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TURISMO

Nel documento SINTESI APAT (pagine 32-35)

INTENSITÀ TURISTICA

INDICATORE - D01.003 Nel biennio 2003-2004 l'intensità turistica, in termini di arrivi e di posti letto, si conferma in cresci-ta, in particolare nel 2004 gli arri-vi sono aumentati del 3,9% e i posti letto dell'1,1%. Nel 2005 (dati provvisori), si osserva un ulteriore aumento pari a 2,7% per gli arrivi, e 3,5% per i posti letto. La capacità di carico rappresenta il massimo numero di turisti che il territorio può ospitare senza pro-vocare un danno per l'ambiente fisico, o un impoverimento delle peculiarità della destinazione

scelta. Un eccessivo aumento della popolazione comporta un degrado della qualità della vita, incidendo sulla vivibilità, sicurez-za, trasporti, depurazione, smaltimento rifiuti, ecc. Nel 2005 (dati provvisori), alcune regioni come il Trentino Alto Adige e la Valle d'Aosta registrano valori dei rapporti “arrivi/abitanti” (7,9 e 6,9) e “presenze/abitanti” (41,2 e 25,7) notevolmente supe-riori a quelli nazionali. È interessante notare come varia la densità di popolazione nelle province italiane con l'apporto di flus-si turistici. Province come Roma, Rimini, Venezia e Firenze, flus-sia per aspetti culturali flus-sia “ricreativi”, accolgono una quantità di turisti tale da trasformare radicalmente la propria densità abitativa (figura 4.2).

4. TURISMO

Figura 4.1: Variazione dell'intensità turistica in termini di arrivi e di posti letto

90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 145 150 155 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005a In d ic e 1 9 9 1 = 1 0 0

Arrivi Posti letto Fonte: Elaborazione APAT su dati ISTAT

Legenda:a- Dati provvisori

Figura 4.2: Variazione della densità della popolazione delle province italiane con l'apporto dei flussi turistici (2005a)

Fonte: Elaborazione APAT su dati ISTAT

Note: La mappa sinistra “Densità abitativa” distribuisce le province italiane in otto classi di densità abitativa; la mappa destra “Densità totale” distribui-sce le province italiane nelle stesse otto classi di densità, ma considerando per densità, quella Totale: (Popolazione + Arrivi) / Superficie territoriale in km2. Si osservino le variazioni di classi di densità delle province passando dalla mappa sinistra a quella destra.

a- Dati provvisori CLASSI DI DENSITÀ 8 Classe > 3.000ab/km2 7 Classe [1.500-3.000ab/km2] 6 Classe [1.000-1.500ab/km2] 5 Classe [400-1.000ab/km2] 4 Classe [300-400ab/km2] 3 Classe [200-300ab/km2] 2 Classe [100-200ab/km2] 1 Classe < 100ab/km2

FLUSSI TURISTICI PER MODALITÀ DI TRASPORTO

INDICATORE - D01.002

Persiste l'impiego di mezzi di trasporto inquinanti, quali automobile e aereo, che contribuiscono in maniera determi-nante ad aumentare le pressioni che gravano sull'ambiente. Nel 2005, i flussi turistici ai transiti di frontiera mostra-no una lieve crescita, da attribuirsi essenzialmente all'aumento di quelli alle frontiere aeroportuali (31,3%). Per quanto riguarda i viaggi dei residenti in Italia, per principale mezzo di trasporto e tipologia di viaggio, nel 2004 i viaggi sono aumentati complessivamente del 3,6%, in particolare, quelli per vacanza del 3,8% e quelli per lavoro del 2,9%. Nel 2005, invece, l'incremento registrato (9,1%) è dovuto solo ai viaggi per vacanza (+10,8%).

Il 64,4% dei viaggi è compiuto in auto, seguiti dal 13,6% in aereo e dal 10,8% in treno: l'incidenza di questi ultimi due mezzi di trasporto è più rilevante nei viaggi di lavoro (rispettivamente 28,6% e 20%).

