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CONFRONTO TRA LE AREE CEREBRALI DIENCEFALICHE DI DIPLODUS SARGUS E SCYLIORHINUS CANICULA

PICCOLI MEDI GRAND

S. S OMIGLI , D B ARONI *, F OCARDI *, A U GOLIN

Dipartimento di Biologia Evoluzionistica, Università di Firenze, Via Romana, 17 – 50125 Firenze, Italia. [email protected]

*Dip. di Scienze Ambientali, Università di Siena, Italia.

VARIAZIONESTAGIONALEDELL’ACCUMULODIMETALLI

INTRACCIAINORCHESTIAMONTAGUI(CRUSTACEA,AMPHIPODA)

SEASONALVARIATIONINTRACEMETALSACCUMULATION

INORCHESTIAMONTAGUI(CRUSTACEA,AMPHIPODA)

Abstract – We evaluated the possibility that seasonal variations may affect accumulated trace metals

concentrations in Orchestia montagui (Crustacea, Amphipoda). Despite some seasonal differences in BSAFs, O. montagui accumulates Zn, Cu, Hg and Cd regardless of trace metals bioavailability and thus could be a promising biomonitor of the coastal environment.

Key-words: talitrid amphipods, trace metals, seasonal variation, Elba island.

Introduzione – Numerosi studi hanno dimostrato che molte specie di talitridi risultano buoni biondicatori della contaminazione da metalli in traccia (Marsden e Rainbow, 2004; Ugolini et al., 2004). La concentrazione dei metalli accumulati da questi animali risulta una valida misura integrata nel tempo della loro esposizione alle frazioni biodisponibili di questi elementi durante un periodo definito di tempo (Phillips e Rainbow, 1994; Rainbow, 1995, 1999). Uno dei fattori che può influire sulla disponibilità ambientale dei metalli e sulla concentrazione di questi negli anfipodi risulta essere la stagione (Rainbow e Moore, 1990; Fialkowsky et al., 2003), pertanto il presente lavoro costituisce una prima indagine circa la variabilità stagionale del bioaccumulo di alcuni metalli in traccia in Orchestia montagui (Audouin).

Materiali e metodi - Individui adulti di O. montagui e campioni di Posidonia oceanica (L.) Delile spiaggiata sono stati raccolti durante il periodo invernale (Febbraio 2008) ed estivo (settembre 2006, giugno e settembre 2008) in 5 località del litorale dell’isola d’Elba. I campioni sono stati congelati e disidratati a 40 °C. Circa 150 mg di ogni campione sono stati mineralizzati. Le analisi sono state effettuate tramite spettrometria ad assorbimento atomico: Zn, Al, Fe e Mn sono stati determinati con lo spettrometro di emissione al Plasma (ICP/EAS, “Inductively Coupled Plasma Atomic Emission Spectrometry”), Cu e Cd attraverso atomizzazione con fornetto di grafite e correttore di fondo Zeeman, mentre Hg mediante la tecnica a vapori freddi (FIMS, “Flow Injection Mercury System”).

Risultati – La media del fattore di accumulo biota-sedimento, BSAF (Cb/Cs: Cb, concentrazione del metallo nel biota; Cs, concentrazione del metallo nel sedimento/substrato), per le cinque località prese in esame risulta >1 per Hg, Zn, Fe, Cu e Cd sia nella stagione estiva che in quella invernale. Per quanto riguarda l’alluminio, invece, il BSAF risulta superiore ad 1 solo per i campioni invernali, mentre è inferiore ad 1 in entrambe le stagioni per il Mn. Prendendo in esame il fattore di bioaccumulo dei sette metalli per le singole località si può notare che per Zn e Cu questo varia tra 1,15 e 3,45, risultando quindi sempre >1 sia d’estate che in inverno per tutte le località, eccetto che a Topinetti, dove lo Zn mostra un valore di 0,87 per i campioni estivi. Per quanto riguarda Al e Fe il BSAF risulta >1 nel periodo estivo in

