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E SCIENZA DELLE FINANZE

Fondata da BENVENUTO GRIZIOTTI

( E R IV IS T A IT A L IA N A D I D IR IT T O F IN A N Z IA R IO )

D I R E Z I O N E

EMILIO GERELLI - GIULIO TREMONTI

COMITATO SCIENTIFICO

EN RICO DE MITA - AN D R E A FEDELE - FRANCESCO FORTE AMEDEO FOSSATI - FRANCO GALLO - SALVATORE LA ROSA IGNAZIO MANZONI - GIANNINO PARRAVICINI - ANTONIO PEDONE

SERGIO STEVE

COMITATO DIRETTIVO

R O B E R T O A R TO N I - F IL IP P O C AV A ZZU TI - AUG USTO FA N T O ZZI G. FRANCO GAFFURI - DINO PIERO GIA R DA - EZIO LANCELLOTTI ITA LO M AGNANI - G IL B E R T O M U R AR O - LE O N A R D O PE R R O N E E N R IC O P O T I T O - P A S Q U A L E R U S S O - G IU L IA N O T A B E T

FRANCESCO TESAURO - ROLANDO VALIANI

Pubblicazione sotto gli auspici del Dipartimento di Economia pubblica e territoriale dell’Università, della Camera di Commercio di Pavia e dell’Istituto di diritto pubblico della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma. Questa Rivista viene pubblicata con il contributo finanziario del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

DIREZIONE e Re d a z i o n e: Dipartimento di Economia pubblica e territoriale del­ l’Università, Strada Nuova 65, 27100 Pavia; tei. 0382/504.406, (Fax) 504.402,

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Redattori: SILVIA C IP O L L IN A , A NG ELA FrASCHINI, GIU SEPPE GhESSI, Segretaria di

Redazione: CLAUDIA BANCHIERI.

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Registrazione presso il Tribunale di Milano al n. 104 del 15 marzo 1966 Iscrizione Registro nazionale stampa (legge n. 416 del 5.8.81 art. 11)

n. 00023 voi. I foglio 177 del 2.7.1982

Direttore responsabile: EMILIO GERELLI

Rivista associata all’ Unione della Stampa Periodica Italiana

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P A R T E S E C O N D A

Sil v ia Cip o l l in a - Fusioni societarie ed imposte m i conferimenti: dal caso Bau-tiaa all’esperienza domestica ... 57

Sil v ia Cip o l l in a - Il privilegio di affiliazione fra diritto interno e diritto comuni­ tario: il caso Denkavit ... 12

Sil v ia Cip o l l in a - Imposta di registro ed atti societari: il caso della delibera as­ sembleare che autorizza l’amministratore unico ad assumere finanziamenti infruttiferi presso i soci ... 66

Giu s e p p e Piz z o n ia - Sulla valutazione delle partecipazioni non quotate ai fin i dell’imposta sulle successioni e donazioni ... 74

Fr a n c e s c o Te s a u r o- In tema di difesa tecnica nel processo dinanzi alle commis­ sioni tributarie ... 40

Giu l io Tr e m o n t i- In materia di inammissibilità di re fe re n d u m sulle leggi tribu­ tarie ... 35

Al e s s a n d r o Tu r c h i- Natura del processo tributario e divieto, per l’amministra­ zione, di integrare nel corso del giudizio i motivi dell’accertamento ... 30

SENTENZE A N N O TATE

Diritto tributario generale e costituzionale

Diritto tributario costituzionale - Referendum - Art. 75, comma 2, Cost. - Rite­ nute alla fonte - Artt. 23 e 25, comma 1, D .P .R . n. 600 del 1973 - Abroga­ zione - Ablazione e versamento di somme trattenute dal datore di lavoro - Apprestamento di mezzi necessari al fabbisogno dello Stato - Legge tribu­ taria sostanziale - Sussistenza - Richiesta referendaria - Inammissibilità (Corte Cost., 10 febbraio 1997) (con nota di G. Trem o n ti) ... 33

Diritto tributario comunitario e comparato

Diritto tributario comunitario - Legislazioni fiscali - Armonizzazione - Imposte sugli utili societari - Società capogruppo e consociate - Artt. 8, n. 2 e 5, n. 1, Dir. n. 90/435/Cee - Privilegio di affiliazione - Presupposti - Conserva­ zione della partecipazione - Periodo minimo - Artt. 27-bis, D .P.R . n. 600/1973 e 96-bis, D .P.R. n. 917/1986 - Detenzione della partecipazione - Periodo minimo - D ies ad quem - Distribuzione degli utili - Diritto comu­ nitario - Violazione - Sussistenza.

