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Il ruolo della famiglia

Nel documento Da dove vengono e dove vanno? (pagine 48-54)

2. Da dove vengono e dove vanno?

2.4. Il ruolo della famiglia

La famiglia che emigra si trova di fronte al difficile compito di sviluppare i propri modelli educativi in un contesto diverso da quello conosciuto, dovendo cercare una forma di equilibrio tra la trasmissione della cultura di appartenenza e l’apertura alla nuova realtà in cui si trovano a vivere. Capita di ascoltare famiglie che si lamentano degli stili di vita assunti dai figli, troppo simili a quelli dei coetanei italiani, così come vi sono famiglie che sanno accompagnare le nuove generazioni in una rielaborazione dell’identità origi- naria che consenta l’appartenenza a più paesi. Il compito di queste famiglie è senza dub- bio reso difficile proprio dal percorso migratorio e i rischi connessi sono elevati, siano essi la rinuncia al proprio ruolo genitoriale o l’arroccamento su posizioni difensive nei confronti della cultura e della società in cui i loro figli crescono. Indubbiamente tutto ciò non poteva essere oggetto di indagine tramite poche domande di un questionario, pertanto l’attenzione si è concentrata su alcuni elementi del rapporto tra genitori e figli, per evi- denziare qualche tratto peculiare.

Alla domanda se “i genitori cercano di influenzare le tue amicizie” la maggior parte dei ragazzi risponde negativamente (67%).

Ovviamente gli aspetti più interessanti emergono disaggregando le risposte per genere e per tipo di famiglia (tabb. 17 e 18).

2%

19% 12%

67%

I genitori cercano di influenzare le tue amicizie?

Si parecchio Si qualche volta

Vorrebbero, ma non li ascolto No mai

Tra tutti i sottogruppi di giovani intervistati quelli che percepiscono maggiormente l’influenza dei genitori sono i ragazzi nati all’estero: quasi 1 su 3 afferma di litigare piut- tosto frequentemente coi propri genitori (30% contro valore medio del 22%). I ragazzi nati in Italia da genitori stranieri così come i figli di coppie mista sostengono, più di altri, che i genitori vorrebbero esercitare qualche influenza ma non trovano ascolto da parte dei figli (rispettivamente 22% e 24% su media del 12%). I ragazzi italiani sono quelli che dichiarano rapporti più distesi coi propri genitori.

Nel complesso non emergono particolari differenze di genere soprattutto tra i ragazzi italiani (tab. 19).

Le occasioni di conflitto a quanto pare invece sono più frequenti: un terzo degli inter- vistati risponde “raramente”, seguito da un 41% “qualche volta” e 21% “spesso” (tab. 20).

Le differenze di genere continuano ad essere lievi e statisticamente poco significative, ma in generale i maschi tendono ad avere relazioni meno conflittuali (5 su 10 tendono a litigare piuttosto frequentemente) rispetto alle femmine (7 su 10).

Alcune differenze emergono comparando tra loro i quattro sottogruppi di soggetti in- tervistati (tab. 21): i ragazzi nati all’estero sembrano contrapporsi molto più raramente ai propri genitori (il 65% non litiga mai o litiga raramente), rispetto a quanto avviene nelle famiglie italiane (38%). I confronti più accesi però avvengono tra ragazzi nati in Italia e i loro genitori nati all’estero, per quanto in valore assoluto i numeri siano di fatto esigui, da un punto di vista percentuale e quindi confrontando questi ragazzi con gli altri, il 72% afferma di “litigare con i propri genitori” (anche abbastanza spesso). Il questionario come strumento di indagine non consente di andare oltre, ma sarebbe interessante capire se dietro questa conflittualità si cela un confronto tra riferimenti valoriali e culturali che sono difformi non solo per distanza generazionale, ma anche per un diverso background in cui è avvenuta la socializzazione secondaria.

Agli intervistati di origine straniera è stato anche chiesto vivono situazioni di con- fronto, a causa di comportamenti che vengono considerati “troppo italiani” da parte dei loro genitori (tab. 22). Le risposte positive sono numericamente molto circoscritte e ri- guardano solo 1 ragazzo su 10. I motivi di contrapposizione possono essere molteplici,

nel questionario sono stati incluse alcune delle ragioni più ricorrenti nella relazione inter- generazionale, lasciando agli intervistati la possibilità di indicare anche altre ragioni di tensione. Come si evince dal grafico, parlando con studenti delle scuole superiori, le que- stioni legate all’impegno scolastico sono quelle che ricevono più attenzione, seguite dalla possibilità di uscire fuori casa. Dall’incrocio delle risposte col genere e i sottogruppi sca- turisce qualche peculiarità.

