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rr 35-4 Pherecydes Thetidio: trascrizione in greco dei rr 34-40 dello scolio 81c

Edizione critica Hyp.

N. XI I Tenedos insula Troadis est et

VI. rr 16-20 Iolaaea Iolaaeum: rielaborazione dei rr 15-18 dello scolio (οὗτος –

4. rr 35-4 Pherecydes Thetidio: trascrizione in greco dei rr 34-40 dello scolio 81c

(ἐν – πόλις) con la traduzione latina; in questa sezione si racconta dell arrivo diʼ Peleo a Ftia con i propri cavalli e del successivo trasferimento a Farsalo insieme a Teti.

Exc. XVIII

>> Lʼexcerptum è di argomento epirota. Che Neottolemo, una volta distrutta Troia, abbia preso il controllo dell Epiro lo riferisce lo scolio 82a, qui sintetizzato daʼ Parrasio.

rr. 1-2. Neoptolemus... Epirum: la medesima notizia compare due volte nello scolio

(ma il riferimento a Ilio è solo a r. 4). r. 2. excisa Troia: cfr., in questa Nemea, exc. XIV, r. 1.

Exc. XIX

>> Parrasio riprende le argomentazioni dello scolio 84.

rr. 1-2. Boves... magnitudinis: eximiae magnitudinis rende l aʼ ccusativo καλλίστους dello scolio (r. 2), sebbene l espressione parrasiana faccia riferimento alla grandezzaʼ dei buoi piuttosto che alla bellezza; Parrasio opera allo stesso modo nella descrizione dellʼanguis che uccide Ofelte in Hyp. Exc. II, r. 12. Eximiae magnitudinis è comunque attestato in Val. Max. I 8, 6 (anguis eximiae magnitudinis) e soprattutto in Curzio Rufo (è detto di un equus in III 3, 11, di una generica fera in VIII 1, 15, di pecore in 12, 11 e di un leone in IX 1, 32).

Exc. XX

>> Lʼexcerptum è di argomento geografico e concerne l ubicazione di Iolco, città dellaʼ Tessaglia: la notizia è escertata dallo scolio 88a.

rr. 1-2. Iolcus... Thessaliae: traduzione dei rr. 2-4 (τὴν – Θεσσαλίας).

Exc. XXI

>> Nel brano sono estrapolati i contenuti dello scolio 92a, con la trascrizione in greco di alcuni termini (accompagnati comunque dalla versione latina). Lo scolio commenta i vv. 54-60, dove Pindaro canta di Peleo e degli inganni tramati contro di lui da parte di Ippolita e Acasto.

rr. 1-21. Hippolyte... interfecit: Parrasio traduce lo scolio 92a (rr. 1-19), ma in alcuni

punti sembra dipendere da un altra fonte. ʼ rr. 4-6. cum... occupavit: le false

accuse rivolte da Ippolita a Peleo sono quelle di poca serietà e di violenza, ma Parrasio aggiunge muliebres calumniae con un tocco di misoginia. rr. 10-11. per

quandam causam: rende προφασισάμενος a r. 8. r. 14. innocentiam castumque:

endiadi per la resa di σωφροσύνη (r. 12). A margine di questi due termini leggiamo

mancanza di colpe espresse da Orazio (ancora al v. 1: scelerisque purus, sintetizzato da Parrasio in un generico et cetera), sono parallele a quelle di Peleo. Accanto al lemma integer vitae in Neap. XIII. B. 17 (edizione a stampa delle Odi oraziane), a f. 29r Parrasio annota: innocentiam vitae laudat [sc. Horatius] idest paupertatem animi.

rr. 19-21. Iolcon... interfecit: nello scolio si parla della presa di Iolco e dello scontro

con Acasto (rr. 18-19: κατεπολέμησεν - Ἰωλκόν), ma non si dice nulla sull uccisioneʼ di Ippolita. Parrasio potrebbe ricordare Apollod. III 13, 7: Πηλεὺς δὲ μετὰ ταῦτα σὺν Ἰάσονι καὶ Διοσκούροις ἐπόρθησεν Ἰωλκόν, καὶ Ἀστυδάμειαν τὴν Ἀκάστου γυναῖκα φονεύει […].

Exc. XXII

>> In questo estratto ritroviamo alcune argomentazioni dello scolio 95b, dove si narra dell arrivo di Dedalo in Sicilia presso il re Cocalo: nella corte del sovranoʼ siciliano giunge in un secondo momento anche Minosse, trovandovi la morte. In riferimento a questo episodio il brano di Parrasio non attinge però esclusivamente alla tradizione scoliastica, ma in qualche punto sembra dipendere da un altra fonte.ʼ

rr. 1-4. Daedalus... persuasit: traduzione letterale dei rr. 1-4 dello scolio (ὁ –

Κωκάλου).

rr. 4-6. ut... noxam: nello scolio non è riferito che Minosse, una volta arrivato in

Sicilia, chiede a Cocalo che gli venga consegnato Dedalo per vendicarsi, come lascia intendere petentem ad noxam, concordato con Minoem. Questa aggiunta sembra richiamare Diod. IV 79, 2, che narra il medesimo episodio: qui Minosse ἐξῄτει τὸν Δαίδαλον εἰς τιμωρίαν, segmento che sembra corrispondere perfettamente a quello di N. Parrasio comunque aderisce alla versione dello scolio, dove Dedalo convince le figlie di Cocalo a creare uno scolo attraverso il tetto per mezzo del quale far colare dell acqua bollente da versare su Minosse mentre si lava, causando così laʼ sua morte; in Diod. è lo stesso Cocalo ad affogare Minosse nell acqua del bagno (leʼ altre fonti seguono una o l altra versione: in proposito vd. Della Corte 1975, 189-90,ʼ relativamente a Tzetz. Chil. I 509-12, che sulla base di Ps. Apollod. Epit. I 14-15

concorda sul ruolo delle figlie del re).

rr. 6-7. infusa... necarent: recupera θερμὸν ὕδωρ e ἀπόλωλεν ὁ Μίνως (rr. 6 e 8-9).