40° Congresso della Società Italiana di Biologia Marina Livorno, 26-29 maggio 2009

due località (Topinetti e Porto Ferraio Liceo), mentre a febbraio solo a Mola i valori risultano <1 (0,26 per Al e 0,18 per Fe), raggiungendo un valore molto alto per il Fe a Topinetti (24,98). Il fattore di accumulo del Hg risulta >1 nel periodo estivo in tre località (Porto Ferraio Liceo, Topinetti, Mola), mentre d’inverno si assiste ad una generale diminuizione del valore del BSAF fatta eccezione per le località di Patresi, dove raggiunge l’unità, e per Porto Ferraio Liceo dove si raggiunge il valore di 5,33 rispetto a 1,23 del periodo estivo. Calcolando il BSAF per il Cd si può notare che a Patresi, in estate, si raggiunge un valore di 30,8, mentre nella stessa località il valore scende a 0,64 durante l’inverno. Anche nel caso di Porto Ferraio Liceo si registrano valori maggiori nel periodo estivo (5,2) rispetto al periodo invernale (0,65), mentre accade il contrario a Topinetti e a Mola. Infine, il fattore di bioaccumulo, calcolato per il Mn risulta sempre <1 nelle due stagioni, fatta eccezione per la località di Topinetti nella quale si raggiunge il valore di 1,13 nel mese di febbraio.

Conclusioni – I risultati ottenuti mostrano che la variazione stagionale della concentrazione dei metalli in O. montagui e P. oceanica non sembra seguire un trend ben preciso, fatta eccezione per il Cu la cui concentrazione negli animali risulta inferiore in inverno rispetto al periodo estivo, come avviene per molte altre specie di anfipodi (Rainbow e Moore, 1990; Fialkowsky et al., 2003). Inoltre, diversamente da quanto riportato per campioni raccolti nelle praterie di P. oceanica (Schlacher- Hoenlinger e Schlacher, 1998), la concentrazione dei metalli nello spiaggiato raccolto in inverno non risulta maggiore di quella dei campioni estivi. La buona capacità di accumulo da parte di O. montagui di Zn, Cu, Hg e Cd sembra essere indipendente dalla variazione della loro biodisponibilità ambientale, pertanto questi anfipodi possono essere considerati promettenti bioindicatori della contaminazione da metalli in traccia. Ringraziamenti: Si ringrazia l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per l’autorizzazione ai

campionamenti.

Bibliografia

FIALKOWSKY W., RAINBOW P.S., SMITH B.D., ZMUDZINSKY L. (2003) – Seasonal variation in trace metal concentrations in three talitrid amphipods from the Gulf of Gdansk, Poland. J. Exp. Mar. Biol. Ecol., 288: 81-93.

MARSDEN I.D., RAINBOW P.S. (2004) – Does the accumulation of trace metals in Crustaceans affect their ecology-the Amphipods example? J. Exp. Mar. Biol. Ecol., 300: 373-408.

PHILLPS D.J.H., RAINBOW P.S. (1994) – Biomonitoring of trace aquatic contaminants. 2nd Ed. Chapman & Hall, London.

RAINBOW P.S. (1995) – Biomonitoring of heavy metal availability in the marine environment. Mar. Poll. Bull., 31: 183-192.

RAINBOW P.S. (1999) – Bioaccumulation of trace metals: biological significance. Oceanis, 24: 547- 561.

RAINBOW P.S., MOORE P.G. (1990) – Seasonal variation in copper and zinc concentrations in three talitrid amphipods (Crustacea). Hydrobiologia, 196: 65-72.

SCHLACHER-HOENLINGER M.A., SCHLACHER T.A. (1998) – Accumulation, contamination, and seasonal variability of trace metals in the coastal zone – patterns in seagrass meadow from the Mediterranean. Mar. Biol., 131: 401-410.

UGOLINI A., BORGHINI F., CALOSI P., BAZZICALUPO M., CHELAZZI G., FOCARDI S. (2004) – Mediterranean Talitrus saltator (Crustacea, Amphipoda) as a biomonitor of heavy metals contamination. Mar. Pollut. Bull., 48: 526-532.

40° Congresso della Società Italiana di Biologia Marina Livorno, 26-29 maggio 2009

G.UNGHERESE,D.BARONI*,S.FOCARDI*,A.UGOLINI Dipartimento di Biologia Evoluzionistica “Leo Pardi”, Università di Firenze,

Via Romana, 17 – 50125 Firenze, Italia. giuseppe.ungherese@ unifi.it

*Dip. di Scienze Ambientali, Università di Siena, Italia.

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