Diritto tributario comunitario - Società capogruppo ex art. 3, n. 2, Dir. n. 90/435/Cee - Normativa comunitaria - Norme attuative interne - Incom ­ patibilità - Esenzione exart. 5, n. 1, Dir. n. 90/435/Cee - Diritto imprescin­ dibile - Sussistenza - Diretta azionabilità - Giudice nazionale - Ammissibi­ lità.

V I

27-bis,D.P.R. n. 600/1973 e 'Mi-bis,D.P.R. n. 917/1986 - Erronea attuazio­ ne - Violazione sufficientemente caratterizzata - Insussistenza - Responsa­ bilità dello Stato - Risarcimento del danno - Esclusione (Corte di giustizia

delle Comunità Europee, Sez. V, 17 ottobre 1996) (con nota di S. Cipo l l i­

n a) ... 3

Diritto tributario comunitario - Imposte indirette sulla raccolta di capitali - Artt. 4, n. 1, lett. c)e 7, n. 1, Direttiva n. 69/335/Cee (e successive modifi­ cazioni) - Imposta armonizzata sui conferimenti - Fusioni societarie - A p­ plicabilità - Conferimenti mobiliari - Normativa nazionale - Imposta di re­ gistro - Aliquota deU’ 1,20% - Incompatibilità.

Diritto tributario comunitario - Sentenza interpretativa - Retroattività - Limiti - Eccezionalità - Gravi ripercussioni economiche - Obiettiva e rilevante in­

certezza - Sentenza de qua- Presupposti - Insussistenza (Corte di Giustizia

delle Comunità Europee, 13 febbraio 1996) (con nota di S. Cip o l l in a) 47

Diritto processuale tributario

Diritto processuale tributario - Assistenza e rappresentanza del contribuente - Mandato conferito a procuratori e avvocati - Limite territoriale - Obbligo di elezione di domicilio - Sussistenza (Comm. Trib. Prov. di Trieste Sez.

IV, 7 gennaio 1997).

Diritto processuale tributario - Assistenza e rappresentanza del contribuente - Mandato conferito a procuratori e avvocati - Limiti territoriali - Insussi­ stenza (Comm. Trib. I gr. di Bolzano, Sez. II, 18 novembre 1996) (con no-ta di F. Tk s a u r o) ... 39 Diritto processuale tributario - Poteri dell’amministrazione e del giudice - Alle­

gazione ed esame di motivi non addotti nell’atto impugnato - Esclusione (Cass., Sez. I civ., 15 luglio 1996, n. 6404) (con nota di A. Tu r c h i) ... 29 Registro

Imposta di registro - Amministratore unico - Finanziamenti infruttiferi - As­ sunzione presso i soci - Autorizzazione - Delibera assembleare - Art. 4, Ta­ riffa, Parte I, all. D .P .R . n. 131/1986 - Elenco tassativo - Inapplicabilità - Art. 9, Tariffa, Parte I, all. D .P.R. n. 131/1986 - Prestazione a carattere patrimoniale - Insussistenza (Comm. Trib. Prov. di Milano, Sez. X X X I X , 3 dicembre 1996, n. 204) (con nota di S. Cip o l l i n a)... 66 Imposta di registro - Fusione per incorporazione - Artt. 50, 4° c., D .P.R. n.

131/1986 e 4, lett. b), Tariffa, Parte I, all. D .P.R. n. 131/1986 - Imposta proporzionale - Aliquota 1% - Art. 7, n. 1, Direttiva n. 69/335/Cee (e suc­ cessive modificazioni) - Incompatibilità - Norma comunitaria - Sufficiente precisione - Sussistenza - Applicabilità diretta - Sentenza interpretativa ex art. 177 Trattato Cee - Efficacia retroattiva (Comm. Trib. Regionale di Torino, Sez. X X X I , 26 giugno 1997, n. 153) (con nota di S. Cip o l l i n a) 47 Successioni e donazioni

Imposta sulle successioni - Art. 33 D.Lgs. n. 346/1990 - Denuncia di successione - Quota di s.n.c. - Base imponibile - Valore venale anziché valore di bilan­ cio - Errore materiale - Sussistenza.