7%

32% 41%

21%

Ti capita di litigare con i tuoi genitori

Mai Raramente Qualche volta Spesso

Il campione di ragazzi raggiunti dall’indagine non consente analisi più approfondite, per capire, per esempio, se le famiglie ricongiunte siano quelle più esposte a situazioni di disagio o conflittualità, oppure se vi siano differenze degne di nota tra le varie nazionalità. Fermo restando che ogni nucleo famigliare è un microcosmo a sé stante, irriducibile den- tro un modello, è ipotizzabile che i genitori nati all’estero siano quelli che faticano mag- giormente nel gestire l’educazione dei figli. Indagare i motivi di tensione tra le genera- zioni può aprire il campo a qualche riflessione, utile per sostenere le famiglie migranti in questo compito e chi si interfaccia con esse (tab. 24). Analizzando le motivazioni singo- larmente emerge che:

possibilità di uscire fuori di casa = le differenze più marcate si notano tra le ragazze con genitori nati all’estero; siano esse nate all’estere o nate in Italia, sono quelle che soffrono maggiori limitazioni in questo senso, siano esse nate all’estere o nate in Italia, soprattutto se paragonate con il minor controllo esercitato sui coetanei maschi. Il diva- rio è maggior tra i giovani immigrati, misurabile in 47 punti percentuali di differenza

77 20 23 124 13 35 11 17 64 0 35 70 105 140

Possibilità di uscire fuori di… Amici frequentati

Fidanzato/a Questioni relative alla scuola Abbigliamento/trucco Disordine/aiuto nei lavori…

Comportamenti/modi di… Opinioni divergenti

Altri motivi

tra maschi e femmine, differenza che scende a 13 punti tra maschi e femmine nati in Italia da genitori stranieri e a 6 punti tra maschi e femmine italiane;

amici frequentati = il timore che i figli frequentino le cosiddette “brutte compagnie” sembra un allarme che riguarda soprattutto i maschi adolescenti e in misura maggiore una preoccupazione delle famiglie nate all’estero con figli anch’essi nati all’estero e poi immigrati, rispetto alle altre famiglie;

fidanzata/o = se le relazioni amicali concernono maggiormente l’universo maschile, quelle sentimentali destano maggiori ansie quando si ha a che fare con le figlie femmine soprattutto nelle famiglie straniere;

questioni relative alla scuola = è la categoria su cui si concentra la maggior parte delle risposte e questo consente, da un punto di vista statistico, di mettere meglio in luce eventuali peculiarità; un primo elemento che emerge è che in tutti casi i maschi danno più grattacapi ai genitori in merito ai risultati scolastici, rispetto a quanto accade con le coetanee femmine; il secondo elemento degno di nota è che non vi è alcuna differenza legata al background migratorio;

abbigliamento/trucco = non si rilevano differenze;

lavori domestici (categoria emerse nelle risposte aperte) = motivi di scontro per lo più per i maschi, indipendentemente dalla presenza di un background migratorio di qual- siasi tipo;

modi di rispondere ai genitori = vi sono poche risposte, legate soprattutto alle ragazze di origine straniera nate in Italia;

opinioni divergenti = anche in questo caso le risposte sono poche e quindi non consen- tono analisi approfondite, ma si concentrano soprattutto tra le ragazze nate all’estero da genitori stranieri.

In letteratura le ricerche sulle seconde generazioni e sugli adolescenti immigrati met- tono in luce come i genitori tendano ad esercitare un controllo piuttosto stretto nei con- fronti dei figli, soprattutto delle figlie femmine, percependo spesso come eccessive le libertà riconosciute generalmente ai giovani nella società italiana.

Tab. B - Motivi di contrapposizione genitori/figli

Difficile ricostruire alcune tipologie, molto dipende dal contesto di provenienza, dal tipo di famiglia, dalle scelte dei singoli genitori, dalla diversità culturale e religiosa, dalla presenza di una rete etnica, che vanno a conformare modelli educativi differenti. Vi sono poi situazioni in cui questo controllo viene meno anche per concreti impedimenti: se pen- siamo alle madri sole (per esempio, dell’America Latina), spesso impegnate molte ore a settimana in mansioni di cura presso famiglie italiane, è palese come questo seguire i figli sia più espressione di un desiderio che una prassi quotidiana. Le ricerche sulle pandillas da questo punto di vista hanno spiegato bene come il contesto migratorio possa incidere fortemente sul modello di genitorialità.

I risultati dell’indagine confermano questo orizzonte, col pregio di non ricondurre tutto nell’alveo dell’esperienza migratoria o del richiamo alla tradizione che le famiglie immi- grate esprimerebbero più di altre. D’altra parte se le famiglie immigrate devono suppor- tare la crescita dei figli – col difficile compito di inserirli in un orizzonte culturale diverso

– anche le famiglie italiane si trovano a dover fare i conti con un complesso di cambia- menti sociali che li pone in una situazione più dialettica che di continuità con le nuove generazioni.

valori al di sopra della media

Possibilità di uscire fuori di casa soprattutto ragazzi nati di origine straniera (sia nati in Italia sia all’estero) e soprattutto le femmine

Amici frequentati soprattutto ragazzi di origine stran. (nati all’estero) e maschi Fidanzato/a soprattutto ragazze nate all’estero da genitori stranieri Questioni relative alla scuola soprattutto maschi sia italiani sia di origine straniera Abbigliamento/trucco non vi sono differenze

Disordine/aiuto nei lavori domestici soprattutto maschi sia italiani sia di origine straniera Comportamenti/modi di rispondere soprattutto femmine di origine straniera nate in Italia Opinioni divergenti soprattutto femmine nate all’estero da genitori stranieri

Nel documento Da dove vengono e dove vanno? (pagine 48-54)