4. TURISMO

Figura 4.3: Distribuzione percentuale dei visitatori stranieri entrati in Italia attraverso i transiti di frontiera

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1996 1997 1998 1999 2000 2001r 2002 2003 2004 2005 %

Stradali Aeroportuali Ferroviari Marittimi Fonte: Elaborazione APAT su dati dell'Ufficio Italiano Cambi

Legenda:r - i dati del 2001 relativi ai transiti di frontiera stradali e aerei sono stati rivisti in seguito a un affinamento della metodologia di indagine

INTRODUZIONE

Con la crescita industriale ed economica gli aspetti ambientali assumono un ruolo sempre più centrale nelle politiche di sviluppo e concetti come sviluppo sostenibile ed eco-compatibile trovano concreta applicazione anche nella definizione dei criteri per la scelta di processi e tecnologie. Uno degli obiettivi è quello di conciliare gli aspetti di crescita e di competitività con quelli di com-patibilità ambientale e sicurezza dei processi e dei prodotti, nonché di tutela della salute delle persone e dell'ecosistema di riferi-mento. Per perseguire un simile obiettivo è necessario integrare le politiche economiche, sociali e industriali con le politiche ambientali. L'obiettivo principale è, quindi, quello di prevenire l'inquinamento industriale. Questo può essere ottenuto ottimizzando i processi produttivi e applicando tecniche di riduzione/eliminazione degli impatti ambientali e di miglioramento dell'efficienza nel-l'utilizzo delle risorse (materie prime e energia), osservando il rispetto dei principi di prevenzione come: evitare o ridurre la produ-zione di inquinanti; impiegare efficacemente risorse energetiche e materie prime; ridurre gli scarti, riutilizzando possibilmente gli stessi all'interno del ciclo produttivo. La Direttiva comunitaria 96/61/CE, nota anche come Direttiva IPPC, attuata in Italia con il Decreto Legislativo n. 59 del 18 febbraio 2005, mette in atto i principi di prevenzione sopra esposti. Essa prevede misure intese a evitare o, qualora non sia possibile, ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, al fine di conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso. L'industria è responsabile di molte problematiche ambientali quali: consumo di risorse, emissioni di inquinanti chimici e fisici in aria e acqua, contaminazione dei suoli e produzione di rifiuti. In questo contesto, con le difficoltà nel reperire dati e nel costruire indicatori sufficientemente concisi e rappresentativi, è stato possibile costruire otto indicatori. Le figure e tabelle di seguito riportate esprimono, in sintesi, il significato di alcuni di essi.

REGISTRO INES: NUMERO DI STABILIMENTI E ATTIVITÀ IPPC

INDICATORE - D02.015

Il numero delle dichiarazioni INES corrisponde al numero di complessi IPPC che, in base ai criteri sta-biliti dalla normativa (Decisione 2000/479/CE, DM 23.11.2001), hanno emissioni in aria e acqua più elevate. In sintesi, i criteri consistono in una lista di inquinanti in aria e acqua con valori soglia di emis-sione specifici per ciascun inquinante e per compar-timento ambientale. La normativa stabilisce che i complessi IPPC, aventi emissioni in aria e/o acqua superiori ai valori soglia, anche per un solo inquinan-te, sono tenuti a presentare una dichiarazione. L'in-dicatore rappresenta, dunque, l'insieme delle sor-genti produttive da cui originano la maggior parte delle emissioni in aria e acqua. Le informazioni sugli stabilimenti sono state raccolte con la Dichiarazione INES 2005 e sono dunque riferite al 2004. Per il 2004 la base di dati del registro INES è costituita dalle informazioni fornite da 679 stabilimenti. In figura 5.1 è riportato il numero di dichiarazioni per regione. Come si può osservare le regioni che hanno contri-buito maggiormente sono: Lombardia (22%), Veneto

Nel documento SINTESI APAT (pagine 32-35)

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