Imposta sulle successioni - Art. 16, primo comma, lett. b), D.Lgs. n. 346/1990 - Quote di società non azionarie - Valore - Determinazione - Data di apertu­ ra della successione - Base imponibile - Valore del patrimonio netto - Ulti­ mo bilancio pubblicato - Proporzionalità - Art. 22, secondo comma, D .P.R. n. 637/1972 - Base imponibile - Valore venale - Art. 16, D.Lgs. n. 346/1990 - Valore di bilancio - Difformità (Comm. Trib. Prov. di Cremona, Sez. I li , 9 maggio 1997, n. 112) (con nota di G. Piz z o n ia) ... 73

ANNO 1996 F E B B R A I O

13 C o r t e d i G iu s t iz ia d e lle C o m u n it à E u r o p e e... 47

L U G L I O

15 Cass., Sez. I civ., n. 6404 ... 29

O T T O B R E

17 Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. V ... 3

N O V E M B R E

18 Comm. Trib. I gr. di Bolzano, Sez. II ... 39

D I C E M B R E

3 C o m m . T r i b . P r o v . d i M ila n o , S e z . X X X I X , n . 204 ... 6 6

ANNO 1997 G E N N A I O

7 Comm. Trib. Prov. d i Trieste, Sez. I V ... 39

F E B B R A I O

10 Corte Cost... 33

M A G G I O

9 Comm. Trib. Prov. d i Cremona, Sez. I I I , n. 112 ... 73

G I U G N O

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Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze, LVI, 1, II, 3-28 (1997)

CORTE D I G IUSTIZIA D ELLE COMUNITÀ EU ROPEE, Sez. V, 17 ottobre 1996 - Pres.Mo it in h o DkAi.m e iija - Rei.Ja n n.

D i r i t t o t r i b u t a r i o c o m u n i t a r i o - L e g i s l a z i o n i f is c a li - A r m o n i z z a z i o n e - I m p o s t e s u g li u t ili s o ­ c i e t a r i - S o c i e t à c a p o g r u p p o e c o n s o c i a t e - A r t t . 3 , n . 2 e 5 , n . 1 , D i r . n . 9 0 / 4 3 5 /C e e - P r i ­ v i l e g i o d i a f f il i a z i o n e - P r e s u p p o s t i - C o n s e r v a z i o n e d e l la p a r t e c i p a z i o n e - P e r i o d o m in i ­ m o - A r t t . 2 7-bis,D .p.r. n . 6 0 0 /1 9 7 3 e 9 0-bis.D .p.r. n . 9 1 7 /1 9 8 6 - D e t e n z i o n e d e l la p a r t e ­ c i p a z i o n e - P e r i o d o m i n i m o - Dies ad quem - D i s t r i b u z i o n e d e g l i u tili - D i r i t t o c o m u n i t a ­ r i o - V io l a z io n e - S u s s is t e n z a . D i r i t t o t r i b u t a r i o c o m u n i t a r i o - S o c i e t à c a p o g r u p p o ex a r t . 3 , n . 2 , D i r . n . 9 0 / 4 3 5 /C e e - N o r ­ m a t i v a c o m u n it a r i a - N o r m e a tt u a t iv e in t e r n e - I n c o m p a t i b i l i t à - E s e n z i o n e exa r t . 5 , n . 1, D i r . n . 9 0 / 4 3 5 /C e e - D i r i t t o i m p r e s c i n d i b i l e - S u s s is t e n z a - D i r e t t a a z i o n a b i l it à - G i u ­ d i c e n a z i o n a le - A m m i s s i b i l i t à . D i r i t t o t r i b u t a r i o c o m u n i t a r i o - A r t t . 3 , n . 2 e 5 , n . 1 , D i r . n . 9 0 / 4 3 5 /C e e - A r t t . 27-bis,D .p.r. n . 6 0 0 /1 9 7 3 e 96-bis,D .p.r. n . 9 1 7 /1 9 8 6 - E r r o n e a a t t u a z i o n e - V io l a z io n e s u f f i c i e n t e m e n ­ te c a r a t t e r iz z a t a - I n s u s s is t e n z a - R e s p o n s a b i l i t à d e l l o S ta t o - R i s a r c i m e n t o d e l d a n n o - E s c l u s i o n e .

