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RUMORE

Nel documento SINTESI APAT (pagine 83-86)

PERCENTUALE DI KM DELLA RETE FERROVIARIA NAZIONALE PER LA QUALE SI HA

IL SUPERAMENTO DEI LIMITI

INDICATORE - A08.012

L'indicatore evidenzia le tratte ferroviarie non conformi alla L 447/95 e successivi decreti attuativi, mediante la percentua-le di chilometri della rete ferroviaria nazionapercentua-le per la quapercentua-le si ha il superamento dei limiti fissati dalla normativa. I dati riportati nelle tabelle 13.1 e 13.2 si riferiscono all'attività svolta dalla RFI, nel corso degli ultimi anni, per dar seguito ai disposti normativi in tema di inquinamento acustico lungo le tratte ferroviarie. Dall'analisi dei dati (tabella 13.1) si riscon-tra che, al 2004, la rete ferroviaria in Italia è lunga 17.163 km, di cui 8.151 km con livelli acustici superiori ai limiti di norma prefissati per la fascia “A” (fascia più vicina all'infrastruttura di larghezza pari a 100 m, cioè circa 200 m a cavallo dell'in-frastruttura stessa) pari al 47,5% del totale. Gli studi sono stati poi focalizzati sulla determinazione della parte di rete in cui viene riscontrato un superamento dei limiti e dove sono stati rilevati ricettori, tale porzione ammonta a 2.874 km, pari circa il 35,3% della tratta non conforme alla normativa in termini di inquinamento acustico, nella quale sarà necessario interve-nire per riportare la zona entro i limiti stabiliti.

Tabella 13.1: Rete ferroviaria in Italia, totale e porzione di rete per cui si è riscontrato almeno un superamento dei limiti (2004)

Tabella 13.2: Percentuale della rete ferroviaria nazionale per cui si è riscontrato almeno un superamento dei limiti (2004)

13. RUMORE

Tipologia tratta ferroviaria km

Rete ferroviaria totale 17.163

Rete ferroviaria per cui si ha il superamento dei limitia 8.151 Rete ferroviaria per cui si ha il superamento dei limiti in cui è stata riscontrata presenza di ricettori 2.874 Rete ferroviaria totale in cui sono presenti recettori sensibilib 86 Fonte: Elaborazione APAT su dati RFI

LEGENDA:

a- La tratta presa in considerazione è quella appartenente alla fascia "A" citata nel DPR 459 del 18/11/98 (circa a 200 m a cavallo dell'infrastruttura)

b- Sono definiti ricettori sensibili scuole, ospedali, case di cura e di riposo

Tipologia tratta ferroviaria %

Percentuale sul totale della rete ferroviaria per cui si ha il superamento dei limitia 47,5 Percentuale sulla tratta in cui si ha un superamento dei limiti ed è stata riscontrata presenza di ricettori 35,3 Percentuale sul totale della rete ferroviaria in cui sono presenti ricettori sensibilib 0,5 Fonte: Elaborazione APAT su dati RFI

LEGENDA:

a- La tratta presa in considerazione è quella appartenente alla fascia "A" citata nel DPR 459 del 18/11/98 (circa a 200 m a cavallo dell'infrastruttura)

STATO DI APPROVAZIONE DEI PIANI DI CONTENIMENTO E ABBATTIMENTO DEL

RUMORE PER LA RETE FERROVIARIA

INDICATORE - A08.013

L'indicatore descrive il numero dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore per le infrastrutture fer-roviarie approvati, sul totale dei piani previsti dal DM 29/11/00.

Dall'analisi dei dati presenti nella tabella 13.3 si riscontra che il piano di risanamento prevede 8.843 interventi, interessan-ti 2.874 km di infrastruttura ferroviaria presente in 1.250 Comuni italiani. Il piano è stato approvato in data 01/07/2004 dalla Conferenza Unificata che ha espresso intesa, ai sensi del DM 29/11/00, sulla proposta del Piano degli interventi di conteni-mento e abbatticonteni-mento del rumore della RFI, condividendo i 432 interventi di mitigazione passiva relativi al primo quadrien-nio, pari al 4,89% di quelli previsti.

Tabella 13.3: Interventi previsti e approvati ai sensi del DM 29/11/00 e relativi comuni interessati (2004)

13. RUMORE

n. Interventi previsti 8.843 Interventi approvatia 432 Comuni interessati 1.250 %

Percentuale degli interventi approvati 4,89 Fonte: Elaborazione APAT su dati RFI

LEGENDA:

INTRODUZIONE

L'attività del nostro Pianeta è regolata dall'azione contemporanea dei processi endogeni ed esogeni che modellano il pae-saggio che ci circonda. I processi endogeni scaturiscono dalle forze che si sviluppano all'interno della terra, si manifestano attraverso le attività vulcanica, tettonica e sismica, capaci di sprigionare enormi quantità di energie. Al contrario, i processi esogeni, che operano sulla superficie terrestre, modificano la topografia attraverso l'erosione, il trasporto e la sedimenta-zione.

Talvolta l'aspetto del paesaggio naturale è modificato da questi processi con velocità non apprezzabile dall'occhio umano. La dinamica delle placche e quindi la formazione di orogeni o di bacini, i fenomeni di subsidenza (dovuti a tettonica o gene-rati dalla diagenesi dei sedimenti, sia naturale sia indotta da processi antropici), i movimenti eustatici (variazione del livel-lo del mare causata dalle oscillazioni climatiche) e quelli isostatici (come il sollevamento del terreno a seguito dellivel-lo sciogli-mento delle calotte glaciali) si manifestano, di norma, con velocità di qualche millimetro/centimetro l'anno. In altri casi la morfologia del territorio viene mutata in pochi attimi, in occasione di frane, valanghe, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulca-niche, eventi naturali catastrofici che si sviluppano rapidamente e con grande violenza. La superficie del Pianeta è pertan-to sotpertan-toposta a un ciclo ininterrotpertan-to di genesi e trasformazione del proprio aspetpertan-to. Tale evoluzione naturale, entrando in rela-zione con l'uomo e le sue attività, genera l'insorgere del “Rischio Naturale”, che è funrela-zione della distriburela-zione territoriale dei fenomeni geologico-idraulici, sismici e vulcanici, della loro pericolosità e frequenza, e della presenza di strutture antro-piche.

La particolare conformazione geologica del nostro Paese e la sua elevata densità di popolazione fanno sì che gran parte del territorio nazionale sia interessato da situazioni di rischio naturale. Per tale motivo, sono stati elaborati in questa sede alcu-ni indicatori che descrivono situazioalcu-ni di rischio naturale in Italia, suddivisi in due aree tematiche: “Rischio tettoalcu-nico e vul-canico” e “Rischio geologio-idraulico”.

Nel documento SINTESI APAT (pagine 83-86)

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