere in considerazione i quadri infettivi, l’asma allergica, la rinite, l’iperreattività bronchiale e altre forme ostruttive quali la laringo/tracheomalacia e, meno frequentemente, altre alterazioni primitive o secondarie del polmone, delle vie aeree o del sistema cardiocircolatorio. Una volta escluse le cause organiche diventa preponderante la probabilità di trovarsi di fronte ad un quadro funzionale, più frequente di quanto generalmente percepito e spesso mis- diagnosticato come organico.

Nel paziente pediatrico le sindromi respiratorie disfunzionali rappresentano patologie piuttosto comuni e comprendono una serie di entità cliniche a cavallo tra la sfera organica, emozionale e funzionale spesso associate ad altri disturbi psicosomatici.

Definire la prevalenza del respiro disfunzionale nella popolazione pediatrica generale non è chiara, molti degli studi infatti sono stati eseguiti in popolazioni selezionate ad elevata prevalenza come, ad esempio, i pazienti asmatici.8 Sembra però che l’incidenza

inizi ad aumentare nella tarda infanzia raggiungendo il picco nell’adolescenza e, in alcuni coorti di pazienti, è stata osservata una prevalenza nel genere femminile.8

Dei 32 pazienti arruolati, infatti, il 75% (n= 24) è di sesso femminile e il 25% (n=8) di sesso maschile in accordo con i dati che possiamo ricavare dalla letteratura; sembra infatti che i soggetti di sesso femminile abbiano una maggiore suscettibilità nei confronti di eventi stressanti.

Poiché il respiro disfunzionale presenta sintomi simili ad altri disturbi respiratori organici (es. l’asma e la broncocostrizione indotta dall’esercizio fisico) e poiché tali disturbi spesso possono coesistere nello stesso paziente, con il nostro studio abbiamo cercato di valutare la possibile presenza di fattori associati alla comparsa del respiro disfunzionale.

I dati ottenuti dalla somministrazione del questionario di Nijmegen hanno evidenziato che dei 32 pazienti arruolati, 13 pazienti (40.62%) hanno mostrato uno NQ score ≥ 23 indicativo di disturbo del respiro disfunzionale, 5 pazienti (15.62%) uno score compreso tra 18-22 indicativo di una possibile presenza di un disturbo del respiro disfunzionale e 18 pazienti (56.25%) uno score < 22 ad indicare l’assenza del disturbo; in accordo con i dati in letteratura entrambi i gruppi erano costituiti perlopiù da soggetti di sesso femminile nonostante non ci sia stata una differenza significativa di sesso tra il gruppo NQ score ≥ 23 (N+) e il gruppo NQ score < 23 (N-). E’interessante notare come tra i due gruppi ci sia stata una differenza significativa per età avendo il gruppo N+ un’età media di 16 anni e il gruppo N- un’età media di circa 13 anni. I nostri dati, quindi, sembrano essere in accordo con quelli che possiamo ritrovare in letteratura secondo i quali il disturbo del respiro disfunzionale è più frequente nei soggetti di sesso femminile con un picco durante l’adolescenza e non in età infantile. L’adolescenza rappresenta quel periodo delicatissimo di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta caratterizzato da numerosi cambiamenti fisici, psicologici e sociali, e perciò non è raro che i ragazzi possano sviluppare disturbi di natura funzionale in questa fase.

È comunque comprensibile come, per la natura stessa di queste manifestazioni, si sia postulata ed osservata anche una possibile associazione con patologia psichiatrica e in particolare con il disturbo d’ansia, alterazioni comportamentali e difficoltà emotive e/o stress psicologico3-7. Indubbiamente lo stato emozionale e gli eventi stressanti giocano un

ruolo importante nella percezione della dispnea; ansia, paura e depressione possono influenzare la qualità della dispnea in diverse situazioni. Pertanto, attraverso la somministrazione di un secondo questionario (questionario Scared), abbiamo valutato se nei pazienti con uno score NQ≥23 ci potessero essere patologie psichiatriche associate.

I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi a seconda del punteggio ottenuto al questionario Scared: un punteggio >30 molto specifico per la presenza di un possibile disturbo d’ansia è stato riscontrato in 12 pazienti (38%), di questi 8 (66.7%) erano di sesso femminile; un punteggio compreso tra 25 e 30 indicativo di una possibile presenza di disturbo d’ansia è stato riscontrato in 3 pazienti (9%) e questi erano tutti di sesso femminile; un punteggio <25 escludente la possibile presenza di un disturbo d’ansia è stato ottenuto da 17 pazienti (53%) di cui 12 pazienti (75%) di sesso femminile. Ancora una volta possiamo notare come il disturbo d’ansia sia maggiormente prevalente nella popolazione di sesso femminile.

Di notevole interesse risulta il punteggio totale medio ottenuto al questionario Scared dai pazienti con possibile disturbo del respiro disfunzionale (NQ score ≥23) risultato nettamente più alto (36 ± 12.2) rispetto a quello dei pazienti con NQ<23 (22.6 ± 8.7) e la differenza tra i due punteggi è statisticamente significativa (p-value=0.001) confermando che spesso il disturbo del respiro disfunzionale è associato a patologia psichiatrica. Nello specifico le aree in cui sono state osservate maggiori differenze sembrano essere quelle relative al disturbo di panico e al disturbo d’ansia generalizzato. Non è chiaro se la componente ansiosa spesso osservata assieme alle manifestazioni respiratorie sia causa aggravante o epifenomeno del sintomo. È ragionevole pensare che se preesistente possa giocare un ruolo eziologico ma che, essendo la difficoltà respiratoria di notevole impatto psicologico sul paziente, sia frequente l’insorgenza di ansia e reazioni emotive abnormi reattive.

A 12 mesi di distanza si è cercato di valutare se il disturbo del respiro disfunzionale e il possibile disturbo d’ansia associato avessero avuto un notevole impatto sulla qualità della vita di questi pazienti. Da numerosi studi si evince infatti che queste patologie sono spesso causa di un importante peggioramento della qualità della vita, determinando inoltre frustrazione per i medici data la difficoltà nel fare diagnosi tempestiva per mancanza di test standardizzati, per la presenza di sintomi che mimano patologie organiche e per la coesistenza nello stesso paziente di patologie organiche e disfunzionali.

È interessante notare come i soggetti che avevano ottenuto uno score ≥23 al questionario Nijmegen e uno score >25 al questionario Scared abbiano avuto al follow-up col questionario Kindl, riguardante la qualità della vita, un punteggio nettamente inferiore rispetto all’altro gruppo. Questo a dimostrazione che avere un disturbo del respiro disfunzionale e una possibile patologia psichiatria associata (es. ansia e disturbo di panico), peggiori significativamente la qualità della vita di questi pazienti.

In particolare, le aree in cui si sono registrate le maggiori differenze in termini di punteggio sono state quelle relative alla percezione di loro stessi e del proprio corpo. L’adolescenza è un periodo di transizione e di cambiamenti in cui il corpo cambia, le emozioni si fanno più intense, le relazioni con i genitori evolvono e arrivano i primi turbamenti. In una società come la nostra il successo e le apparenze sono il metro di giudizio con cui gli individui vengono giudicati. L’adolescente insicuro, con un’idea ancora confusa di sé e del proprio futuro può trovare le aspettative della società talmente

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