Poiché l ’art. 3, n. 2, della Direttiva n. 90/435ICee prevede che la società capogruppo possa essere privata dell’esenzione dalla ritenuta alla fon te solo se essa non conserva per un periodo ininterrotto di almeno due anni una partecipazione qualificata nella società figlia, lo Stato membro non p u ò subordinare la concessione dell’agevolazione fisca le alla condizio­ ne che, al momento della distribuzione degli utili da parte della consociata, la società capo­ gruppo abbia già detenuto tale partecipazione p er un periodo minimo almeno pari a quello fissato da tale Stato membro ai sensi dell’art. 3, n. 2, citato (1).

In caso di incompatibilità della normativa nazionale con l’art. 3, n. 2 della Direttiva, l ’art. 5 di questa pu ò essere direttamente invocato dinanzi ai giudici nazionali dalla società capogruppo che soddisfi le condizioni di cui all’art. 3, n. 2(2).

Il fatto che, in sede di attuazione della Direttiva, uno Stato membro abbia prescritto che il periodo minimo di partecipazione fosse già scaduto alla data di distribuzione degli utili, non costituisce violazione grave e manifesta del diritto comunitario, per cui nessun risarcimento del danno spetta alla società capogruppo( 3 ) .

(Omissis). — Fa t t o. — 1. Con ordinanze 19 settembre 1994, pervenute alla Cor­ te il 19 e il 27 ottobre seguenti, il Finanzgerichtdi Colonia ha sottoposto alla Corte, ai sensi dell’art. 177 del Trattato CE, varie questioni pregiudiziali relative all’interpreta­ zione della Direttiva del Consiglio 23 luglio 1990, n. 90/435/Cee, concernente il regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi (in prosie­ guo: la « Direttiva »), e in particolare degli artt. 3, n. 2 e 5.

2 . T a l i q u e s t io n i s o n o s t a t e s o l l e v a t e n e ll’ a m b i t o d i t r e r ic o r s i p r o p o s t i c o n t r o il

Bundesamt f u r Finanzen (in p r o s ie g u o : il « B u n d e s a m t ») d a lla D . I . B V (in p r o s ie g u o : la « D » ), d a lla V . A . B V ( i n p r o s ie g u o : la « V I T I C ») e d a lla V . B V (in p r o s ie g u o : la V .) ,

s o c i e t à d i d i r i t t o o la n d e s e c h e d e t e n g o n o c i a s c u n a u n a p a r t e c i p a z i o n e n e l c a p i t a l e d i u n a s o c i e t à t e d e s c a , in o r d i n e a lla t a s s a z io n e d e g li u t ili d e lle l o r o c o n s o c i a t e .

3. A i s e n s i d e ll’ a r t . 8 , n . 1, l e t t . a), d e lla D i r e t t i v a , la q u a l i t à d i s o c ie t à c a p o ­ g r u p p o è r i c o n o s c i u t a a o g n i s o c i e t à d i u n o S t a t o m e m b r o c h e s o d d is f i t a lu n e c o n d i z i o ­ n i, e n u n c ia t e a ll’ a r t . 2 d e lla D i r e t t i v a , e c h e d e t e n g a n e l c a p it a le d i u n a s o c ie t à d i u n a lt r o S t a t o m e m b r o u n a p a r t e c i p a z i o n e m in im a d e l 25 p e r c e n t o . I n f o r z a d e l l ’ a r t . 3, n . 2 , s e c o n d o t r a t t in o , d e l l a D i r e t t i v a , g li S t a t i m e m b r i h a n n o la f a c o l t à , in d e r o g a al n . 1, « d i n o n a p p lic a r e la p r e s e n t e D i r e t t i v a a q u e l l e s o c ie t à d i q u e s t o S t a t o m e m b r o c h e n o n c o n s e r v a n o , p e r u n p e r i o d o i n i n t e r r o t t o d i a l m e n o d u e a n n i, u n a p a r t e c i p a z i o ­ n e c h e d ia d i r i t t o a lla q u a l i t à d i s o c i e t à m a d r e o a lle s o c ie t à n e lle q u a l i u n a s o c i e t à d i u n a lt r o S t a t o m e m b r o n o n c o n s e r v i , p e r u n p e r i o d o in i n t e r r o t t o d i a lm e n o d u e a n n i, s i f f a t t a p a r t e c i p a z i o n e ».