Exc. XXIII

>> Excerptum di natura mitologica: troviamo nuovamente il racconto dell abbandono di Peleo da parte di Acasto tra le alture del Pelio (cfr. ʼ exc. XXI). Qui

Parrasio riprende lo scolio 95b, da cui estrapola una citazione esiodea.

rr. 1-4. Peleus... perderetur: traduzione del segmento ai rr. 3-5 dello scolio (ἀφῆκε –

Κενταύρων). rr. 2-3. in Pelii montis desertis: il dettaglio è aggiunto da Parrasio; nel brano greco è detto che Peleo fu lasciato ἐπὶ τῆς ἐρημίας (rr. 3-4), ma in P la lettura delle ultime tre lettere di questo genitivo (-ίας) appare incerta a Drachmann, che segnala la perplessità in apparato; la copia marciana di P (M, f. 209v) presenta invece ἐρημον (ἐπὶ τῆς ἐρημον è erroneo: evidentemente il copista di M non riusciva a leggere, come Drachmann, il termine in P).

Exc. XXIV

>> Troviamo una ripresa dello scolio 95c e la trascrizione del v. 59: viene spiegato perchè la spada di Peleo, anche se fu fabbricata da Efesto, è chiamata spada diʻ Dedalo da Pindaro. Questa la spiegazione dello scolio: tutte le opere di una certaʼ fattura (Parrasio a r. 2 scrive argumentosa) sono chiamate opere di Dedalo .ʻ ʼ

Exc. XXV

>> Questo estratto è costituito da una ripresa dello scolio 101b e dalla trascrizione del v. 62 con la traduzione latina (si tratta della iunctura πῦρ παγκρατὲς).

N. VIa

>> Nella linea di P la trasmissione di N. IV si interrompe al v. 68, la quinta Nemea è assente e di N. VI vengono tramandati soltanto i vv. 38-44: la medesima situazione è registrata nel ms. Napoletano (anche se, in realtà, per N. IV la selezione di Parrasio si arresta al v. 62 e al relativo scolio 101b). Per un quadro più chiaro del problema rimando all introduzione.ʼ

Exc. I

>> Ripresa dello scolio 67a, che spiega l espressione πόντου γέφυρα impiegata dalʼ poeta al v. 39 relativamente all Istmo di Corinto.ʼ

rr. 1-3. Isthmon... pontem: introduzione di Parrasio; ζέφυραν è un errore per

γέφυραν, ma viene tradotto con pontem, che corrisponde alla forma corretta.

rr. 3-5. quod... μγ': traduzione dei rr. 2-5 dello scolio (πόντου – ἦν). rr. 3-4.

angusta cervice: con l espressione si fa riferimento alla strettezza del passaggio. Laʼ medesima iunctura è attestata in Plin. N. H. IV 9 quando lo scrittore latino descrive l Istmo: […] «ʼ Isthmos appellatur. […] utrimque lateribus angusta cervice Peloponnesum contineat Hellas». Cfr., inoltre, N. X, exc. XIII: «Isthmion ob angustias idest arctas fauces Pindarus in Nemaeis appellat πόντου πύλας idest ponti portas».

rr. 4-5. inter duo maria: resa di ἀμφιθάλασσος (r. 5). r. 5. μγ': concorda con

M; τεσσαράκοντα τριῶν γὰρ σταδίων nei mss. BDP.

Exc. II

>> Nellʼexcerptum Parrasio prende le mosse da un segmento dello scolio 73, relativo all ubicazione di Nemea; compare inoltre il riporto dei vv. 43-44 (con traduzione). ʼ

rr. 1-3. Nemea... Homerus: traduzione dei rr. 1-5 (κεῖται – φησί); Parrasio omette

marg. Statius in Thebaide: l annotazione marginale deve riferirsi a ʼ Theb. IV 45,

unico luogo staziano in cui si parla di Fliunte (che è detta pecorosa).

Exc. III

>> Lʼexcerptum verte sull espressione ʼ βοτάνη λέοντος al v. 42 (si tratta del premio conferito ai vincitori dei giochi di Nemea). Parrasio riprende gli scolii 71a-b e inserisce qualche considerazione propria.

1. rr. 1-8. Apium... quibusdam: ai rr. 1-3 la citazione pindarica introduce l estratto,ʼ ma per apium è recuperato τὸ σέλινον a r. 8 dello scolio 71b; ai rr. 4-6 (quoniam –

versanti) troviamo la resa dei rr. 5-7 dello scolio 71a (βοτάνη – βοσκόμενος), in cui

lo scoliaste riferisce una delle interpretazioni per l espressione usata da Pindaroʼ (nello scolio in realtà è la seconda tra le due interpretazioni riportate, ma qui è presentata come prima); ai rr. 6-8 (vel -quibusdam) Parrasio si svincola dal testo dello scolio e recupera uno dei racconti sulla fondazione dei giochi nemei, che aveva trattato riprendendo le hypotheseis (vd. Hyp. I, rr. 1-3: «Nemaeum certamen aliquibus ab Hercule placet institutum: ob extinctum leonem»). Evidentemente Parrasio rimanda alla hypothesis perchè nello scolio qui tradotto è ricordata anche la vicenda di Archemoro, che compariva sempre in Hyp. I (rr. 4 e sgg.).

2. rr. 8-11. Nec... apium: intervento di Parrasio. L umanista specifica di non volerʼ

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