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rr 9-16 Hercules aerumnas: traduzione dei rr 6-14 dello scolio (ὅτι –

Edizione critica Hyp.

N. XI I Tenedos insula Troadis est et

XIV. rr 9-16 Hercules aerumnas: traduzione dei rr 6-14 dello scolio (ὅτι –

ἄθλους), con omissione di qualche elemento. rr. 9-10. adhuc infans in cunis: l espressione, con cui si rende ʼ βρέφος ἔτι ὢν (r. 7), è utilizzata da Boccaccio, sempre in riferimento a Eracle, in De Mul. Clar. XXIII: «in cunis, adhuc infans, angues duraverat».

rr. 10-11. immissos... elisit: Parrasio aggiunge, rispetto allo scolio, che i serpenti

erano stati inviati dalla matrigna (noverca) Era; l episodio è ai vv. 11-33 dell ode. Laʼ ʼ vicenda è ripresa nellʼexc. XVIII.1 ai rr. 4-5: «immissos [scil. angues] a Iunone ut in cunis iacentem vorarent» (anche in questo caso il particolare non è presente nello scolio da cui dipende il brano parrasiano, lo scolio 66a).

Exc. XV

>> Questo estratto si apre con un segmento che introduce i vv. pindarici (35-36) trascritti e tradotti ai rr. 2-8.

r. 1. Edi..est: l accostamento è presente in vari lessici di età moderna. ʼ

r. 3. θαὴταν: errore di trascrizione da parte di Parrasio; θαητὰν è la lezione di tutti

i mss.

Exc. XVI

>> Parrasio mostra interesse per l’espressione διδύμῳ σὺν κασιγνήτῳ, che compare nel passo pindarico trascritto nel precedente estratto (vv. 35-36): riprendendo i contenuti dello scolio 56, l umanista si sofferma su una variante teocritea in meritoʼ alla nascita di Eracle e Ificlo (contrariamente a Pindaro, che colloca la loro nascita nello stesso momento, in Theocr. XXIV 2 il secondo è infatti più giovane di Eracle perchè tra le due nascite trascorse una notte).

rr. 1-4. Iphiclus... est: Parrasio rimanda al precedente excerptum. Per praecedenti dictioni cfr. exc. XII, rr. 23-24 («superius hoc Pindaricum sic exponit»). Qui l interoʼ periodo sintetizza sostanzialmente τῷ Ἰφικλεῖ ai rr. 1-2 dello scolio.

rr. 4-6. a... Iphiclo: traduzione dei rr. 2-4 dello scolio, dove è citata la variante

teocritea. r. 4. a quo discedit: resa dell avverbio ʼ ἐναντίως.

Exc. XVII

>> Lʼexcerptum verte su θαητὰν ἐς αἴγλαν al v. 36: lo scolio 54b si sofferma sul rapporto che intercorre tra θεός, il dio, e θέα, la visione (in proposito, Briand 2015, 137: «sur Nem. I, 35, au sujet de la naissance splendide d’Héraclès, sa venue vers

l’éclat spectaculaire du jour, que les scholies remotivent, rendant θαητός visible par

λαμπρός brillant et θαυμαστός prodigieux, et insistant sur le rôle de la lumière dans la vision et son origine cosmique, jusqu’à jouer de la paronymie θεός dieu / θέα

vision»). Parrasio qui si limita a tradurre il segmento finale dello scolio (rr. 3-5). r. 2. fingitur: ripresa di διεπλάσαντο a r. 4.

Exc. XVIII

>> Il brano è costituito da due diversi prelievi: nello specifico, sono fornite alcune informazioni relative al ben noto episodio dell’uccisione dei serpenti per mano di Eracle. Il primo segmento (rr. 1-7) consiste nella ripresa dello scolio 66a (bisogna ricordare che questo scolio è tramandato solo dai mss. PUM) e dalla parafrasi di N. I 42-45, dove è rievocata la prima impresa di Eracle. Dallo scolio 66b, invece, dipendono i contenuti della seconda parte del brano (rr. 8-16): secondo una variante dello storico Ferecide qui riportata, i serpenti furono inviati da Anfitrione per sapere chi tra i due gemelli appena nati fosse figlio di Zeus e, di conseguenza, chi invece il suo; il coraggio di Eracle alla vista dei serpenti costituì la prova della sua discendenza divina.

1. rr. 1-7. Herculi... Nemaeis: lo scolio 66a è ripreso solamente ai rr. 1-3, dove

dallo scolio (a r. 3, genericamente τοὺς δράκοντας). L’aggiunta parrasiana è identica a quella di Hyp. exc. II, r. 12: vd. n. ad loc. rr. 4-6. immissos... elisit: recupero delle notizie già trascritte in exc. XIV, rr. 9-11, dove la terminologia adoperata è simile a quella del presente segmento.