4. L ’art. 5, n. 1, della Direttiva dispone che gli utili distribuiti da una consociata alla società capogruppo, quando quest’ultima detiene una partecipazione minima del 25 per cento nel capitale della consociata, sono esenti da ritenuta alla fonte. L ’art. 5, n. 3, della Direttiva autorizza la Repubblica federale di Germania a riscuotere, entro e non oltre la metà del 1996, una ritenuta d ’imposta pari al 5 per cento.

5. In forza dell’art. 8, n. 1, la Direttiva doveva essere attuata nell’ordinamento nazionale entro il 1“ gennaio 1992.

6. In Germania la Direttiva è stata attuata dall’art. 44, lett. d),dell’Einkom men- steuergesetz(legge relativa all’imposta sul reddito, in prosieguo: lo « EStG »). Mentre il n. 1 di tale articolo prevede la riduzione dell’aliquota della ritenuta alla fonte al 5 per cento, in conformità dell’art. 5, nn. 1 e 3, della Direttiva, il successivo n. 2, inteso ad attuare l’art. 3, n. 2, secondo trattino, della Direttiva, stabilisce che « la qualità di so­ cietà capogruppo, ai sensi del n. 1, è riconosciuta a qualsiasi società che..., al momento dell’esigibilità dell’imposta sui redditi dei capitali mobili, ...può provare ch’essa detie­ ne da almeno dodici mesi ininterrottamente una partecipazione diretta pari ad almeno un quarto del capitale nominale della società... [consociata] ».

7. N e lla c a u s a C-283/94, la D . d e t e n e v a d a l 1973 u n a p a r t e c ip a z io n e d i r e t t a d e l

20 p e r c e n t o n e l c a p it a le d e lla s o c i e t à t e d e s c a D . E . G . I l 14 lu g lio 1992, a s e g u it o d e l ­ l ’ a c q u i s i z i o n e d i a lt r e q u o t e s o c ia li, la p a r t e c i p a z i o n e d e lla D . n e lla c o n s o c i a t a p a s s a v a a l 99,4 p e r c e n t o . P e r a t t u a r e , a q u a n t o s e m b r a , u n a d is t r ib u z io n e d e g li u t ili d e lla c o n ­ s o c ia t a , p r e v i s t a p e r il 16 o t t o b r e 1992, il 6 o t t o b r e 1992 la D . c h i e d e v a a l l ’ A m m i n i ­ s t r a z io n e t r i b u t a r ia t e d e s c a la r id u z io n e d e lla r i t e n u t a a lla f o n t e , a i s e n s i d e l l ’ a r t . 44, le t t . d),n . 1, d e llo E S t G . N e lla d o m a n d a , e s s a si i m p e g n a v a e s p r e s s a m e n t e a fa r sì c h e la s u a p a r t e c i p a z i o n e n e lla c o n s o c i a t a r e s t a s s e s u p e r io r e a l 25 p e r c e n t o p e r u n p e r i o d o in i n t e r r o t t o d i a lm e n o u n b ie n n io , a d e c o r r e r e d a lla d a t a d i a c q u is iz io n e , o s s ia il 14 l u ­ g l i o 1992.

8. L ’Amministrazione tributaria rifiutava, però, l’esenzione richiesta, con la m o­ tivazione secondo cui non era stato osservato il termine di dodici mesi prescritto dal- l’art. 44, lett. d), n. 2, dello EStG.

9. D o p o u n r e c l a m o i n f r u t t u o s o e la p r o p o s i z i o n e d i u n r i c o r s o d in a n z i a l Finan- zgericht d i C o lo n ia d a p a r t e d e lla D . , il 17 m a g g io 1993 l ’ A m m i n i s t r a z i o n e t r ib u t a r ia m o d i f i c a v a la s u a d e c is io n e e a u t o r i z z a v a la r i t e n u t a a d a l i q u o t a r i d o t t a a d e c o r r e r e

dal 15 luglio 1993, ossia un anno dopo l’acquisizione dell’ulteriore partecipazione, alla condizione che la D. conservasse un’adeguata partecipazione fino al 30 settembre 1995.

10. La D. limitava allora il suo ricorso al periodo anteriore al 15 luglio 1993. D i­ nanzi al giudice di rinvio, essa sosteneva in particolare di avere un interesse legittimo a far dichiarare l’illegittimità della decisione con cui il Bundesamtaveva rifiutato di concederle la riduzione della ritenuta per il periodo fino al 14 luglio 1993 giacché, a causa di tale rifiuto, la consociata aveva rinunciato alla distribuzione degli utili inizial­ mente prevista per il 16 ottobre 1992. Orbene, tale rinuncia forzata sarebbe stata origi­ nata dalle gravi perdite d ’interessi, perdite di cui essa intendeva chiedere il risarcimen­ to dopo la conclusione del procedimento dinanzi ai giudici tributari.

1 1 . N e lla c a u s a C-291/94, la VITIC d e t e n e v a d a l 1987 u n a p a r t e c i p a z i o n e d ir e t t a d e l 19 p e r c e n t o n e l c a p i t a l e d e lla s o c i e t à t e d e s c a W . G m b H . I l 2 g e n n a i o 1992, in s e ­ g u i t o a ll’ a c q u is iz io n e d i a lt r e q u o t e s o c ia li, t a le p a r t e c i p a z i o n e v e n i v a p o r t a t a a l 95 p e r c e n t o . I l 15 o t t o b r e 1991 la c o n s o c i a t a d e c i d e v a d i d is t r ib u ir e u n d i v i d e n d o , e s ig i­ b ile il 15 g e n n a i o 1992, i m p u t a t o s u ll’ u t ile r is u lt a n t e a l 31 d ic e m b r e 1990. I l d i v i d e n d o s p e t t a n t e a lla s o c ie t à c a p o g r u p p o v e n i v a v e r s a t o p r e v i a d e t r a z io n e , in p a r t ic o la r e , d e l ­ l ’ i m p o s t a s u i c e s p it i m o b ilia r i c a l c o l a t a a l t a s s o n o r m a le .

12. Il 29 giugno 1992 la VITIC chiedeva, ai sensi dell’art. 44, lett. d),n. 1, dello EStG, il rimborso della ritenuta d ’imposta nella misura in cui essa superava l’aliquota ridotta del 5 per cento.

13. I l 16 o t t o b r e 1992 l ’ a m m in is t r a z io n e t r i b u t a r ia r if iu t a v a il r i m b o r s o r i c h i e ­ s t o , c o n la m o t i v a z i o n e s e c o n d o c u i n o n e r a s t a t o r i s p e t t a t o il t e r m in e d i d o d i c i m e si p r e s c r i t t o d a l l ’ a r t . 44, l e t t . d), n . 2, d e llo E S t G .

14. D a t o c h e il s u o r e c l a m o e r a s t a t o r e s p in t o , la V I T I C p r o p o n e v a u n r ic o r s o d in a n z i a l Finanzgericht d i C o lo n ia .

15. Nella causa C-292/94, la V. acquisiva il 27 febbraio 1992 il 96,13 per cento del capitale nominale della società tedesca F. GmbH. Il 28 aprile 1992 quest’ultima decideva di distribuire un dividendo, esigibile il 4 maggio 1992, per l’esercizio 1" marzo 1991-29 febbraio 1992. Il dividendo spettante alla società capogruppo veniva versato previa detrazione, in particolare, dell’imposta sui cespiti mobiliari calcolata al tasso normale. 16. I l 15 o t t o b r e 1992 la V . c h i e d e v a il r i m b o r s o d e lla r it e n u t a d ’ im p o s t a , n e lla m is u r a in c u i e s s a s u p e r a v a l ’ a l i q u o t a r i d o t t a d e l 5 p e r c e n t o . D a t o c h e l ’ a m m in is t r a ­ z io n e fis c a le r i f i u t a v a il r i m b o r s o r i c h ie s t o p e r g li s t e s s i m o t i v i a d d o t t i n e lla c a u s a V I - T I C , la V . p r e s e n t a v a r e c l a m o il 22 g e n n a i o 1993. P o i c h é q u e s t o v e n i v a r e s p in t o il 23 f e b b r a i o 1993, e s s a p r o p o n e v a u n r i c o r s o d in a n z i a l Finanzgericht d i C o lo n ia .