2. rr. 8-16. Sunt... necavit: la traduzione dello scolio 66b omette ἐνιαυσίοις οὖσιν (r.

8) ed ἐπὶ τῆς εὐνῆς (rr. 9-10); il secondo elemento era stato ripreso a r. 4 (in cunis).

r. 12. et alii: corrisponde a καὶ ἕτεροι, tramandato solo dal codice M.

Exc. XIX

>> Lʼexcerptum consiste nel prelievo, dallo scolio 85a, di Hom. Il. VI 484. Il riporto omerico è anticipato da un altra ripresa poetica: si tratta di Stat. ʼ Silv. II 1, 47. La

natura del riporto si configura come un moderno apparato dei loci similes: Parrasio riconosce nella iunctura staziana una precisa corrispondenza con quella omerica (le

Silvae lo accompagnano per tutta la sua attività filologica: vd. Abbamomte 2003 e

Gatti 2018, in part. 181-93). L accoʼ stamento tra il luogo staziano e Hom. è presente anche nelle moderne edizioni del poeta latino (Van Dam 1984, 98, n. ad loc.).

Exc. XX

>> Al v. 60 Tiresia profetizza le imprese di Eracle: Parrasio prende le mosse dallo scolio 90, che commenta questo verso pindarico.

rr. 1-2. Tiresias... veridicus: ripresa dei rr. 3 e 4-5 dello scolio (a rigore προφήτην τοῦ

Διὸς e τὸν ἀληθῆ μάντιν Τειρεσίαν).

Exc. XXI

>> Tra le imprese profetizzate da Tiresia, secondo lo scolio 96 Pindaro al v. 63 alluderebbe a una fatica nello specifico, l uccisione del κῆτος che minacciava Esioneʼ (cfr. Hom. Il. XX 146-47). Parrasio, nella rielaborazione dellʼexcerptum, parte dunque dallo scolio, con esplicito rimando al v. pindarico.

1. rr. 1-4. Hercules... Homerum: ripresa dei rr. 1-3 dello scolio, ma qualche elemento

sembra provenire da altre fonti. Per cui erat exposita, che non è presente nello scolio, cfr. Hyg. Fab. XXXI: «cetum cui Hesione fuit apposita Troiae occidit»). Cfr. inoltre Apollod. II 5, 9: […] ἐὰν προθῇ Λαομέδων Ἡσιόνην τὴν θυγατέρα αὐτοῦ τῷ κήτει βοράν, οὗτος προύθηκε ταῖς πλησίον τῆς θαλάσσης πέτραις προσαρτήσας […] κτείνας τὸ κῆτος Ἡσιόνην ἔσωσε [sc. Ἡρακλῆς].

2. rr. 4-6. Quod... Tiresias: chiosa parrasiana in cui si rinvia al luogo pindarico

commentato dallo scolio (vd. anche exc. XXII, rr. 2-3).

Exc. XXII

>> Il brano verte ancora sulle profezie di Tiresia. L umanista antepone la citazioneʼ di Claud. De rapt. II praef. 30 al riporto di N. I 63-64.

2. r. 8. et cetera: si trova al posto di ἀϊδροδίκας, che non viene tradotto (è attestato

oltre Pind., soltanto in Soph. fr. 985 Radt).

Excc. XXIII-XXIV

>> Ai vv. 67-68 Tiresia profetizza l interventoʼ decisivo di Eracle presso i campi di Flegra (avrebbe soccorso le divinità nella lotta contro i giganti). Parrasio riprende questi contenuti in exc. XXIII attingendo in parte allo scolio 101, che traduce più letteralmente nel successivo exc. XXIV, e trascrivendo il testo pindarico e la sua versione latina.

XXIII. rr. 1-3. Hercules... Gigantas: il segmento introduttivo riprende qualcosa dello

scolio 101 (rr. 9-11: Ἡρακλέους – Γιγάντων).

rr. 3-5. Id... Nemaeis: il periodo connette sul piano contenutistico l inizio del branoʼ con la citazione pindarica trascritta immediatamente dopo; cfr. exc. XXI. 2, rr. 4-6 (Quod – Tiresias).

rr. 6-14. καὶ... cetera: trascrizione e traduzione dei vv. 66-68, con omissione della

il pindarico ἔνεπεν del v. 68, che non viene trascritto nel riporto in greco.

rr. 15-16. Gigantas... extinctos: ripresa dello scolio 101 (rr. 15-16: ὑπὸ τοῖς τοῦ

Ἡρακλέους τόξοις πεσοῦνται).

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