17. Nei tre procedimenti nazionali, il Finanzgerichtdi Colonia afferma che, in base al solo diritto nazionale, i ricorsi andrebbero respinti. Esso esprime cionondimeno dei dubbi in ordine alla compatibilità dell’art. 44, lett. d),n. 2, dello EStG con l’art. 3, n. 2, della Direttiva, che sembra limitarsi a prescrivere il periodo minimo durante il quale la società capogruppo deve conservare la sua partecipazione nel capitale della società consociata e non che esso sia già scaduto al momento in cui viene presentata la domanda diretta alla riduzione della ritenuta. Per tale motivo esso ha disposto la so­

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spensione del procedimento e ha sottoposto alla Corte le seguenti questioni pregiudi­ ziali:

Nella causa C-283/94:

« 1) Se la Direttiva del Consiglio 23 luglio 1990, n. 90/435/Cee concernente il regi­ me fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi (GU L. 225 del 23 luglio 1990, p. 6), segnatamente all’art. 3, n. 1, sia da interpretare nel senso che uno Stato membro può escludere una società capogruppo avente sede in un altro Stato membro dalle agevolazioni fiscali previste all’ art. 5, allorché la società capogrup­ po, da un lato, al momento della distribuzione degli utili di cui trattasi non è ancora giunta a detenere da almeno 12 mesi ininterrottamente una partecipazione diretta mi­ nima pari a un quarto del capitale nominale della consociata nazionale, e, dall’altro, tuttavia, si è impegnata nei confronti delle autorità tributarie competenti dello Stato membro di appartenenza della consociata a conservare la propria partecipazione nella consociata per un periodo ininterrotto di almeno due anni dall’acquisizione.

2) In caso di soluzione negativa della prima questione: se la Direttiva del Consi­ glio 23 luglio 1990, n. 90/435/Cee, concernente il regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi (GU L. 225, p. 6) debba essere interpreta­ ta nel senso che una società capogruppo, che soddisfi le condizioni di cui agli artt. 2 e 3 della Direttiva, possa fondare nei confronti dello Stato membro in cui ha sede la con­ sociata la propria pretesa all’esenzione o alla riduzione della ritenuta alla fonte previ­ sta dall’art. 5 della Direttiva richiamandosi direttamente all’art. 5 stesso, e, in caso af­ fermativo, se la tutela di questo diritto spetti al giudice nazionale dello Stato membro della consociata.

3) In caso di soluzione negativa della prima questione: se, nel caso in cui lo Sta­ to membro della consociata abbia attuato in maniera inadeguata nell’ordinamento in­ terno l’art. 3, n. 2, della Direttiva, nel senso che il termine minimo di partecipazione ivi previsto secondo la normativa nazionale deve già essere compiuto prima della di­ stribuzione agevolata degli utili di cui all’art. 5 della Direttiva, una società capogrup­ po quale descritta nelle questioni prima e seconda possa vantare un diritto al risarci­ mento dei danni nei confronti dello Stato membro per la perdita degli interessi subita, diritto che, secondo i criteri enunciati nella sentenza della Corte 19 novembre 1991 (cause riunite C-6/90 e C-9/90, F. e II.) sia fondato sul diritto comunitario o che discen­ da da quest'ultimo, qualora la detta perdita derivi dal fatto che la società capogruppo ha dovuto differire una distribuzione degli utili decisa nel corso del citato periodo mi­ nimo nazionale di partecipazione fino alla conclusione del periodo stesso ».

Nelle cause C-291/94 e C-292\94:

« 1) Se la Direttiva del Consiglio 23 luglio 1990, n. 90/435/Cee, concernente il re­ gime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi (GU L. 225 del 23 luglio 1990, p. 6), segnatamente all’ art. 3, n. 1, sia da interpretare nel senso che uno Stato membro può escludere una società capogruppo avente sede in un altro Stato membro dalle agevolazioni fiscali previste all’art. 5, qualora la società ca­ pogruppo, al momento della distribuzione degli utili di cui trattasi, non sia giunta a detenere da almeno 2 anni ininterrottamente una partecipazione diretta minima pari a un quarto del capitale nominale della consociata nazionale e tuttavia tale periodo mi­ nimo di partecipazione venga successivamente conseguito.

2) In caso di soluzione negativa della prima questione: se la citata Direttiva debba essere interpretata nel senso che una società capogruppo, che soddisfi le condi­ zioni di cui agli artt. 2 e 3 della Direttiva, possa fondare nei confronti dello Stato membro in cui ha sede la consociata la propria pretesa all’esenzione o alla riduzione della ritenuta alla fonte prevista dall’art. 5 della Direttiva richiamandosi direttamente all’art. 5 stesso, e, in caso affermativo, se la tutela di questo diritto spetti al giudice nazionale dello Stato membro della consociata ».

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